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Sui quotidiani e periodici ottobre 2021

# F.Roversi Monaco,Percorso accademico più veloce per i medici del futuro # V.Postiglione,A.Rastelli,La giustizia che ricuce # Principe Carlo,La salute del pianeta e di chi lo abita, non abbiamo responsabilità più grande # P.Martin,I due matematici di Padova che suggerirono ad Einstein le equazioni decisive # N.Magrini,Cinque buoni motivi per avere fiducia nei vaccini # R.Casati,La NOTIZIA falsa sulle false notizie # A.Viola,La favola (non bella) dei No vax # G.A.Stella,Il cantore dell’altopiano # V.Lingiardi,Atlante per ritrovare le emozioni perdute # S.Liberti,Rivoluzione verde vs.finanza # P.Odifreddi,Donne, non mirate alla parità ma a batterci per competenzaM.Wolf,Nell’era digitale non perdiamo l’empatia # G.Corbellini,La vita spietata delle formicheV.Lingiardi,G.F.Spitoni,Se abbracciarsi è come scottarsi # G.Beccaria,S.Regina,Parisi "La scienza è un fuoco che illumina" # A.Marrocco,Natalia Aspesi: "Le donne dovrebbero chiedersi cosa fanno come educatrici e cosa fanno in politica" # P.Mastrolilli,Il rapporto "Production Gap" del 2021 # L.Fraioli,“Vi insegno come raggiungere le stelle. E perché” # E.Comelli,Non solo CO2: il mondo deve bloccare le fughe di metano # E.Dusi,Dna, la cura da Nobel guarisce due fratelli dalla talassemia # A.Codignola,Alzheimer, il dubbio sui nuovi farmaci apre la via agli antivirali # F.Cerati,Nanospugne e gusci a Dna come contromisure alla pandemia # N.Scaffai,Atlante dell’italia che verrà # M.Garofalo,«Per uscire dalla crisi climatica l’umano deve ripensare il modello economico» # V.Barone,M.Ciardi,Albert a spasso per l’archiginnasio # F.Rosso,"Avrei preferito non essere un profeta dobbiamo evitare un'altra pandemia" # R.Piano,Renzo Piano dal tegame al ping-pong così nasce la bellezza # M.Veladiano,Le idee # P.Mastrocola,Scuola ultimo appello # P.Di Paolo,Cara scuola progressista quanti danni hai fatto # A.Rosina,La maturazione politica di una generazione # M.Recalcati,Scuola-I valori da riscoprire # A.Guerrera,Così i Big Data alimentano le diseguaglianze # M.M.Ravasio,Riportiamo a scuola i ragazzi # G.Parisi, Pre-COP26-Riunione dei parlamenti in vista della Cop26 # P.Caraveo,Le stelle ci parlano,dobbiamo ascoltarle # G.Parisi,Dare i numeri,e capirli # G.Parisi,Potevo vincerlo,avevo 25 anni ecco come sfuggì # P.Martin,Quel super-potere che si chiama scienza della complessità # M.Malvaldi,Se la complessità è semplice # E.Dusi,“Metto ordine nel caos Spero che il mio esempio fermi la fuga dei giovani” # S.Settis,Nessuno cura il nostro territorio così l'acqua ci minaccia tutti i giorni # F.Cerati,Nobel ai sensori molecolari che ci fanno percepire il mondo # E.Camussi,L’università donne # D.Manca,«Non è stato bla bla bla E i prezzi scenderanno» # F.de Bortoli,Le promesse e la verità del colibrì # M.Lo Conte,«Perché conviene avere l’obbligo dell’educazione finanziaria a scuola» # P.Cognetti,"Un sovversivo che piantava alberi per scusarsi con la Natura" # A.Benini,Quella malattia che non ha la cura # L.Novelli,Una marcia in più - Educare alla scienza #


"Il Sole 24 Ore" - 31 ottobre 2021
Percorso accademico più veloce per i medici del futuro
di Fabio Roversi Monaco
Le sfide

In conseguenza di quanto è accaduto il ripensamento della sanità pubblica diviene tematica da affrontarsi con urgenza, per favorire il cambiamento, recuperando esperienze nuove in tema di flessibilità, che sono emerse durante il Covid e che potrebbero facilmente essere disperse, anziché rafforzate, con il ritorno alla normalità.
Questo tema appare prioritario per più profili: anzitutto la riforma delle Università per modificare l’attuale organizzazione della facoltà di Medicina e per assicurare ai giovani un più rapido percorso accademico.


“la Lettura” - 31 ottobre 2021
La giustizia che ricuce
di Vincenzo Postiglione e Alessia Rastelli
colloquio con Marta Cartabia e Liliana Segre a cura di Vincenzo Postiglione e Alessia Rastelli

Il silenzio, il buio, il binario. Un tempo sospeso, sotto la stazione Centrale di Milano. Qui gli ebrei venivano chiusi nei vagoni e mandati verso i campi di sterminio. Qui è nato e si sta ampliando il Memoriale della Shoah. E qui arrivano adesso, per fortuna, ragazzi di tutta Italia per ascoltare e vedere cosa è successo. Nel nostro Paese, pochi decenni fa. Quando il «Corriere della Sera» ha chiesto a Liliana Segre, senatrice a vita, e a Marta Cartabia, ministra della Giustizia, di incontrarsi e dialogare, la risposta è stata sì, di slancio. Ma Segre ha aggiunto un «però». Che sembrava una condizione e invece era un valore in più. «Però venite al Memoriale». Aveva ragione lei, naturalmente. La ministra ha accettato subito (e volentieri) l’invito, si è fatta guidare a lungo tra le immagini e i ricordi.


"Il Sole 24 Ore" - 31 ottobre 2021
La salute del pianeta e di chi lo abita, non abbiamo responsabilità più grande
di Sua Altezza Reale Principe Carlo, Principe di Galles

Questa settimana sono stato invitato a parlare a due importanti incontri mondiali: il Vertice del G20 a Roma e l’incontro COP26 in Scozia. Il mio messaggio per entrambi è lo stesso. Non c’è problema più urgente della salute futura del nostro pianeta e delle persone che lo abitano. La sua salute odierna determinerà la salute, la felicità e la prosperità economica delle generazioni a venire. Questo deve essere sicuramente il nostro obiettivo. Ho sempre pensato che abbiamo una responsabilità schiacciante verso quelle generazioni non ancora nate.


“La Stampa” - 31 ottobre 2021
I due matematici di Padova che suggerirono ad Einstein le equazioni decisive
di Piero Martin
Cent'anni fa il viaggio in Italia per ringraziare chi aveva contribuito alla teoria della Relatività

«Devi aiutarmi, altrimenti divento pazzo!». Quanti studenti hanno sussurrato questo appello ai primi della classe durante un compito di matematica? Ebbene, sono in buona compagnia.  A pronunciare la fatidica frase fu infatti nientemeno che Albert Einstein, rivolgendosi al matematico svizzero, suo amico di lunga data, Marcel Grossmann. Certo, non si trattava di un compito in classe, ma della teoria della Relatività. Ma anche lui, nel 1912, era oppresso da problemi matematici assai complicati. Stava lavorando al completamento della teoria della Relatività con l'inserimento della gravità, la cosiddetta Relatività generale. Le intuizioni fisiche erano lì, così come l'architettura del suo pensiero, ma la formalizzazione matematica richiedeva uno sforzo formidabile.


"Il Sole 24 Ore" - 31 ottobre 2021
Cinque buoni motivi per avere fiducia nei vaccini
di Nicola Magrini
La strategia

La fiducia è importante in tutte le relazioni umane – non solo per gli alpinisti in cordata ma negli sport di squadra in generale e a pensarci bene anche in quelli individuali ed è più in generale fondamentale in una società per quanto riguarda le istituzioni e i processi che le regolano. Possiamo certamente affermare che nell’ambito della ricerca medica i processi che regolano validità e generalizzabilità di quanto dimostrato negli studi clinici sono stati oggetto di particolare attenzione per rafforzare la nostra fiducia nella buona riproducibilità.
Ci sono sostanzialmente cinque buoni motivi per avere fiducia nei vaccini Covid-19.


"Il Sole 24 Ore" - 31 ottobre 2021
La NOTIZIA falsa sulle false notizie
di Roberto Casati
Post-verità

Il lavoro di Sacha Altay, psicologo cognitivo e ricercatore al Reuters Institute forthe Study of Journalism, rimette in questione alcune delle più radicate convinzioni sul ruolo delle fake news e suggerisce come intervenire – e di cosa preoccuparsi realmente. Se la ricerca mostra che gli statunitensi «sono più preoccupati per la disinformazione che per il sessismo, il razzismo, il terrorismo e il cambiamento climatico», le paure per la disinformazione che circola sui social media sono esagerate. La disinformazione «rappresenta una minima parte delle notizie online (circa l’1%), e una piccola minoranza è responsabile della maggior parte della disinformazione consumata e condivisa online».


“La Stampa” - 30 ottobre 2021
La favola (non bella) dei No vax
di Antonella Viola
Il nuovo libro di Maurizio Ferraris: Che cosa muove i complottisti e i negazionisti del virus

Se durante il lockdown imposto dalla pandemia Covid-19 i ricercatori biomedici si sono dedicati a studiare il nuovo virus, i suoi effetti sul nostro corpo e a inventare farmaci e vaccini (oltre che a discutere animatamente su Facebook e Twitter), come hanno usato quel tempo sospeso i filosofi? Maurizio Ferraris ha letto i documenti prodotti durante la pandemia – seicento scritti, una goccia nel mare dell'infosfera generata in risposta al virus – al fine di analizzare gli effetti sociali della crisi e trarne insegnamenti che ci possano guidare verso il futuro. In Post-Coronial Studies – Seicento sfumature di virus (in uscita il 2 novembre da Einaudi), il filosofo ci guida dunque nell'analisi del negazionismo e complottismo, mettendo in luce alcuni aspetti comuni a quella parte di persone che rifiutano la scienza.


“Corriere della Sera” -  29 ottobre 2021
Il cantore dell’altopiano
di Gian Antonio Stella
1921-2021 A cento anni dalla nascita, resta valida e istruttiva l’idea dellanatura coltivata dal grande scrittore di Asiago Un cacciatore rispettoso
dell’ambiente

«Sette volte bosco / Sette volte prato / Poi tutto tornerà com’era stato, cantano gli gnomi dentro la montagna». Ma chissà se Mario Rigoni Stern, del quale lunedì prossimo ricorrerà il centenario della nascita, avrebbe immaginato che quel ciclo naturale, ricordato più volte nei suoi libri, potesse fare il suo corso con tanta rapidità.
Nel 2020, spiega un dossier di State of Europe’s Forests ripreso dall’Università di Padova, i boschi europei sono arrivati a coprire 227 milioni di ettari, «pari a oltre un terzo dell’intera superficie». Una crescita così impetuosa da rovesciare un destino che pareva segnato da anni di disboscamenti denunciati da Indro Montanelli, Antonio Cederna, Leonardo Borgese e dallo stesso scrittore asiaghese. Al punto che il patrimonio forestale italiano ha oggi toccato «livelli mai visti prima nel corso degli ultimi secoli: 11,4 milioni di ettari (tra foreste e altre aree boscate come gli arbusteti) pari a quasi il 40% della superficie», con un incremento negli ultimi ottant’anni «addirittura del 75%».


"La Repubblica" - 25 ottobre 2021
Atlante per ritrovare le emozioni perdute
di Vittorio Lingiardi
Il nuovo saggio di Umberto Galimberti

Col suo stile di sempre Umberto Galimberti immerge la filosofia nella psiche, o viceversa, non importa, comunque le assorella e le legge al servizio del mondo. In questo caso il mondo delle emozioni, dunque il mondo di tutti. L’incipit del suo nuovo libro è un pensiero di Sartre che dice: «l’emozione, ordinariamente considerata come un disordine senza legge, possiede un significato proprio, e non può essere colta in se stessa senza la comprensione di questo significato ». Qualcosa di simile a ciò che oggi in psicoanalisi chiamiamo minding emotions, tenere a mente le emozioni. Più che Il libro delle emozioni (Feltrinelli), come da titolo, questo di Galimberti lo definirei, almeno nella sua prima metà, un atlante per «una terra ancora in gran parte sconosciuta».


“L’Espresso” del 24 ottobre 2021
Rivoluzione verde vs. finanza
di Stefano Liberti
intervista a Gaël Giraud a cura di Stefano Liberti

«Senza misure strutturali e una revisione dei meccanismi finanziari, la tanto decantata transizione ecologica sarà un semplice greenwashing». Ex brillante banchiere, oggi padre gesuita e direttore dell'Environmental Justice Program della Georgetown University, Gaël Giraud è uno dei propugnatori della prima ora della necessità di portare avanti un cambiamento radicale delle nostre società che passi per una totale de-carbonizzazione. In un libro del 2013, "La transizione ecologica.  La finanza a servizio della nuova frontiera dell'economia" (Emi), metteva in evidenza le difficoltà di una sfida che oggi è più che mai al centro del dibattito pubblico.


“La Stampa” - 24 ottobre 2021
Donne, non mirate alla parità ma a batterci per competenza
di Piergiorgio Odifreddi

Il professor Barbero, da storico, avrebbe dovuto sapere che rischiava reazioni pavloviane a parlare del ruolo sociale delle donne. Se non fosse stato un esperto di Medioevo antico, ma di femminismo americano moderno, avrebbe saputo che da decenni quest'ultimo si lamenta che persino la parola history sia maschilista (a causa del prefisso his, che significa «suo», al maschile), e propone di passare a una femminista herstory! In italiano, oltre che in latino e in greco, «storia» è invece femminile, ma nessun uomo se n'è mai lamentato, proponendo di passare a «storio»... Chi pensa che sia tutto uno scherzo, cerchi su Wikipedia inglese herstory e vedrà.


"La Repubblica" - 24 ottobre 2021
Nell’era digitale non perdiamo l’empatia
di Maryanne Wolf

Più di trent’anni fa, Italo Calvino nelle Lezioni americane ci ha consegnato le sue preoccupazioni sul nostro futuro con parole che non potrebbero essere più adeguate nella situazione attuale: «Alle volte mi sembra che un’epidemia pestilenziale abbia colpito l’umanità nella facoltà che più la caratterizza, cioè l’uso della parola, una peste del linguaggio che si manifesta come perdita di forza conoscitiva […] che tende a livellare l’espressione sulle formule più generiche, anonime […], a spegnere ogni scintilla che sprizzi dallo scontro delle parole con nuove circostanze ».


"Il Sole 24 Ore" - 24 ottobre 2021
Se abbracciarsi è come scottarsi
di Vittorio Lingiardi e Grazia Fernanda Spitoni
Il Nobel alle ricerche sul tatto. Nella crescita fetale è il primo sistema sensoriale che si sviluppa La scoperta di come le sensazioni fisiche si convertono in messaggi elettrici per il sistema nervoso

Negli umani il primo sistema sensoriale a svilupparsi è il tatto. Altre modalità sensoriali come l’udito e la vista si sviluppano più tardi. Già attorno alla diciottesima settimana di gestazione, i recettori cutanei del feto hanno raggiunto una certa maturazione. L’emergere precoce delle funzioni del tatto nella crescita fetale suggerisce che le prime esperienze tattili siano cruciali per lo sviluppo successivo.  Non sorprende dunque che il premio Nobel per la Fisiologia o Medicina di quest’anno, un anno così privo di contatti, sia stato vinto da due ricercatori, David Julius e Ardem Patapoutian, che si sono dedicati allo studio dei meccanismi fisiologici alla base del senso tattile e della percezione della temperatura.


"Il Sole 24 Ore" - 24 ottobre 2021
La vita spietata delle formiche
di Gilberto Corbellini
Edward O. Wilson. Il nuovo libro del grande biologo evoluzionista è un autentico inno al quadrilione di questi laboriosi insetti che vivono sul nostro pianeta organizzati in 15mila specie diverse

Nel 1970, circa, i libri più letti trattavano di politica e sociologia, o di letteratura in chiave politica, e gli autori erano in prevalenza di orientamento marxista. Nel 1972 Balcknap Press pubblicava un testo scientifico di 600 pagine intitolato Le società degli insetti di Edward O. Wilson (Einaudi 1976), dove l’ultimo capitolo, sobriamente intitolato Lineamenti per una sociobiologia unificata, esponeva una tesi che tre anni dopo avrebbe fatto ribollire il mondo accademico statunitense e inaugurato un nuovo campo di studi. Quando il trattato Sociobiologia. Il trattato La nuova sintesi fu pubblicato da Wilson nel 1975, a Harvard, dove lavorava, si formò un isterico movimento costituito da biologi, sociologi, filosofi di sinistra che lo accusarono di fornire una base scientifica a tesi conservatrici o naziste.


“La Stampa” - 24 ottobre 2021
Parisi "La scienza è un fuoco che illumina"
di Gabriele Beccaria e Simona Regina
A Trieste la prima lezione pubblica del fisico della complessità: "dobbiamo comunicare meglio"

«La scienza è come il sesso: certo, può avere delle conseguenze pratiche, ma non è questo il motivo per cui lo pratichiamo». Giorgio Parisi inizia la sua lezione citando un altro Nobel della fisica, Richard Feynman, celebre per le battute fulminanti, e aggiunge subito il «Fatti non foste per vivere come bruti...» di Dante.   La sala della Sissa è in uno stato di sospensione: quella di ieri era una «prima» molto attesa. La prima lezione pubblica del neo-Nobel, salutata da un applauso lunghissimo.


“Huffingtonpost” - 23 ottobre 2021
Natalia Aspesi: "Le donne dovrebbero chiedersi cosa fanno come educatrici e cosa fanno in politica"
di Adalgisa Marrocco

“Le dirò. Di queste cose si parla fin troppo, questa protesta mi pare l’ennesima perdita di tempo. Occupiamoci delle cose importanti: del lavoro, delle morti sul lavoro, degli uomini che ammazzano le donne”, esordisce Natalia Aspesi commentando all’HuffPost la polemica nata sulle dichiarazioni rilasciate dallo storico e accademico Alessandro Barbero che sulla Stampa, si è domandato “è possibile che in media, le donne manchino di quella aggressività, spavalderia e sicurezza di sé che aiutano ad affermarsi?”.
“Barbero ha detto cose che avrebbe potuto evitare, ma non capisco perché le donne se la siano presa così tanto per quella frase.


“La Stampa” - 21 ottobre 2021
Il rapporto "Production Gap" del 2021
di Paolo Mastrolilli

Leggendo il rapporto "Production Gap" del 2021, appena pubblicato dallo United Nations Environment Programme, sembra di vivere in due realtà parallele. Nella prima albergano le promesse dei politici, che vogliono dare l'impressione di essere ad un passo dalla svolta definitiva per salvare la Terra dagli effetti devastanti dei cambiamenti climatici. Ché poi uno può credere o meno alle responsabilità degli esseri umani nel favorirli, epperò sono innegabilmente evidenti, così come l'inquinamento che certo non fa bene alla nostra salute.


"La Repubblica" - 21 ottobre 2021
“Vi insegno come raggiungere le stelle. E perché”
di Luca Fraioli
Prima ricercatrice aerospaziale per quindici anni, ora divulgatrice della sua passione per l’astronomia e l’esplorazione cosmica. Domenica la scienziata sarà l’ospite speciale del Festival della Scienza “Incontro tanti ragazzi. Dico sempre: inseguite i vostri sogni più folli. Solo chi sogna l’impossibile raggiunge nuovi traguardi”

Maggie Aderin–Pocock è una star della tv britannica. E lo è diventata grazie alla sua passione per le stelle, quelle vere.
Appassionata di astronomia fin da piccolissima, si è laureata in fisica all’Imperial College di Londra e ha conseguito un dottorato in ingegneria meccanica. Ha lavorato per 15 anni nel settore aerospaziale prima di dedicarsi alla divulgazione: «Oggi la mia occupazione principale è parlare di scienza alle persone comuni, e lo faccio in modi molto diversi: scrivo libri, presento programmi televisivi, tengo conferenze», racconta.


"Il Sole 24 Ore" - 21 ottobre 2021
Non solo CO2: il mondo deve bloccare le fughe di metano
di Elena Comelli
Lotta al climate change. Il gas è responsabile per un quarto dell’aumento delle temperature terrestri Alla Cop26 di Glasgow Ue e Usa lanciano un piano per ridurre l’impatto del 30%. Ma si potrebbe fare di più

Il mondo è pieno di fughe di gas. Non quelle che provocano lutti nelle città quando un palazzo salta in aria, ma altre ben più subdole e pericolose. Le più massicce provengono dai pozzi di estrazione di petrolio e di gas naturale, dei siti di stoccaggio e dai gasdotti che lo trasporttano. Identificare e bloccare queste perdite potrebbe fare di più per contenere l’emergenza climatica rispetto a ogni altra singola misura che prenderemo da qui al 2030, visto che il metano è un gas serra 80 volte più potente della CO 2 , ma si decompone in tempi relativamente rapidi e quindi gli effetti di un taglio di queste emissioni si potrebbero percepire già nel giro di una generazione.


"La Repubblica" - 20 ottobre 2021
Dna, la cura da Nobel guarisce due fratelli dalla talassemia
di Elena Dusi
L’editing genetico sperimentato con successo per la prima volta al Bambino Gesù Erika ed Emanuele liberati dalle trasfusioni: "Finalmente siamo tornati a vivere"

«Se non l’avessi fatto io, non l’avrebbe fatto neanche lei» dice lui guardando lei. «Se è andata bene a lui, andrà bene anche a me» risponde lei guardando lui. Erika ed Emanuele Guarini, 19 e 23 anni, sono due fratelli di Pistoia dagli sguardi e dai destini intrecciati. «Per tutti il 2020 è stato l’anno del Covid. Per loro è stato l’anno della rinascita» spiega la madre Rosa Ilardo, che viveva «con il senso di colpa per avergli trasmesso quel gene sbagliato».   Il "gene sbagliato" li ha fatti vivere con la talassemia fino a novembre dell’anno scorso (lui) e agosto di quest’anno (lei). Poi una tecnica sperimentale al Bambino Gesù di Roma li ha fatti guarire. «Felicità» riesce solo a dire lei, dopo un controllo andato bene, in sala d’attesa all’ospedale. «Normalità» è la scoperta di lui.


"Il Sole 24 Ore" - 19 ottobre 2021
Alzheimer, il dubbio sui nuovi farmaci apre la via agli antivirali
di Agnese Codignola
Dibattito. Parte della comunità dei neurologi crede che i farmaci che riducono le placche di beta amiloide non siano la soluzione. Un altro fronte si concentra sulla possibilità che il responsabile sia l'herpesvirus

Un altro anticorpo monoclonale per la cura della malattia di Alzheimer, il ganeterumab di Roche, diretto contro la proteina beta amiloide, ce l’ha fatta: la Food and Drug Administration gli ha concesso lo status di breakthrough therapy, cioè di terapia così promettente da meritare un iter di valutazione accelerato, di solito anticamera dell’approvazione vera e propria. La stessa decisione era stata presa, poche settimane prima, per gli altri monoclonali lecanemab di Eisai e Biogen e donanemab di Eli Lilly, tutti sospinti dalla prima approvazione in assoluto, quella dell’aducanumab di Biogen, dello scorso giugno.


"Il Sole 24 Ore" - 19 ottobre 2021
Nanospugne e gusci a Dna come contromisure alla pandemia
di Francesca Cerati
Scienza dei materialile esche anti covid

Nanospugne, gusci di Dna, polimeri ramificati e micelle sferiche. Una nuova ondata di finanziamenti si concentra sui nanomateriali antivirali come contromisure pandemiche. Rispetto alle piccole molecole o agli anticorpi tradizionali che inibiscono la replicazione virale o l’ingresso del virus nella cellula, la nanotecnologia offre “esche” di membrana cellulare o “trappole” che possono integrare le terapie antivirali convenzionali.


"Il Sole 24 Ore" - 17 ottobre 2021
Atlante dell’italia che verrà
di Niccolò Scaffai
Geografie future. Telmo Pievani e Mauro Varotto tracciano la mappa del Belpaese nel 2786: saremo una nazione semisommersa dal Mediterraneo

Le isole euganee, la laguna di Firenze, l’isola Vesuvia: sono alcuni dei luoghi, non del tutto immaginari, collocati sulla mappa di un’Italia del ventottesimo secolo. La geografia territoriale e umana della penisola è stata messa a soqquadro dallo scioglimento delle calotte glaciali e dall’innalzamento del livello del Mediterraneo.
Molte città costiere sono sommerse o ridotte ad arcipelaghi; altri antichi capoluoghi, come Firenze e Bologna, sono stati elevati su palafitte.


"Il Sole 24 Ore" - 17 ottobre 2021
«Per uscire dalla crisi climatica l’umano deve ripensare il modello economico»
di Mauro Garofalo
Viaggio al centro dell’Antropocene. «Il futuro è già accaduto», sottolinea il reporter americano Ben Ehrenreich. «L’emergenza va di pari passo con la degenerazione politica: possiamo uscirne solo se comprendiamo i meccanismi che ci hanno portato qui»

Le emissioni di CO2 e i fiumi del Joshua Tree National Park, l’ex presidente degli Stati Uniti e il futuro degli uomini sul pianeta. Nei Taccuini del deserto-Istruzioni per la fine dei tempi (Blu Atlantide, euro 18,50) Ben Ehrenreich, reporter collaboratore del New York Times Magazine, ipotizza quale domani per la Terra anche se il futuro è già accaduto: «Gran parte del pianeta sta affrontando siccità: l’America centrale e meridionale, la maggior parte dell’Africa, l’Europa meridionale, il Medio Oriente, il Sud-Est asiatico, gli Stati Uniti occidentali. In quasi tutti i continenti, i deserti crescono. Questo sposta un numero crescente di rifugiati. La crisi climatica e le crisi politiche sono la stessa cosa. I movimenti populisti hanno capitalizzato le paure razziste, preso il potere negli Usa, in Italia, Ungheria, Polonia, Austria e sono in aumento in gran parte dell’Europa».


"Il Sole 24 Ore" - 17 ottobre 2021
Albert a spasso per l’archiginnasio
di Vincenzo Barone e Marco Ciardi
Il viaggio di Einstein in Italia. Nel 1921 il fisico venne invitato da Federigo Enriques a tenere un ciclo di conferenze a Bologna. Lo accolse alla stazione la figlia del matematico. E lui le donò una celebre dedica

«Illustre collega, un Comitato espressamente costituitosi vuole promuovere annualmente conferenze di illustri scienziati stranieri presso la nostra Università di Bologna. Si desidera d’iniziare la cosa nel modo più alto, chiamando qui una personalità superiore e dando luogo a discorsi o, eventualmente, a discussioni sopra un oggetto d’importanza universalmente riconosciuta. Nessun nome è sembrato pari al Suo e nessun soggetto così appassionante per il mondo scientifico come la relatività».
L’«illustre collega» che Federigo Enriques, matematico di fama internazionale, filosofo e storico della scienza, invitava nel gennaio del 1921 a tenere un ciclo di conferenze presso l’Alma Mater era Albert Einstein.


“La Stampa” - 16 ottobre 2021
"Avrei preferito non essere un profeta dobbiamo evitare un'altra pandemia"
di Francesca Rosso
David Quammen Il giornalista e saggista, anticipatore dell'emergenza coronavirus con "Spillover" (Sala Azzurra 16.30) "Sars-CoV-2 sarà sempre tra di noi, ma controllato. Aspettiamoci però l'arrivo di nuovi virus con un impatto peggiore"

Alcuni sono dormienti in gorilla inoffensivi del Congo o in pipistrelli in Malesia o magari in maiali o zanzare. Sono i virus del del futuro. Quale sarà il vettore della prossima pandemia? David Quammen, giornalista, saggista e divulgatore scienti??co nato a Cincinnati nel '48, ha dato l'allarme del possibile salto di specie in "Spillover" pubblicato nel 2012 e in pandemia ha scritto "Perché non eravamo pronti", entrambi Adelphi.


“La Stampa” - 16 ottobre 2021
Renzo Piano dal tegame al ping-pong così nasce la bellezza
di Renzo Piano
La lezione dell'architetto all'inaugurazione dell'università di scienze gastronomiche: i nostri mestieri si assomigliano.

Vorrei parlare di una cosa importante, di come vengono le idee.
Occorre farsi una domanda: quando è stato il momento in cui avete avuto la prima vostra idea? C'è una prima volta per tutto, come voi sapete: la prima volta che avete pedalato in bicicletta, il primo amore. Ma c'è anche la prima idea. L'importante è ricordarselo. Io me lo ricordo: avrò avuto 10 anni, forse un po' di più, e stavo facendo un pasticcio in camera mia, il mio primo piccolo modello. Mio fratello stava guardando e mi disse che era bello. È stato un momento importante: è quel momento in cui per un giovane si apre un mondo. Quando lo capisci, poi ti si apre tutta una sequenza. Ma se non c'è nessuno che ti dice bravo, non puoi capirlo.


“Corriere della Sera” -  15 ottobre 2021
Le idee
di Mariapia Veladiano

Una scuola che non abbia fretta, insegni la lettura e apra biblioteche, che non si preoccupi dei voti. Un posto dove si stia più tempo ma si facciano meno ore di lezione, dove non si bocci ma si possa andare più lenti in una sola materia per recuperarla continuando ad andare avanti con le altre. Se vi state già chiedendo se questa è una scuola più facile, la risposta è no: è invece il modello di una «scuola di altissimo livello, ma non elitaria», come lo descrive Mariapia Veladiano, grande esperta di istruzione, anzi «di scuola pubblica», come precisa lei stessa. L’ha frequentata da insegnante e poi da preside per oltre trent’anni, finendo per innamorarsene.


“La Stampa” - 14 ottobre 2021
Scuola ultimo appello
di Paola Mastrocola
Paola Mastrocola e Luca Ricolfi denunciano il danno procurato da un insegnamento progressista che produce disuguaglianze

Per molto tempo ho pensato che i miei allievi in difficoltà non studiassero abbastanza, che avessero sempre studiato troppo poco. E che fosse per mancanza d'interesse, inerzia, indolenza, o scarsa capacità. La sostanza era vera (studiavano poco), ma la causa era sbagliata: studiavano
poco perché non avevano le basi. Eccole di nuovo lì, le famigerate basi! Si studia quando si vede che ce la si fa; se invece lo studio non poggia su niente, passa la voglia, viene un senso di frustrazione, di vanità del tutto. Voglio dire che a quel punto si può anche finire con il lasciar perdere, abbandonarsi alla corrente e farsi portare, sperando nella promozione che, visto che il successo formativo è un diritto, prima o poi arriverà.


"La Repubblica" - 14 ottobre 2021
Cara scuola progressista quanti danni hai fatto
di Paolo Di Paolo
Il saggio di Mastrocola e Ricolfi

Una risposta inattesa che arriva mezzo secolo dopo: a quella lettera sovversiva spedita dalla Scuola di Barbiana un anno prima del 1968, per diventare simbolo di un’intera stagione di cambiamenti. La "professoressa" replica a don Milani, però nel 2021.
Con una fermezza che farà discutere, in una delle pagine di Il danno scolastico. La scuola progressista come macchina della disuguaglianza (La nave di Teseo), la battaglia del priore di Barbiana viene definita «anacronistica»; e non solo a giudicarla ora, ma già due decenni fa, quando entrava in vigore la riforma Berlinguer, l’altro grande bersaglio polemico del libro.


"Il Sole 24 Ore" - 13 ottobre 2021
La maturazione politica di una generazione
di Alessandro Rosina
Effetto Greta sui giovani

È arrivata la generazione che salverà il mondo e nel caso non riesca a farlo ha ben chiaro a chi dare la colpa. Era annunciata da vari anni da segnali crescenti e sempre più forti. Ma l’evento Youth4Climate che si è tenuto a fine settembre a Milano l’ha di fatto chiarito in modo definitivo. «We are unstoppable», siamo inarrestabili, ha affermato in modo deciso la giovane attivista svedese Greta Thumberg, che nel contrasto tra la sua fisicità e i toni dei suoi discorsi rappresenta perfettamente la Generazione Zeta, che dalla sua parte non ha la forza, ma è fortemente convinta di aver ragione.


“La Stampa” - 12 ottobre 2021
Scuola - I valori da riscoprire
di Massimo Recalcati
Il ritorno in classe non è solo fisico, è anche etico. Sarà un vaccino e deciderà ciò che diventeremo.

Adesso l'hanno riaperta. E' mancata a tutti. Alle famiglie e ai loro figli. Non sembrava possibile. La Scuola non ha mai fatto tanto sentire la sua presenza come quando è stata assente. Accade solitamente con i vecchi amori, quelli che si danno per scontati e che solo quando si assentano fanno sentire tutta la loro importanza. Molto meno quando sono presenti. Allora suscitano solo noia.
Quando gli amori diventano abitudine, lo sappiamo, il desiderio fatalmente si spegne. Quando la loro presenza è data per scontata, allora è autorizzata la distrazione, la trascuratezza, l'indifferenza e persino l'incuria. Non è quello che è accaduto alla nostra Scuola?


"La Repubblica" - 12 ottobre 2021
Così i Big Data alimentano le diseguaglianze
di Antonello Guerrera
intervista a Yuval Noah Harari a cura di Antonello Guerrera

Che mondo ci attende dopo il Covid. Perché un altro virus, non biologico, sarà ancora più pericoloso. "Il crimine delle diseguaglianze". L’utopia di una società eguale. La dittatura degli algoritmi e dei Big Data. La prossima Guerra fredda digitale. E perché la storia non si ripete.
Silenzio, parla Yuval Noah Harari. Israeliano, 45enne senza smartphone, uno dei più grandi intellettuali, storici e divulgatori contemporanei, domani torna nelle librerie con il secondo volume (I pilastri della civiltà) del graphic novel del suo bestseller Sapiens (ed. Bompiani), favoloso viaggio nella storia — e nel futuro — dell’umanità.


"La Repubblica" - 11 ottobre 2021
Riportiamo a scuola i ragazzi
di Manuela Mimosa Ravasio
La dispersione scolastica in Italia supera il 20 per cento. Un problema complesso da risolvere, che prefigura gravi danni per la collettività

Nonostante i passi avanti (dal 18,6 per cento del 2010 al 13,1 del 2020), il tasso di dispersione scolastica nel nostro Paese è lontano dal 9 per cento che l’Unione Europea chiede di raggiungere entro il 2030. A questo valore andrebbe sommato poi, il fenomeno Neet (Neither in Employment or in Education or Training), ovvero i giovani che non studiano, né cercano lavoro (il 29,4 per cento dei ragazzi e ragazze tra i 20 ed i 34 anni contro una media europea del 17), e soprattutto vanno sommati i dati della cosiddetta “dispersione implicita” o, come la definisce il decano dei pedagogisti italiani Benedetto Vertecchi, “inapparente”.
Sono le ultime prove Invalsi ad aver lanciato l’ennesimo allarme: il 9,5 per cento dei diplomati in realtà non ha acquisito le competenze minime.


"www.Camera dei Deputati" - 10 ottobre 2021
Pre-COP26 - Riunione dei parlamenti in vista della Cop26
di Giorgio Parisi
Conferenza sui cambiamenti climatici che si terra a Glasgow dall'1 al 12 novembre.

L’umanità deve fare delle scelte essenziali, deve contrastare con forza il cambiamento climatico. Sono decenni che la scienza ci ha avvertiti che i comportamenti umani stanno mettendo le basi per un aumento vertiginoso della temperatura del nostro pianeta. Sfortunatamente, le azioni intraprese dai governi non sono state all’altezza di questa sfida e i risultati finora sono stati assolutamente modesti. Negli ultimi anni gli effetti dei cambiamenti climatico sono sotto gli occhi di tutti: le inondazioni, gli uragani, le ondate di calore e gli incendi devastanti, di cui siamo stati spettatori attoniti, sono un timidissimo assaggio di quello che avverrà nel futuro su una scala enormemente più grande.


"Il Sole 24 Ore" - 10 ottobre 2021
Le stelle ci parlano, dobbiamo ascoltarle
di Patrizia Caraveo
Astronomia. Il racconto dell’entusiasmante viaggio attraverso le scoperte celesti che si susseguono a ritmi frenetici e che ci portano a decifrare meglio i messaggi siderali

L’astronomia è una scienza antichissima che si mantiene giovane e attuale grazie alla sua capacità di re-inventarsi. Applicando tecnologie al limite del possibile, e spesso contribuendo a inventarne di nuove, le scoperte si susseguono a ritmo frenetico. Tre degli ultimi quattro Nobel per la fisica sono andati a risultati astronomici. Un riconoscimento che ha premiato risultati recentissimi, come quello delle onde gravitazionali, e altri più stagionati, come la teoria matematica alla base dell’esistenza dei buchi neri, oppure l’interpretazione del rumore di fondo del cielo, un residuo del big bang dal quale è iniziato tutto.


"Il Foglio Quotidiano" -   9 ottobre 2021
Dare i numeri, e capirli
di Giorgio Parisi
Il Nobel che sa divulgare Un testo di Giorgio Parisi

Si ha l’impressione che aumentando il flusso di dati non aumenti la conoscenza, ma solo la confusione. Sembra quasi un paradosso, ma non lo è: è la prova che è solo un’illusione pensare che i dati siano trasparenti, che la loro conoscenza ci permetta di ricostruire direttamente la realtà, senza mediazioni. Non è così: qualcuno diceva, parafrasando Eraclito, che i dati sono come il Dio il cui seggio risiede a Delfi: non nascondono e non dicono, ma indicano. I dati hanno bisogno di essere interpretati utilizzando un quadro concettuale opportuno che si basa su due pilastri: la matematica e la probabilità, due grandi sconosciute, almeno nel nostro Paese.


“Corriere della Sera” -   6 ottobre 2021
Potevo vincerlo, avevo 25 anni ecco come sfuggì
di Giorgio Parisi

Non sono mai riuscito a capire se farsi scappare un Nobel a quell’età sia qualcosa da raccontare con orgoglio o un segreto un po’ vergognoso che sarebbe meglio dimenticare. Ma la storia è gustosa e la scrivo.   Dopo aver letto un lavoro di Coleman nel ’72 iniziai a riflettere. Un giorno, mentre facevo il bagno nella vasca della casa dei miei, nel gabinetto con le pareti ricoperte di un marmo arancione, mi concentrai sul problema.
Pubblichiamo un ampio stralcio di un testo inedito del professor Giorgio Parisi, che ieri ha vinto il Premio Nobel per la Fisica. Parisi, 73 anni, è vicepresidente dell’Accademia dei Lincei (dove guida la Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali), professore ordinario di Fisica teorica all’Università «La Sapienza» di Roma e ricercatore associato all’Infn-Istituto nazionale di fisica nucleare.


“La Stampa” -  6 ottobre 2021
Quel super-potere che si chiama scienza della complessità
di Piero Martin

«Non c'è amore in un atomo di carbonio, nessun uragano in una molecola d'acqua, nessun collasso finanziario in una banconota da un dollaro». Questo tweet con il quale tre anni fa il fisico australiano Peter Sheridan Dodds spiegava cos'è la complessità ben riassume il senso del Nobel per la fisica assegnato ieri a Giorgio Parisi insieme con Manabe e Hasselmann. I sistemi complessi sono infatti composti da moltissimi elementi interagenti e la loro evoluzione è ben più della somma dei comportamenti individuali. Se è vero quindi che il corpo umano è fatto di un enorme numero di atomi di carbonio, ossigeno e idrogeno, per comprendere la vita non basta studiarli uno a uno.


"La Repubblica" -  6 ottobre 2021
Se la complessità è semplice
di Marco Malvaldi

La nostra capacità di conservare delle informazioni dipende da quanto dura il materiale su cui le scriviamo. Scrivere sull’acqua non garantirebbe un buon risultato: le molecole di H2O alle condizioni ordinarie si scordano delle loro reciproche posizioni nel giro di una frazione infinitesima di secondo — il che significa che, di solito, l’acqua è liquida. Più affidabile scrivere su altri supporti, come ad esempio le plastiche dei Dvd: si “scrive” sulla plastica cambiandone l’indice di rifrazione, e l’informazione in esso contenuta può essere letta fino a quando il materiale non perde la sua forma e le sue proprietà. E quando avviene, questo, per un materiale come la plastica? Bella domanda. Non lo sappiamo. O meglio, non possiamo calcolarlo. La differenza fra un liquido e un solido in linea teorica è piuttosto semplice: per deformare un solido occorre forza, mentre per deformare un liquido occorre tempo.


"La Repubblica" -  6 ottobre 2021
“Metto ordine nel caos Spero che il mio esempio fermi la fuga dei giovani”
di Elena Dusi
Intervista allo scienziato romano

È questo il caos che ha sempre studiato? «In effetti ci assomiglia molto» sorride Giorgio Parisi, tirato per la giacca da colleghi e giornalisti, nella giornata più disordinata e più bella della sua vita, tra brindisi, telefonate e complimenti in quell’Accademia dei Lincei di cui è vicepresidente. «Ma mettere ordine nel caos è sempre stata la passione della mia vita, e l’oggetto delle mie ricerche».
Bella giornata per la scienza?  «Ce n’era bisogno. In fondo è grazie alla scienza e ai vaccini se oggi possiamo festeggiare insieme. Spero che il premio sia un segnale in controtendenza per la ricerca italiana. Oggi sono troppi i giovani costretti a lavorare all’estero».
Come mai lei invece è restato sempre in Italia? «Ho sempre avuto voglia di restare e sono stato fortunato. Qui ho avuto mentori e colleghi straordinari».  Ha scritto articoli scientifici incomprensibili ai più, ma anche favole per i bambini. Come mai?  «Erano per i miei due figli, oggi le leggo al nipotino, che ha 4 anni».


“La Stampa” -  5 ottobre 2021
Nessuno cura il nostro territorio così l'acqua ci minaccia tutti i giorni
di Salvatore Settis
il commento

«Non c'è nulla di naturale in un "disastro naturale"»: queste parole di David Harvey sono le più adatte a commentare le allarmanti notizie che inaugurano il nostro autunno. Puntualmente ogni anno, e spesso nelle stesse identiche regioni come la Liguria, piogge intense, frane e allagamenti colpiscono un territorio già martoriato da incurie, ferite mal curate, amnesia delle istituzioni. Da Genova a Savona, chiunque abiti la Riviera di Ponente sperimenta disagi, strade chiuse al traffico, autostrade inagibili, blocchi stradali, e vive sotto la spada di Damocle di nubifragi sempre imminenti, sempre più gravi, e delle loro conseguenze sulle persone, gli abitati, le campagne. Le cronache già si rincorrono a raccontare nei dettagli l'accaduto, ma mentre lo seguiamo con ansia anche se ne siamo fisicamente lontani dovremmo sforzarci di guardare quel che accade con lo spirito analitico (e indignato) di chi non osserva da passivo spettatore, ma da cittadino attivo e sollecito del bene comune. Perché tanto accanimento dei «disastri naturali» sul nostro Paese?


"Il Sole 24 Ore" -  5 ottobre 2021
Nobel ai sensori molecolari che ci fanno percepire il mondo
di Francesca Cerati
meccanobiologia

I sensori molecolari di come percepiamo il mondo. Quest’anno il premio Nobel per la Medicina premia due scienziati californiani, David Julius, dell’Università della California e Ardem Patapoutian, dello Scripps Institute, che hanno aperto le basi della meccanobiologia. Nello specifico, per aver identificato i recettori che ci consentono di percepire la temperatura, il dolore e la pressione e che fanno parte del senso del tatto, forse il meno compreso dei cinque sensi.   Una ricerca di base che offre interessanti opportunità per ridurre il dolore cronico e acuto associato a una serie di malattie e traumi. Diversi laboratori farmaceutici, infatti, stanno già lavorando per identificare molecole che agiscono su questi recettori con l’obiettivo di trattare diverse forme di dolore cronico, come ad esempio l’artrite.


"La Repubblica" -  5 ottobre 2021
L’università delle donne
di Elisabetta Camussi
Diritti

Settembre e ottobre, tempo di ripresa accademica. Di manuali, piattaforme ed articoli su come fare, da studenti, “la scelta giusta”. Di test d’ingresso più o meno riusciti, di confronti tra i corsi di laurea che servono a trovare un lavoro e quelli che, invece, sembrano condannati all’estinzione (dei corsi, dei docenti, degli studenti stessi che osano pensarci).

Di narrazioni “utilitaristiche” opposte a quelle culturali. I dati, sempre un faro nell’aiutarci a comprendere che la realtà non è solo quella che pare tale perché mi circonda, ci dicono che siamo penultimi in Europa per numero di laureati tra i 25 e i 34 anni e che le giovani donne, seppur più studiose dei loro coetanei, sono poche, se confrontate con le colleghe di altri Paesi, e si laureano soprattutto in ambiti che mal garantiscono l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro con un reddito adeguato.


“Corriere della Sera” -  3 ottobre 2021
«Non è stato bla bla bla E i prezzi scenderanno»
di Daniele Manca
Cingolani: basta scetticismi, è il tempo dell’azione

I giovani hanno dialogato con cinquanta ministri arrivati da tutto il mondo «e non è stato un bla bla bla» dice il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. «Greta Thunberg ci accusa di non aver fatto abbastanza, ma la di??erenza rispetto a prima è che i due mondi, Cina compresa, adesso si sono parlati per la prima volta». Rincari di gas e luce: «Speriamo che dopo il primo trimestre del 2022 riusciremo a tornare a prezzi più ragionevoli».  «La transizione ecologica farà bene all’economia». Parola di John Kerry, l’inviato per il clima di Joe Biden. Quelle frasi scandite a Sara Gandolfi e Viviana Mazza nella conversazione riportata dal «Corriere» di ieri sembravano fossero al cuore della Pre Cop 26 di Milano. Ma quello accaduto in quei saloni e salette della Fiera di Milano è molto di più.


“Corriere della Sera” -  3 ottobre 2021
Le promesse e la verità del colibrì
di Ferruccio de Bortoli
Transizione ecologica Non è credibile che entro il 2030 si possa fare a meno dei combustibili fossili. E non è alzando gli obiettivi oltre misura che si riuscirà a raggiungere traguardi importanti

L’immagine più commentata di questi giorni di incontri milanesi sul clima ritrae Greta Thunberg che lancia, al di sopra della mascherina, uno sguardo incredulo al nostro ministro della Transizione ecologica. Anzi, Roberto Cingolani sembra quasi inginocchiarsi davanti alla giovane attivista svedese. La sintesi, a giudicare dai tanti commenti, è una sola: i giovani non credono alle promesse dei governi. E fanno bene. Migliaia di ragazze e ragazzi hanno sfilato per le vie milanesi. Hanno «assediato» i luoghi della conferenza che preparava il vertice (Cop 26) di Glasgow, scandito i loro slogan. Alcuni, insieme a Greta e Vanessa Nakate, hanno partecipato agli incontri u??ciali, portando non solo legittime preoccupazioni, ma anche entusiasmo e ansie ideali.


"Il Sole 24 Ore" -  3 ottobre 2021
«Perché conviene avere l’obbligo dell’educazione finanziaria a scuola»
di Marco Lo Conte
Annamaria Lusardi. Docente a Washington, è in Italia per le iniziative sul tema e spinge sulla necessità di portare il nostro Paese a livelli alti. Per motivi di equità e consapevolezza

«Com’è possibile che già a 15 anni, su temi come la gestione dei soldi e il risparmio, ci sia una differenza di alfabetizzazione finanziaria tra ragazze e ragazzi? L’Italia è l’unico Paese dell’area Ocse ad avere differenze di genere tra i giovani. Per questo è necessario introdurre l’educazione finanziaria nelle scuole in forma obbligatoria, il che le permette di svolgere il proprio compito di equilibratore sociale tra classi sociali, generi e provenienze geografiche». Annamaria Lusardi è da qualche giorno in Italia dove ha dato il via al Mese dell’Educazione Finanziaria,promosso dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria che guida come Direttrice.


“La Stampa” -  3 ottobre 2021
Il bosco incantato di Rigoni Stern - In libreria dal 5 ottobre
"Un sovversivo che piantava alberi per scusarsi con la Natura"
di Paolo Cognetti

Mario Rigoni Stern aveva poco più di quarant'anni quando cominciò a piantare alberi intorno a casa sua. Questo gesto che in città è un gesto gentile, ecologico, perfino poetico, in montagna assume un senso diverso, quasi sovversivo. I montanari hanno l'anima di tagliaboschi, è sempre
stato il loro destino: abbattere piante, cavare ceppi, ammucchiare pietre, terrazzare i terreni in pendenza, irrigare e concimare per ottenere campi e pascoli. Il bosco è tutt'intorno, esiste per conto suo, così rigoglioso e infestante che appena ti volti si riprende ogni piccola e faticosa conquista umana, perciò chi mai rovinerebbe un prato mettendo giù pini e betulle, che non danno nemmeno frutto? Solo un bastian contrario. Mario tutto questo lo sapeva benissimo: la civiltà alpina comincia con l'uomo che taglia gli alberi, non con l'uomo che li pianta.


"Il Sole 24 Ore" -  3 ottobre 2021
Quella malattia che non ha la cura
di Arnaldo Benini
Alzheimer. La storia di un fallimento senza precedenti della medicina moderna in cui viene data credibilità a farmaci di dubbia efficacia alimentando false speranze nei pazienti

Le opinioni circa le cause biologiche e sociologiche delle malattie mentali, e quindi della cosidetta Malattia di Alzheimer (cosidetta perché in realtà è una sindrome, cioè ha più concause) negli ultimi decenni sono passate da un estremo all’altro.

La presidente dell’Associazione degli psichiatri degli Stati Uniti Vivien Pender ha ammonito che si deve essere più attenti al contesto in cui sorgono le malattie mentali e a come l’ambiente condizioni lo stile di vita e lo stato di salute («The Lancet» 398,1021-1022,2021). Circa la malattia di Alzheimer, dall’inizio degli anni ’90 la ricerca si è concentrata invece su tau e betamiloidi, ignorando il complesso di cause che la preparano e determinano, di regola a partire già dall’età di mezzo (40-65 anni).


“Rocca” -  1 ottobre 2021
Una marcia in più - Educare alla scienza
di Luca Novelli

Albert Einstein era nato in una famiglia ebrea, progressista e di buona cultura. Era nato nel 1879, anno in cui Edison aveva brevettato la prima lampadina. Per certe cose sembrava un po' ritardato, ma a quattro anni Albert già suonava il violino e a otto leggeva i libri di divulgazione per bambini che gli portava un giovane amico di famiglia. Suo padre e suo zio ingegnere parlavano di fìsica e chimica, di elettricità e di dinamo, anche a tavola. Così è cresciuto il piccolo Einstein, educato e allevato come tanti bambini del suo ceto e del suo tempo, leggendo la Bibbia, ma senza prenderla alla lettera.L'educazione scientìfica personale è come quella sentimentale. Dipende dai genitori, dall'ambiente, dalle persone che si incontrano e ti parlano, dai libri letti con amore, da quel fantastico prof che ti ha fatto sognare un viaggio nell'universo.