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Recensioni da dicembre 2021

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libri  

 

PICCOLE VISIONI  FATTO A MANO  Diversità sotto torchio  Uno psichiatra umanista  Evoluzioni • Un mondo oltre la Fisica • Dove va la fisica? • Molestie olfattive • Ambienti e migrazioni umane Sentire e conoscere • OCCUPARE IL FUTURO • L’orchestra segreta • Perché abolire il carcere • PELLEGRINI DELL'UNIVERSO • Una pianta non è un'isola • Le impronte del signor Neanderthal • La scuola interrotta • Pellegrini dell’Universo • Due passi (con prudenza) dentro l'Ecologia • Osservare i Viventi • Non è colpa dei brutti se sono cattivi • Comunicare ambiente e salute • In un volo di storni • Qualcosa, là fuori • Tre pisane in trincea • L’Antologia di Spoon Ribes • L'apprendimento tra mondo reale e virtuale • Curzio Massart • La scuola interrotta • Cinetica della psiche • La doppia crisi • Conversazione sull'origine dell'uomo

 



 

Piccole visioni

Marta Paterlini PICCOLE VISIONI (NUOVA EDIZIONE 2022) 11 maggio 2022 Euro: 19,00 Pagine: 264 ISBN: 979125450026

Lo studio della struttura tridimensionale delle proteine con la cristallografia ai raggi X è una componente essenziale della biologia, e ha alle spalle una storia appassionante. Eppure è un argomento poco conosciuto in Italia, nonostante i premi Nobel conferiti ai suoi protagonisti, l’importanza raggiunta a livello biomedico e le rilevanti applicazioni ottenute in campo farmaceutico. La storia della biologia strutturale inizia in Inghilterra nella prima metà del Novecento con una manciata di scienziati visionari, considerati folli dalla maggior parte dei colleghi. Piccole visioni racconta l’evoluzione di questa disciplina sulle tracce della vita di Max Perutz (premio Nobel per la chimica nel 1962) e degli scienziati che con lui hanno gettato le basi di uno dei laboratori più innovativi al mondo, dove, tra i tanti, sono transitati Watson, Crick e la molecola di DNA. Chimico viennese trasferitosi a Cambridge poco prima della Seconda guerra mondiale, Perutz ha dedicato la propria vita a rincorrere un sogno, secondo alcuni un’ossessione: risolvere la struttura tridimensionale dell’emoglobina, la molecola vitale che trasporta l’ossigeno nel sangue. Questo libro è la cronaca di un’avventura dove tenacia e passione ebbero la meglio su trent’anni di insidie concettuali e tecniche.

 

«IN POCHI MINUTI SBOCCIÒ IL LAVORO DI ANNI. DAVANTI AGLI OCCHI COMMOSSI DI BRAGG E BERNAL, FISICA, CHIMICA E BIOLOGIA SI FUSERO IN UNA MERAVIGLIOSA MOLECOLA, UNA DELLE ICONE DEL XX SECOLO. COME IN TUTTI I LAVORI ARCHITETTONICI, ANCHE NEL MODELLO FUTURISTICO DELL’EMOGLOBINA C’ERA MOLTO PIÙ DELLA SEMPLICE STRUTTURA.»

 


 

 

FATTO A MANO

Anna Ploszajski FATTO A MANO 1 maggio 2022 Euro: 23,00 Pagine: 256 ISBN: 9791254500071

Reazioni chimiche, leggi fisiche, strutture atomiche, interazioni fondamentali, tensioni di snervamento… Nei secoli il progresso scientifico ci ha garantito una comprensione vastissima e approfondita delle proprietà dei materiali che usiamo nei più disparati ambiti della nostra vita. Esiste però anche un tipo di conoscenza che ha poco a che vedere con la teoria e le formule, e molto con la pratica manuale e il tatto. Una conoscenza legata al fare con le proprie mani. La scienziata Anna Ploszajski esce dal laboratorio e attraversa i mondi di chi lavora a diretto contatto con i materiali che ci circondano. Insieme a falegnami, fabbri, makers e ceramisti tocca letteralmente con mano vetro, legno, acciaio, carta e persino lo zucchero. Incide, plasma, salda, forgia. E messi da parte microscopi e calcolatrici, ci regala un nuovo sguardo – intrecciato con antropologia, storia, design, artigianato e una buona dose di aneddoti personali – che risveglierà i nostri sensi e ci farà scoprire le insolite qualità degli oggetti che maneggiamo tutti i giorni.

 

«MI ACCORSI CHE C’ERA UNA LACUNA ENORME NEL MIO SAPERE. CONOSCEVO A MENADITO LE TEORIE SULLA FRAGILITÀ E SULL’ELASTICITÀ, PER ESEMPIO, MA NON RIUSCIVO A DISTINGUERE MOLTE DELLE SOSTANZE PRESENTI SU QUEGLI SCAFFALI. ERO ABITUATA A INVESTIGARE IL MONDO DEI MATERIALI CON GLI STRUMENTI DELLA SCIENZA, MA AVEVO I SENSI ADDORMENTATI.»

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Diversità sotto torchio

Diversità sotto torchio
Rappresentare e divulgare l'immagine dell'Altro tra Rinascimento e Barocco
Loredana Lorizzo


Collana: Fuori dal margine. L'Altro nell'arte Pagine: 144, cm.14x21
Anno: 2022 ISBN: 9788846763006

Lo straordinario potere delle immagini consente ai pensieri di viaggiare velocemente tra le culture attraverso lo scambio di informazioni visive che forgiano la nostra esperienza dell’Altro. Il volume si è proposto di inseguire per l’Europa i fogli disegnati o incisi che hanno contribuito a comunicare le fasi salienti della storia dell’uomo, dalla scoperta dell’America allo sviluppo dell’economia dell’alterità, incrementato dall’inevitabile fascino per l’esotico suscitato dalle esperienze personali e visive di popoli lontani, o persino sconosciuti, divenuti improvvisamente vicini e familiari. Tra Quattro e Settecento sono soprattutto le incisioni a veicolare la forma della diversità, sia essa religiosa, etnica e fisica e a istituire in contraltare l’inaspettato dialogo tra l’Olanda di Rembrandt e l’India dei Mughal.


Loredana Lorizzo è professoressa associata in Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Salerno, Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale, dove insegna Storia del disegno dell’incisione e della grafica e Letteratura artistica. Specialista di arte europea di epoca barocca, i suoi studi sono incentrati su pittori, scultori e figure di collezionisti, sulle dinamiche del mercato dell’arte e della circolazione delle immagini tra l’Italia e l’Europa e sulla storia della critica d’arte del Novecento.

 


 

Uno psichiatra umanista

Uno psichiatra umanista

Tra le carte e gli scritti di Agostino Pirella Inventario e bibliografia

A cura di: Beatrice Biagioli , Lucilla Gigli , Marica Setaro Prefazione di: Massimo Bucciantini

Collana: MEFISTO Pagine: 120, cm.17x24 Anno: 2022 ISBN: 9788846763334

 

Agostino Pirella (1930-2017) è stato uno psichiatra che, insieme a Franco Basaglia, Franca Ongaro, Antonio Slavich, Giovanni Jervis, Letizia Comba, Nico Casagrande, Lucio Schittar, fu protagonista dello smantellamento dell’istituzione manicomiale che ebbe avvio a Gorizia nel 1961. Dieci anni più tardi Pirella divenne direttore dell’Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo, dove proseguì, con una nuova équipe, il lavoro avviato a Gorizia. Il suo impegno per l’applicazione della legge 180 e per il rinnovamento scientifico e pratico della psichiatria ha contraddistinto la maturità della sua carriera, che lo ha visto prima impegnato in Piemonte per l’organizzazione dei servizi di salute mentale e poi come docente universitario a Torino.
Il libro raccoglie l’inventario dell’archivio personale dello psichiatra “basagliano”, oggi conservato presso la Biblioteca Umanistica sede di Arezzo dell’Università di Siena. Donato nel 2017 dal figlio Martino, l’archivio è stato oggetto di riordino, inventariazione e studio. Insieme alle carte, il fondo Pirella è composto anche dai libri della sua biblioteca. Qui viene anche pubblicata la bibliografia completa dei suoi scritti.
Lo scavo dentro queste carte disegna la sagoma di uno “psichiatra umanista”. Pirella, nella pratica e nel pensiero, ha costantemente ripensato e agito “il problema psichiatrico”: non più l’annullamento dei malati nell’internamento manicomiale, ma l’esercizio di cura e di autodeterminazione delle persone. Un cammino ancora tutto da percorrere, anche con l’ausilio delle sue memorie.


 

 

 

Evoluzioni

Oren Harman, "Evoluzioni" Pubblicazione: 17 luglio 2019, Euro: 18,00, Pagine: 212, ISBN: 9788875788377

 

Per descrivere le inspiegabili forze degli elementi naturali, cercare un senso alla propria presenza nel mondo e interrogarsi sui misteri della vita e della morte, l’uomo ha sempre fatto ricorso ai miti: ingenui, suggestivi, terrificanti, meravigliosi. Poi è stato il momento della scienza, che ha imparato a leggere il libro della Natura, svelandone con disarmante razionalità i più oscuri recessi. Ma, si chiede Oren Harman, ne sappiamo più degli antichi quando si tratta di comprendere davvero i grandi misteri dell’esistenza? Scienza e mitologia sono due diverse risposte alla medesima sete di sapere, e per questo dovrebbero dialogare, non rimpiazzarsi a vicenda. Evoluzioni è uno straordinario ibrido, un raro gesto creativo che parla di destino, vita, nascita del cosmo ed emozioni attraverso il linguaggio della genetica, delle neuroscienze e dell’astronomia. Una nuova mitologia per l’uomo del XXI secolo.

«QUINDICI MITI CHE RACCONTANO LA STORIA SCIENTIFICA DELL’UNIVERSO, DAL BIG BANG ALLA COSCIENZA UMANA.» “THE WALL STREET JOURNAL”
«IL SAGGIO PIÙ LETTERARIO CHE VI CAPITERÀ DI LEGGERE. UN MIX UNICO DI SCIENZA CONTEMPORANEA E STORYTELLING.» “NEW YORK JOURNAL OF BOOKS”

 

 


 

 

Un mondo oltre la Fisica

Stuart Kauffman “Un mondo oltre la Fisica”, Pubblicazione: novembre 2020  Euro: 17,00 Pagine: 176, ISBN: 9788875788827

 

Uno dei grandi rompicapo della scienza contemporanea è spiegare come la vita sia emersa dalla materia inorganica. Possiamo affidarci esclusivamente al rigore della fisica e della biologia, com’è stato fatto negli ultimi decenni, nella convinzione che “là sotto” un insieme di leggi governa tutto ciò che accade nell’universo? Secondo Stuart Kauffman, personaggio chiave del leggendario Santa Fe Institute, il pensiero riduzionista ormai non basta: la vita che nasce e si evolve
non è una macchina, e la sua creatività e fantasia ci impongono di guardarla in modo nuovo, come organismi, come totalità. Nessuna legge del moto, infatti, potrà mai rendere conto delle possibili configurazioni di una biosfera, e delle infinite interazioni tra gli esseri viventi che la popolano.
Con Un mondo oltre la fisica Kauffman porta a compimento il suo trentennale studio sulle origini della vita, e ci propone un radicale cambiamento di visione del mondo.

«QUESTO LIBRO ISPIRERÀ LA PROSSIMA GENERAZIONE DI SCIENZIATI». PAUL DAVIES

UNA NUOVA VISIONE SCIENTIFICA DEL MONDO CHE SUPERA IL RIDUZIONISMO E ABBRACCIA LA CREATIVITÀ DELLA VITA E DELLA SUA EVOLUZIONE.

 

 


 

 

 

Dove va la Fisica?

Matteo Serra Dove va la fisica? Codice edizioni, 2022, Euro: 16,00, Pagine: 208, ISBN: 9788875789985

 

La ricerca in fisica corre sempre più ad alta velocità, non solo per andare a caccia di nuove grandi scoperte di tipo fondamentale sulla scia di quelle più recenti (come il bosone di Higgs e le onde gravitazionali), ma anche con obiettivi più strettamente pratici e applicativi, in ambiti oggi all’avanguardia come i sistemi complessi, l’informazione quantistica o la ricerca di nuovi materiali. Senza dimenticare il ruolo cruciale giocato dalla fisica in supporto a settori come la biologia e lo studio del clima, all’insegna di una caratteristica tipica della scienza contemporanea: la multidisciplinarietà.

Per raccontare queste frontiere della ricerca, in Dove va la fisica? il giornalista scientifico Matteo Serra ha incontrato undici brillanti ricercatrici e ricercatori, che provano a immaginare cosa potrà accadere in futuro partendo dal loro lavoro nel presente. Il tutto arricchito da storie personali e riflessioni profonde sul significato stesso di essere ricercatori in fisica oggi.

UNDICI PROSPETTIVE SULLA FISICA CONTEMPORANEA, PER CAPIRE DOVE STA ANDANDO E QUALI SFIDE LA ATTENDONO.

«LO SCOPO È CONCENTRARE L’ATTENZIONE SUGLI ORIZZONTI PIÙ PROMETTENTI E AFFASCINANTI DELLA RICERCA FONDAMENTALE E DI QUELLA APPLICATA, VISTI ATTRAVERSO LO SGUARDO UMANO E PROFESSIONALE DI ALCUNI RICERCATORI E RICERCATRICI CHE STANNO RECITANDO (E RECITERANNO) UN RUOLO DA PROTAGONISTI NELLA FISICA DI QUESTA PRIMA METÀ DEL SECOLO.» MATTEO SERRA

 

 


 

 

molestie olfattive

Molestie olfattive-Studi, metodi e strumenti per il controllo a cura di: Paolo Bonasoni , Stefania Gilardoni , Pierluigi Barbieri , Sara Moraca , Gianluigi De Gennaro , Vincenzo Infantino
Collana: PiGRECO. Clima, Ambiente, Salute (3),Pagine: 248, cm.14x21, 2022 ISBN: 9788846762658, 15,2 euro

 

Tra i problemi che caratterizzano l’ambiente di vita e di lavoro le molestie olfattive sono spesso sottovalutate. Le emissioni che causano queste molestie derivano da una molteplicità di sorgenti, puntuali o diffuse, continuative o stagionali, che sono accompagnate da una non corretta gestione del processo o da una ridotta efficienza dei sistemi di abbattimento. Questo libro accompagna il lettore attraverso i diversi aspetti delle molestie olfattive grazie all’appassionato impegno di esperti del settore, rivolto all’accrescimento delle conoscenze e allo sviluppo delle soluzioni. Vengono illustrati metodi e strumenti utili per la caratterizzazione delle emissioni odorigene, per la loro valutazione e controllo, unitamente agli aspetti legislativi ed epidemiologici, senza dimenticare il contributo della partecipazione attiva dei cittadini in progetti di Citizen Science. La ricerca scientifica ed il sistema dei controlli si trovano così a collaborare fianco a fianco nello sviluppo tecnologico e di metodi innovativi per la identificazione dei miasmi e la individuazione delle loro sorgenti, accomunati nell’obiettivo di prevenire i fenomeni indesiderati e minimizzare le molestie. Questo volume, per l’attenzione rivolta ai legami tra ambiente e salute con un occhio attento al ruolo degli attori sociali, si colloca bene come terzo libro della collana PiGreco. Clima, ambiente, salute.

Paolo Bonasoni. Dirigente di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima di Bologna. È il responsabile scientifico del progetto «NOSE - Network for Odour Sensitivity».

Stefania Gilardoni. Chimica specializzata nello studio della composizione atmosferica e dei cambiamenti climatici, prima ricercatrice dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Partecipa alle attività di ricerca di NOSE.

Pierluigi Barbieri. Chimico ambientale, Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Trieste. Professore associato di valutazione del rischio chimico.

Sara Moraca. Giornalista pubblicista e comunicatrice scientifica, collabora con «Nature», «Inside Climate News», «Corriere della Sera», «El Pais», altre testate nazionali e internazionali.

Gianluigi de Gennaro. Chimico dell’ambiente, Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari. Responsabile Scientifico della Rete di Laboratori Pubblici «VOC and ODOR».

Vincenzo Infantino. Chimico dell’ambiente, Direttore generale dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente, ARPA Sicilia.


 

 

Ambienti e migrazioni umane

Ambienti e migrazioni umane Una storia di ecosistemi, Franco Angeli Editore
Autori e curatori Elena Gagliasso, Giulia Iannucci, Leonardo Ursillo
Contributi David Ceccarelli, Antonello La Vergata, Giorgio Manzi, Carmela Morabito, Stefano Pilotto, Ilaria Tani, Massimo Vedovelli
Collana Filosofia Argomenti Bioetica - Epistemologia - Filosofia morale - Filosofia della scienza
Livello Studi, ricerche. Textbook, strumenti didattici Datipp. 180, 1a edizione 2022 (Codice editore 495.255)
Prezzo: € 25,00 ISBN: 9788835118534

 

Il rapporto tra ambienti di vita e migrazioni umane ha caratterizzato e continua a segnare l'intera esistenza della nostra specie, accompagnandosi da sempre ad articolazioni sociali, politiche e ideologiche spesso drammatiche. In questo fenomeno biologico-evolutivo entrano in causa fattori culturali che danno luogo alle forme di accoglienza e rigetto dell'altro: si tratta delle diverse articolazioni del tema del razzialismo e del razzismo, delle vicende costitutive dell'identità personale e dell'alterità così come si presentano nei differenti contesti sia cognitivi che linguistici. Tali dinamiche attraversano la storia profonda che lega antropogenesi e tecnologie a migrazioni e ibridazioni di popoli.
Il volume affronta in dieci saggi questa costellazione di tematiche sempre più attuali. Lo fa attraverso uno stile di ragionamento prospettico e ad ampio spettro. Nel libro confluiscono diverse angolazioni della storia, della biologia e del significato filosofico-politico delle migrazioni umane, e si correlano le loro principali ragioni con le trasformazioni ecologiche degli ambienti di vita.
I saggi vanno dall'evoluzione antropica, all'ecologia delle migrazioni, dalla dimensione ideologica sottesa a stanzialità ed erranza, alla storia e alla persistenza del razzialismo, al ruolo costitutivo per la psiche dell'altro da sé, al rapporto tra la storia delle migrazioni linguistiche e le conseguenti ibridazioni del multiculturalismo. Esaminate in letteratura spesso frammentariamente, si tratta di questioni ineludibili anche per la governance del nostro presente: grazie a un intreccio di riflessioni teoriche e di concreti rimandi tra diverse discipline, tra storia e attualità, il libro offre strumenti analitici per inquadrare in modo inedito questi temi rivelando inaspettate connessioni.

Elena Gagliasso è docente di Filosofia della Scienza al Dipartimento di Filosofia, Sapienza Università di Roma. Tra i suoi ultimi libri collettanei: Per una scienza critica (Ets, 2015), Percorsi evolutivi (FrancoAngeli, 2016).


Giulia Iannucci è Ph.D in Filosofia alla Sapienza Università di Roma. Lavora attualmente con il Dipartimento di Psicologia del Brooklyn College della City University of New York. I suoi primi lavori sono pubblicati su Iride e Syzetesis.


Leonardo Ursillo è dottorando presso il Dipartimento di Filosofia della Sapienza Università di Roma. Tra le sue recenti pubblicazioni Il Tempio delle Metamorfosi (Mimesis, 2018) e la traduzione de La Vita di Erasmus Darwin, di Charles Darwin (Mimesis, 2018).


Con scritti di: Ceccarelli, Gagliasso, Iannucci, La Vergata, Manzi, Morabito, Pilotto, Tani, Ursillo, Vedovelli.

 

Indice

Elena Gagliasso, Giulia Iannucci, Leonardo Ursillo, Introduzione
Sezione I. Migrare
Giorgio Manzi, Storie di un bipede migrante

Elena Gagliasso, Costruire/Inseguire habitat
Stefano Pilotto, Il prisma tecnologico: per una storia materiale delle migrazioni
Sezione II. Razzialismi
David Ceccarelli, Pitecofobia e origine asiatica dell'uomo: una questione identitaria?
Leonardo Ursillo, 
Schiavitù e abolizionismo fra Erasmus e Charles Darwin: un problema dalla prospettiva evolutiva
Antonello La Vergata, 
Razzismo, razzismi

Sezione III. Ambienti cognitivi
Carmela Morabito, Io/tu, noi/gli altri: la natura intersoggettiva della soggettività
Giulia Iannucci, 
Una prospettiva ecologica sull'identità

Sezione IV. Ambienti linguistici
Ilaria Tani, Lingue e culture in contatto. Prospettive critiche sul multiculturalismo
Massimo Vedovelli, 
Superdiversità linguistica? Ovvero: forse era stato già detto...
Indice analitico.

 

 


 

 

sentire e conoscere 

Antonio Damasio Sentire e conoscere. Storia delle menti coscienti Adelphi, 2022

Descrizione

In una sintesi magistrale, tutte le acquisizioni della ricerca sperimentale di Damasio.

«Qualsiasi teoria cerchi di spiegare l’esistenza delle menti e della coscienza ignorando il sistema nervoso è destinata al fallimento... D’altra parte, qualsiasi teoria si appoggi esclusivamente sul sistema nervoso... è destinata a fallire anch’essa.»

Riprendendo e rielaborando le acquisizioni della sua ricerca sperimentale, Antonio Damasio condensa qui, in un’incalzante esposizione, ogni aspetto dell’«intelligenza biologica» che caratterizza gli organismi viventi. In particolare, analizzando i passaggi evolutivi attraverso i quali si sono via via differenziate le varie forme di quell’intelligenza, delinea in modo inedito la differenza tra «concetti insidiosi» come mente e coscienza, ridimensiona l’incidenza filogenetica del linguaggio – ancora egemone in tante teorie – nell’emergere del processo cosciente, e chiarisce come l’obiettivo di costruire «macchine capaci di sentire» debba seguire la strada di una robotica e di un’intelligenza artificiale capaci di sostituire strutture rigide con altre sempre più flessibili e regolabili. Ma soprattutto, nel rimarcare i «traguardi esclusivi» raggiunti dalla nostra specie, Damasio ci ricorda come i «fondamentali dispositivi» di cui ci siamo serviti non siano che trasformazioni e aggiornamenti di meccanismi già utilizzati da altre forme di vita, in una lunga storia di successi individuali e sociali.

 

 


 

 

Occupare il futuro

Roberto Paura OCCUPARE IL FUTURO marzo 2022, Pagine: 368, ISBN: 9791254500019

 

È possibile una scienza in grado di conoscere gli eventi del futuro allo stesso modo in cui, attraverso le scienze storiche, proviamo a conoscere i fatti del passato? Questo sogno, fin dalla psicostoria di Isaac Asimov, ha influenzato economisti, politologi, strateghi e cibernetici, ma deve fare i conti non solo con i limiti della nostra capacità di previsione e con la complessità dei sistemi sociali, ma anche con la consapevolezza che il futuro non è un destino in attesa di realizzarsi. Roberto Paura racconta l’evoluzione degli studi di previsione e gli scenari indagati dai futurologi sui rischi globali, ma il suo libro fa anche un passo ulteriore: propone un approccio in cui questi strumenti vengono usati per immaginare nuovi futuri possibili. Un manifesto che ci invita a “occupare il futuro”, per recuperare così una capacità di aspirare a un domani radicalmente diverso dal presente, mettendo i nuovi strumenti dell’anticipazione al servizio di modi nuovi di pensare i futuri possibili, in cui speranze, sogni e utopie dell’umanità possano tradursi in realtà.

«CI TROVIAMO INSOMMA NELLA CONDIZIONE DI DOVER PROVARE A “RIAPRIRE IL FUTURO” PER POTERLO RENDERE NUOVAMENTE PENSABILE, AGIBILE, TRASFORMABILE. OCCUPARSI DEL FUTURO COME OGGETTO DI STUDIO, O PREOCCUPARSI DEL FUTURO PER LE SUE IMPLICAZIONI, NON BASTA PIÙ. SI TRATTA PIUTTOSTO DI CAMBIARLO, COMPITO CHE RICHIEDE UNO SFORZO NOTEVOLE, VALE A DIRE QUELLO DI IMMAGINARE NUOVI FUTURI PREFERIBILI CHE SIANO DIVERSI DA QUELLI PROMOSSI DALL’ORDINE EGEMONICO DEL PRESENTE. IL FUTURO DIVENTA PERTANTO UN CAMPO DI BATTAGLIA DOVE IDEE, IMMAGINI E VISIONI DIVERSE SONO DESTINATE A CONTRAPPORSI E SCONTRARSI. AI FUTURES STUDIES È RICHIESTO UN COMPITO NUOVO: QUELLO DI OCCUPARE IL FUTURO.» ROBERTO PAURA

 

 


 

 

Orchestra segreta 

Alberto Mantovani e Monica Florianello L'orchestra segreta. Come funziona il sistema immunitario, dai tumori a COVID, La nave di teseo

 

Con COVID-19 l’immunologia è entrata prepotentemente nella vita di tutti. Parole come anticorpi, vaccini, sieri, linfociti T sono entrate nelle nostre case, a volte in modo inappropriato. A questo punto, forse, è utile capire come è fatto e come funziona il sistema immunitario, che è al tempo stesso un’orchestra dai molti strumenti, per mantenere la vita ordinata dell’organismo, e un esercito, per rispondere all’aggressione degli agenti microbici. Nel mondo infinitamente piccolo in cui si consumano queste battaglie, vivono e agiscono tanti protagonisti misconosciuti. Parleremo dunque dei fagociti, eroi senza ballate del sistema immunitario, scoperti a Messina dal biologo russo Elie Metchnikoff lavorando su una stella marina con una spina di rosa. Descriveremo le cellule sentinella e i recettori Toll-like scoperti una mattina di Pasqua in un laboratorio in Germania da Christiane Nüsslein-Volhard, mentre studiava il moscerino della frutta.

I virus, che come pirati nella loro evoluzione genetica hanno catturato alcune molecole dell’immunità e se ne servono per sovvertire e tenere sotto controllo le nostre difese, cambiando nel tempo costituiscono per noi una minaccia sempre presente.

E ancora: i vaccini, che ci hanno permesso di sconfiggere malattie come vaiolo, poliomielite e difterite, ponendo fine alle disastrose epidemie che comportavano, e con cui affrontiamo la pandemia di COVID-19. E che promettono applicazioni anche terapeutiche e per patologie non infettive come i tumori.

Questo libro vuole, soprattutto, trasmettere il senso di dubbio e l’incertezza, ma anche la sorpresa, l’entusiasmo e la passione che accompagnano chi fa ricerca nel mondo così complesso delle nostre difese immunitarie.

 

 

 


 

 

Perché abolire il carcere

Livio Ferrari e Giuseppe Mosconi Perché abolire il carcere (Le ragioni di No Prison) Apogeo Editore, 2021, pagg. 108, € 15

 

La povertà, per chi è ristretto nelle carceri italiane, è l’elemento caratterizzante della distanza che li separa dal resto della società, del disinteresse o peggio odio nei loro confronti da parte dei liberi che non hanno nessuna voglia di approfondire la questione. La prigione umilia, annulla, stigmatizza e impone il dolore, la sofferenza, è crudeltà, crea la mancanza di responsabilità verso il proprio comportamento e aumenta la pericolosità di tutti coloro che vi transitano, che diventano a loro volta moltiplicatori irreversibili e potenziali della violenza ricevuta.
Il carcere ha una funzione falsa e puramente ideologica, perché finge di controllare, evitare e prevenire i reati, mentre li produce e riproduce, con effetti e livelli di sofferenza ben peggiori della maggior parte dei reati perseguiti dai condannati, per i quali viola sistematicamente i diritti fondamentali. Il carcere evoca l’annientamento del “criminale” che spaventa e fa passare il messaggio che quelli in libertà possono essere innocenti, mentre quelli imprigionati sono certamente colpevoli. Questo vale soprattutto per gli extracomunitari e i poveri che sono i più arrestati e reclusi rispetto al resto della popolazione, al punto che produce nella gente la convinzione che sono coloro che commettono più crimini. Il carcere è considerato come un male necessario, nella mancanza di coscienza e conoscenza in generale, senza alcuna consapevolezza che provoca più problemi di quanti ne risolve.
Sembra non possa esserci alternativa ad esso, mentre è necessario progettare la sua abolizione e sostituzione con forme diverse di gestione degli illeciti. L’abolizione della prigione non è un’utopia. Il carcere è barbarie, in quanto vendicativo ed incurante della reale esperienza delle persone, strumento dell’antica retorica del castigo. È necessario mettere in discussione la costruzione che il diritto penale produce degli atti illeciti, che sta a fondamento delle pene detentive, per operare un salto di paradigma, che conduca ad una conoscenza oggettiva dei fatti perseguiti e di chi li pone in essere, nell'ottica della reintegrazione e della ricostruzione dei legami sociali. Continuare a sostenere il sistema carcerario significa in fondo autorizzare la pratica della vendetta di Stato e della sua violenza, con l’imposizione del dolore e della sofferenza ai ristretti. Non vi è alcun motivo di credere che lo spettro della prigione ridurrà la criminalità, è pertanto assurdo ritardare la ricerca di soluzioni di non carcere.

 

 


  

Pellegrini dell'universo

Piero Bianucci L’uomo nello spazio tra esplorazione e turismo PELLEGRINI dell’UNIVERSO Solferino editore, 2022, 384 pagine, 9788828208389 EAN                                                                                                                               

In poco meno di 400 pagine Piero Bianucci propone una lunga serie di viaggi partendo dal capitano Kirk, personaggio dell'universo fantascientifico di Star Trek, novantenne che alla fine del 2021 è diventato l’astronauta più vecchio della storia. A capo della Enterprise dal 2266 al 2269 , inviato dalla Terra Unita in cerca di forme di vita senzienti nella Via Lattea. Il record lo ottenne grazie ad un razzo turistico arrivato alla soglia dello spazio con un volo di 11 minuti tra andata e ritorno. 

Ora i voli turistici sono diventati un affare per una mezza dozzina di industrie che hanno visto in questo tipo di avventure un affare particolarmente ricco per aspiranti astronauti particolarmente ricchissimi. Alcuni sono già disponibili propongono una settimana alla Stazione ISS, altri, soltanto programmati, vedono la Luna e già Marte alla loro portata e, sempre incredibile, ci sono già liste di attesa. Con la crisi attuale sembra poco probabile che i tempi previsti siano rispettati anche per gli impegni già previsti di prosecuzione delle missioni con astronauti su Marte da parte di USA e forse Cina.
La nostra specie è nata per esplorare, ma l’esplorazione non richiede per forza il trasferimento da un posto all’altro, con i nostri sensi e il nostro cervello siamo in gradi di sportarci con la mente e sviluppare da lontano anche la conoscenza di mondi lontani e lontanissimi. (continua)

 

 


 

Una pianta non è un'isola

Paola Bonfante Una pianta non è un'isola. Alla scoperta di un mondo invisibile, il Mulino 2021, pp. 216, euro 15.

 

 

 

Recensione di Adriana Giannini

 

Un titolo colto e originale per un libro che è un bell’esempio di alta divulgazione. Colto perché si ispira a una poesia di John Donne ma lo fa sostituendo al termine uomo la parola pianta, originale perché pone subito l’accento su quello che non è il comune modo di considerare le piante. In effetti siamo  abituati a vedere solo la loro parte esteriore, ma sottoterra, nascosto alla vista, non vi è solo un esteso apparato radicale ma anche, ad esso connesso, un intenso brulicare di forme di vita: funghi, animali, virus e  batteri costituiscono una vivacissima comunità da cui dipende l’esistenza stessa del regno vegetale e di conseguenza di tutto l’ecosistema terrestre da quando, circa 450 milioni di anni, fa le piante iniziarono ad occupare la terraferma.

 

Paola Bonfante, docente di biologia vegetale all’Università di Torino e autrice del libro, ci porta a conoscere questa comunità attraverso sette passeggiate che si svolgono nell’ambiente a lei più congeniale, lo storico Orto botanico dell’Università torinese, e lo fa nella maniera affabile e competente che la caratterizza rispondendo alle domande sempre più puntuali della giornalista scientifica Caterina Visco. Un espediente che ha dotti precedenti e che funziona molto bene perché la giornalista sa mettersi nei panni di un lettore che voglia capire ed approfondire i temi che vengono via via affrontati nel corso delle passeggiate.

 

In effetti ogni passeggiata è una lezione e una scoperta, o più di una. Nella prima ci viene spiegato che le piante “comunicano”: al loro interno, tra foglie e radici e viceversa per adattarsi ai cambiamenti ambientali e difendersi dai nemici, tra di loro e con i diversi organismi con cui condividono l’ambiente del sottosuolo. Tra questi ultimi occupano un posto di grande rilievo i funghi, entità particolari né vegetali né animali che attraverso il meccanismo della simbiosi, ossia della convivenza reciprocamente vantaggiosa tra specie diverse, svolgono un ruolo fondamentale nell’equilibrio degli ecosistemi terrestri. Paola Bonfante è probabilmente la maggior esperta italiana di simbiosi tra piante e funghi e a partire dalla seconda passeggiata si addentra con sempre maggiori dettagli ed esempi nell’alquanto sconosciuto mondo delle simbiosi micorriziche, quelle che, ricevendo in cambio carbonio ridotto ottenuto attraverso la fotosintesi, non solo forniscono fosfato e altri importanti minerali alla pianta, ma ne migliorano il metabolismo e le difese immunitarie. Associati agli apparati radicali di quasi tutte le piante, i funghi micorrizici sono costituiti da ammassi di ife i quali, nel caso delle ectomicorrize che si instaurano con determinate piante possono produrre corpi fruttiferi macroscopici alcuni nascosti nel sottosuolo come i preziosi tartufi – tra i primi soggetti studiati con successo dall’autrice - altri ben visibili all’esterno come porcini, ammanite e finferli, solo per citarne alcuni.

 

Naturalmente questi studi vanno ben al di là degli interessi naturalistici o gastronomici. Negli ultimi anni  le ricerche sulle micorrize e sulle reti sotterranee che esse intessono tra le piante scambiando nutrienti e informazioni e che, in analogia con  l’ormai insostituibile World Wide Web che tramite il computer ci connette tutti,  sono state chiamate Wood Wide Web, sono andate sempre crescendo. E questo non solo per l’indubbio fascino del fenomeno, ma anche perché  schiudono la possibilità di utilizzarlo per migliorare le difese delle piante dagli insetti e dalle malattie. Ciò che invece da centinaia di anni l’uomo ha imparato a utilizzare empiricamente in agricoltura è un altro tipo di simbiosi, quella tra i batteri fissatori di azoto e le leguminose, tanto importanti per la nutrizione dell’uomo e  degli animali. Nell’orto botanico non mancano piselli e fagioli e per osservare questa simbiosi durante la penultima passeggiata la professoressa Bonfante ci insegna a estrarre dal terreno una piantina con tutta la radice e a osservare a occhio nudo i rosei noduli che si sono formati su di essa. Al loro interno vivono milioni di batteri che sono in grado di captare l’azoto atmosferico e trasformarlo in ammoniaca, cioè proprio nel composto che gli agricoltori usano per arricchire i terreni da coltivare. Alternare la coltura di leguminose con altre colture come il grano è un sistema pratico ed economico conosciuto fin dall’antichità come sovescio, ma di cui si sono cominciate a comprendere le basi biologiche solo a partire dalla fine dell’Ottocento.

 

Come spiega molto bene Paola Bonfante, gli studi sulla simbiosi tra batteri e piante e tra piante e funghi hanno fatto moltissimi passi avanti  a partire dagli anni novanta del secolo scorso e proseguono tuttora con grande slancio estendendosi a tutto il microbiota associato alle piante - protisti, batteri, virus e funghi - grazie anche alle tecniche di sequenziamento genico. E questo perché, analogamente al microbiota umano che tanto interesse sta suscitando in questi ultimi anni, anche quello delle piante ha influenze sia positive sia negative: contribuisce alla loro crescita e alle difese dai patogeni, ma può renderle suscettibili  alle malattie e agli stress ambientali. Ecco perché conoscerlo e studiarlo può dare un importantissimo contributo non solo verso un’agricoltura sempre più produttiva e sostenibile in quanto meno bisognosa di concimi chimici e antiparassitari ma, conclude l’autrice, anche verso un ambiente più salubre per l’umanità intera. Questa è la promettente sfida che biologi, agronomi e moderni agricoltori hanno davanti.

 

  


  

Le impronte del signor Neanderthal

Giuseppe Remuzzi Le impronte del signor Neanderthal. Come la scienza ricostruisce il passato e disegna il futuro.

Solferino, 2021, pp. 253, euro 17,00. ISBN 978-88-282-0736-8

 

Di Tomaso Di Fraia

 

Che c’entra l’uomo di Neanderthal con il Covid-19? Se si rivolgesse questa domanda all’uomo della strada, come si diceva un tempo, probabilmente questi come prima reazione penserebbe alla prima parte di una battuta di spirito, ovvero, sempre come si diceva un tempo, a una freddura. Tuttavia se il nostro uomo della strada avesse letto o ascoltato negli ultimi due anni qualche notizia giornalistica concernente ad esempio la diffusione e gli effetti della pandemia in Africa, forse la domanda potrebbe assumere sembianze più serie. Tali notizie sono state riprese da quotidiani e periodici, da Vanity Fair del 17.11.2021, a la Repubblica 17.1.2022, al Corriere della sera, dove il 17.1.2022 si poteva leggere: L'ottanta per cento degli individui di origine africana …che non hanno l'eredità dei Neanderthal … possiede la variante unica nel DNA che effettivamente protegge dall'infezione da Covid-19. E a questo punto la curiosità avrebbe potuto anche indirizzare il nostro uomo al libro di Giuseppe Remuzzi, il cui titolo evoca appunto il signor Neanderthal e le tracce da lui lasciate nell’uomo moderno. (continua)

 

 


 

Pellegrini dell'Universo

Piero Bianucci L’uomo nello spazio tra esplorazione e turismo PELLEGRINI dell’UNIVERSO Solferino editore, 2022, 384 pagine, 9788828208389 EAN

 


L’elicottero Ingenuity sorvola il deserto rosso di Marte, il robot Perseverance accantona pietre che nel 2030 un altro robot porterà sulla Terra. Il programma Artemis per la prima volta nel 2025 farà camminare una donna sulla Luna. La prossima Stazione spaziale girerà intorno alla Luna e si progettano alberghi esclusivi in orbite terrestri e lunari. Tre miliardari – Jeff Bezos, Elon Musk, Richard Branson –
hanno in lista di attesa centinaia di aspiranti turisti spaziali pronti a imbarcarsi sulle loro astronavi.
A mezzo secolo dall’ultimo sbarco sulla Luna (1972), incomincia la seconda era spaziale. Il panorama geopolitico è irriconoscibile: non più due superpotenze in guerra fredda ma tre con la Cina che sta per diventare la prima. Non più il libero mercato americano contrapposto allo statalismo sovietico ma, in Russia e in Cina, un ibrido dei due, mentre negli Stati Uniti l’astronautica a fini scientifici cede il posto a quella commerciale. In un mondo abitato da otto miliardi di persone, l’uno per cento della popolazione possiede metà della ricchezza globale: è lì il serbatoio del turismo extraterrestre. Piero Bianucci racconta in queste pagine la grande avventura dell’uomo nello spazio dall’astronomia degli antichi alle scommesse di un futuro sempre più vicino.

«Il capitano Kirk, all’anagrafe William Shatner, novant’anni, protagonista della
serie tv Star Trek, il 13 ottobre 2021 è diventato l’astronauta più anziano
della storia. Un razzo turistico lo ha portato sulla soglia dello spazio con un volo di undici minuti tra andata
e ritorno. Addio fantascienza.»

 

PIERO BIANUCCI è uno dei più noti scrittori scientifici. Per la sua attività divulgativa la International Astronomical Union gli ha intitolato l’asteroide 4821 in orbita tra Marte e Giove. Collabora con Piero Angela, «La Stampa», la Rai, la radio-televisione svizzera e insegna Comunicazione scientifica in un Master dell’Università di Padova. Dal 1975 a oggi ha pubblicato più di trenta libri.

 


  

La scuola interrotta. Un anno, tre mesi e dodici giorni

A cura del Presidio primaverile per una scuola a scuola La scuola interrotta. Un anno, tre mesi e dodici giorni

ETS Editore Pisa, 2021, Pagine: 204, Formato: cm.14x21, ISBN: 9788846762030

 

Ci si accorge dell’aria soltanto quando comincia a mancare. Da qualche decennio, nelle società del benessere la scuola è sembrata rivestire un ruolo sempre più impercettibile, come quello dell’aria in una stanza, o della luce nelle ore diurne. C’è, nessuno mette in dubbio che debba esserci, ma pochi se ne curano. Tuttavia la pandemia di Covid-19, che molti governi hanno affrontato con la chiusura degli istituti e il trasferimento a distanza della didattica, ha costretto ad accorgersi che la vita della scuola non è un “fatto”, destinato a perpetuarsi automaticamente, ma una “possibilità”, su cui non cessare di riflettere con scrupolo e di cui prendersi carico, in vista del presente prima che del futuro.

 

Turbati dal fenomeno della sua interruzione, alcuni insegnanti del Liceo “Leonardo da Vinci” di Casalecchio di Reno (BO) hanno costituito un gruppo informale di studio e di azione, il “Presidio primaverile per una Scuola a scuola”. Uscendo dalle aule vuote hanno tenuto lezione col PC in cortile, per rendere visibile il paradosso di una scuola che, nelle parole di tutti, era diventata la priorità, ma, nelle cose, era lasciata appassire di giorno in giorno. Questo libro raccoglie le loro esperienze sul campo e le voci degli illustri studiosi che hanno voluto sostenerli.

 

 


 

 

 

2 passi (con prudenza) dentro l'ecologia

Due passi (con prudenza) dentro l'Ecologia, ETS editore, Pisa Pagine: 88 Formato: cm.14X21, Anno: 2021, ISBN: 9788846759924

 

Fabio Fantini

 

Introduzione

 

Che cos’è l’ecologia? Facile rispondere, diranno all’unisono i due lettori su cui immaginerò (con una certa dose di ottimismo) di potere contare. Già li vedo sorridere con velata sufficienza, pronti a snocciolare parole scelte con opportuna cura. «L’ecologia è la scienza che studia l’ambiente. Ma sarebbe meglio ampliare la definizione ricordando che oggetto dell’ecologia, una disciplina scientifica interdisciplinare cui affluiscono i contributi della Biologia, delle Scienze della Terra, della Matematica applicata, della Fisica e dell’Economia, sono le molteplici e reciproche relazioni che intercorrono tra gli organismi e l’ambiente che li ospita».
Bene, complimenti, è proprio così! Allora, forse, troverete anche voi sorprendente il fatto che un grande numero di persone si proclami amante (quando non addirittura fanatico) dell’ecologia. Affermazioni del genere evocano l’immagine di qualche novello Leopardi immerso in uno studio intenso e spossante sulle sudate carte dei testi fondamentali della disciplina. Un’immagine, però, spesso in contrasto con l’incarnato rubicondo di chi proclama l’indomabile passione, un incarnato che difficilmente si immagina dovuto all’assidua frequentazione di una biblioteca.
Ancora, vi siete mai chiesti quale fosse il significato profondo della denominazione Sinistra Ecologia Libertà (SEL) scelta da un transitorio Partito della Sinistra italiana? Questo Partito avrebbe altrettanto bene potuto chiamarsi Sinistra Algebra Libertà (SAL)? Oppure, desiderando mantenere l’acronimo, Sinistra Etnografia Libertà?
Potrei continuare con «operatore ecologico», «ambiente ecologico», «sacchetto ecologico», ma ormai mi sembra superfluo insistere. È evidente che il termine «ecologia» ha subito uno slittamento semantico e in molti contesti ha perso il significato originario per assumerne un altro, che riassumerei con l’espressione «cura per dentro l’ecologia l’ambiente naturale». Il termine impiegato per indicare una disciplina scientifica ha finito con l’assumere un significato sempre più vicino a una serie di prescrizioni etiche. La cura per l’ambiente naturale non ha nulla di disdicevole, sia chiaro. Il fatto, però, che una maggiore sensibilità per i problemi ambientali sia stata originata dallo sviluppo della disciplina scientifica chiamata ecologia non autorizza a impiegare il nome della disciplina per indicare un pur meritorio, anche se spesso generico, sentimento di preoccupazione per gli equilibri ambientali.
Il termine ecologia e i suoi derivati linguistici hanno acquistato una connotazione positiva nel linguaggio odierno e il loro uso è diventato insistente in tutti i settori della comunicazione, dal marketing alle encicliche (per spaziare dal profano al sacro). Siamo continuamente bombardati da notizie di argomento ambientale, spesso in contrasto tra loro nelle prescrizioni: una situazione che rischia di generare confusione e perdita di fiducia. L’ecologia come disciplina scientifica dovrebbe entrare, anche se in forma rudimentale, nel patrimonio culturale condiviso dell’umanità.
Qualche conoscenza di ecologia aiuterebbe a evitare gli allarmismi immotivati così come le sottovalutazioni ottuse che di volta in volta si contrappongono nella valutazione di singoli fenomeni ambientali.
Con queste poche pagine non ho alcuna ambizione di formare ecologi e neanche di fornire un manuale condensato della disciplina. A conferma di queste intenzioni, chi proseguirà nella lettura osserverà un uso moderato dei termini disciplinari, indicati con il carattere grassetto, ristretto a quelli che mi sono sembrati strettamente indispensabili.
Ho riservato alle note, raccolte alla fine di ciascun capitolo, alcune considerazioni aggiuntive, a volte trattazioni quantitative destinate a chiarire un concetto, a volte approfondimenti di argomenti trattati nel testo in modo semplificato, a volte citazioni delle fonti. Un paio di note riportano brevi considerazioni di carattere più generale, che mi è sembrato cortese risparmiare al lettore frettoloso. La lettura del testo può prescindere dalle note, ma la mia opinione è che non vi farebbe male dargli comunque un’occhiata, prima di optare per ignorarle.
Scopo di questo scritto è la trasmissione di qualche idea non scontata sulla visione del mondo che l’ecologia è in grado di offrire. Non aspettatevi un piccolo manuale capace di guidare nella decisione se la raccolta dei rifiuti urbani porta a porta sia preferibile a quella articolata su punti di conferimento, sia chiaro. Solo qualche semplice idea per capire un po’ meglio come funziona il nostro pianeta nel suo complesso. E magari tenerne conto.


 

  

Osservare i viventi

Osservare i Viventi

 

Proposte sperimentate con la guida di Maria Arcà, Paolo Mazzoli, Nicolina Sucapane

Nuova edizione aggiornata ed estesa

Collana "Finestre" ETS - Pisa NATURALMENTE Scienza.it

 

Questo libro, prezioso come pochi per la formazione iniziale e l’accompagnamento in itinere degli insegnanti, è una riedizione aggiornata e ampliata della prima edizione del 1988, mai ristampata fino a diventare introvabile.  È questa la ragione che ha promosso e sostenuto l’idea della ripubblicazione in una veste nuova, aggiornata ed ampliata con altri percorsi realizzati nelle classi da insegnanti che hanno tratto spunti e guida da queste tracce, sviluppandole e documentandole a loro volta.

Le sue origini risalgono a un progetto di ricerca del MIUR e del CNR coordinato da Maria Arcà e Paolo Guidoni che aveva sviluppato una riflessione approfondita sui concetti che strutturano la conoscenza biologica.  I risultati di questa ricerca sono stati tradotti in linee di lavoro adatte a sviluppare nei bambini, fin dai primi anni di scuola, interesse, competenza e attenzione per i processi biologici.  Le sperimentazioni condotte in alcune classi dei primi anni della scuola primaria, hanno visto la collaborazione attiva degli insegnanti Daniela Bianchi, Paolo Mazzoli e Alberto Manzi (Roma); Cristina Basi e M. Pia Ceccarelli di Trasacco (L’Aquila).  

Il gruppo di ricerca ha operato in classi e in situazioni diverse, progettando, confrontando e scambiando esperienze, alcune delle quali sono accompagnate nel libro da sottolineature disciplinari, commenti didattici e suggerimenti pratici. Gli interventi in classe si snodano sul filo conduttore delle discussioni con i bambini, che vedono e toccano diversi materiali biologici portati in classe da loro stessi o dall’ insegnante. Le numerose discussioni inserite nel testo riguardano semi, piante o loro parti, animali da osservare e anche allevare: temi consueti dei quali si approfondiscono il significato disciplinare e la valenza formativa, tracce preziose anche a più di trent’anni di distanza perché costituiscono l’impalcatura per organizzare la costruzione di concetti biologici fondanti quali quelli di essere vivente, trasformazione, ciclo biologico... Non solo, si calano perfettamente nell’ Ambiente di apprendimento delineato venticinque anni dopo dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione!

La presente edizione, con l’accordo degli Autori, è stata curata e aggiornata da Maria Castelli, Lucia Stelli, Vincenzo Terreni.

 

Foto di copertina: Schiusa di uova di anfibio con i primi girini nati, Ceratophyllum e bolle di ossigeno prodotte per fotosintesi. (foto M. Baxiu)

 

 


 

Non è colpa dei brutti se son cattivi

Fabio Nocchi, Non è colpa dei brutti se sono cattivi, collana Frecce, AUGH! Edizioni, Viterbo 2021, pp. 238, Euro 14,00

Non è colpa dei brutti se sono cattivi, romanzo d’esordio

Una faccia da reddito di cittadinanza

 

Romanzo di formazione con finale a sorpresa questo Non è colpa dei brutti se sono cattivi, 2021, di Fabio Nocchi sceneggiatore televisivo e collaboratore del celeberrimo e abrasivo “Il Vernacoliere”. Sì, perché se ogni Bildungsroman che si rispetti tratta dell’evoluzione del protagonista verso la maturazione e l’età adulta tramite prove, errori, viaggi ed esperienze di vario tipo, nella narrazione di Nocchi non si intravede nessuna conclusione positiva delle adolescenziali peripezie dell’eroe che, assai poco nobilmente, sembra invece avviarsi verso una vita di mediocrità e conclamata inettitudine… Ed ecco delinearsi, pagina dopo pagina, un’altra figura importante del romanzo otto-novecentesco: l’inetto. Colui che non riesce mai a portare a compimento nessun progetto e, se gli accade non prova né piacere, né soddisfazione. Ama, l’inetto, più che vivere, vedersi vivere e si concede sentimenti di compiaciuta frustrazione di fronte alle sue, peraltro annunciate, sconfitte. E Samuele, detto Lele, ha ben più di un motivo per avviarsi al destino di mediocre anonimato che lo attende. Intanto i genitori: una mamma, Rossella, nata in Australia, di precaria condizione economica che vive dando lezioni private d’inglese; un padre, Eugenio, simpatico e scanzonato perdigiorno tra bar, tavoli di biliardo, amici e figure femminili che, con maggiore o minore velocità, appaiono e scompaiono. Lele, venuto al mondo nella prima metà degli anni Settanta, è anche privo di stabili radici geografiche, rimpallato in continuazione tra Lucca, dove risiede con la madre e il suo nuovo compagno, Valerio, e Firenze, il territorio d’elezione del genitore. Sociologicamente Samuele appartiene alla cosiddetta “generazione X”, i figli dei baby boomers, e vive un tempo, gli anni Ottanta, in cui, consumatisi nella cupezza dei terrorismi gli eroici furori postsessantotteschi, è completamente cambiato il quadro di riferimento ideale, culturale e valoriale: ora prevale uno sfrenato neoliberismo in economia e nella società, mentre nel privato dominano comportamenti egoistici e narcisistici. Nel senso comune diffuso la fanno da padrone teorie ostentatamente individualiste: è la democrazia del trash e della frivolezza, la lunga stagione che, con felice associazione d’idee, qualcuno definì dell’edonismo reaganiano. La sconfitta nel referendum contro la revisione della scala mobile indetto dal Pci e da una parte del movimento operaio a difesa delle importanti conquiste degli anni Settanta rappresenta un forte segnale simbolico delle tendenze di quel decennio politicamente retto da governi pentapartito e dallo strapotere dei socialisti di Bettino Craxi. Ma Lele e i suoi coetanei ignorano tutto ciò. Immersi nel fiume limaccioso dei turbamenti ormonali propri dell’adolescenza, alle prese con una vita scolastica insapore, inodore e incolore, in una parola insignificante, Samuele e compagni conoscono il peggiore dei destini che possa capitare a un giovane in formazione: l’inconsistenza umana, morale civile degli adulti e l’abdicazione dei giovani a ogni sogno trasformazione collettiva, a ogni progetto di partecipare, in senso alto e nobile, al cambiamento della società. La loro unica, stentata risposta al disagio personale e collettivo è data dalla costituzione di un piccolo gruppo musicale impegnato a restituire le cover dei grandi della musica rock di quegli anni. E così li accompagniamo sino alle ultime pagine del romanzo… E lasciamo Lele appena dopo un’esperienza sessuale, la prima, a dir poco deludente, in contemporanea con lo scioglimento del gruppo musicale, mentre entra nell’aula della sua scuola per sostenere quella prova d’iniziazione al mondo adulto, l’ultima rimasta, che è l’esame di maturità. L’Autore ci lascia con la curiosità di conoscerne l’esito: bene o male? Promosso o riprovato? Non lo sappiamo perché Nocchi non lo racconta. Con ogni probabilità, visto il carattere del Nostro, gli sarà andata così così, senza infamia e senza lode. Ed ecco che un altro ignavo, né arte né parte, né carne né pesce, si accinge a entrare nel mondo grande e terribile: se avrà fortuna, lo aspetta un destino da NEET, Neither in Employment or in Education or in Training, comunque dotato di una robusta mentalità assistenziale.

Un romanzo quello di Fabio Nocchi a dir poco amarognolo. Riscattato da una buona scrittura non esente, ovviamente, da un largo uso di toscanismi, è intriso da un’ironia acidula che, talora ma non sempre, alleggerisce una condizione umana malinconica e oggi fin troppo diffusa: non solo incapace di riscatto, ma addirittura di vederne le occasioni e gli strumenti. Provate ad affacciarvi sul pianerottolo del vostro condominio e riconoscerete al volo la faccia da reddito di cittadinanza del Lele di turno.

 

Luciano Luciani

 

 


 

Comunicare ambiente e salute

Comunicare ambiente e salute - Aree inquinate e cambiamenti climatici in tempi di pandemia

A cura di: Liliana Cori , Simona Re , Fabrizio Bianchi , Luca Carra Collana: PiGRECO. Clima, Ambiente, Salute (1)

Pagine: 312 Formato: cm.14x21 Anno: 2021 ISBN: 9788846761972

 

Sono usciti i primi due libri della collana PiGreco. Clima, Ambiente, Salute, di Edizioni ETS, dedicata a Pietro Greco, noto maestro del giornalismo scientifico scomparso a dicembre 2020.

La collana, diretta da Fabrizio Bianchi, epidemiologo ambientale, che ha studiato gli impatti sulla salute delle comunità di impianti industriali in numerose aree italiane, e ha convocato un eterogeneo gruppo di studiosi nel comitato scientifico, che operano nel settore sanitario, della comunicazione, della filosofia ed epistemologia, del diritto, della sociologia, delle scienze ambientali e dell’economia.

In comune la convinzione che sia oggi importante fare divulgazione e approfondire i temi legati alla relazione tra ambiente e salute alla luce dei cambiamenti climatici in corso, relazione che configura una molteplicità di rapporti a più livelli tra fenomeni complessi e necessita di competenze pluridisciplinari a confronto. La pandemia da Covid-19 rende ancora più drammatico e urgente lo studio delle relazioni tra clima, ambiente, salute e il diritto alla conoscenza. Nella società cresce la domanda di qualità dell’ambiente e di salute e l’apporto della conoscenza scientifica è fondamentale per dare forza alle argomentazioni e per alimentare il dibattito nella società` civile, attraverso flussi continui di comunicazione e partecipazione. La conoscenza, come bene immateriale per eccellenza su cui si fonda lo sviluppo della società` post-industriale, e` la base della “societa` democratica della conoscenza”, che Pietro Greco, a cui e` dedicata la collana PiGreco. Clima, Ambiente, Salute, ha messo al centro del suo lavoro, che rimane un riferimento imprescindibile per lo studio e l’approfondimento in molteplici settori.

 

I due libri partono dal lavoro realizzato nell’ambito del progetto CISAS, Centro Internazionale di Studi avanzati su Ambiente, ecosistema e Salute umana, in tre aree ad alto rischio dell’Italia meridionale: Augusta-Priolo, Milazzo e Crotone.

 

Il primo della collana è Comunicare ambiente e salute. Aree inquinate e cambiamenti climatici in tempi di pandemia (Edizioni ETS, 2021 (http://www.edizioniets.com/scheda.asp?n=9788846761972&from=homepage), a cura di Liliana Cori, Simona Re, Fabrizio Bianchi e Luca Carra. Il libro nasce dalle ricerche fatte da CISAS nelle tre aree a rischio e include sia la pandemia sia i cambiamenti climatici, che hanno fatto irruzione in questi anni e assunto un ruolo nella percezione pubblica del rischio, mentre non possono essere ignorati nella divulgazione su ambiente e salute, nell’analisi delle competenze scientifiche e nell’affermazione dei diritti pubblici alla conoscenza e alla partecipazione.

Nel testo 25 autori hanno portato il loro contributo. Il libro si articola in tre parti principali: Governance e comunicazione del rischio (Prima Parte), Comunicazione e percezione del rischio (Seconda Parte) e Cittadini attivi (Terza Parte). Da un punto di vista tecnico e scientifico si affrontano i nodi cruciali, le complessità e le recenti evoluzioni della teoria della comunicazione del rischio. Si condividono stimoli e idee per lo sviluppo di nuovi approcci in risposta alle più recenti sfide globali, presentando esperienze, strategie, metodi e strumenti di analisi della percezione del rischio e di comunicazione per i tecnici ed esperti del settore ambientale e della salute. I rischi trattati nei capitoli spaziano dal problema delle contaminazioni e delle malattie connesse ai Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche, dai rischi del Covid-19 alla crisi climatica ed ecologica. Un rischio che riguarda tutti è un rischio che tutti possono e dovrebbero comunicare e gestire insieme per garantire la tutela della salute delle comunità e degli ecosistemi: la comunicazione del rischio dovrebbe essere fatta di dialogo, ascolto e di un grande lavoro di squadra. Alle lettrici e ai lettori si offrono spunti e riflessioni sui metodi e sugli strumenti di analisi, di azione e di sensibilizzazione necessari per affrontare le criticità connesse alla comunicazione nel campo di salute e ambiente.

Preziosa la postfazione di Elena Gagliasso, che analizza la ricchezza delle tematiche trattate alla luce del cambiamento epistemico in corso nell’Antropocene, segnato dalla presenza di nuovi attori nel campo della scienza, da “testa-coda cognitivi ed emozionali” nella società, da nuovi apprendimenti frutto di drammatiche divaricazioni e ricomposizioni, dove la scienza stessa deve riposizionarsi. Le aree ad alto rischio ambientale vengono definite in questo quadro “luoghi densi” dove le contraddizioni emergono e la cittadinanza scientifica trova il modo di manifestare le sue potenzialità, dove “proprio la comunicazione del rischio, quale momento di interazione tra scienza e società, si fa carico delle contraddizioni e delle divaricazioni che attraversano questa fase storica”.

Il secondo della collana è Tutto questo un giorno sarà mio? Illustrazioni di studenti su ambiente e salute in aree inquinate, (Edizioni ETS, 2021 http://www.edizioniets.com/scheda.asp?n=9788846762429&from=&fk_s= ), a cura di Anna Lisa Alessi, Girolama Biondo, Liliana Cori e Susanna Giorgi. E’ un libro da osservare con attenzione, sfogliando i disegni, le composizioni fotografiche e i plastici realizzati dai ragazzi di 7 istituti comprensivi di Milazzo e Augusta che hanno partecipato a quattro concorsi indetti dal progetto CISAS per composizioni su “Ambiente e salute nella rada di Augusta: una realtà complessa” e “Ambiente e salute nella Valle del Mela: una realtà complessa”. La seconda è l’area dove sorge la città di Milazzo. L’età parte dalle elementari alle scuole superiori, con disegni per i più piccoli e composizioni fotografiche per i grandi.

Le parole scritte lasciano spazio alle immagini: le composizioni sono oniriche, ricche di immaginazione e speranze, spesso spaventate, talvolta ironiche sulle capacità dei “grandi” di trasformare un ambiente inquinato promuovendo la salute delle persone e dell’ecosistema. Il disegno con matita, pennarelli e tempera è diretto, senza filtri e può trasmettere emozioni intense e sorprendere. Per i ragazzi più grandi invece è l’organizzazione temporale dei contenuti e composizioni più complesse a consentire di manifestare i propri sentimenti, la denuncia del malessere dovuto all’inquinamento, il sogno di un futuro che porta il cambiamento. La preoccupazione emerge e ci interroga, ci lascia la sensazione di avere davvero molto da fare, per porre rimedio ai danni esistenti e per coinvolgere direttamente quei giovani a unirsi alla schiera dei ricercatori che lavorano nella direzione della prevenzione e della bonifica del territorio.

 

 


 

 

 

In un volo di storni

In un volo di storni. Le meraviglie dei sistemi complessi
Giorgio Parisi Rizzoli, 2021, pag. 128, EAN: 9788817139250

 

«Il Nobel a Giorgio Parisi premia uno scienziato straordinario e conferma il livello stellare della scuola di fisica teorica italiana» 

Carlo Rovelli

«Il lavoro migliore di una vita di ricerca può saltare fuori per caso: lo si incontra su una strada percorsa per andare da un'altra parte.»

«Le idee spesso sono come un boomerang: partono in una direzione ma poi vanno a finire altrove. Se si ottengono risultati interessanti e insoliti, le applicazioni possono apparire in campi assolutamente imprevisti.» Realtà sperimentali che sembrano sfuggire a ogni legge, ricerche che portano a scoperte che sorprendono lo stesso ricercatore, il lampeggiare dell'intuizione fisica e matematica: è il mondo indagato da più di cinquant'anni da Giorgio Parisi, vincitore nel 2021 del premio Nobel. Dall'ingresso, nel 1966, all'istituto di Fisica di Roma (dal retro, perché gli studenti dei primi due anni non potevano passare dalla porta principale) al Nobel sfiorato già all'età di venticinque anni, dagli studi pionieristici sulle particelle all'interesse per fenomeni enigmatici come le trasformazioni di stato, i "vetri di spin" e il volo degli storni, dalle riflessioni su come nascono le idee a quelle sul senso della scienza nella nostra società, questo libro è un viaggio nella mente geniale di un fisico che ha cercato le regole dei sistemi complessi, perché quelli semplici gli sono sempre sembrati un po' troppo noiosi.

 

 


 

 

Qualcosa là fuori

Qualcosa, là fuori

 

Bruno Arpaia

 

Ugo Guanda Editore, 2016

 

Recensione di Lucia Stelli

 

La trascrizione per il sito Naturalmente1 di una delle cinque lezioni che Radio3 scienza ha dedicato a Pietro Greco2, mi ha fatto conoscere Bruno Arpaia, uno scrittore appassionato di scienza, come lui stesso si definisce.

La sua lezione per Pietro, dal titolo Arte e scienza, ci fa apprezzare una bella amicizia, profonda e feconda.

La lezione prende le mosse dalla richiesta rivoltagli da Pietro Greco di tenere verso la fine degli anni novanta un corso al Master di Comunicazione della Scienza della SISSA a Trieste. Alle resistenze di Bruno, Pietro rispose: “Ma io voglio che tu insegni quello che sai, come si racconta una storia, perché comunicare la scienza vuol dire saperla trasformare in una storia ed è importante che i ragazzi sappiano anche di letteratura”.

“Quella sua determinazione, quella sua apertura, la necessità per lui chiarissima di mescolare scienza e letteratura – racconta Bruno Arpaia – mi sorpresero [...]. Grazie a quel suo invito e poi negli anni successivi grazie alla sua generosità al suo continuo desiderio di condividere, di mettere in relazione le persone che stimava e i loro diversi ambiti, ho potuto addentrarmi sempre più nel mondo della scienza, conoscere scienziati, ricercatori, comunicatori, tanto che da allora ho scritto anche due o tre romanzi con al centro la fisica o la crisi climatica”.

È stato proprio questo mescolare scienza e letteratura che mi ha incuriosito e spinto a leggere il romanzo sulla crisi climatica per il quale l’autore ha preso in prestito il titolo, Qualcosa, là fuori, da un saggio di Enrico Bellone3. La sua lettura è stata un’esperienza travolgente e sconvolgente perché è sì un romanzo, ma l’invenzione poggia su fatti che estremamente attuali. Viene quindi naturale percepire come incombenti tutte quelle conseguenze che nel romanzo sono proiettate in un futuro prossimo, dentro uno scenario che ci appare orribilmente realistico. Anche noi ci sentiamo a fianco del protagonista Livio Delmastro, un anziano professore di neuroscienze, nel suo terrificante viaggio verso la Scandinavia, paese dove è ancora possibile condurre una vita a misura d’uomo. In una narrazione che si snoda su due piani assistiamo all’alternato scorrere della vita di Livio da giovane e da vecchio, percependo la sua giovinezza come il nostro futuro imminente e il preludio di quella sofferenza che ci porterà attraverso la sua storia a vedere e a vivere i devastanti effetti del riscaldamento climatico.

“Ogni passo un tormento, in quella sabbia molle, ogni respiro un ansito per ingoiare l’aria che colava giù rovente e quasi solida. E più avanzavamo in quel paesaggio lunare, più il tempo sembrava ristagnare e non passare mai...”

 

Nonostante tutta la sofferenza che ci investe, si fa fatica a sospendere la lettura e si va avanti con le pagine che scorrono via veloci nella speranza che Livio e i suoi compagni di viaggio raggiungano la meta e la salvezza. Certo è che il viaggio è allucinante e non ci viene risparmiato nulla!

E se l’immaginazione corre dentro i terribili paesaggi e le enormi difficoltà del viaggio è anche merito di una scrittura asciutta, precisa, scientifica.

Dulcis in fundo , si fa per dire, ci attende una postfazione, non a caso denominata Avvertenza, che inizia così: “Gli scenari di questo libro riprendono (e anzi, spesso ricalcano alla lettera) quelli delineati da Gwynne Dyer nel saggio Le guerre del clima (Marco Tropea Editore), ma li ho attentamente confrontati con i rapporti dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) e dell’ European Environment Agency, i quali, però, secondo numerosi scienziati del clima, peccano sistematicamente per difetto...”

Ce l’eravamo immaginato, ma adesso abbiamo la certezza di aver letto un romanzo particolare, una speculative fiction, come l’ha definita l’Autore in un’intervista radiofonica rilasciata nel maggio 20164. Arpaia non vuole essere considerato uno scrittore apocalittico e a questo proposito cita la recensione di Carlo Rovelli sul Corriere della sera5: “Qualcosa, là fuori, non è una profezia cupa è un grido di allarme [...] L’obiettivo del crudo realismo del racconto è contribuire a non farlo diventare reale”.

Nel 2016, anno della sua pubblicazione, il libro ha avuto ottime recensioni e ha impegnato molto l’Autore nella sua promozione, guadagnandoci senz’altro in notorietà, ciò non toglie che non se ne possa ancora scrivere, sia perché la ricerca di soluzioni al problema dei cambiamenti climatici è sempre più urgente, sia perché un tale genere testuale potrebbe sensibilizzare gli studenti più di una lezione tradizionale.

Di fronte infatti alle tante incertezze della recente COP26 e con la consapevolezza che quel che è stato fatto è ancora poco, oggi abbiamo il dovere di fare la nostra parte affinché la politica faccia le scelte giuste (anche nei confronti degli attuali migranti che già oggi pagano le conseguenze della crisi climatica).

Qualcosa, là fuori è dunque un romanzo che può insegnare più di un saggio o di un articolo scientifico perché come sosteneva Pietro Greco trasforma la scienza in una storia, e come tale coinvolge tutte le nostre facoltà cerebrali spingendoci all’azione. Un grande merito per uno scrittore.

 

1. https://www.raiplaysound.it/playlist/lezioniperpietro

2. https://www.naturalmentescienza.it/PietroGreco5LezioniRAI3/3%20Bruno%20Arpaia%20Arte%20e%20Scienza.pdf

3. Enrico Bellone, Qualcosa, là fuori. Come il cervello crea la realtà, Paperback, 201

4. https://www.raiplaysound.it/audio/2016/05/Fahrenheit--Il-libro-del-giorno-del-05052016-e9ad4e1f-ebba-4cb5-bc24-489123366082.html
5. https://www.corriere.it/cultura/16_aprile_28/libro-guanda-bruno-arpaia-qualcosa-la-fuori-rovelli-001062d6-0d58-11e6-9053-86a90bf524d0.shtml

 

 

 


 

 

Tre pisane in trincea

Tre pisane in trincea
Quattro anni di battaglie per il Centro Oncologico Pisano
Anna Di Milia Tongiorgi , Paola Pisani Paganelli, Isabella Salvini Calamai

Edizioni ETS - Pisa Pagine: 82 Formato: cm.14x21 Anno: 2020 ISBN: 9788846759955

 
Tre storie di donne, Anna, Isabella e Paola che negli anni ’80 si scontrano con il cancro, malattia che a quei tempi veniva nascosta con pudore. Costrette ad un pendolarismo per cure che nella loro città non erano disponibili, le protagoniste raccontano con commozione e ironia i tortuosi percorsi per ottenere una diagnosi e i viaggi della speranza a Milano e a Parigi. Tali sofferenze sfociano in un impegno sociale che si concretizza l’8 marzo 1987 con un’azione provocatoria. In quella epica giornata, Anna, Isabella e Paola raccolgono centinaia di firme per chiedere l’istituzione a Pisa di un Centro per la cura dei tumori. Il libro narra di quattro anni di lotte che portarono alla creazione del Centro Oncologico di Pisa, in un’epoca di trasformazione della sanità nazionale. Nella post-fazione, Pierfranco Conte, primo direttore dell’Oncologia Medica pisana, sottolinea l’attualità del tema della sanità territoriale, oggi al tempo del COVID, come nel periodo di questa storia.

 


 

 

L'Antologia di Spoon Ribes

L’Antologia di Spoon Ribes

Le distopie in minore

 

Maurizio Antonetti L’antologia di Spoon Ribes Racconti, collana Profondo giallo, Carmignani Editrice, Staffoli (Pi), 2021, pp. 182, Euro 14,00

  

Personaggi ordinari che conducono esistenze normali su banali scenari di provincia: la mediocre quotidianità di questi nostri giorni opachi e incanagliti è di solito il punto d’avvio delle storie narrate da Maurizio Antonetti, uomo di scienza per formazione e professione, originale scrittore per vocazione. È su questi modesti, ma comunque faticosi, mestieri di vivere che irrompe, d’improvviso, il dato inaspettato, il particolare fuori posto, l’irriducibile elemento irrazionale che spiazza, sorprende e rimette in discussione certezze, convinzioni e abitudini. Si aprono, così, per il Lettore, inediti punti di vista, prospettive diverse, possibilità di nuove letture e “altre” narrazioni: morti – e sepolti – coscienti, pensanti e, a modo loro, parlanti: un gatto che dà, letteralmente, i numeri; un’anziana e gentile signora con tanta voglia di chiacchierare al supermercato; una voce al telefono tanto mattutina quanto misteriosa; un san Valentino fitto d’appuntamenti d’amore per una donna fin troppo disinibita; un martedì grasso da incubo metropolitano; un razzo misterioso che atterra nel giardino di una villetta all’ora di colazione, creando scompiglio; la ragazzina scafatissima che regala una mattinata da brivido a un compassato professore di musica; il particolarissimo reportage di un fotografo innamorato; due sguardi diversi, per molti versi opposti, ai giorni della pandemia; l’inferno delle cene tra ex compagni di scuola e quello che ci aspetta al varco “quando il giorno è passato”.

Questi i materiali, insieme consueti e singolari, con cui opera, da più di vent’anni, questo affabulatore toscano che, nella misura del racconto o del romanzo breve, sembra aver trovato la modalità più adeguata e congeniale ai suoi innati mezzi espressivi. Presenza riservata e discreta, ma tenace, nel panorama sempre un po’ autoreferenziale della narrativa contemporanea, Maurizio Antonetti si avvale di una scrittura elegante e controllata, ironica e acutamente indagatrice degli angoli oscuri del nostro presente: uno sguardo, il suo, particolarmente vocato non solo a cogliere il retrogusto amaro che è nell’esperienza di ciascuno di noi, ma a dilatarlo in un diffuso senso di malessere. Lo stesso che è proprio di tanta “letteratura della fine”: della supremazia dell’occidente, del benessere economico, delle risorse disponibili. Sempre percettibile, infatti, nelle sue storie un marcato sentimento di precarietà, d’instabilità, tra il vecchio che muore a fatica e il nuovo che non vuole nascere.

Anche in questa ultima, riuscita e godibile raccolta, L’antologia di Spoon Ribes, Antonetti racconta distopie, e l’Italia minore che trapela dalle sue pagine è senz’altro la nostra: un Paese al crepuscolo, il momento della giornata in cui le ombre si allungano e anche i nani riescono a proiettare sagome enormi. E allora tocca alla scrittura e agli scrittori adoperarsi per dare l’allarme contro ogni arroganza e mistificazione, sopraffazione e raggiro. Di fronte all’attuale inquietante, incombente disastro etico, in maniera garbata, ma risoluta, sommessa ma ostinata, i racconti di Maurizio Antonetti contribuiscono a metterci sull’avviso e noi non possiamo che essergliene grati.

 

Luciano Luciani

 


 

 

Teorie e pratiche

L'apprendimento tra mondo reale e virtuale

Teorie e pratiche
Valerio Ferro Allodola


Edizioni ETS - Pisa Collana: scienze dell'educazione (218) Pagine: 264 · Formato: 14x22 · Anno: 2021 · ISBN: 9788846762375

 

Alla luce dei recenti studi sui processi di insegnamento e apprendimento in ambito nazionale e internazionale, il volume intende delineare il percorso scientifico che ha portato all’elaborazione delle principali teorie e modelli sui processi di costruzione della conoscenza, per arrivare a tratteggiare le metodologie didattiche più innovative nei contesti di formazione. L’ultima parte dell’opera, si concentra sul rapporto tra nuove tecnologie e processi di apprendimento, mettendo in luce le possibilità offerte agli studenti e ai docenti dalla pandemia, che ha costretto la scuola e le istituzioni formative a costruire e sperimentare nuovi ambienti e pratiche di apprendimento, integrando mondo reale e virtuale. L’opera si delinea come guida teorico- pratica sui processi di apprendimento e insegnamento e si rivolge agli studiosi dei processi formativi, pedagogisti, educatori, dirigenti scolastici e docenti di ogni ordine e grado.

Valerio Ferro Allodola è Dottore di ricerca in “Qualità della Formazione” presso l’Università degli Studi di Firenze, attualmente insegna discipline pedagogiche presso la Facoltà di Psicologia dell’Ateneo Telematico eCampus. L’Autore ha al suo attivo numerose pubblicazioni, sia saggi in volumi che articoli su riviste del settore. Tra i suoi principali interessi di ricerca: la formazione dei professionisti della salute e della cura e la formazione degli insegnanti attraverso l’applicazione di metodi innovativi a forte impronta esperienziale. Dirige – assieme a Franco Blezza – la rivista «Medical Humanities & Medicina Narrativa – MHMN».]

 

 

 


 

 

Curzio Massart

Curzio Massart
Lo scienziato e l’umanista
Leonardo Arrighi


Edizioni ETS - Pisa Pagine: 176 · Formato: 17x24 · Anno: 2021 · ISBN: 9788846762368


Questo volume è incentrato sulla vicenda umana e professionale di Curzio Massart, direttore dell’Istituto di Anatomia Umana Normale dell’Università di Pisa dal 1948 al 1977. Nel corso della sua lunga attività, l’anatomista – nato a Suvereto nel 1907 – ha condotto numerosi studi scientifici, a cui ha affiancato un’assoluta dedizione all’insegnamento e alla formazione di allievi, interpreti e protagonisti di una vera Scuola. L’esistenza di Massart è segnata dalla poliedricità, direttamente connessa ad una sconfinata cultura umanistica, capace di manifestarsi attraverso la pratica dell’insegnamento della medicina e la produzione di opere d’arte, attività che lo ha accompagnato per tutta l’esistenza. Ispettore onorario della Soprintendenza, Medaglia d’Oro quale «benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte», Grand’Ufficiale al merito della Repubblica, etruscologo appassionato e competente: la fisionomia di Massart è ricca di sfaccettature, contraddistinte da un rapporto profondo e sentito con il proprio territorio di origine, a cui ha dedicato tempo ed energie.
Nelle pagine del libro, impreziosite da un consistente apparato iconografico, Curzio Massart acquisisce una prospettiva storica, potendo contare su approfondite contestualizzazioni nei vari ambiti scientifici ed umanistici in cui si è impegnato, non dimenticando di dare spazio alle vicende famigliari: sorprendenti e ricche di punti di contatto con innumerevoli altre storie, che restituiscono a pieno la fisionomia di un uomo innamorato della conoscenza.

Leonardo Arrighi è nato a Bologna nel 1987 e vive a Mezzolara di Budrio. Nel 2012 ha conseguito la Laurea Magistrale in Italianistica all’Università di Bologna con il massimo dei voti, discutendo una tesi dal titolo: L’eroe modernista, l’antieroe ed il messia laico. Ha collaborato con alcune riviste culturali: Les Lettres Françaises (Parigi), Verso (Parigi), La Presse Nouvelle – Magazine Progressiste Juif (Parigi), Zeta – rivista internazionale di poesia e ricerche (Udine). Dal 2013 conduce studi storici, che sono confluiti in numerose pubblicazioni. Tra gli ambiti indagati, emerge il ciclo dedicato alla Cura, che coincide con monografie riservate ad importanti medici dimenticati dalla storiografia. Questo ciclo è composto dai volumi su Benedetto Schiassi, Johannes Schmidl, Antonio D’Ormea, Dino Spisni e Luigi Cogolli. La ricerca su Schiassi si protrae da oltre sei anni e si è già concretizzata nelle pubblicazioni Benedetto Schiassi, il coraggio di innovare (Comune di Budrio, 2014) e Benedetto Schiassi, la lungimiranza del pensiero medico (Edizioni Aspasia, Bologna). Quest’ultima ha coinciso con una mostra realizzata all’Archiginnasio di Bologna, che ha segnato un momento importante per i successivi sviluppi della ricerca su Schiassi. Per gli studi di storia della medicina, nel 2017 ha ricevuto la Menzione Speciale nell’ambito del Premio Bruno Zanobio (istituito dalla Società italiana di Storia della Medicina). Dal 2016 è Socio della Società Medica Chirurgica di Bologna e della Società Italiana di Storia della Medicina. Nel 2019 ha pubblicato Benedetto Schiassi. La Scienza medica dialoga con l’assoluto (Edizioni ETS, Pisa). Dal 2020 è iscritto all’Albo del Collegium Historicorum Chirurgiae.]


  

Cinetica della psiche

Cinetica della psiche

Cura di sè ed esercizi dei filosofi dal mondo antico al XVII secolo

Luca Mori

Edizioni ETS - Pisa Collana: philosophica (272) Pagine: 280 · Formato: 14x22 · Anno: 2021 · ISBN: 9788846762115

  

Fin dalle origini della letteratura greca si incontra il pensiero ricorrente secondo cui i mortali sono completamente in balìa del caso, delle circostanze e del proprio modo di vedere (e non vedere) le cose. Esposti ai molteplici ed altalenanti effetti del fluire degli eventi – che tutti trascina verso piaceri provvisori e dolori di ogni sorta, in un’alternanza di stati che contrassegna il carattere effimero dell’esistenza – gli esseri umani finirebbero inesorabilmente per vivere come camaleonti e marionette, incessantemente colorati e strattonati da ciò che li circonda, se non disponessero di metodi e tecniche per la cura di sé e per la stabilizzazione dei moti psichici.
Dando risalto alla matrice cinetica dell’etica, questo libro ripercorre la storia e le trasformazioni degli esercizi elaborati – dal mondo antico fino al XVII secolo – per porre rimedio agli innumerevoli disagi dovuti all’instabilità e alle loro cause, con obiettivi definiti di volta in volta come purificazione, salute, virtù, scioglimento dei legami che trascinano verso il basso, equilibrio e assenza di scosse, dominio di sé e continenza, ritrazione dall’esposizione alle perturbazioni, temperanza, assenza di passioni, imperturbabilità, felicità stabile, saggezza, capacità di vedere le cose come effettivamente sono.

 

Luca Mori insegna Storia della filosofia per il Corso di laurea in Scienze e tecniche di psicologia clinica e della salute presso l’Università di Pisa. Tra le pubblicazioni: Genitori con filosofia (2021), Paesaggi utopici (2020), Orbis pictus. Per una storia della filosofia dell’informazione (2017), Chance. Max Weber e la filosofia politica (2016).


 

 

La scuola interrotta

La scuola interrotta
Un anno, tre mesi e dodici giorni
Autori vari - a cura di Presidio primaverile per una Scuola a scuola

Edizioni ETS - Pisa pagine: 204 · Formato: 14x21 · Anno: 2021 · ISBN: 9788846762030


Ci si accorge dell’aria soltanto quando comincia a mancare. Da qualche decennio, nelle società del benessere la scuola è sembrata rivestire un ruolo sempre più impercettibile, come quello dell’aria in una stanza, o della luce nelle ore diurne. C’è, nessuno mette in dubbio che debba esserci, ma pochi se ne curano. Tuttavia la pandemia di Covid-19, che molti governi hanno affrontato con la chiusura degli istituti e il trasferimento a distanza della didattica, ha costretto ad accorgersi che la vita della scuola non è un “fatto”, destinato a perpetuarsi automaticamente, ma una “possibilità”, su cui non cessare di riflettere con scrupolo e di cui prendersi carico, in vista del presente prima che del futuro. Turbati dal fenomeno della sua interruzione, alcuni insegnanti del Liceo “Leonardo da Vinci” di Casalecchio di Reno (BO) hanno costituito un gruppo informale di studio e di azione, il “Presidio primaverile per una Scuola a scuola”. Uscendo dalle aule vuote hanno tenuto lezione col PC in cortile, per rendere visibile il paradosso di una scuola che, nelle parole di tutti, era diventata la priorità, ma, nelle cose, era lasciata appassire di giorno in giorno. Questo libro raccoglie le loro esperienze sul campo e le voci degli illustri studiosi che hanno voluto sostenerli.

 

 


 


La doppia crisi - Ambiente e società al tempo del Covid-19
 

 La doppia crisi - Ambiente e società al tempo del Covid-19 a cura di Oreste Giorgetti, prefazione: Elena Gagliasso, Edizioni ETS

Collana: Intorno all'Agorà. Ambiente e Territorio (2), pagg. 132, 2021. ISBN: 978884662269

 

 

Partendo da un terreno comune, quello della crisi ambientale e climatica, i contributi riportati in questo volume indagano i rapporti che questo tema intreccia con altri ambiti di ricerca. Ne nascono spunti di riflessione vari, tutti essenziali e urgenti: gli sviluppi politici e sociali della crisi pandemica, i mutamenti che hanno investito l’ambito sanitario, le narrazioni divisive sui vaccini, le strategie per la sicurezza sui luoghi di lavoro, la prospettiva olistica One Health, il tentativo di riconquista dei legami sociali in territori caratterizzati da disomogeneità, il superamento delle diseguaglanze in un mondo che emula sempre più il modello aziendale, fino ad arrivare alla ricerca che ogni individuo può intraprendere per coltivare valori spirituali ed ecologici che lo facciano progredire.

 

 

Con saggi di: Fabrizio Bianchi, Francesco Bini Verona, Elena Gagliasso, Oreste Giorgetti, Marco Giovagnoli, Alfonso Maurizio Iacono, Tommaso Luzzati, Ippolito Ostellino, Rossano Pazzagli.

 

 


 

Conversazioni sull'origine dell'uomo 150 anni dopo Darwin

Conversazione sull'origine dell'uomo 150 anni dopo Darwin curatori Flavia Salomone, Fabio Di Vincenzo. Editore Espera, 2021, pagg. 292, EAN: 9788899847418

 

Per molti anni ho raccolto appunti sull’origine o la discendenza dell’uomo, senza nessun intento di pubblicazione al riguardo, ma piuttosto con lo determinazione di non pubblicare, in quanto pensavo che altrimenti avrei solo aggiunto pregiudizi contro le mie opinioni. Mi sembrava sufficiente aver indicato, nella primo edizione dello mia ''Origine delle specie” che da questa opera si sarebbe irradiata luce "sull'origine dell’uomo e sullo sua storia il che implica che l'uomo deve essere incluso con gli  altri esseri viventi in qualsiasi conclusione generale, per quanto riguarda il modo di comparire sullo terra.

 

Con questo incipit, nel 1871, Darwin pubblicava a Londra L'Origine dell’Uomo e la Selez ione in Relazione al Sesso (    The Descent of Mon and Selection in Relation to Sex)  completando quella rivoluzione iniziata più di dieci anni prima con L'origine della specie, che ha definito il modo in cui gli uomini di oggi guardano se stessi e la natura.

Per celebrare questo anniversario, Flavia Salomone e Fabio Di Vincenzo si sono spinti in un viaggio a ritroso nella riscoperta delle origini dell'essere umano, con la complicità di Pablo Echaurren, che ha donato alcune sue opere a corredo iconografico del volume.

In totale sintonia con lo spirito dell'arte di Echaurren, gli autori hanno sostituito agli oggetti alcune parole chiave per comporre un lessico essenziale capace di legare l'opera di Darwin all'attualità della ricerca scientifica e filosofica sull'uomo e la sua origine. Attraverso le riflessioni scaturite da brevi conversazioni con diciannove importanti studiosi, si è cercato di restituire la complessità dell'essere umano e del suo rapporto con il mondo, dando voce al dibattito ancora vivo intorno al nostro divenire e al nostro essere umani, con le luci e le ombre di ogni esistenza, con i dubbi e le sfide di ogni creatura che quotidianamente cerca di ripristinare quell'equilibrio vitale che le permette di esistere.

Tra tracce, corpi, pensieri ed emozioni si è provato, ancora una volta, a raccontare l'evoluzione dell'uomo con amore e gratitudine nei confronti della natura e della vita che tanto hanno ispirato l'opera di Darwin.