...ma anche in rete, da ottobre 2023
settembre 2020 - marzo 2021 - dall'inizio all'agosto 2021 - da novembre 2021 - da ottobre 2021 - da ottobre 2022 - da maggio 2023
Carne coltivata + Euclid + Cosa ci aspetta? + Stati generali della Green economy + Dove sono arrivate le sonde Voyager? + Verso un'ecologia del suono + Autodichiarazione di un apicoltore + Rete quantistica + Stampa 3D + Microsoft, minireattori nucleari + sullo stesso tema + Covid: meno chiacchiere + Diversi e uguali
Carne coltivata
Hamburger artificiale preparato in vitro dall'Università di Maastricht e presentato in conferenza nel 2013
La carne coltivata o carne a base cellulare (nel linguaggio comune chiamata anche carne in vitro o, più impropriamente, carne sintetica o artificiale) è un prodotto di carne animale originata da cellule staminali[1][2] allevate in laboratorio. Essendo costituita esclusivamente da cellule animali, la carne coltivata non è classificabile come elemento sintetico[3]. Per questo motivo, la comunità scientifica contesta l'uso del termine "sintetico" in riferimento alla carne coltivata.
Nel XXI secolo, diversi progetti di ricerca sono riusciti nella produzione di carne in vitro nei laboratori. Il primo hamburger in vitro, creato da una squadra olandese, è stato mangiato ad una dimostrazione per la stampa a Londra ad agosto 2013. Rimangono diverse difficoltà da superare prima che la carne in vitro diventi disponibile in commercio. La carne coltivata è estremamente costosa, anche se ci si aspetta che il costo possa essere ridotto per competere con quello della carne ottenuta convenzionalmente grazie al miglioramento delle tecnologie. Alcune persone sostengono che sia necessario un sostanziale cambiamento nell'industria della carne: rispetto alla carne ottenuta tradizionalmente, la carne coltivata è preferibile da un punto di vista etico, dal momento che non richiede uccisioni e riduce i rischi di crudeltà sugli animali. Altri invece, tra cui Coldiretti, non condividono l'idea di mangiare carne che non si sia sviluppata in natura[4][5].
Indice 1Storia 1.1Prima dimostrazione pubblica 1.2Entrata nel mercato 2Tecnica 2.1Linee cellulari 2.2Bioreattori 2.3Ingegneriatissutale 2.4Porosità 2.5Vascolarizzazione 2.6Proprietà biochimiche 2.7Cristallinità 2.8Degrado 2.9Commestibilità 2.10Cellulosa 2.11Chitina 2.12Collagene 2.13Micelio 2.14Nanomateriali 2.15Filatura 2.16Produzione additiva 2.17Fermentazione
Euclid è un telescopio spaziale dell'Agenzia Spaziale Europea progettato per studiare l'espansione dell'universo, la materia oscura e l'energia oscura. È dotato di un telescopio Korsch (anastigmatico a tre specchi) nel visibile e infrarosso con uno specchio del diametro di 1,2 metri ed è stato posto in orbita halo nel punto lagrangiano L2 del sistema Sole-Terra.[1] Euclid è stata selezionata nel 2011 come missione di "classe media" nell'ambito del programma Cosmic Vision dell'ESA e, insieme a Herschel e Planck Surveyor, è una delle fondamenta delle osservazioni dallo spazio europee.
A ottobre 2019 sono stati ultimati dei test sul satellite nelle condizioni dello spazio e nel 2021 sono stati integrati il telescopio e il modulo di servizio.[2] Prima dell'invasione russa dell'Ucraina del 2022 era previsto che il lancio sarebbe stato effettuato tramite una Soyuz ST-B, tuttavia a seguito dell'invasione l'ESA ha interrotto ogni collaborazione con l'agenzia spaziale russa e in attesa dello sviluppo dell'Ariane 6 ha deciso di lanciare il telescopio tramite un Falcon 9 Block 5 di SpaceX.[3] Il lancio è avvenuto con successo il 1º luglio 2023 alle 15:12 UTC (17:12 CEST), da Cape Canaveral[4] e il telescopio è entrato in orbita attorno al Punto L2 del sistema Sole-Terra il 30 luglio 2023.
Il 7 novembre 2023 l'ESA ha rivelato le prime immagini a colori del cosmo di Euclid. Il telescopio ha scattato immagini astronomiche di vaste porzioni di cielo con una nitidezza mai vista e che illustrano il pieno potenziale di Euclid nel creare la più estesa mappa 3D dell'universo mai realizzata.
Gli occhi di Cosmo-SkyMed sull’eruzione in Islanda
Secondo gli esperti le possibilità di un'eruzione a brevissimo tempo sono molto alte
Il vulcano Fagradalsfjall, in Islanda. © Mokslo Sriuba/CC BY-SA 4.0 Deed
Il timore di una grande eruzione del vulcano sul monte Fagradalsfjall ha portato la Protezione civile islandese a predisporre l’evacuazione della cittadina di Grindavik, dopo l’allarme degli scienziati dell’IMO (Icelandic Meteorological Office) e dell’Università dell’Islanda. Nella sola giornata di venerdì 10 novembre 2023, sono stati registrati più di 800 terremoti. Secondo gli studiosi, l’eruzione è solo questione di giorni: i dati sismologici e satellitari hanno evidenziato degli spostamenti del terreno coerenti con l’intrusione di magma sotto la città di Grindavík. A supporto delle attività di monitoraggio svolte dal Icelandic Meteorogical Office sono arrivate anche le immagini radar acquisite dal sistema satellitare di Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e del Ministero della Difesa.
L’elaborazione delle immagini catturate dai satelliti
I satelliti radar della costellazione COSMO-SkyMed aiutano a monitorare l’eruzione che sta avvenendo nella regione sud-ovest dell’Islanda. L’Agenzia Spaziale Italiana, in coordinamento con il CEOS WG Disasters, fornisce dal 2014 in modo continuativo i dati acquisiti dai satelliti della costellazione COSMO-SkyMed sui vulcani in Islanda. (continua)
Stati generali della Green economy: a Ecomondo il punto sulla transizione ecologica in Italia
A Ecomondo 2023 si sono tenuti gli Stati generali della green economy © LifeGate
8 novembre 2023, di Valentina Gambaro
Presentata la Relazione sullo stato della transizione in Italia nel corso degli Stati generali della green economy, dal 7 all’8 novembre a Ecomondo.
I benefici della transizione ecologica superano ampiamente i costi e gli investimenti iniziali richiesti. Anche per questo, è fondamentale che il nostro paese superi un certo “eco-scetticismo” basato su una visione distorta dei costi e comprenda che investire in una transizione ecologica giusta è una sfida impegnativa ma, al tempo stesso, un’opportunità di rilancio per l’Italia.
Questa è la sintesi delle discussioni a valle della presentazione della Relazione sullo stato della green economy, avvenuta durante la prima giornata degli Stati generali della green economy 2023, che si stanno svolgendo il 7 e l’8 novembre a Rimini, nell’ambito di Ecomondo, una delle principali fiere internazionali dedicate all’ambiente e alla sostenibilità in Italia.
La dodicesima edizione degli Stati generali della green economy si è concentrata sul tema specifico dei costi e benefici della transizione all’economia di domani © LifeGate
Come ogni anno, l’evento, promosso dal Consiglio nazionale della green economy e organizzato in collaborazione con il Mase – Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica – e la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, pone l’accento sullo stato attuale e il futuro del settore sostenibile in Italia. Questa dodicesima edizione si concentra sul tema “L’economia di domani: una green economy decarbonizzata, circolare e rigenerativa”, focalizzandosi in particolare sui costi e benefici della transizione verso l’economia del futuro. Questa è anche l’area di approfondimento principale della relazione, presentata da Edo Ronchi, ex ministro per l’ambiente e presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, durante la mattinata del 7 novembre. (continua)
Dove sono arrivate le sonde Voyager? Scopriamolo!
La sonda spaziale Voyager 2 continua ad esplorare lo spazio interstellare (insieme alla sonda Voyager 1) e sta per compiere 46 anni.
La sonda Voyager 2, insieme alla sua gemella Voyager 1, è stata lanciata in agosto del 1977. Il loro lancio è stato programmato per esplorare lo spazio al di fuori del sistema solare. Per portarli a cosi grande distanza, gli scienzati hanno sfruttato un’occasione più unica per rara: l’allineamento dei pianeti esterni, che avviene ogni 176 anni. Grazie a questo evento le due sonde sono state in grado di sfruttare le gravità per “lanciarsi” da un pianeta all’altro.
Dove si trovano le sonde
Rispetto Voyager 1, Voyager 2 si è spinta fino all’osservazione di Nettuno e Urano, un unicum dello scorso secolo. E non si è ancora fermata! Nel 2018 ha superato i confini del sistema solare e adesso sta ancora esplorando uno spazio ancora inesplorato lontano 19 miliardi di chilometri dalla terra.
La sonda Voyager 2 ha avuto nel tempo tanti meriti. Uno dei primi compiti che ha avuto è stato da backup del viaggio di Voyager 1 per le foto di Giove e Saturno. Compito che fortunatamente non ha mai dovuto assolvere grazie alle ottime performance del gemello. Durante il viaggio ha scattato anche nuove foto di questi due pianeti e i loro rispettivi satelliti, scoprendo anche due nuove lune di giove, Thebe e Metis.
Nel 1986 raggiunge quindi Urano, dove grazie le rilevazioni hanno permesso di capire la composizione dell’atmosfera al polo sud (85% idrogeno e 15% elio) e di scoprire fra tante cose, 10 diverse lune. Similarmente a Urano, aveva inoltre scoperto 5 nuove lune di Nettuno.
Adesso si prevede che la strumentazione della sonda abbia sufficientemente energia per funzionare fino al 2025, e si troverà a una distanza di circa 18.4 miliardi di chilometri dalla Terra. Ma si può assicurare che, finché ci sarà possibilità, esplorerà la Via Lattea, nella speranza che il suo contributo dia le basi per nuove missioni spaziali di questa portata, come lo è stato per Saturno e Urano.
Qui potete vedere dove si trovano le Voyager in tempo reale. (continua)
Intervista a Franco Mussida
Il compositore, saggista, formatore, storico chitarrista della Pfm ci parla, tra le altre cose, del suo ultimo lavoro solista, “Il pianeta della musica e il viaggio di Iòtu”. Un’immersione nel suono di cui facciamo già parte, a volte, senza saperlo. In attesa di vederlo il 9 settembre al Poetry Village di Roma.
Quello che consiglia è di sdraiarsi sotto a un pianoforte e chiedere a qualcuno di suonarlo. Solo così ci si rende conto che siamo parte del flusso, insieme alla musica. Perché «Siamo esseri vibranti». A dirlo è Franco Mussida, nome leggendario nella storia della musica: chitarrista della Premiata Forneria Marconi, saggista, compositore, fondatore della scuola di musica Cpm di Milano. Da anni porta la sua ricerca sulla bellezza attraverso la musica anche nelle carceri.
A ottobre del 2022 è uscito il suo ultimo album solista, Il pianeta della musica e il viaggio di Iòtu, un’immersione nel pianeta del suono di cui ci ha parlato, in attesa di vederlo dal vivo il 9 settembre a Roma, al Poetry Village. (continua)
Autodichiarazione di un apicoltore ai tempi del Coronavirus
7 aprile 2020, Piozzano – Appennino piacentino.
Autodichiarazione ai sensi degli artt. 46 e 47 D.P.R. N. 445/2000
Il sottoscritto Diego Pagani, nato a ….., il …..
Residente in ….., via….., cap….., tel. Uff…..
Dichiara sotto la propria responsabilità: di non essere positivo a COVID 19, di non essere sottoposto a quarantena, di essere a conoscenza delle sanzioni previste eccetera eccetera…
A questo riguardo dichiara quanto segue:
Faccio un lavoro meraviglioso per il quale ho bisogno di spostarmi in continuazione. Lavoro con le api che loro, le api, mica lo sanno che c’è una pandemia in corso.
Che a loro mica puoi dire che devono stare a casa, perché solo la pioggia, o la tormenta, o il freddo gelido le fa stare a casa in primavera, che altrimenti sono indaffarate dal sorgere al calare del sole. Devon raccogliere il nettare e il polline dei fiori, erigere incredibili strutture di cera dorata, chiudere tutti i pertugi dell’arnia con la propoli, profumata e malleabile.
Alle api non interessa l’affanno dell’essere umano, quel buffo arrovellarsi intorno a questioni futili o smanie di potere.
Osservano con sufficienza questo animale strano volto a compiacere gli altri in cerca dell’affermazione della sua stessa esistenza; quest’animale ridicolo che piange, ride, un animale infelice. Come diceva Nietzsche.
Dichiaro inoltre che le api la loro pandemia ce l’hanno avuta e ce l’hanno ancora, un eccidio senza eguali nella storia avvenuto nel silenzio più assordante per mano dell’uomo. Milioni di famiglie di api scomparse nell’indifferenza di un mondo troppo concentrato su interessi economici che senza alcuna visione prospettica continua ad avvelenare le campagne, prati e boschi con agrofarmaci sulla cui reale utilità dovremmo interrogarci.
Vorrei dichiarare anche, se ci fosse lo spazio, che c’è una categoria di persone della quale faccio parte, che a un certo punto della propria vita si è scontrata con questo mondo popolato da piccoli insetti operosi e ne è stata rapita, sequestrata, perché se ci entri in contatto con le api, e hai la giusta predisposizione, non ti lasciano più andare via e la tua vita da quel momento si lega a loro. Indissolubilmente.
La mia piattaforma privilegiata, in questo periodo, mi ha dato la possibilità di guardarmi intorno.
“Devi stare ad almeno un metro da un altro essere umano”: facile, di solito i primi simili ce li ho a due chilometri.
“Non puoi intrattenere rapporti sociali con nessuno”: io normalmente posso passare giorni e giorni senza proferire una parola, che con l’animale che allevo io le parole mica servono. Servono gli occhi, il naso, le mani e le orecchie.
Raccolgo miele per vivere e far sopravvivere le mie api. Che poi saranno davvero mie? Mica c’è un recinto o un guinzaglio che le trattenga a me.
Di sicuro loro non lo sanno di essere mie. Condividiamo un pezzo di mondo e una parte, piccola, di storia. Sopravvivranno a me come al COVID 19 e seguiteranno il lavoro incessante di impollinazione dei fiori portando la vita, stagione dopo stagione, su questo disgraziato, meraviglioso pianeta.
Dal mio osservatorio, caro Presidente del Consiglio (posso rivolgermi direttamente a Lei?), dichiaro che in questo periodo di quarantena la natura non si è fermata, gli alberi fioriscono, ogni giorno, e l’effimera bellezza dei fiori si spegne appassendo in continuazione. Ciclicamente. Inesorabilmente. Gli animali incuranti delle regole imposte all’uomo si muovono in branchi o piccole famiglie senza rispettare distanze di sicurezza e senza protezioni individuali. L’accesso al cibo non è contingentato ma disponibile, finalmente abbondante a qualsiasi ora dopo la penuria e le difficoltà dell’inverno.
Una volta ho letto una frase di Gustave Eiffel che non so se riporto correttamente, ma dichiaro che è passato un po’ di tempo. Mi pare che dicesse così: “Gli uccelli vestono sempre abiti meravigliosi, il progresso è una parola nuda di significato e una mucca che nutre il mondo farà sempre due chilometri all’ora”.
Ecco, di fatto quello che vedo è che la natura, con la sua inesorabile lentezza o la vertiginosa velocità, con la sua bellezza che ti toglie il fiato e che ti sorprende ogni giorno, quando ti rechi nel tuo ufficio, quello grande, senza un tetto sopra la testa, senza finestre, né limitazioni per lo sguardo, senza orologio, che a te ti basta il sole… questa bellezza, che non ci puoi credere e che a volte hai la sensazione che ti potrebbe schiacciare, ti fa sentire piccolo e ridimensiona i tuoi bisogni e le tue aspettative. E la fame che hai a fine giornata dopo aver lavorato con le api, è “più fame”. E allora pensi anche che se riuscissi ad esserne parte di quel mondo, invece di volerlo colonizzare o distruggere, allora forse staresti meglio anche te, e saresti meno ridicolo agli occhi delle api.
Le persone che condividono con me questa scelta di vita le rivedo tutte insieme, una volta l’anno all’Assemblea di Conapi, la riunione dei matti. E quando ci vediamo possiamo anche non parlare, che si capisce bene quello che ti vorrebbe dire chi ti sta di fronte:
Dichiaro, di essere una persona molto fortunata.
Firma del dichiarante
Diego Pagani
Come funziona la più avanzata rete quantistica al mondo
Una rete internet così avanzata da essere velocissima, altamente sincronizzata a livello temporale e ultrasicura, al punto da rendere praticamente impossibile qualsiasi tentativo di intercettazione o manipolazione dei dati. È quanto sta cercando di prendere forma a Hefei, città di più di quattro milioni di abitanti nella parte orientale della Cina, diventata il palcoscenico della più avanzata rete di comunicazione quantistica mai creata. Come riporta un recente articolo non sottoposto al processo di revisione tra pari pubblicato sulla piattaforma Arxiv, infatti, è proprio in questa città che un gruppo di ricercatori della University of science and technology of China ha implementato per la prima volta una rete quantistica multinodo, composta da tre dispositivi quantistici e un server centrale che si estende su un’area di oltre dieci chilometri, aprendo la strada a un futuro in cui le telecomunicazioni e le trasmissioni di dati sensibili saranno virtualmente inviolabili.
Impennata mondiale per la stampa 3D, Italia tra i Top 10
E' un vero boom quello che registrano il settore della stampa 3D e le varie tecnologie capaci di produrre oggetti finora impossibili e personalizzati: il rapporto rilasciato dall’Ufficio Europeo dei Brevetti Epo osserva nell’ultimo decennio una crescita del settore sei volte maggiore rispetto agli altri settori tecnologici e un aumento medio annuo di domande di brevetto del 26,3%.
A guidare il settore con un fatturato globale stimato in 16 miliardi di euro sono Stati Uniti e Europa, con l’Italia seconda in Europa per istallazioni industriali e nella Top 10 mondiale per i depositi di brevetto.
Microsoft, minireattori nucleari per alimentare i datacenter della IA
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-09-2023]Commenti (7)
microsoft energia nucleare smr datacenter
La IA consuma energia: dovrebbe essere noto e forse anche intuitivo. Lo stesso fa il cloud computing.
I datacenter in cui si trovano i server grazie ai quali è possibile chiacchierare con ChatGPT, Copilot, Bard e soci - nonché utilizzare Windows 365 - sono per loro natura estremamente voraci di energia elettrica (e anche di acqua, necessaria per il raffreddamento di quegli stessi datacenter).
Per ovviare al primo problema, a quanto pare Microsoft si sta rivolgendo all'energia nucleare: un annuncio di lavoro pubblicato dal gigante di Redmond mira infatti a trovare un Principal Program Manager responsabile «dello sviluppo e dell'implementazione di una strategia energetica globale basata su Small Modular Reactor (SMR) e microreattori».
Leggi l'articolo originale su ZEUS News - https://www.zeusnews.it/n.php?c=30027
Covid: meno chiacchiere e più sanità pubblica basata sulle evidenze
Cronache della ricerca #280 28 SET 2023
“Un Covid-19 imbarazzante”: potrebbe essere il titolo di una novella di Calvino o di una filastrocca di Rodari, ma è quanto stiamo osservando in questi giorni. L’aumento di frequenza di infezioni da SARS-CoV-2 in diverse aree del mondo, inclusa l’Italia, ha costretto la stampa corrente e i media in generale a occuparsene di nuovo. Però spesso se ne parla con una sorta di imbarazzo e solo per dovere di cronaca, e se si passa a discutere di eventuali contromisure l’imbarazzo è ancora più evidente. Perché? Stefania Salmaso, che ne scrive questa settimana, sottolinea come uno degli aspetti peggiori della comunicazione in corso di pandemia è stato il ricorso a “opinionisti”, tra i quali molti anche qualificati nel settore clinico della cura del malato, ma non necessariamente dotati di esperienza e strumenti di sanità pubblica. Le opinioni sono facilmente strumentalizzabili e la polarizzazione delle posizioni è stata spesso associata a ideologie, politiche e no. Quasi mai c’è stata una spiegazione del processo
Nicolò Raimondi, Diversi e uguali
Sicuramente noi e le altre creature, piante e animali, siamo molto diversi, eppure certi aspetti sono curiosamente in comune
La diversità pare sia stata sempre un problema per l’essere umano e non solo tra membri della sua stessa specie, ma anche per quanto riguarda tutti gli altri esseri viventi. L’uomo si è arrogato il diritto di essere la specie dominante e dunque la più evoluta, la migliore, la più forte. Chi ha un briciolo di intelligenza e di cuore capisce al volo come questa posizione non ha mai retto e non può più reggere, soprattutto oggi. La vita stessa si basa sulla diversità, altrimenti perché parlare di biodiversità e lottare per essa?