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Sui quotidiani e periodici agosto 2023

# A.Farinelli,Che cos’è la violenza # G.Boccaletti,Il nobel che parla italiano # A.Cazzullo,«C’è una nuova porta per amare la scienza» # C.Tucci,Le dieci zavorre che frenano i giovani # P.Bricco,«Il desiderio di lettura è vivo» Dai bambini segnali contro la fine del libro # M.De Curtis,Bambini, disuguaglianze da affrontare # G.Tamburlini,Ripartire dall'educazione.Prima di leggi e scuola vanno aiutate le famiglie. # M.Serri,"Ragazzi diseducati alle emozioni servono più dialogo e meno emoticon" # C.Saraceno,Come educare i maschi # E.Martinet,La montagna malata # C.Tucci,Alternanza, materie scientifiche,Its:scuola più vicina alle imprese # M.Bucchi,Il peccato di Oppenheimer # L.Naso,Un reattore nucleare tascabile per centrali più sicure e pulite # P.Sapegno,"Caro papà, non hai saputo amarci".La lettera di amore e rabbia dei figli # R.Baldoni,Non siamo un Paese per giovani laureati # F.Onida,Il pericolo della tirannia del merito # R.Carson,E l’anguilla sentì il richiamo del mare # P.Bricco,«Le truffe sui fondi comunitari sono la nuova risorsa della mafia» # P.Krugman,La guerra culturale sul clima # P.Rumiz,Le mie rondini uccise dal freddo in una notte di mezza estate # G.Caprara,La nursery stellare dove nascono i Soli # M.Ruotolo,La "terza missione" dell'Università l'impegno sociale con didattica e ricerca # M.Maggiani,Uomini e lupi # M.Serri,L'era della povertà #


"La Repubblica" - 29 agosto 2023
Che cos’è la violenza
di Arianna Farinelli

Avevo dodici anni, dice lei, ed ero sola in casa con un amico di famiglia che affettuosamente chiamavo zio. A me, invece, capitava sempre di sabato sera, dice Cristiana, quando il socio di mio padre, che abitava in un’altra città, passava la notte da noi. A me accadeva quando andavo da sola dal dietologo, risponde Letizia. Allora mia madre si era messa in testa che dovevo dimagrire. Le raccontai cosa facesse il dottore quando eravamo soli, dove mettesse quella pinza di plastica pensata per afferrare il grasso in eccesso su pancia, fianchi e glutei. Ma lei rispose che inventavo scuse solo per interrompere la dieta. Una di noi ha detto: lui era molto più grande, mi afferrava i polsi con entrambe le mani e diceva o lo fai con le buone o lo fai lo stesso, con le cattive.
Dopo l’ennesimo stupro di gruppo chiedo ad alcune amiche d’infanzia di condividere le nostre storie di molestie sessuali. Ci incontriamo una sera in pizzeria a Roma. Il locale è semivuoto e parliamo bisbigliando, tenendo gli occhi bassi.


"Il Foglio Quotidiano" - 29 agosto 2023
Il nobel che parla italiano
di Giulio Boccaletti
Assegnato all’ingegner Andrea Rinaldo il Premio internazionale per l’acqua. Il riconoscimento è uno stimolo per accelerare l’adattamento idraulico ai cambiamenti climatici. Lezioni utili da Stoccolma

Andrea Rinaldo è un ingegnere italiano. Si è occupato di idrologia, morfologia dei fiumi, ed ecosistemi. Sono argomenti che possono suonare alieni alla maggior parte del pubblico ma è proprio per i suoi contributi in queste discipline che il professor Rinaldo è noto in tutto il mondo. Questa settimana è stato insignito dello Stockholm Water Prize, il cosiddetto “premio Nobel” per l’acqua, presentato da Carlo XVI Gustavo re di Svezia e attribuito dall’accademia Reale di quel paese. Sono andato a Stoccolma questa settimana, in parte, per gustarmi questo momento di eccellenza italiana. I risultati di Rinaldo sono ovviamente merito suo e dei suoi colleghi, non del paese. Sono però sintomatici di una tradizione scientifica della quale essere orgogliosi e che produce ricerca di alta qualità, anche se non sempre brilla per capacità di valorizzazione.


“Corriere della Sera” - 27 agosto 2023
«C’è una nuova porta per amare la scienza»
di Aldo Cazzullo
«Ogni uomo si ferma davanti al mistero; ma qui impara a guardare nel buio». Con questa filosofia Renzo Piano ha costruito per Fabiola Gianotti il nuovo Cern.

Dice Renzo Piano che ha lavorato con i neuroscienziati, con gli astrofisici, ora con i fisici delle particelle, e ogni volta ha visto la stessa cosa: «L’uomo arriva sempre più avanti, ma a un certo punto si ferma di fronte al mistero. Come diceva Marguerite Yourcenar, l’uomo guarda nel buio, senza distogliere lo sguardo. E se guardi nel buio, all’inizio, non vedi niente; poi l’occhio, piano piano, si abitua. Perché quel buio non è vuoto, è abitato da tutto quello che hai visto, letto, ascoltato, e che stai per immaginare, con quella sublime testardaggine senza cui non arrivi mai al centro delle cose. L’importante è applicarla alle cose giuste».


"Il Sole 24 Ore" - 27 agosto 2023
Le dieci zavorre che frenano i giovani
di Claudio Tucci
Occupazione. Dalle scarse competenze agli abbandoni scolastici, fino ai divari regionali: tutte le cause degli impieghi precari e della fuga all’estero dei ragazzi Gli scenari. Se non si interviene, gli under 35 andranno in pensione a 74 anni e con poco più di mille euro. Un sistema aggravato dal crollo delle nascite

In Italia esiste una “questione giovanile”. Quest’anno, il 2023, tutti i principali studi nazionali e internazionali hanno evidenziato con chiarezza i nodi che attanagliano i nostri giovani, e che negli anni anziché ridursi si stanno aggravando. Siamo i peggiori all’estero per numero di “Neet” (ragazzi che non studiano e non lavorano); tra gli ultimi per disoccupazione giovanile e abbandoni scolastici; usciamo dalla scuola con metà studenti che hanno competenze inadeguate; siamo un paese che continua a preferire studi “classici”, eppure il lavoro arriva prima nelle materie scientificotecnologiche; e dulcis in fundo una fetta dei nostri talenti, educated in Italia, finita l’università, sceglie l’estero, anche perché, senza girarci troppo intorno, si fa prima carriera e si guadagna meglio.


"Il Sole 24 Ore" - 27 agosto 2023
«Il desiderio di lettura è vivo» Dai bambini segnali contro la fine del libro
di Paolo Bricco
Elena Pasoli. La direttrice della Bologna Children’s Book Fair, la fiera mondiale più importante del settore, ragiona sull’approccio dei giovani ed esprime pragmatico ottimismo

«Nei bambini e nelle bambine il desiderio della lettura è vivo. Il mondo è cambiato. Sono pragmatica, ma ottimista. Il sovraffollamento dell’immagine e la prevalenza della rete sono l’ossatura friabile della realtà. Il libro classico, come primo codice di interpretazione e come strumento diffuso in ogni ceto sociale, è in crisi. L’Ottocento e il Novecento sono passati. Ma è altrettanto vero che ha preso forma un fertile terreno comune fra il libro tradizionale su carta, il libro digitale, l’audiolibro, i podcast e una forma mista di parola scritta e immagine quale è la grafica. Non tutto rischia di essere polverizzato, compresso e annichilito dalla fugacità e dalla pervasività dei social media e della rete. Esistono, fra tutti questi mondi, punti di incontro, per i quali chi è nato negli anni Duemila ha una naturale attitudine».


“Corriere della Sera” - 26 agosto 2023
Bambini, disuguaglianze da affrontare
di Mario De Curtis

Ogni bambino dovrebbe avere la possibilità di crescere e svilupparsi in maniera ottimale, essere curato nel migliore dei modi quando si ammala, essere educato in modo da poter accrescere tutte le sue potenziali risorse intellettuali e conoscitive. Molti di questi diritti sono oggi negati in Italia, che pur vanta un’antica tradizione di solidarietà e di difesa dei diritti dell’infanzia.
La mortalità infantile (definita come il numero di morti nel primo anno di vita rispetto a mille nati vivi), considerata come uno dei più validi indici per valutare lo sviluppo sanitario e civile di una nazione, ha raggiunto in Italia, negli ultimi anni, valori tra i più bassi del mondo, anche migliori di quelli osservati nei paesi occidentali più sviluppati. Questa diminuzione non è avvenuta però in modo omogeneo.


“La Stampa” - 24 agosto 2023
Ripartire dall'educazione. Prima di leggi e scuola vanno aiutate le famiglie.
di Giorgio Tamburlini
La priorità deve essere quella di crescere bambini che abbiano empatia ma anche i genitori vanno seguiti e sostenuti nel percorso culturale

Lo stupro di gruppo di Palermo ha suscitato un'ondata di sconcerto più diffusa e più forte di quanto abitualmente accada per questo genere di fatti di cronaca. I molti commenti hanno, quasi unanimemente, sottolineato che la radice del problema è culturale e che quindi non ci si può limitare a misure di contrasto a valle, che tra l'altro non sembrano sufficientemente efficaci nel prevenire la violenza e nel proteggere le vittime. Si invocano interventi educativi, si richiama la responsabilità della scuola, e in questo ambito si sollecita un impegno nella direzione dell'educazione affettiva (il ddl 2782 approvato all'unanimità alla Camera nell'ottobre 2022 attende da tempo il passaggio al Senato).


“La Stampa” - 21 agosto 2023
"Ragazzi diseducati alle emozioni servono più dialogo e meno emoticon"
di Mirella Serri - intervista a Massimo Ammaniti
Il libro La famiglia adolescente di Massimo Ammaniti indaga sul ruolo dei genitori e dei figli nell’Italia di oggi.

Le colpe dei padri ricadono sui figli? In teoria non dovrebbero. Ma può capitare. In questi ultimi tempi è scoppiato il caso dell'indigenza dei connazionali, con i dati Ocse che ci mettono di fronte al grande e recente incremento del numero degli italiani connotati da scarse competenze linguistiche, logiche e matematiche. Che destino spetta, dunque, ai ragazzi più "poveri" culturalmente, che crescono in famiglie dal vocabolario risicato, incapaci di risolvere semplici problemi, di compulsare facili mappe e grafici (tanto per intenderci, per esempio, quelli del meteo)? Nell'Italia che si qualifica dal punto di vista dell'istruzione come il fanalino di coda in Europa, nella Penisola dei tanti analfabeti di ritorno, di padri e madri che hanno dimenticato quel poco che hanno imparato a scuola, riusciranno i nostri giovani, che partono svantaggiati per via del limitato bagaglio culturale dei genitori, a emanciparsi e a tagliare il cordone ombelicale? Lo abbiamo chiesto allo psicoanalista Massimo Ammaniti, uno dei maggiori esperti a livello internazionale di psicologia dell'età evolutiva.


"La Repubblica" - 21 agosto 2023
Come educare i maschi
di Chiara Saraceno

L’ accavallarsi di femminicidi, stupri o tentati stupri, molestie sessuali più o meno pesanti, ma anche ritardi negli interventi giudiziari, sottovalutazione delle denunce e richieste di aiuto, sentenze di assoluzione con argomentazioni sorprendenti, mostra che siamo di fronte ad un enorme problema culturale. Riguarda trasversalmente tutti i ceti sociali e tutte le istituzioni, in particolare di quelle — polizia, carabinieri e magistratura — che avrebbero il compito non solo di evitare che accada il peggio e di proteggere le vittime, ma anche di ribadire l’inviolabilità del corpo femminile. “Il corpo è mio e lo gestisco io” cantavano le femministe negli anni Settanta, per denunciare il divieto di contraccezione e aborto, la doppia morale che consentiva agli uomini ogni libertà sessuale ma divideva le donne in “perbene” e “puttane” solo in base al loro comportamento sessuale. A cinquant’anni di distanza, non solo la cultura che il femminismo denunciava continua a lavorare sotterraneamente, ma quel canto liberatorio da troppi uomini viene rovesciato in “la donna è mia e ne faccio quello che voglio io”.


“La Stampa” - 20 agosto 2023
La montagna malata
di Enrico Martinet
Il racconto

Il freddo ha abbandonato le terre alte, protezione diventata una linea Maginot che il cambiamento climatico con la febbre del pianeta evita, supera e continua ad aggredire. E l'imponente montagna diventa fragile. Pare un ossimoro, ma le Alpi del Nord-Ovest e quelle centrali, le più ricche di ghiacciai e nevai perenni, sono giganti con i piedi d'argilla. I loro versanti si spogliano, la forza di gravità strappa detriti morenici ormai senza più l'abbraccio del gelo anche in profondità. Il permafrost, lo strato gelato nascosto, collante anche di rocce, si scioglie. E ogni coesione è a rischio, in parte è già così debole da non resistere a sollecitazioni neppure così eccezionali. È avvenuto a Bardonecchia nella torinese Valle di Susa, quella delle Olimpiadi del 2006. Fenomeni da effetti incredibili, come l'onda color acciaio che esplode fra le case. Acqua e fango con il colore delle rocce metamorfiche, i calcescisti del bacino del Frejus. «Flussi di quel colore – spiega Luca Mercalli, meteorologo – si vedono sovente nel Po, trasportati dalla Dora Riparia, proprio dai monti della Val di Susa».


"Il Sole 24 Ore" - 19 agosto 2023
Alternanza, materie scientifiche, Its: scuola più vicina alle imprese
di Claudio Tucci
Il nuovo anno scolastico. Si ripartità con i nodi storici ma anche con cinque nuovi interventi voluti dal ministro Valditara per creare un ponte con il lavoro

Il nuovo anno scolastico che sta per iniziare non vedrà solo riproporre i “nodi storici” di ogni inizio settembre, vale a dire le polemiche per le supplenze (i sindacati già prevedono che anche nel 2023/24 si viaggerà intorno a quota 200mila cattedre assegnate a tempo determinato, la gran parte delle quali sul sostegno - si veda altro articolo in pagina) o sulle scuole sfornite di presidi (le reggenze dovrebbero attestarsi a quota 7/800) o carenti di personale per segreterie e laboratori (nel decreto Pa-bis è previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro affinché le scuole possano dotarsi di personale amministrativo aggiuntivo, incluso quello ausiliario). Quest’anno, a differenza dei precedenti, per effetto di una serie di misure messe in campo dal ministro Giuseppe Valditara, si inizierà a vedere una scuola un po’ più vicina al lavoro. Ed è una novità visto lo smantellamento operato dai governi Conte della formazione “on the job”.


"Il Foglio Quotidiano" - 19 agosto 2023
Il peccato di Oppenheimer
di Massimiano Bucchi
Dietro la bomba c’era una personalità a tratti oscura. Il veleno, il deserto e la hybris del Dostoevskij della fisica

A scuola scopre la passione per la letteratura e i classici. “Non era uno scavezzacollo, ma doveva sfidare qualche sospetta debolezza dentro di sé”. L’incidente della mela avvelenata a un professore. Il padre gli evita di essere incriminato impegnandosi a farlo seguire da uno psichiatra.

Sul ruolo di Oppenheimer gli storici discutono ancora, sul generale Groves nessuno ha dubbi: senza di lui non ci sarebbe stato il Progetto Manhattan “Era guidato da un’ambizione irresistibile a giocare un ruolo di punta negli eventi storici. Assunse ogni incarico con competenza inaspettata”. Nel marzo del 1926, quattro studenti di Cambridge sono in vacanza insieme in Corsica.  Camminano, vanno in bicicletta, discutono di letteratura. “Dostoevskij è il più grande”, afferma uno di loro con sicurezza, “parla dell’anima e del tormento dell’uomo”. Una sera, al ristorante, lo stesso studente è visibilmente inquieto.


"Il Sole 24 Ore" - 17 agosto 2023
Un reattore nucleare tascabile per centrali più sicure e pulite
di Lello Naso
Newcleo (Torino). La start up fondata da Stefano Buono, allievo di Rubbia al Cern di Ginevra, è in dirittura d’arrivo per costruire i mini impianti che usano le scorie come carburante e si bloccano in caso di incidente

Stefano Buono si alza, si allontana dalla grande scrivania rossa in alluminio e si avvicina alla parete. Si mette davanti alla porta per avere un parametro dell’altezza e dice: «Il nostro reattore sarà grande come il mio ufficio, sei metri per sei metri per sei metri». Buono, amministratore delegato di Newcleo, è un fisico nucleare, braccio destro del Nobel Carlo Rubbia negli anni al Cern di Ginevra, ma le misure della stanza le stima a occhio. Il suo ufficio è a Villa Chiuminatto, uno splendido edificio liberty nel quartiere Crocetta di Torino, sede italiana di Newcleo. Al piano meno uno ci sono i laboratori, al piano terra le sale riunioni e gli uffici. Al primo piano, le stanze di Buono e dei top manager. I soffitti sono altissimi, il pavimento è in parquet a mosaico, le porte d’epoca. Quadri di arte contemporanea sono appesi alle pareti. Non sembra il sito di un’azienda impegnata nel progetto destinato a rivoluzionare la produzione di energia nucleare grazie alla costruzione di mini-reattori riproducibili in serie.


“La Stampa” - 14 agosto 2023
"Caro papà, non hai saputo amarci " La lettera di amore e rabbia dei figli
di Pierangelo Sapegno
La storia

«Caro papà, ci dispiace che a noi figli tu non abbia mostrato l'amore attento e affettuoso di altri padri». Sono le parole di addio di Mary e Tiziano. Accanto alla bara, è una strana lettera quella che leggono nella chiesa gremita, così dura e severa, e così densa di rimproveri, eppure allo stesso tempo riempita con melanconico struggimento di tutte quelle parole che nessuno di noi riesce mai a dire, sino a farne alla fine una grande lettera d'amore dei figli al loro padre.
L'allevatore Giacomo Chiapparini era morto sul lavoro, nel cuore del suo regno, sepolto per un tragico scherzo del destino dalle sue creature, sotto 16.600 forme di Grana Padano, crollategli addosso per un collasso degli scaffali. Il giornale della città gli ha dedicato grandi titoli. Aveva 74 anni, bergamasco di Romano Lombarda, e si era fatto tutto da solo, uno di quei matti che non li ferma neanche il Covid, partendo dal niente nel 1977, una stalla, 26 capi e un trattore, per arrivare dove era adesso, 2mila bovini, cento ettari, un caseificio e uno spaccio.


"La Repubblica" - 14 agosto 2023
Non siamo un Paese per giovani laureati
di Roberto Baldoni
Cervelli in fuga

Le stime conservative di Istat dicono che 337 mila giovani laureati in Italia hanno lasciato il paese dal 2012 al 2022.
Stime simili dal 2000 al 2011. I numeri reali sono probabilmente molto maggiori. Una vera e propria fuga di buona parte della nostra classe dirigente presente e futura che nemmeno la pandemia è riuscita a fermare, dal momento che nel 2021 il 40% dei giovani emigrati era laureato. A questa fuga corrisponde un numero di laureati in Italia tra i più bassi d’Europa (fonte Eurostat) e un ingresso di laureati stranieri insignificante rispetto alle necessità di un paese come il nostro.   Come professore universitario, dal 2000 ho visto radicarsi progressivamente negli studenti un profondo convincimento: “l’Italia non è un paese per giovani. Non ci sono opportunità. Qui è inutile anche solo provare a realizzarsi”. Questa certezza emerge da alcuni anni già nelle scuole superiori e alcuni vanno all’estero appena diplomati. Provate a chiedere ai vostri figli. Tale disillusione la si riscontra anche nelle bassissime percentuali di ragazzi che vanno a votare.


"Il Sole 24 Ore" - 13 agosto 2023
Il pericolo della tirannia del merito
di Fabrizio Onida

Tra le novità dichiarate dal governo italiano di destra-centro vi è la volontà di valorizzare i talenti individuali e la selezione meritocratica della classe dirigente, tanto da avere ridenominato il classico ministero della Pubblica istruzione come ministero dell’Istruzione e del Merito. Al di là del linguaggio di marketing politico, il dibattito sulla meritocrazia affonda radici nei secoli, come documentano diversi volumi scritti da sociologi, filosofi e scienziati della politica: tra questi il sociologo britannico Michael Young ( The Rise of Meritocracy, 1958, ed.it. Comunità 1962), più di recente il giornalista di Bloomberg Adrian Wooldridge in una monumentale carrellata storica da Platone e Confucio ai giorni nostri ( The Aristocracy of Talent. How Meritocracy Made the Modern World, 2021) e il filosofo di Harvard Michael Sandel nel polemico saggio La tirannia del merito. Perché viviamo in una società di vincitori e di perdenti, 2021.


"Il Sole 24 Ore" - 13 agosto 2023
E l’anguilla sentì il richiamo del mare
di Rachel Carson
Cronache del viaggio. Al momento di riprodursi, da tutti i fiumi e corsi d’acqua, dagli Stati Uniti all’Europa, questi pesci straordinari si dirigono verso il Mar dei Sargassi dove sono nati, e il ciclo vitale si completa

Da ogni fiume e corso d’acqua lungo tutta la costa atlantica, le anguille si stanno affrettando verso il mare. Una volta raggiunta l’acqua salata, si avventureranno a sud e a est verso il Mar dei Sargassi, per unirsi ad altre moltitudini che, provenendo dall’Europa, hanno compiuto la traversata più lunga verso ovest. Arrivano dalla Groenlandia, dal Labrador, dagli Stati Uniti, dal Messico e dalle Indie occidentali;
come pure dalla Scandinavia, dalla Germania, dal Belgio, dalla Francia e dalle Isole Britanniche. Quando è il momento di riprodursi, le anguille si dirigono tutte verso quei prati di bruni sargassi in mezzo all’oceano. Il più straordinario di tutti i pesci di Chesapeake Bay nasce dunque in acque aliene. Prima di diventare lungo o spesso la metà del pollice di un uomo, compie un viaggio di oltre 1.500 chilometri in acque sconosciute e turbolente, senza il beneficio di mappe o bussole, ritrovando infine le coste dalle quali i suoi genitori sono partiti un anno e mezzo prima.


"Il Sole 24 Ore" - 13 agosto 2023
«Le truffe sui fondi comunitari sono la nuova risorsa della mafia»
di Paolo Bricco
Giuseppe Antoci. Per il presidente onorario della Fondazione Caponnetto servono sviluppo e cura, magari attraverso grandi opere al Sud, purché non creino impatti ambientali dannosi

«La retorica della legalità è diversa dalla cultura della legalità. La retorica, distinta dall’idea del lavoro, non produce nulla. A un padre di famiglia disoccupato non puoi chiedere di morire di legalità, soprattutto quando questa è una chiacchiera vuota. La cultura della legalità va accompagnata al lavoro. Così puoi restituire dignità e prospettiva, ordine e benessere. La prima forma di sottomissione è al bisogno. Questa è l’origine materiale della criminalità organizzata. La seconda è alla paura. La Sicilia è una terra dura. Tutto il Sud lo è. La natura è una fonte di ricchezza. La natura ti dice che cosa sei. La tutela dell’ambiente è pura democrazia. La prima radice degli incendi sono il dissesto idrogeologico e l’incuria amministrativa. La seconda è la scelleratezza criminale dell’uomo. Non esiste l’autocombustione, anche se le temperature per il cambiamento climatico tendono a crescere. Tutto questo, qui in Sicilia, assume significati molto particolari. Ma il connubio fra legalità e lavoro, terra e identità vale per tutto il Paese».


"La Repubblica" - 12 agosto 2023
La guerra culturale sul clima
di Paul Krugman
Ambiente

Capire il negazionismo climatico sembrava facile, prima: tutto andava ricondotto all’avidità. Bastava addentrarsi nel vissuto di un ricercatore che confuta il consenso scientifico, di unthink tank che fa il possibile per ostacolare gli interventi a sostegno del clima o di un politico che definisce il cambiamento climatico una mistificazione e si trovava un sostegno finanziario da parte dell’industria dei combustibili fossili. Erano tempi più semplici, più innocenti. E li rimpiango. Certo, ancora oggi l’avidità è un elemento di primo piano dell’anti-ambientalismo. Il negazionismo climatico, però, è diventato una prima linea delle guerre culturali e chi è di destra respinge la scienza in parte perché la detesta e osteggia ogni iniziativa mirata a ostacolare le emissioni di gas serra per un antagonismo viscerale verso qualsiasi cosa sia appoggiata dai liberali. Oltretutto, questa dimensione culturale delle discussioni sul clima è emersa nel momento peggiore possibile, quello in cui sono più evidenti che mai sia il pericolo estremo derivante dal rilascio incontrollato di emissioni sia la strada che si deve imboccare per ridurle.


"La Repubblica" -  7 agosto 2023
Le mie rondini uccise dal freddo in una notte di mezza estate
di Paolo Rumiz
Da 170 anni vengono a nidificare a casa. Ma nei giorni scorsi la temperatura è scesa di colpo da 30 a 10 gradi provocando una strage.

Giusto il giorno prima del grande freddo, i nipotini avevano finito di costruire le basi dei nuovi nidi, per propiziare il ritorno delle rondini la primavera successiva. Noi tutti volevamo averne tante, perché la casa fosse benedetta. Con la supervisione di Mitja, un vicino dalle mani d’oro che li accoglieva volentieri nel suo affascinante laboratorio, i piccoli avevano tagliato e piallato tavole di legno per assemblarle a triangolo e fissarle al soffitto della rimessa, dove le rondini tornavano da sempre. Da 170 anni almeno, quando la casa fu costruita e la rimessaera ancorauna stalla.  Questa primavera erano tornate più numerose del solito. Considerata la loro vita media, si trattava almeno della quarantesima generazione che con stupefacente precisione topografica tornava sempre nello stesso posto, dopo un volo di duemila chilometri almeno dall’Africa del Nord. Avevano invaso ogni spazio utile per nidificare e di giorno avevano popolato la ragnatela di fili della luce che sovrastava il centro del paese. Ogni mattina salutavano l’inizio del giorno con concertidi trilli. Il fienile di uno dei vicini ne era pieno.


“Corriere della Sera” -  6 agosto 2023
La nursery stellare dove nascono i Soli
di Giovanni Caprara
Il telescopio Webb ha fotografo Rho Ophiuchi, un meraviglioso angolo di universo a 390 anni luce dal nostro pianeta. Eccolo

Ovunque guardi, il telescopio spaziale James Webb della Nasa rivela una nuova geografia del cosmo. Da un anno il suo occhio scandaglia regioni celesti inedite o conosciute solo in parte e in ogni caso riesce a cogliere una realtà prima invisibile. «Scrutando le nubi di polvere e osservando per la prima volta la luce di angoli lontani dell’universo è riuscito a trasformare la visione cosmica da parte dell’umanità — ha sottolineato Bill Nelson, l’amministratore dell’ente spaziale americano —. Ogni immagine che arriva è una scoperta, che consente agli scienziati di tutto il mondo di porre (e rispondere a) domande che un tempo non avrebbero mai potuto nemmeno sognare».
Una dimostrazione eloquente è fornita proprio dall’impressionante fotogra??a diffusa per celebrare il primo compleanno. Il grande occhio all’infrarosso è distante un milione e mezzo di chilometri dalla Terra e funziona alla temperatura di 230 gradi sotto zero: ha scrutato un angolo di cielo a 390 anni luce battezzato Rho Ophiuchi. L’area è molto importante perché è la nursery stellare più vicina alla Terra.


“La Stampa” -  2 agosto 2023
La "terza missione" dell'Università l'impegno sociale con didattica e ricerca
di Marco Ruotolo
I dibattiti aperti sull'istruzione

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. È un impegno che la Costituzione richiede alle istituzioni pubbliche, ivi comprese, naturalmente, le Università e le Istituzioni di ricerca. L'impegno sociale di queste ultime non è mancato, ma è senz'altro poco conosciuto, anche dalla comunità studentesca, nonostante da tempo, pure nei documenti ministeriali, si faccia riferimento non solo alla didattica e alla ricerca ma anche alla «terza missione» delle Università e degli Enti di ricerca.
Espressione probabilmente infelice, che sembra alludere a una «minorità» delle azioni che non rientrano pienamente negli altri due campi, nella quale sono state comprese anche le attività aventi specifici risvolti di tipo imprenditoriale o commerciale (brevettazione, creazione di spin-off, assistenza start-up, sostegno per l'inserimento lavorativo).


“La Stampa” -  2 agosto 2023
Uomini e lupi
di Maurizio Maggiani
Il racconto

Sono al mare, nella parte di mare che mi spetta nelle ferree clausole del contratto matrimoniale, due settimane nel mare della mia sposa, in quell'esotico lago balcanico, il miracolo di socialismo balneare a cui danno il nome benedetto dalla fortuna di Riviera Romagnola, e due settimane nel mio di mare, nell'arcigna falesia dell'estrema Liguria di Levante, riviera luterana dove tutto è interiore, e salire fino a casa e scendere fino al mare è umanamente possibile solo in virtù di grazia. Sono dunque nel mio mare ma non potrei dire in vacanza, non tira aria di vacanza a casa nostra. Ce ne siamo venuti via lasciandoci dietro due alluvioni, e dopo le alluvioni due tornado, sì, tornado non trombe d'aria, pur se era inimmaginabile anche una tromba d'aria in quella nostra collina. Abbiamo lasciato a casa degli ospiti una famiglia che ancora casa sua non c'è l'ha, abbiamo lasciato il fango nel campo dove la ruspa non può lavorare perché ancora i cingoli affondando, abbiamo lasciato la strada che porta a casa malmessa perché è stata sgombrata alla bell'e meglio degli alberi che i tornado hanno sradicato, abbiamo lasciato una vigna smangiata dalla grandine, un orto senza più verdure, un giardino senza più frutti.


“La Stampa” -  1 agosto 2023
L'era della povertà
di Mirella Serri
Le idee

Prendiamo il celebre inizio dei Promessi sposi: «Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi... vien quasi a un tratto, tra un promontorio a destra e un'ampia costiera dall'altra parte». "Promontorio", "seni", "catene", "volge"? Parole rare, inusuali: per la maggioranza degli italiani il notissimo incipit manzoniano – «Ma che è, ostrogoto?», direbbe Alberto Sordi – oggi suona astruso. È come una lingua straniera per il 70 per cento dei connazionali dai 16 anni in su: proprio così, circa i tre quarti degli abitanti adulti della Penisola attualmente non sono in grado di afferrare il senso complessivo di uno dei capisaldi del nostro insegnamento letterario scolastico. Al massimo ne comprendono quello che i sociologi e gli addetti ai lavori chiamano "codice ristretto": la parola "lago", certo, suona familiare mentre sfugge il complesso del discorso, i dettagli e la suggestione del paesaggio. I residenti nello Stivale che oggi posseggono la piena
comprensione del testo sono infatti appena il 6 o il 7 per cento della popolazione. Si sta verificando un cataclisma, siamo entrati in quella che le più recenti ricerche sul nostro sistema scolastico chiamano l'era della "povertà educativa".