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Sui quotidiani e periodici giugno 2023

# P.Dubini,La cultura è il sale (e molto di più) della nostra vita # E.Affinati,Per far rialzare i ragazzi da terra # F.Sylos Labini,Su università e scuola vince sempre la linea B. # P.Benanti,S.Maffettone,Tecnologia alla scoperta del cervello e dei pensieri # P.Rumiz,Sdraiato su un letto al pronto soccorso ho visto il lato bello della sanità pubblica # F.Rigatelli,"Per salvare il pianeta servono banche verdi curiamo la natura trasformando l'economia" # M.Berlinguer,"Troppi farmaci, poca prevenzione e l'autonomia darà altri problemi" # K.Rundell,Che guerre di puzza tra i lemuri maschi! # T.Pievani,I buoni semi della scienza che Stalin non digeriva # M.Oliva,“Basta una mutazione e il virus dell’aviaria può esser peggio del Covid” # A.Gavosto,Istruzione, Cenerentola del Pnrr # M.Recalcati,I volti del disagio giovanile # G.Di Donfrancesco,«Così le migrazioni possono diventare un vantaggio per tutti» # M.Bartoloni,Dalle nuove cure alle diagnosi: avanza l’intelligenza artificiale # G.Tria,Sfida globale per abbattere recinti e scoprire talenti # G.Sapelli,Trasformazioni positive che possono arrivare dalle Afriche centrali # G.Fregonara,O.Riva,Più neolaureati occupati ma calano gli stipendi.E uno su due lascia il Sud # V.Mancuso,La parabola dell’ateo devoto che credeva solo nel suo Io # I.Bremmer,Intelligenza artificiale, i quattro rischi più gravi # M.Gabanelli,Scelte e colpe di un’alluvione # P.Legrenzi,C.Umiltà,Com’è ripetitivo l’esperimento! # F.Taddia,Generazione Maturità # A.Ernaux,La bimba annega nell'indifferenza # D.Puliga,La scuola ha paura # S.Pogutz,Oceano, ricchezza da salvare # E.Dusi,La coccodrilla come fa Quelle uova fecondate senza il seme maschile # J.Dicker,Ritrovare il bimbo che c’è in noi # E.Stancanelli,Sono cresciuta pensando che gli uomini avessero paura delle donne # E.Dusi,Guido Tonelli “Da figlio di ferroviere alla particella di Dio Io, fisico quasi per caso” # R.Casati,Abbracciare l’oceano con sguardo pacifico # S.Lorenzetto,Gaël Giraud Economista, matematico, teologo # E.Cattaneo,OGM e dissonanza cognitiva # A.Codignola,Droni, ricerca e biodiversità contro i funghi delle colture #


"Il Sole 24 Ore" - 30 giugno 2023
La cultura è il sale (e molto di più) della nostra vita
di Paola Dubini

Oliviero Ponte di Pino ha una lunga esperienza professionale e militanza nei settori culturali: conosce il teatro, l’editoria, il mondo dei festival culturali, le ibridazioni e le profonde differenze, fra i diversi mondi di chi la cultura “la fa e la pratica”. Non stupisce quindi che il suo ultimo libro (Cultura, un patrimonio per la democrazia, Vita e Pensiero, 2023) sia ricco di spunti e di suggestioni e sia scritto con l’energia che lo caratterizza. Mi soffermo qui in particolare su un capitolo, intitolato: “A cosa serve la cultura?”.
L’incipit evidenzia una questione ben nota e ancor più praticata: c’è sempre un investimento più urgente rispetto a quello in cultura, non solo da parte degli enti pubblici, ma anche da parte dei privati, che siano sponsor e donatori o cittadini.


“Avvenire” - 30 giugno 2023
Per far rialzare i ragazzi da terra
di Eraldo Affinati

Intervenire sui ragazzi che sbagliano per recuperarli e farli rialzare da terra è stata una delle azioni che mi hanno dato più gioia. Era come se, vedendo Claudio, a cui il giudice minorile aveva assegnato i lavori socialmente utili, studiare i verbi accanto a Mohamed, mi convincessi della possibilità di rifondare l’essere umano: sarà pur stata un’illusione, ma se nella vita di un educatore, in mezzo ai tanti inevitabili insuccessi, non ci fosse anche qualche vittoria, sarebbe impossibile andare avanti.
Quando l’adolescente esce dai binari il fallimento è già presente, indubitabile e palese: si va dal dirigente scolastico, si convocano i genitori, si prendono i provvedimenti.


"Il Fatto Quotidiano" - 29 giugno 2023
Su università e scuola vince sempre la linea B.
di Francesco Sylos Labini e redazione ROARS

La dipartita di Berlusconi ha aperto una riflessione sull’impatto dei suoi governi. Se guardiamo alle poche riforme promosse che non lo riguardavano personalmente, troviamo quelle della scuola e dell’università. Nel luglio 2010, un giornalista di una testata europea chiese a S.B., allora premier, spiegazioni sulle riforme della ministra Gelmini che, approvate con altri interventi legislativi, tagliarono circa 8,5 miliardi di euro alla scuola e 1,3 miliardi all’università, mai più recuperati. B. rispose con una domanda retorica: “Perché dobbiamo pagare uno scienziato se facciamo le scarpe migliori del mondo?”. C’era appena stata la crisi economica del 2008 e la risposta del governo italiano, quasi l’unico in Europa, fu quello di tagliare risorse a un settore chiave come quello dell’istruzione e della ricerca.


“Corriere della Sera” - 29 giugno 2023
Tecnologia alla scoperta del cervello e dei pensieri
di Paolo Benanti e Sebastiano Maffettone

L’amore che nutriamo nel profondo del cuore, la rabbia che talvolta ci assale, persino la gioia per lo scudetto (riguarda uno di noi...) ci sembrano tutti stati d’animo intimi e segreti. Non è più così. Questo perché negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione nello studio del cervello umano. Tale rivoluzione è dovuta ai progressi delle neuroscienze.
In questo settore, ai metodi (relativamente) tradizionali della psicologia sperimentale e della biologia genetica si è aggiunto un nuovo campo di ricerca il cosiddetto brain imaging o neuroimaging. Le neuroimmagini, che ne derivano, forniscono una visualizzazione delle attività del cervello tramite macchine ad hoc, come la tomografia a emissione di positroni o la risonanza magnetica.


"La Repubblica" - 28 giugno 2023
Sdraiato su un letto al pronto soccorso ho visto il lato bello della sanità pubblica
di Paolo Rumiz
Il racconto - Da una barella è più facile apprezzare i pregi di un sistema solidale e democratico sempre più minacciato

Per mettere a fuoco un oggetto, a volte è sufficiente cambiare inquadratura. Per capire fino in fondo la trappola del liberismo spinto, basta assumere la posizione supina; lasciare per qualche giorno la tribù dei Verticali ed entrare in barella in un pronto soccorso. In un ingorgo di lettighe in attesa, aspettando il mio turno nell’ospedale di Trieste, ho assistito torcendo il collo allo spettacolo di un esercito di medici, infermieri e personale sanitario sfinito dai turni e travolto da una perenne emergenza, che, nonostante tutto, non mi faceva sentire un numero, si preoccupava di me, mi chiamava per nome senza conoscermi. Una confraternita dell’accoglienza davanti alla quale non ero un cliente ma venivo investito del rango di cittadino avente diritto.


“La Stampa” - 28 giugno 2023
"Per salvare il pianeta servono banche verdi curiamo la natura trasformando l'economia"
di Francesco Rigatelli
intervista a Gaël Giraud

Gaël Giraud, 53 anni, parigino, matematico e docente di Giustizia ambientale alla Georgetown University di Washington, nel 2003 lasciò Wall Street per diventare gesuita e oggi è molto vicino a Papa Francesco sulla transizione climatica, nonché autore sul tema con Carlo Petrini de Il gusto di cambiare (Slow food-Editrice Vaticana) con tanto di prefazione papale.
Lei sostiene che se si proibissero petrolio, gas e carbone le principali banche fallirebbero, ma non si fermerebbe tutto il sistema economico?
«Con l'Institut Rousseau di Parigi abbiamo studiato il bilancio delle prime undici banche della zona euro, incluse Intesa San Paolo, Unicredit, Deutsche Bank, Bnp-Paribas... In totale hanno 530 miliardi di euro di attivi finanziari legati ai combustibili fossili, in media il 95 per cento dei fondi propri di ciascun istituto. Se vietassimo le energie fossili, come dovremmo, le banche fallirebbero.

E in ogni caso se non trasformassimo l'economia tutto il sistema fallirebbe. Energie rinnovabili, riciclo d'acqua e lotta allo spreco sono occasioni per creare posti di lavoro, ridare un senso al vivere insieme, riconciliare le generazioni e riavvicinarci alla natura. Possiamo salvare le banche: non dobbiamo scegliere tra queste e il pianeta».


“La Stampa” - 26 giugno 2023
"Troppi farmaci, poca prevenzione e l'autonomia darà altri problemi"
di Maria Berlinguer
L'intervista a Silvio Garattini

«I governi degli ultimi vent'anni hanno sempre ritenuto la salute una spesa anziché un investimento, ma bisogna ricordare che senza salute non c'è neanche crescita economica. Però bisogna stare attenti a non richiedere solo i soldi, l'Inghilterra spende molto più di noi ed è in peggiori condizioni. Quindi in realtà è giusto chiedere più risorse ma va chiarito per fare cosa». Il professor Silvio Garattini, presidente dell'Istituto Mario Negri e molte altre cose, chiede innanzitutto che la difesa del servizio sanitario diventi una battaglia nazionale. Ma pretende chiarezza: «Chi chiede più investimenti è responsabile del fatto che il Ssn in questi anni ha fondamentalmente alimentato il grande mercato della medicina. Certamente abbiamo farmaci migliori e curiamo malattie che prima non era possibile curare, non c'è dubbio che ci siano stati progressi ma ci siamo dimenticati che molte malattie sono evitabili. Ci siamo dimenticati il grande capitolo della prevenzione».


"Il Sole 24 Ore" - 25 giugno 2023
Che guerre di puzza tra i lemuri maschi!
di Katherine Rundell
Amare gli animali. Vivono in comunità matriarcali, combattono annusandosi sotto le code, mentre le intrecciano insieme alle zampe se vogliono fare amicizia Sono strani, bellissimi e nessuno sa per certo come siano arrivati in Madagascar

Credo sia sempre meglio non prendere a modello ciò che accade nel regno animale – ma i lemuri sono, a mio parere, un’eccezione. Vivono in comunità matriarcali, con una femmina alfa a capo. Quando i lemuri catta, o dalla coda ad anelli, sono infreddoliti o spaventati, oppure quando vogliono stringere amicizia, si raggruppano in un groviglio peloso noto come «palla di lemuri», andando a formare una sfera bianca e nera di dimensioni variabili, da un pallone da calcio alla ruota di una bicicletta. Intrecciano le code e le zampe e si premono l’uno contro l’altro con i cuoricini grandi come noci che battono all’impazzata. A guardarli sembra che ci stiano intimando qualcosa: trovate anche voi la vostra palla di lemuri.


“Corriere della Sera” - 25 giugno 2023
I buoni semi della scienza che Stalin non digeriva
di Telmo Pievani
Geniale genetista, a Nikolaj Ivanovic Vavilov non bastò essere un acclamato testimonial dell’Urss nel mondo. Il dittatore lo fece eliminare

Voleva sconfiggere tutte le carestie e morì di fame. Era il genio dei semi e fu rinchiuso in un carcere staliniano. La sua storia, ben raccontata dal giornalista britannico ed ex corrispondente da Mosca Peter Pringle, è una sintesi tragicamente perfetta del Novecento.
Nikolaj Ivanovic Vavilov era nato a Mosca nel 1887, da una famiglia borghese originaria di un villaggio della Russia settentrionale. Studia all’Accademia Agraria e accarezza il sogno di migliorare la produzione agricola del suo Paese, mettendola al passo con le conoscenze della nascente genetica, fondata fra gli altri da William Bateson, di cui Vavilov diventa allievo a Cambridge nel 1913. L’anno dopo evita la guerra perché si era danneggiato un occhio durante un esperimento di chimica. Lo mandano in Persia per risolvere il mistero di un pane che intossicava i soldati e lui capisce subito qual è il parassita.


"Il Fatto Quotidiano" - 25 giugno 2023
“Basta una mutazione e il virus dell’aviaria può esser peggio del Covid”
di Maddalena Oliva

È appena rientrato dal suo ultimo viaggio in Italia, dove al Teatro greco di Taormina ha ricevuto, al Taobuk Festival, il premio Scienza. Ed è convinto che, ora, rispetto al Covid-19, stiamo ricalcando quello che Lucrezio, quasi mille anni fa, descrisse a proposito della peste di Atene: “Alla sottovalutazione iniziale subentrò la ricerca di un capro espiatorio, poi il panico e infine l’impulso, altrettanto irrazionale, alla rimozione”. A risvegliarci, potrebbe presto essere una nuova minaccia pandemica: il principale sospettato è, per David Quammen, il virus H5N1, il virus dell’influenza aviaria, che, a colpi di spillover occasionali, sta imparando a infettare i mammiferi...


"La Repubblica" - 24 giugno 2023
Istruzione, Cenerentola del Pnrr
di Andrea Gavosto
La riforma dei criteri di selezione dei docenti

Il Pnrr è un’opportunità unica per la scuola italiana. Da un lato, prevede investimenti con fondi europei, molti dei quali in edilizia scolastica, per circa 18 miliardi: una cifra senza precedenti. Dall’altro, l’Italia si è impegnata con l’Unione europea a fare alcune riforme chiave, a cominciare da una formazione e selezione più efficaci dei docenti, ingredienti indispensabili — insieme a una prospettiva di carriera — per innalzare la qualità dell’insegnamento e, dunque, le conoscenze dei nostri studenti.
Purtroppo, dopo un inizio a spron battuto, negli ultimi mesi del governo Draghi e nei primi di quello attuale, il Pnrr per l’istruzione è entrato in una fase di stallo. Il rischio è di non realizzare gli obiettivi concordati, soprattutto quelli molto impegnativi della prossima estate, mettendo in dubbio le prossime tranche di finanziamenti.


"La Repubblica" - 21 giugno 2023
I volti del disagio giovanile
di Massimo Recalcati

Il disagio del mondo giovanile sembra aver assunto dimensioni preoccupanti. La sua fenomenologia è variegata, ma se dovessimo provare a trovare in essa dei denominatori comuni potremmo isolarne almeno due. Il primo è quello della spinta neo-libertina a godere senza limiti, a fare del godimento la sola forma possibile della Legge. Questa spinta può assumere le forme della festinazione permanente, dell’apatia frivola, dell’assenza di responsabilità, dell’abuso di sostanze, del consumo compulsivo, dell’indolenza, del rigetto della prova e della fatica. Si tratta di una forma di disagio che da tempo permea il mondo giovanile e che collude con l’affermazione di quella che Pasolini definiva “la società dei consumi”. Il secondo denominatore comune è invece di tipo neomelanconico e consiste nella tendenza a sottrarsi alla vita, a chiudersi, a ripiegarsi su se stessi.


"Il Sole 24 Ore" - 20 giugno 2023
«Così le migrazioni possono diventare un vantaggio per tutti»
di Gianluca Di Donfrancesco
L’intervista. Xavier Devictor. Secondo il co-direttore del Rapporto sullo sviluppo della Banca mondiale, i Paesi avanzati devono cercare di attrarre le persone con le competenze necessarie alle loro economie

Da anni si discute di immigrazione come risorsa per i Paesi avanzati, soprattutto per quelli con bassa natalità. Non si è però ancora capito come governare i flussi, in modo da integrare chi arriva ed evitare fenomeni illegali, tragedie e disagio. Prova a dare una spiegazione Xavier Devictor, co-direttore del Rapporto sullo sviluppo della Banca mondiale: «Le migrazioni sono qualcosa che stiamo leggendo in modo errato, aggregando diversi tipi di movimenti, che hanno diversi tipi di impatto e che richiedono risposte diverse. Quando le persone hanno le giuste competenze, complementari e necessarie nel Paese di destinazione, la migrazione può essere vantaggiosa per tutti, per il Paese di destinazione, per il migrante e per il Paese di origine».


"Il Sole 24 Ore" - 20 giugno 2023
Dalle nuove cure alle diagnosi: avanza l’intelligenza artificiale
di Marzio Bartoloni
Scenari. Già un medico su cinque ricorre a strumenti intelligenti per la diagnostica, ma per un utilizzo più sistematico serve il fascicolo sanitario elettronico ancora al palo. I rischi maggiori sono per i cittadini

L’intelligenza artificiale e i suoi algoritmi non sostituiranno il medico, ma lo affiancheranno sempre di più nel suo lavoro. Le prime applicazioni hanno già cominciato a bussare in modo prepotente alla porta della medicina e della Sanità: si intravedono i primi farmaci disegnati interamente con l’Ai - Dompé ne sta testando uno negli Usa - mentre diverse soluzioni sono già utilizzate per fare a esempio
monitoraggi, prevenzione e diagnosi più accurate come quelle dell’italiana Sferanet che ha da poco sviluppato un assistente medico virtuale, basato su sensori e software di intelligenza artificiale che possono interagire con medici e pazienti.


"Il Sole 24 Ore" - 17 giugno 2023
Sfida globale per abbattere recinti e scoprire talenti
di Giovanni Tria
Commenti

Quando ero bambino, negli anni 50, ci raccontavano la storia di Giotto e Cimabue.
Forse la raccontano ancora ai bambini. Cimabue, un affermato pittore, diceva la leggenda, notava un pastorello di nome Giotto che disegnava un cerchio perfetto e lo prese come allievo nella sua bottega d’arte. Giotto divenne così il più famoso pittore del tempo (siamo nel tredicesimo secolo). A noi bambini la storia rimaneva impressa perché usavamo i famosi pastelli di marca Giotto sulla cui scatola era raffigurata appunto la storia di Giotto (questi pastelli si usano ancora). La storia ha sempre suscitato l’interrogativo: quanti Giotto esistono che non incontrano casualmente un Cimabue e rimangono pastorelli? Non siamo in grado di rispondere, ma sappiamo dal calcolo probabilistico che più è grande il numero di pastorelli più è possibile che ci siano tra loro altri talenti come Giotto.


"Il Sole 24 Ore" - 16 giugno 2023
Trasformazioni positive che possono arrivare dalle Afriche centrali
di Giulio Sapelli
Scenari globali

I riferimenti all’Africa come terreno di sviluppo della Global Economy sono troppo spesso banali. La rapidissima crescita demografica genera certo nuovi mercati, ma il riferimento alla sola crescita economica non è sufficiente per comprendere i cambiamenti in corso.
Si tratta certamente di un processo insieme di accumulazione interna e di attrazione di sempre nuovi investimenti, ma è essenziale sottolineare che l’Africa – le Afriche– crescono in maniera tumultuosa, disordinata e spesso tra la violenza delle guerre per procura.
Ma crescono, non solo in dimensioni: popolazione, capacità economica, infrastrutture, Pil. E crescono anche “politicamente”: policies & govern, modelli di democrazia e di governo, e non soltanto neo-patrimonialismo, appunto, ma attraverso sperimentazioni spesso controverse che vanno comprese storicamente, per il contesto determinato da una storia ancora troppo recente di autonomia e indipendenza.


“Corriere della Sera” - 13 giugno 2023
Più neolaureati occupati ma calano gli stipendi E uno su due lascia il Sud
di Gianna Fregonara e Orsola Riva
Il rapporto AlmaLaurea su studio e lavoro dei giovani

La laurea paga, ma non abbastanza. Aiuta a trovare lavoro, ma gli stipendi lo scorso anno sono aumentati soltanto in termini nominali. A causa dell’inflazione hanno perso tra il 4 e il 5 per cento in termini di potere d’acquisto, interrompendo la crescita lenta che aveva caratterizzato gli ultimi anni. Si conferma il paradosso tutto italiano di un Paese dove ci sono pochi laureati (siamo penultimi in Europa con appena il 29 per cento di giovani «dottori », Francia e Spagna riescono a portare al diploma un giovane su due), ma il vantaggio relativo del titolo di studio è minore che altrove. È questa la fotografia scattata dal «XXV Rapporto AlmaLaurea sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati», che ha analizzato i dati dei giovani che hanno terminato il loro percorso di studi in oltre settanta
atenei. L’indagine evidenzia un altro fenomeno che ormai sembra inarrestabile: la fuga degli studenti e futuri lavoratori dal Sud.


“La Stampa” - 13 giugno 2023
La parabola dell’ateo devoto che credeva solo nel suo Io
di Vito Mancuso

Insegna l'antico proverbio: "De mort tuis nihil nisi bonum", vale a dire: "Di chi è appena morto, o si tace o si parla bene". Di Silvio Berlusconi io non avrei scritto nulla, non avendo per parte mia molto di buono da riconoscergli, laddove "buono" lo intendo nel senso radicale del termine che rimanda al Bene in quanto sommo valore che coincide con la Giustizia e la Verità (concetti che scrivo al maiuscolo per indicare la loro superiorità rispetto al mero interesse privato). Se però, ciononostante, ne scrivo, è per cercare di mettere a fuoco la frase del cantautore Gian Piero Alloisio, talora attribuita a Giorgio Gaber (cito a memoria): «Non temo Berlusconi in sé, ma il Berlusconi che è in me». Non parlerò quindi di Berlusconi in sé, bensì del Berlusconi in noi, convinto come sono che quanto dichiarato da Benigni valga per milioni di italiani, forse per tutti noi, che portiamo al nostro interno, qualcuno con gioia, qualcun altro con fastidio o addirittura con vergogna, quella infezione che è, a mio avviso, il "berlusconismo".


“Corriere della Sera” - 13 giugno 2023
Intelligenza artificiale, i quattro rischi più gravi
di Ian Bremmer
Tecnologia e progresso Una rivoluzione che non ha precedenti: le incognite principali che emergeranno sono disinformazione, proliferazione dei dati, perdita di occupazione e sostituzione

A ”Una svolta inimmaginabile La rivoluzione tecnologica si va evolvendo a una tale velocità da spaventare persino gli specialisti che hanno dedicato la vita a prepararla attraverso la storia, le innovazioni tecnologiche hanno sempre creato nuove occasioni di stimolo per la creatività, l’adattamento e il progresso. Al contempo, però, hanno talvolta inflitto danni irreparabili a tanti esseri umani e alle loro fonti di sostentamento, e messo a dura prova le straordinarie capacità di adattamento degli uomini e delle società davanti agli stravolgimenti della transizione, competenze, queste, indispensabili per sopravvivere a quello che gli economisti definiscono «la distruzione creativa».
Il mondo di oggi deve pensare ad affrontare una svolta tecnologica dalle ripercussioni inimmaginabili, che si va evolvendo a una tale velocità da spaventare persino gli specialisti che hanno dedicato la vita a preparare il terreno a questa rivoluzione.


“Corriere della Sera” - 12 giugno 2023
Scelte e colpe di un’alluvione
di Milena Gabanelli
Dall'1 al 17 maggio sono caduti 5 miliardi di metri cubi d'acqua, eventi così accadono ogni 200 anni, nella regione 2 in 15 giorni. Il federalismo sui fiumi spezzetta la competenze:un disastro.

In Romagna dall’1 al 17 maggio sono caduti 5 miliardi di metri cubi d’acqua, con 32 mila sfollati, 15 morti, 8 miliardi i danni quantificati finora. Sulle colline argillose dell’Appennino si sono aperte 936 frane, e a oggi 31 frazioni sono isolate con 331 abitanti raggiungibili solo con mezzi pesanti. I modelli climatici stabiliscono che un evento di questa portata si verifica ogni 200 anni. Ce ne sono stati 2 nel giro di 15 giorni. Vuol dire che la difesa del territorio andrà interamente riprogettata perché non sappiamo cosa ci attende. L’area colpita vale 10 miliardi di export, 130 mila imprese, 443 mila occupati, e 38 miliardi di valore aggiunto. Ma il disastro è solo la conseguenza di un fenomeno estremo, o ci sono altre responsabilità?


"Il Sole 24 Ore" - 11 giugno 2023
Com’è ripetitivo l’esperimento!
di Paolo Legrenzi e Carlo Umiltà
Metodo scientifico. La ricerca può progredire solo attraverso la riproducibilità Se manca, entrano in circolazione idee «zombie» di cui è poi difficile liberarsi

Da quando, più di un secolo fa, il metodo sperimentale è uscito dai recinti delle scienze della materia per invadere quelle che un tempo venivano chiamate le scienze dello spirito, abbiamo assistito a un susseguirsi di travolgenti successi. Le barriere tra queste due forme del sapere si sono attenuate, se non sparite, almeno sul piano degli strumenti per acquisire non opinioni ma conoscenze controllate e sempre controllabili.
Che cosa si fa quando si fa un esperimento? Un esperimento è una sorta di dialogo. Si parte da una domanda che viene rivolta dagli scienziati alla Natura. Se la domanda è fatta con tutti i crismi contemplati dal galateo scientifico, la risposta restituita dalla Natura sarà affidabile. Ma lo sarà soltanto se i dati forniti dall’esperimento verranno elaborati in modo corretto.


“La Stampa” - 11 giugno 2023
Generazione Maturità
di Federico Taddia

«A volte mi chiedo se il vero esame di maturità non sia sopravvivere a questa scuola, che sembra anni luce lontana dai nostri bisogni, dalle nostre aspirazioni e anche dai nostri sogni: passiamo la maggior parte del nostro tempo in un luogo che è proprio fuori dal tempo. E alla fine "resiste" solo chi ha una forte motivazione, chi trova la propria realizzazione altrove o chi ha la fortuna di trovare docenti che ancora credono nella loro professione e in noi ragazze e ragazzi». È tranchant Lucia. Nelle parole. Nel tono. E nel desiderio di uscire quanto prima dal liceo scientifico per voltare pagina e disegnare le rotte del proprio futuro. Ferrarese, diciannovenne, è una delle voci della "Generazione maturità", oltre cinquecentomila studenti alle prese con l'esame di Stato. Voci che abbiamo raccolto, in un simbolico giro d‘Italia, per capire cosa rappresenti oggi questa tappa, considerata forse uno degli ultimi riti di passaggio collettivi.


“Corriere della Sera” - 11 giugno 2023
La bimba annega nell'indifferenza
di Annie Ernaux
Annie Ernaux, Nobel per la Letteratura nel 2022, riflette sul caso della piccola migrante trovata morta a dicembre davanti alla Tunisia

Al largo della costa di Sfax, in Tunisia, sulla spiaggia di un’isola dell’arcipelago di Kerkennah, il 24 dicembre è stata trovata una bambina di circa tre anni. Era annegata. Indossava una giacca e una calzamaglia rosa. differenza del piccolo Alan, il coetaneo siriano che nel settembre 2015 giaceva anch’egli su una spiaggia turca, con una maglietta rossa e bermuda blu, la cui foto ha fatto il giro del mondo e ha suscitato un’immensa emozione, la bambina di Sfax, invece, è rimasta anonima, come molti di coloro che fuggono, figli adulti, intere famiglie. Nessuno ha parlato di lei sulla stampa francese fino a un articolo, pubblicato lo scorso febbraio, sul sito di un giornale online e scritto da Nejma Brahim, una reporter.


“Corriere della Sera” - 11 giugno 2023
La scuola ha paura
di Donatella Puliga conversazione con Rita Pappalardo e Luigi Spina
27 maggio: il presidente della Repubblica è sulla tomba di don Lorenzo Milani a Barbiana; 29 maggio: un ragazzo di Abbiategrasso accoltella l’insegnante.  Mentre si conclude l’anno, «la Lettura» prova a riflettere sullo stato di salute di una tra le istituzioni più importanti

Sabato 27 maggio. Il presidente della Repubblica è in raccoglimento davanti alla tomba di don Lorenzo Milani nel piccolo cimitero di Barbiana, una frazione altrimenti sconosciuta del Mugello, in Toscana. Due giorni dopo, a 240 chilometri di distanza (in linea d’aria), nella produttiva Abbiategrasso, un’insegnante viene accoltellata da uno studente, alla vigilia di un colloquio con i genitori del ragazzo che aveva ricevuto alcune note in merito al comportamento in classe. Mondi lontani, lontanissimi, ma che vedono protagonista, pur nella distanza siderale, la scuola. Illuminata e profetica, quella del sogno che Lorenzo Milani (di cui si è appena celebrato il centenario della nascita) fece diventare realtà, la scuola dell’I care, dell’inclusione autentica, la scuola della «lingua che fa uguali», che insegna a parlare, a leggere, e a intus-legere ,a leggere dentro, per capire la realtà e abitarla consapevolmente.


"La Repubblica" -  9 giugno 2023
Oceano, ricchezza da salvare
di Stefano Pogutz
La Giornata mondiale. Oggi, 8 giugno, è la giornata mondiale dell’Oceano. È di fondamentale importanza celebrarla per creare consapevolezza sull’importanza della sua conservazione.

Purtroppo, da diversi decenni, gli ecosistemi marini e costieri sono sottoposti a numerose pressioni antropiche e, come il clima e la biodiversità, stanno affrontando una profonda crisi ambientale. Non serve ricordare lo sversamento di petrolio causato dall’esplosione della diga di Kakhovka in Ucraina nei giorni scorsi.
L’oceano assorbe oltre il 30% di anidride carbonica e circa il 90% del calore atmosferico, regolando il clima del nostro Pianeta. Il valore delle attività economiche generate grazie all’oceano è stimato in 5,2 mila miliardi di dollari, equivalente alle dimensioni di economie quali Germania e Giappone. Ancora più importante, il capitale naturale “blu”, ossia l’insieme di risorse marine rinnovabili e non rinnovabili, è stato valutato nell’ordine di 24 mila miliardi di dollari. Queste risorse includono molteplici elementi difficili da misurare: le diverse specie viventi, i minerali che si trovano sui fondali oceanici, la barriera corallina, le maree e le correnti. Il valore di alcuni di questi elementi è poi il risultato di forme di interdipendenza, come nel caso delle balene e del fitoplancton.


"La Repubblica" -  9 giugno 2023
La coccodrilla come fa Quelle uova fecondate senza il seme maschile
di Elena Dusi
La scoperta

Viveva sola da 16 anni nel recinto di uno zoo del Costa Rica. Ma accanto a quell’esemplare di coccodrillo femmina, un giorno, i custodi hanno visto un grappolo di 14 uova. Incapaci di risolvere il mistero, le hanno messe comunque a incubare. In un uovo dopo tre mesi è apparso un piccolo, purtroppo morto, ma perfettamente formato. Il test del Dna ha confermato che il cucciolo non era frutto di una fuga d’amore: i suoi geni erano al 99,9% quelli della madre. Si trattava di un caso di partenogenesi, o nascita virginale. L’apparato riproduttivo della coccodrilla aveva generato un clone di sé stessa: una figlia identica alla madre.
L’episodio avvenuto nel 2018 è descritto su Biology Letters e stupisce gli esperti fino a un certo punto. «È la prima volta che la osserviamo in un coccodrillo. Ma sappiamo che la partenogenesi esiste in varie specie di uccelli, pesci e rettili.


“Corriere della Sera” -  9 giugno 2023
Ritrovare il bimbo che c’è in noi
di Joël Dicker
Il nostro io profondo, i libri dell’infanzia: le riflessioni dello scrittore che questa sera sarà ospite della Milanesiana Joël Dicker riflette sul potere della letteratura. Che ci fa tornare a noi stessi, con gioia

Una delle questioni che segnano e scandiscono la nostra vita è quella dell’identità. Chi siamo? Chi siamo veramente? Cosa resta di noi, una volta eliminati i camuffamenti dei social network, le maschere del quotidiano e le false apparenze?
La descrizione che può dare di noi un amico, o un collega di lunga data, quanto sarà diversa da quella personale che daremmo di noi stessi?  Il tema dei ritorni mi fa pensare proprio alla questione dell’identità.
Perché c’è un ritorno che compiamo costantemente, in modo più o meno consapevole: il ritorno a noi stessi.  La vita è un accumularsi di «falsi se stessi»: le aspettative degli altri, le ambizioni irrealizzate, i sogni dimenticati, le necessità, gli obblighi, tutto ciò che non era previsto e ci è capitato, tutto ciò che non è andato come avevamo immaginato. Quando rimuoviamo tutti questi strati diversi, quando ci sfogliamo come una cipolla, quando scaviamo dentro di noi, possiamo infine ritrovare chi siamo veramente. E porci la domanda: cosa rimane di me quando ritorno a me stesso? Perché è questo me stesso «originario» a rivelare la nostra identità.


“La Stampa” -  4 giugno 2023
Sono cresciuta pensando che gli uomini avessero paura delle donne
di Elena Stancanelli

Sono cresciuta pensando che gli uomini avessero paura delle donne, perché questo loro dicevano. Serviva a spiegare tutto: l'apatia, l'impotenza, il tradimento, le fughe. Gli uomini avevano paura e quindi lasciavano le mogli per fidanzarsi con adolescenti, o smettevano di rispondere al telefono, o si imbottivano di pillole blu per fare sesso. A me in particolare è stato detto decine e decine di volte: tu fai paura agli uomini. Per quello che dico e per il modo in cui lo dico, per le scelte che ho fatto, persino per come sono
fisicamente. Tu fai paura agli uomini, mi dicevano, e intendevano, immagino, un misto di indipendenza, libertà, disinvoltura, tutto quello che io potevo fare e mia madre non aveva potuto fare. Che era finalmente a disposizione e dunque io me lo prendevo. Cosa avrei dovuto fare? Mi arrabbiavo, certo, mi ribellavo a quell'idea demenziale ma una parte di me, che conservava il ricordo di certe donne rassegnate, ogni tanto, piano piano, cedeva e provava a fare "meno paura". Ma non sapevo bene come e quindi mettevo in atto strategie demenziali e spesso non solo inefficaci ma ottime per produrre l'effetto contrario.


"La Repubblica" -  4 giugno 2023
Guido Tonelli “Da figlio di ferroviere alla particella di Dio Io, fisico quasi per caso ”
di Elena Dusi
Intervista allo scienziato, uno degli scopritori del bosone di Higgs

«Non esultavamo, nemmeno parlavamo. Guardavamo quei dati capendo di avere davanti a noi uno dei segreti
primordiali della natura.
Un po’ come i protagonisti di Jurassic Park quando vedono per la prima volta i dinosauri». Guido Tonelli a fine 2011 è il capogruppo dei fisici di Cms: uno degli strumenti scientifici che al Cern di Ginevra danno la caccia al bosone di Higgs. «Lo si cercava dagli anni ’70. E ora nei nostri dati compariva un segnale chiaro».
Anche Atlas, il rivelatore compagno e rivale di Cms guidato da Fabiola Gianotti, notava lo stesso segnale. La scoperta del bosone di Higgs, l’ultima particella fondamentale del modello standard della fisica, detta “particella di Dio”, fu annunciata nel 2012. Oggi Tonelli, 72 anni, ha lasciato la cattedra all’università di Pisa, ma lavora ancora al Cern. Scrive libri di divulgazione. Materia, l’ultimo di una trilogia
iniziata con Genesi e Tempo, è appena uscito in libreria.


"Il Sole 24 Ore" -  4 giugno 2023
Abbracciare l’oceano con sguardo pacifico
di Roberto Casati
Onda su onda. Hélène Artaud definisce la visione atlantica come quella incardinata sulla paura, la conquista, la continentalità, all’interno di un ambiente che sfugge alle classificazioni cui siamo abituati, calibrate su definizioni terrestri

L’ambiente in cui ciascuno di noi vive o con cui si confronta è necessariamente l’oggetto di rappresentazioni: mentali, linguistiche, grafiche. Senza una qualche rappresentazione dell’ambiente non potremmo interagire con esso: non potremmo distinguere prede da predatori, strade percorribili da sentieri impervi, non sapremmo come orientarci, dove riparare, come iniziare un’esplorazione e come ritrovare la nostra dimora. Queste multiple rappresentazioni non sono determinate automaticamente dall’ambiente, e infatti possiamo averne di false o di fuorvianti: ci sembra di poter toccare con mano le Alpi dal balcone di casa a Milano e sottostimiamo i tempi per arrivarci; il mare sembra amico, ma ci «tradisce» sollevando onde improvvise e inaspettate.


“Corriere della Sera” -  3 giugno 2023
Gaël Giraud Economista, matematico, teologo.

Lavorava per il governo di Parigi. Era l’enfant prodige delle banche. Che ora vogliono soffocarlo

intervista a Gaël Giraud a cura di Stefano Lorenzetto

Economista, matematico, teologo, sacerdote, poliglotta (parla sette lingue), ex consigliere ombra del presidente socialista François Hollande, già capo economista e direttore esecutivo dell’Agenzia francese di sviluppo fondata da Charles De Gaulle (unico prete ad amministrare per il governo di Parigi un budget da 8 miliardi di euro a favore dei Paesi poveri), Gaël Giraud, 53 anni, ha lavorato a Wall Street dal 1999 al 2003, mentre si avviava a diventare gesuita. Era l’enfant prodige delle banche: «Dovevo elaborare un modello matematico sofisticato basato sulla teoria dei giochi nata dagli scacchi, da applicare ai derivativi, i titoli spazzatura in Italia chiamati derivati, allo scopo di evitare la crisi finanziaria dei mutui subprime che tre anni dopo avrebbe messo in ginocchio il mondo». Invece svelò come venivano usati gli algoritmi per truffare i clienti. Da quel momento è diventato il demonio. Cercano di distruggerlo con campagne di stampa. Hanno persino tentato d’infilargli nel letto una fascinosa cinese.


"Il Foglio Quotidiano" -  2 giugno 2023
OGM e dissonanza cognitiva
di Elena Cattaneo
L’italia apre alla sperimentazione dell’editing genomico in ambito agrario, fingendo che le nuove Tea “buone” non c’entrino con i vecchi Ogm “cattivi”. Una scappatoia ipocrita per non fare i conti con gli errori del passato

Politiche agroalimentari basate sull’ideologia sono un lusso che nemmeno nella nostra sazia e ricca Europa possiamo più permetterci. Gli sconvolgimenti climatici e geopolitici degli ultimi anni stanno rendendo palese, anche ai più riluttanti, la necessità di utilizzare l’innovazione e tutti i suoi mezzi scientifici e tecnologici per poter continuare a garantire la sostenibilità (sociale, ambientale ed economica), la libertà e la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e non solo.
Anche in Parlamento, sul fronte delle biotecnologie vegetali, qualcosa sembra muoversi per liberare la ricerca, dopo decenni di blocco politico. Nel decreto legge “Siccità” approvato mercoledì 31 maggio, infatti, vi sono anche “misure urgenti” per sbloccare la sperimentazione dell’editing genomico in ambito agrario, a sostegno di produzioni vegetali “in grado di rispondere in maniera adeguata a scarsità idrica e in presenza di stress ambientali e biotici di particolare intensità”.


"Il Sole 24 Ore" -  1 giugno 2023
Droni, ricerca e biodiversità contro i funghi delle colture
di Agnese Codignola
Sicurezza alimentare. Le 168 piante fondamentali per l’uomo sono minacciate dai miceti che con il riscaldamento climatico stanno colonizzando aree più vaste e sono abili nel generare resistenza al farmaco

Le piante fondamentali per l'alimentazione umana sono 168, secondo la Fao. E ciascuna di esse deve combattere ogni giorno nemici sempre più agguerriti, e contro i quali le armi tradizionali sono più che spuntate: i funghi o miceti. Nonostante l'impiego massiccio di funghicidi, i miceti provocano perdite comprese tra il 10 e più del 20% delle colture, più un altro 10-20% dei raccolti. Tradotto in persone che non possono essere sfamate, i conti sono spaventosi: da 600 milioni a 4 miliardi di persone che, ogni anno, perdono l'accesso a 2mila calorie al giorno perché la soia, il grano, il riso e il mais sono andati perduti per un'infezione fungina.