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da gennaio 2025

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Nonostante tutto // Scienziati in affanno? // Scienza politica e società // La flora di Creta // Il mestiere del pedagogista // La valutazione per il miglioramento delle pratiche educative // Prima che i fiori di plastica appassiscano

 


 

Nonostante tutto
La mia vita nella scienza
di Katalin Karikó
ed. Bollati Boringhieri, 2024

 

A Katalin Karikò, biochimica ungherese, è stato conferito il premio Nobel in Fisiologia e Medicina nel 2023 con il collega Drew Weissman, per i loro studi sull’ mRNA, fondamentali per lo sviluppo del vaccino contro il Covid 19 in tempi del tutto inattesi.
“La prima cosa che ho pensato? Caspita, 10 anni fa mi hanno licenziato e adesso mi danno il Nobel! Quando vieni buttato fuori, è per decisione degli altri. Quello che fai dopo sta a te. In America mi avevano costretta ad andare in pensione, io invece sono andata in Germania a lavorare per BioNTech.” (1)
Il titolo dell’edizione italiana dell’autobiografia non poteva essere più azzeccato: una vita nonostante tutto, nonostante fosse immigrata, nonostante fosse donna, nonostante la poca fiducia nell’obiettivo della sua ricerca. È una donna che non ha mollato mai. Kariko’ racconta la storia della sua vita con scrittura disinvolta e gradevole intrecciando vicende personali, ricerca e riflessioni su fatti e persone; parla di un’infanzia felice anche se poverissima, nell’Ungheria comunista, dove le è stato possibile seguire gli studi fino alla laurea grazie al suo impegno tenace e ai risultati brillanti. “Mio padre era simile a me, non si lamentava mai. I miei hanno sempre lavorato duramente.”
Prima ancora di terminare gli studi universitari, a Szeged in Ungheria, incominciano le sue ricerche, dapprima sui lipidi, poi sui virus e proseguono sull’RNA, poco studiato perché “è instabile, dà troppi grattacapi e non ci si può lavorare” fino al 1985 quando il suo laboratorio non viene più finanziato dall’azienda farmaceutica che lo sosteneva. È costretta ad emigrare negli Stati Uniti con il marito e la figlia Susan di due anni. “Ogni tanto la gente mi chiede di cosa ha bisogno una donna per essere una madre e insieme una scienziata di successo. La risposta è semplice, ovvia: ha bisogno di un’assistenza all’infanzia di elevata qualità e a prezzi accessibili, come quella di cui ho usufruito in Ungheria”. Invece in Pennsylvania tutto era costoso e lo stipendio modesto.
I rapporti con i colleghi e con i superiori non sono facili, le sue ricerche sull’RNA  messaggero non apprezzate né finanziate, fino all’incontro casuale nel 1997con Drew Weissman che sta lavorando allo sviluppo di vaccini contro le malattie infettive.

“Io e Drew eravamo molto diversi, ma ognuno di noi aveva esattamente le conoscenze e le competenze di cui l’altro aveva bisogno. Io ero una scienziata dell’RNA che non si intendeva granché di immunologia. Lui un immunologo che non aveva dimestichezza con l’RNA. La nostra connessione avrebbe messo in moto una cascata di eventi destinati a cambiare…beh, tutto”, fino al Nobel. Ma anche durante questa collaborazione così proficua c’è un inciampo, perché i risultati delle loro ricerche vengono ignorati dalla comunità scientifica e i finanziamenti non arrivano. “Eravamo sull’orlo di una straordinaria scoperta, e Sean (il presidente del dipartimento) di cosa mi parlava? Di dollari per metratura netta” perché l’estensione del laboratorio era proporzionata all’ammontare dei finanziamenti che un ricercatore riusciva ad ottenere. E quando Karikò, una mattina, trova le sue cose negli scatoloni, decide di andarsene di nuovo, accettando l’offerta di BioNTech, a Magonza, per realizzare i vaccini antiinfluenzali con mRNA. Questa volta si traferisce da sola, facendo la spola fra Europa e Stati uniti, incappando anche nei mesi del lockdown.
Produrre in tempi brevissimi i vaccini contro il COVID è stato possibile solo grazie ai tanti anni di lavoro già svolto, e questi sono solo l’inizio del potenziale terapeutico dell’RNA messaggero, altre procedure sono allo studio per curare malattie infettive e il cancro.
Così come l’mRNA esiste temporaneamente per veicolare un messaggio, Kariko’ spera che questo suo libro ne veicoli due essenziali sulla ricerca scientifica: la speranza che possa migliorare la qualità della valutazione della ricerca e che l’influenza esercitata dal denaro su di essa si faccia più trasparente.
È commovente la dedica iniziale agli insegnanti, a quelli che hanno avuto cura della sua formazione e a tutti gli altri, perché il loro compito è seminare e un biologo, che come lei ama la terra e le piante, conosce il valore dei semi.
La conclusione è un accorato invito ai ricercatori, perché credano in se stessi perseguendo ad ogni costo i propri obiettivi, con passione e tenacia, nonostante tutto.

 

Maria Castelli

 

(1) dall’intervista a “Che tempo che fa” https://www.youtube.com/watch?v=G85Ic6U32-4

 


 

 

Casabona, Dyckman e la Flora di Creta Casabona, Dyckman and the Flora of Crete


A cura di: Giovanni Astuti , Roberta Vangelisti , Lorenzo Peruzzi

Collana: fuori collana, Pagine: 72, Formato: cm.14x21

Anno: 2024, ISBN: 9788846770950, Stato: Disponibile 14,5€

estratto

 

  • Descrizione
  • Galleria fotografica

 

Cosa lega l’Orto e Museo Botanico di Pisa all’Isola di Creta? Le piante che crescono su quest’isola, per varietà e peculiarità, hanno da sempre attratto l’attenzione dei naturalisti. Il fiammingo Giuseppe Casabona, prefetto dell’istituzione pisana alla fine del sedicesimo secolo, tra il 1590 e il 1591 esplorò l’Isola di Creta su mandato del Granduca di Toscana Ferdinando I. Durante il soggiorno sull’isola conobbe Georg Dyckman, un soldato tedesco dotato di abilità artistiche, assoldandolo per fargli ritrarre dal vivo le piante più significative raccolte durante le sue escursioni. Tutte le piante ritratte nelle tavole di Dyckman, tratte dal manoscritto n. 462 Icones variarum plantarum conservato nella Biblioteca Universitaria di Pisa, sono state reidentificate dagli autori del catalogo. Perfetta sintesi tra arte e scienza, permettono di farsi un'idea abbastanza precisa della Flora di Creta.



  

Il mestiere di pedagogista 

Approcci, contesti, competenze


A cura di: Antonia De Vita , Paola DusiCollana: Scienze dell'educazione (229)

Pagine: 156, Formato: cm.14x22, Anno: 2024
ISBN: 9788846767646, Stato: Disponibile, 15,2€

 

Anteprima

 

  • Descrizione

 

Il mestiere di pedagogista rientra, rievocando Sigmund Freud, in uno dei tre mestieri impossibili: governare, curare, educare. Chi si occupa di educare nel ruolo di genitore, insegnante, pedagogista si addentra nel territorio dell’umano in cui è essenziale esercitare l’attenzione di cui parla Simone Weil. Parliamo di “mestiere pedagogico” per sottolinearne il carattere pratico, artigianale, artistico in cui si forgia la professione di chi decide di “vivere di pedagogia”.


Uno degli aspetti che rende la figura della/del pedagogista complessa da definire e da rendere riconoscibile, è l’eterogeneità dei contesti e degli approcci che questa figura professionale può adottare nell’esercizio del proprio “mestiere”, costruito nel tempo, messo alla prova dell’esperienza e finemente cesellato attraverso processi di formazione accompagnati da un continuo impegno riflessivo.
Il presente volume con il contributo di autorevoli studiose/i e professioniste/i, tratta dei dispositivi pedagogici e del repertorio di competenze ed expertise in alcuni ambiti di intervento della/del pedagogista, una professione emergente e necessaria nella complessità contemporanea.


Antonia De Vita è Professoressa Associata di Pedagogia Generale e Sociale. Si occupa di educazione di genere, transizione ecosociale, processi di capacitazione e creazione sociale. Tra le sue ultime pubblicazioni Ecopedagogia femminista. Prospettive di genere nella transizione ecosociale [2024].


Paola Dusi è Professoressa Ordinaria di Pedagogia Generale e Sociale. Si occupa di relazioni educative familiari e di prospettive interculturali decoloniali. È autrice di numerose pubblicazioni e articoli in riviste nazionali e internazionali, tra cui Intrecciando linguaggi, tessendo cammini. Il plurilinguismo per la scuola inclusiva [2022], (con M. Majorano e P. Nitti).

 

 


 

La valutazione per il miglioramento e l’innovazione delle pratiche educative

Autore/i: David Martinez-Maireles

Collana: pedagogicamente e didatticamente (16)

Pagine: 96, Formato: cm.14x21, Anno: 2024
ISBN: 9788846770080, Stato: Disponibile, 12€

 

Anteprima

 

  • Descrizione

 

Negli ultimi decenni, l’innovazione educativa è diventata un obiettivo delle politiche per l’istruzione di molti Paesi. Questo volume esamina come valutare le innovazioni in modo strutturato, coinvolgendo tutti gli attori scolastici – insegnanti, studenti, famiglie e personale – nelle fasi di pianificazione, sviluppo, implementazione e valutazione di nuovi modelli educativi affinché questi abbiano un impatto a livello di scuola, classe e comunità. Vengono forniti strumenti teorici e metodologici per condurre valutazioni partecipative dei programmi di innovazione, mirando a un cambiamento duraturo e inclusivo. Il volume è rivolto a studiosi, docenti, educatori e studenti, supportandoli nella modernizzazione sostenibile dell’istruzione.


David Martínez-Maireles, ricercatore di Pedagogia Sperimentale presso l’Università Kore di Enna, insegna Ricerca Educativa e Valutazione Scolastica nella medesima Università. È esperto di innovazioni educative inclusive, ricerca educativa e valutazione scolastica.


 

Prima che i fiori di plastica appassiscano

Note sul mutamento del cambiamento

Autore/i: Roberto Melloni

Collana: Contemporaneita' e Nuove Adultita' (4)

Pagine: 116, Formato: cm.14x21, Anno: 2024
ISBN: 9788846768247, Stato: Disponibile, 14€

Anteprima

  • Descrizione

Il libro ha come centrale il tema del cambiamento umano. Una questione quanto mai urgente nel contemporaneo. Sulla base delle più recenti delusioni il testo si pone alla ricerca di una nuova chiave perché cambi il concetto stesso di cambiamento. Dal mito ingannevole della forza di volontà onnipotente al dominio della razionalità, passepartout per la soluzione di ogni problema, nulla pare ormai convincere che sia possibile un cambiamento culturale radicale, attraverso principalmente una intenzione educativa che attrezzi nuovi sguardi sul mondo, rivisitando il quadro di certezze che finora la scienza ha offerto e accogliendo l’incertezza come via per riscriverne le leggi. La fisica quantistica traccia il disegno prospettico di complementarità tra le scienze. Le considerazioni sviluppate nel testo si avvalgono dei suoi principi, che mettono in luce le traiettorie incerte delle particelle molecolari. Si può allora considerare che gli stessi movimenti messi a fuoco dalla F.Q. siano simili alle nostre procedure intellettive-emotive e comportamentali. In questo senso l’incertezza libera e guida nuove e possibili vie esistenziali per un cambiamento del cambiamento stesso.


Roberto Melloni (1949), Psicologo-Psicoterapeuta, attende alla cura degli altri attraverso l’indagine del vissuto psicologico-esistenziale del/della paziente: modalità della Psicologia Esistenziale (Daseinanalyse), il cui scopo è rintracciare i disturbi dal senso che la persona ha dato alla sua vita. Ha pubblicato diversi saggi su riviste specializzate. Ha pubblicato il libro dal titolo Dottore guarisco perché la vedo in ansia. Le mie 60.000 ore di fronte all’ansia nevrotica, Ledizioni, Milano, 2018.

 


  

 

Scienziati in affano?

Scienziati in Affanno?

'Scienziati in Affanno?' è una Collana CNR Edizioni che intende promuovere e far conoscere ad un vasto pubblico gli studi e le ricerche sui cambiamenti in atto nella produzione e condivisione della conoscenza scientifica, in un contesto di sfide globali in cui le relazioni con la società e la politica sono oggetto di discussione e ridefinizione pubblica. La serie di volumi affronta argomenti dibattuti nell’ambito di diverse comunità scientifiche ed epistemologiche, ma che spesso rimangono confinati entro cerchie ristrette di addetti ai lavori, e intende contribuire a a ridurre la distanza tra chi fa scienza e chi riflette sui suoi cambiamenti. Il titolo della Collana riprende idealmente il filo di un discorso avviato nel 2018 con il volume Cnr Edizioni, a cura di Alba L’Astorina e Monica Di Fiore, Scienziati in Affanno? Ricerca e Innovazione Responsabili (RRI) in teoria e nelle pratiche e allude alla possibilità di superare l’affanno che a volte ricercatori e ricercatrici avvertono quando si confrontano, nell’arena pubblica, con tematiche quali la responsabilità, l’etica, il rapporto tra scienza, società e politica, la comunicazione in situazioni di incertezza e complessità.

Periodicità: biennale; Numeri monografici; Registrazione: ISSN/ISBN/DOI.

Direttrici della collana: Alba L’Astorina, Cristina Mangia e Alessandra Pugnetti

Comitato scientifico: Laura Colucci Gray, Bruna De Marchi, Paola Fossati, Silvio Funtowicz, Emilio Gianicolo, Rita Giuffredi, Stefano Guerzoni, Antonella Lugliè, Giorgio Matteucci, Massimiliano Saccone, Mariachiara Tallacchini, Fabio Trincardi, Adriana Valente

 

Eventi di presentazione della collana

 

Scienza, politica e società: l’approccio post-normale in teoria e nelle pratiche

Collana SCIENZIATI IN AFFANNO? – I, 2022, ideata e diretta da Alba L’Astorina, Cristina Mangia e Alessandra Pugnetti
Curatrici: Alba L’Astorina e Cristina Mangia

Cnr Edizioni
ISBN 978-88-8080-277-8 - CARTACEO
ISBN 978-88-8080-279-2 – DIGITALE
ISSN 2785-4787
DOI: 10.26324/SIA1.PNS
Formato: 20 x 27 cm; 296 pagine, a colori

Per anni l’interazione tra scienza e politica è stata rappresentata come una relazione di tipo unidirezionale, nella quale gli scienziati fornirebbero ai politici una conoscenza neutrale, obiettiva e affidabile a supporto del processo decisionale. La complessità delle sfide attuali in cui “i fatti sono incerti, i valori in discussione, gli interessi elevati e le decisioni urgenti”, ha reso questa narrazione inadeguata sul piano della conoscenza e della sua condivisione pubblica. Questo volume racconta il cambiamento di tale interazione a partire dall’approccio della “scienza post-normale” (PNS), proposto negli anni ‘90 da Jerome Ravetz e Silvio Funtowicz. Esso ospita le riflessioni dei due ideatori sull’attualità e sul futuro della PNS e raccoglie i contributi di oltre 50 autrici e autori che esplorano le sfide che la PNS rappresenta sul piano teorico e su quello delle pratiche di ricerca partecipativa e di public engagement diffuse in Italia.

Il libro è il primo della Collana Editoriale SCIENZIATI IN AFFANNO?  che affronta i cambiamenti in atto nella ricerca in un contesto in cui le relazioni scienza, società e politica sono oggetto di discussione e ridefinizione pubblica.

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Abstract in inglese Pdf list of abstract (continua)