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Sui quotidiani e periodici novembre 2020

# G.Vallortigara,Non ti sto imitando, mi sto adattando # M.Ceruti,Nella società del pericolo # P.C.Rivoltella,In presenza o a distanza la didattica merita di più # A.Codignola,Covid, gli anticorpi naturali durano almeno sei mesi # M.Recalcati,No alla Generazione Covid # P.Vecchi,I cattivi frutti dell’inclusione scontata # N.Scaffai,Un giovane e naturale talento # A.Viola,Perchè credo nella scienza e nel vaccino # P.Giordano,Qui, la realtà. Gli affanni (e la morte) nelle corsie del covid # C.Saraceno,Con gli occhi delle bambine  # M.Marzano,Se prof e studenti si ritrovano davanti a scuola # A.Codignola,Contagi, ecco le situazioni in cui si corrono più rischi # F.Cerati,Coronavirus, più contagioso ma più suscettibile a vaccini e cure # M.Magatti,La nostra risposta al virus e il futuro della democrazia # F.Drago,L.Reichlin,La scuola tradita # G.Corbellini,Attrazione fetale # C.Carena,Facciamoci auscultare da Ippocrate # A.Benini,Nella volontà cosciente la bussola della mente # R.Rappuoli..., Un «new deal» (europeo) per scienza e tecnologia # A.Gavosto,Un’altra scuola è possibile # G.Zagrebelsky,Perché scienza e politica devono essere libere # L.Ripamonti,Da giardino a bosco di sinapsi La lunga avventura del cervello # V.Martinella,«Dal lievito al Covid E nella terapia genica la possibile risposta immunitaria» # I.Kadri,Circondarsi dei migliori talenti aiuta a non smettere di crescere # N.Dalla Chiesa,Scuola e dedizione. Le maestre in malattia con l’aria di lockdown, e quei genitori in crisi # G.Remuzzi,Le impronte di Neanderthal nel Covid-19 # E.Morin,Nel segno di Eros # A.Benini,Non scimmie ma uomini # J.D.Barrow,Che lotta spiegare la scienza e la vita! Grazie! # C.Saraceno,La scuola digitale frena la crescita # S.Tagliapietra,La legge europea per il clima alla prova della transizione # A.Rosina,La crisi e il prezzo che i giovani sono chiamati a pagare # R.Oldani,Quando la fibra ottica diventa un sensore infinito # M.Lubetkin,La lotta alla malnutrizione passa anche dall’intelligenza artificiale # Byung-Chul,Il fattore X contro la pandemia è il senso civico # A.Martella,Lettera agli intellettuali # V.Lingiardi,Una gabbia di matti raccontata sul campo # P.Caraveo,Falla nell’abitacolo? Usate un po’ di tè #


"Il Sole 24 Ore" - 29 novembre 2020
Non ti sto imitando, mi sto adattando
di Giorgio Vallortigara
Apprendimento. Dinamiche corporee alla base dell’interazione sociale

Recentemente, al termine di un congresso neuroscientifico, un collega un po’ burlone si è rivolto all’organizzatore dell’evento per accomiatarsi e, com’è costume, ringraziarlo dell’elevata qualità delle relazioni asserendo con aria convinta: «Un congresso davvero fantastico! È semplicemente incredibile: siamo stati qui per ben tre giorni e nessuno ha parlato di neuroni specchio!».
L’aneddoto sottolinea due diversi aspetti. Uno d’interesse più ristretto che fa riferimento a quel genere di sottile malevolenza che a volte viene indirizzata (masticando amaro) nei riguardi di quei colleghi che hanno ottenuto un risultato scientifico davvero importante, come è stato il caso per la scoperta dei neuroni specchio da parte di Giacomo Rizzolatti e del suo gruppo a Parma.


"Il Sole 24 Ore" - 29 novembre 2020
Nella società del pericolo
di Mauro Ceruti
Crisi globali. Il virus ci sta facendo capire quanto sia necessario un equilibrio tra la spinta in avanti verso la modernità e il riconoscimento della fragilità costitutiva dell’essere umano

Un minuscolo virus sta impartendo una lezione di umiltà all’umanità intera. Giunta al grado più elevato della sua potenza scientifica, tecnologica, economica, l’umanità scopre la sua fragilità e la sua vulnerabilità, dopo avere fatto tutto per dimenticarle. Si ritrova in una condizione di crisi, di precarietà, di incertezza in rapporto al suo avvenire, una condizione densa di nuove contraddizioni sociali e di nuovi pericoli. È il frutto avvelenato della Grande Accelerazione avviata dopo la seconda guerra mondiale, che ha impennato la sua curva dopo la fine della guerra fredda e nel passaggio dal XX al XXI secolo.


“Avvenire” - 27 novembre 2020
In presenza o a distanza la didattica merita di più
di Pier Cesare Rivoltella

Nel maggio del 2000, a Cerro Grande, nel New Mexico, un incendio programmato per ragioni diùprotezione civile sfugge al controllo di chi lo aveva generato provocando danni per un miliardo di dollari, bruciando 170 km quadrati di vegetazione, lasciando 400 famiglie senza casa. Prende spunto da questo caso la riflessione di Weick e Suttcliffe in un libro, 'Governare l’inatteso', che diventa presto un classico della letteratura organizzativa. E 'Governare l’inatteso' ha intitolato la Sirem (la Società Italiana di Ricerca sull’Educazione Mediale di cui sono presidente) un miniciclo di due webinar dedicati a discutere di Scuola e Università al tempo del Covid (o del post-Covid?). L’idea alla base dell’iniziativa era di andare oltre i luoghi comuni, di superare la discorsivizzazione facile, di provare a pensare oltre le scorciatoie cognitive. Quelle, per intenderci, che animano il dibattito sui social e cui spesso non sfugge nemmeno certo giornalismo.


"Il Sole 24 Ore" - 24 novembre 2020
Covid, gli anticorpi naturali durano almeno sei mesi
di Agnese Codignola
Immunità. Si moltiplicano gli studi per capire se le vaccinazioni che stanno per arrivare potranno valere per una stagione, per anni, oppure, per tutta la vita

Quanto dura l’immunità al Sars-CoV 2, sia quella indotta da un vaccino, sia quella scatenata dall’incontro con il virus? È la domanda del momento, cruciale per capire se le vaccinazioni che stanno per arrivare potranno valere per una stagione, per anni, oppure, magari, per tutta la vita, e se chi ha già avuto la malattia corra o meno il rischio di contrarla una seconda volta.
A questa domanda non c’è, ancora, una risposta definitiva, ma alcuni punti fermi iniziano a emergere, perché essendo passati diversi mesi dalla prima ondata, ed essendo in corso la seconda, si possono valutare gli andamenti della risposta di chi si è ammalato in primavera. Non a caso si stanno moltiplicando gli studi.


"La Repubblica" - 23 novembre 2020
No alla Generazione Covid
di Massimo Recalcati

Non ci siamo mai accorti così tanto dell’importanza della Scuola come da quando siamo stati costretti dall’emergenza sanitaria a chiuderla. Si poteva fare di più? C’erano altre possibilità? Constato che la Scuola ha continuato ad essere aperta nonostante sia stata di fatto chiusa. Questa apertura coincide in primo luogo con la cosiddetta didattica a distanza. A rigore, com’è ben noto a tutti gli insegnanti, si tratta di una contraddizione in termini perché la didattica implica come tale la relazione, la presenza dei corpi, lo stare insieme in una comunità vivente senza l’asettica mediazione assicurata dalla tecnologia. Si potrebbe certamente indugiare, lato docenti e lato allievi, sugli innumerevoli limiti di questa didattica. Evidentemente essa non è affatto, come si dice, l’ideale.


“Corriere della Sera” - 22 novembre 2020
I cattivi frutti dell’inclusione scontata
di Paolo Vecchi
C'è un tesoro di diritti nella scuola, ma serve riconoscere il valore dell'agire pubblico.

Rispetto deriva dal latino re-spectus, che è sì la considerazione ma anche il riguardo, il guardare indietro, guardare per la seconda volta. Tra i ragazzi si fa un gran parlare di rispetto ma questo viene percepito solo come forma di garanzia materiale, acquisita con la nascita, non negoziabile.
Una forma di garanzia rientrante nell'universo non meglio specificato dei diritti; è un distintivo che si è imposto, una di quelle cose che esistono senza che venga richiesto, non solo in politica o nei rapporti sociali ma anche nelle idee che è consentito avere o nei sentimenti che si possono esternare.


"Il Sole 24 Ore" - 22 novembre 2020
Un giovane e naturale talento
di Niccolò Scaffai
Non solo Greta Thunberg

«Le libellule, con le ali setose simili a quelle dei loro antenati del Carbonifero…sfrecciano riflettendo la luce e mandando bagliori dal passato. Vedo un dragone alpino impegnato in una battaglia aerea contro le mosche, che finiscono immobilizzate in una gabbia di zampe. Due damigelle rosse si posano su una foglia e contorcendosi formano una specie di cuore». Brani simili a questo, in cui l’osservazione attenta della natura diventa racconto di drammi e trionfi impercepiti dai più, si trovano in molte delle più affascinanti cronache naturalistiche. Pensiamo ai diari di Darwin e ai racconti di Durrell, ai meravigliosi Ricordi di un entomologo di Fabre e alle Avventure di un giovane naturalista di Attenborough.


“La Stampa”  - 21 novembre 2020
Perchè credo nella scienza e nel vaccino
di Antonella Viola
Il caso Crisanti. Il virologo ha detto: non mi fido dell'antidoto

lo credo nella scienza. Può sembrare ovvio, visto il mio lavoro, ma questa terribile pandemia che stiamo vivendo ci ha mostrato che, purtroppo, non è così scontato. Abbiamo ascoltato troppe volte, anche da scienziati, opinioni in netta contraddizione con la scienza e con il suo metodo, le parole che ci hanno stupito, confuso, disorientato. Qualcuno potrebbe pensare che, tutto sommato, le parole sono parole, le opinioni restano tali e hanno un peso relativo. E, se questo può essere in parte vero quando chi le esprime lo fa nel suo privato, le parole diventano invece un macigno quando a pronunciarle sono persone che rappresentano un'intera comunità.


“Corriere della Sera” - 21 novembre 2020
Qui, la realtà. Gli affanni (e la morte) nelle corsie del covid.
di Paolo Giordano

Non ero mai mancato da Torino così a lungo. A eccezione di un passaggio di poche ore, non venivo dal dicembre scorso. L'epidemia distanzia le persone, ma ci allontana anche dai luoghi che ci appartengono. Se nella prima ondata il Covid era rimasto a un grado di separazione dalle mie conoscenze qui, come sulla soglia, da inizio ottobre si è stretto attorno alla mia assenza: due persone malate, poi dieci, venti, finché ho perso il conto. Quando ho saputo che il Maria Vittoria, l'ospedale dove mio padre ha lavorato per ventotto anni e che ha per me la familiarità di certi luoghi d'infanzia, era pieno e in affanno ho deciso di tornare, e vedere.


"La Repubblica" - 18 novembre 2020
Con gli occhi delle bambine
di Chiara Saraceno
Atlante dell’infanzia a rischio

L’ Atlante dell’Infanzia a rischio pubblicato da Save the Children, che ogni anno mette a fuoco la condizione dei bambini e adolescenti nel nostro Paese, quest’anno mette a fuoco in modo particolare la situazione, attuale e in prospettiva, delle bambine e ragazze. In un contesto in cui aumenta la povertà, materiale ed educativa minorile, e la crisi economica colpisce particolarmente i giovani di entrambi i sessi, anche le diseguaglianze di genere sembrano ampliarsi. Benché le ragazze abbandonino meno frequentemente la scuola senza finirla e studino più a lungo dei loro coetanei, anche in tempi "normali" diventano più spesso Neet, giovani che né studiano né lavorano. Un rischio che riguarda soprattutto quelle di loro a bassa istruzione e con famiglie in condizione economica difficile.


“La Stampa”  - 18 novembre 2020
Se prof e studenti si ritrovano davanti a scuola
di Michela Marzano
La protesta congiunta contro la dad

«Insegnando imparavo molte cose. Per esempio, ho imparato che degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l'avarizia». Era il 1967 quando don Milani pubblicò "Lettera a una professoressa" pochi mesi prima che il priore di Barbiana morisse circondato dall'amore di quegli studenti che, come lui stesso ammetterà nel testamento, amò forse più di Dio, «ma ho la speranza che Lui non stia attento a queste sottigliezze». Da allora sono passati più di cinquant'anni, e l'esperienza educativa di don Milani ha senz'altro avuto un impatto fortissimo sull'innovazione della didattica. Mai come oggi, però, c'è bisogno di ricordare e meditare queste parole così autentiche, così giuste, così vere. Perché la scuola non è solo lo strumento attraverso il quale si possono (e si devono) trasmettere sapere e competenze.


"Il Sole 24 Ore" - 17 novembre 2020
Contagi, ecco le situazioni in cui si corrono più rischi
di Agnese Codignola
Uno studio su Nature mostra quanto, se gestiti nel modo corretto, i dati dei tracciamenti possano essere una miniera di informazioni utili. Ristoranti, palestre, bar e hotel i più pericolosi. Buone notizie invece sulla scuola.

Si vanno facendo più chiare le modalità con le quali avviene il contagio da Sars-CoV-2, e le situazioni nelle quali si corrono più pericoli. Ed è un bene, perché solo disponendo di dati scientificamente validi si possono impostare strategie preventive razionali, e avere maggiori probabilità di successo.
Negli ultimi giorni, uno degli studi che ha destato maggiore interesse è stato pubblicato su Nature, e ha mostrato quanto, se gestiti nel modo corretto, i dati dei tracciamenti possano essere una miniera di informazioni utili.


"Il Sole 24 Ore" - 17 novembre 2020
Coronavirus, più contagioso ma più suscettibile a vaccini e cure
di Francesca Cerati
Mutazioni

Mutazioni: punto di forza o tallone d’Achille di Sars-Cov-2? Un team di scienziati statunitensi ha analizzato l’ormai nota mutazione D614G e, in un nuovo studio pubblicato su Science, conferma che il coronavirus “è mutato in modo da permettergli
di diffondersi rapidamente” ma, allo stesso tempo, i cambiamenti avvenuti nella proteina Spike potrebbero “renderlo più suscettibile a un vaccino”. Il nuovo ceppo di coronavirus D614G è emerso in Europa ed è diventato oggi il più comune al mondo.


“Corriere della Sera” - 16 novembre 2020
La nostra risposta al virus e il futuro della democrazia
di Mauro Magatti
Dopo il Covid Nella ridefinizione delle gerarchie internazionali, quale sarà il grado di sacrificio della libertà individuale accettabile

Secondo i dati pubblicati da WorldMeter, il numero di morti Covid per milioni di abitanti è enormemente diverso nelle varie regioni del mondo. Per schematizzare si può dire così: ad oggi, la Cina fa registrare 3 morti per milione di abitanti. Molto contenute sono anche le perdite negli altri grandi Paesi orientali, come il Giappone (14) 0 l'Indonesia (49). L'Europa mostra differenze significative al suo interno: si va da un gruppo di Paesi che hanno gestito piuttosto bene l'epidemia — Germania (122), Austria (111), Danimarca (142) — a quelli che hanno invece rivelato molte falle — Francia (536), Gran Bretagna (662), Italia (620). Con risultati peggiori per Spagna (749) e pessimi per Belgio (939). In generale vanno male i Paesi sudamericani (Brasile, 739) e soprattutto il Perù (maglia nera mondiale con 1.070 morti per milione di abitanti). Ma ugualmente insoddisfacente è il dato del Paese più po¬tente del mondo, gli Stati Uniti (697).


“Corriere della Sera” - 16 novembre 2020
La scuola tradita
di Francesco Drago e Lucrezia Reichlin

Molte sono le caratteristiche comuni delle strategie anti -virus adottate dai Paesi europei. Ma ce ne è una che distingue l'Italia dagli altri: quella sulla scuola.
A seguito della prima ondata del Covid-19 l'Italia è il Paese che ha mantenuto più a lungo le scuole chiuse. E con la seconda ondata siamo il primo Paese europeo a chiuderne una buona parte. Dopo l'aggravarsi della curva epidemica, infatti, il governo ha stabilito la didattica a distanza per tutte le scuole superiori. A questo si aggiunge un divario regionale. La Campania, che già aveva riaperto dopo tutte le altre regioni, da metà ottobre ha chiuso tutte le scuole di ogni ordine e grado. La Puglia ha adottato la stessa decisione a fine ottobre ed al¬tre iniziative locali simili da parte di sindaci sono in atto in altre regioni.


"Il Sole 24 Ore" - 15 novembre 2020
Attrazione fetale
di Gilberto Corbellini
Omosessualità & biologia. Per Jacques Balthazart l’orientamento sessuale è programmato nel cervello prima della nascita da un mix di condizioni prenatali, genetiche e epigenetiche

Forse Papa Francesco ha capito che insistere con la tesi che l’omosessualità sia contro natura, equivale a dire che l’epilessia sia causata dalla possessione demoniaca: un’idea incendiaria oltre che sbagliata. Se agli integralisti religiosi dà fastidio che persone dello stesso sesso si sentano tra loro attratte eroticamente e sentimentalmente, sapere che le preferenze sessuali e le risposte culturali o psicologiche nei riguardi di questi comportamenti non sono libere scelte, può aiutarli a governare meglio i pregiudizi?


"Il Sole 24 Ore" - 15 novembre 2020
Facciamoci auscultare da Ippocrate
di Carlo Carena
Classici. Un’antologia dei principali scritti del medico più famoso dell’antichità: sono pagine così moderne da offrire insegnamenti validi anche oggi, dall’importanza del clima fino alla scelta di una vita sana e regolare

Tra le più imponenti creazioni che l’antichità ci ha trasmesso si colloca il Corpus delle opere mediche di Ippocrate, un passo capitale nella storia e nel progresso scientifico. Una sessantina di scritti radunati in età alessandrina, nove tomi, migliaia di pagine nell’edizione critica ottocentesca di Émile Littré affiancata da traduzione francese; certamente non tutte del Maestro ma aggregate dalla sua scuola. Si aprono col Giuramento che ancora non molti anni fa i medici prestavano nell’atto di discutere la tesi: «Giuro per Apollo medico e per Asclepio e per Igea e per Panacea che manterrò pura e santa la mia vita e la mia arte...»; e si chiudono col sigillo finale del primo e dell’ultimo Aforisma: «La vita è corta, l’arte vasta, l’occasione rapida, l’esperienza fallace, il giudizio arduo... Ciò che non curano le medicine, cura il ferro; ciò che non cura il ferro, cura il fuoco; ciò che non cura il fuoco, bisogna giudicarlo incurabile».


"Il Sole 24 Ore" - 15 novembre 2020
Nella volontà cosciente la bussola della mente
di Arnaldo Benini
Neuroscienze. L’illusione di essere più del prodotto di meccanismi nervosi

La volontà, secondo la definizione esaustiva di David Hume, è «quell’impressione interna che noi avvertiamo e di cui diveniamo consapevoli, quando coscientemente diamo origine a qualche nuovo movimento del nostro corpo o a qualche nuova percezione della nostra mente». La motivazione, che è la base della cognizione e del comportamento di uomini e animali, suscita, mantiene e guida il comportamento fisico e mentale verso obiettivi coscientemente scelti, buoni o orribili che siano.


"La Repubblica" - 14 novembre 2020
Perché scienza e politica devono essere libere
di Gustavo Zagrebelsky
La prima si occupa di ciò che è, la seconda di ciò che vogliamo che sia. Ciascuna limita l’altra, entrambe usano la tecnologia. Ma a tenerle insieme può essere solo la cultura

Nel dibattito attuale esistono parole diverse e vicine che generano confusione. Nessuno ha il monopolio delle definizioni, ma a

tutti si deve chiedere di chiarire che cosa sono gli strumenti concettuali che usano. Iniziamo dunque da qui, cercando di precisare che cosa si può intendere per scienza e per politica, e quale posto esse rispettivamente occupano: questione antica, anzi antichissima, ma che si ripropone sempre di nuovo, soprattutto in tempi critici d’insicurezza. Si tratta di un aspetto della questione a proposito del rapporto tra natura e artificio, questione alla quale nessuno, tantomeno io, può illudersi di porre la parola fine. Tuttavia, è possibile, anzi necessario, precisare il significato che si intende attribuire a queste due parole: scienza e politica. La scienza si occupa di ciò che è "per natura"; la politica, di ciò che è "per artificio".


“Corriere della Sera” - 13 novembre 2020
Un «new deal» (europeo) per scienza e tecnologia
di Tommaso Calarco, Andrea Ferrari, Nicola Marzari, Fabio Pammolli Rino Rappuoli
Sviluppo L'Italia, come la Ue, è stretta tra Usa e Cina Ma il Recovery Fund può invertire questa tendenza

A settembre, intervenendo all'EuroScience Forum a Trieste, il presidente del Consiglio ha annunciato che il governo impiegherà parte del Recovery Fund per sostenere ricerca e innovazione. È un impegno da onorare, oltre che un'opportunità da non sprecare. Ma il Recovery Fund è anche un'occasione per ripensare a come spendere le risorse pubbliche. Serve un modello capace di finanziare nuove infrastrutture per la ricerca, trattandole come investimenti sostenibili di lungo periodo, che facciano leva su investitori istituzionali e imprese.


"La Repubblica" - 13 novembre 2020
Un’altra scuola è possibile
di Andrea Gavosto
Agire su tre fronti per evitare il lockdown

Dopo mesi di chiacchiere su plexiglas e banchi a rotelle e dopo una faticosissima riapertura a settembre, con un numero mai visto di cattedre ancora da riempire, gran parte della scuola sta per tornare in lockdown. Solo infanzia e primarie continuano in presenza: speriamo il più a lungo possibile, dato che le analisi recenti confermano la poca efficacia dell’apprendimento online per i più piccoli. Nelle regioni più a rischio, medie (dalla seconda classe) e superiori faranno solo didattica a distanza.
Si poteva evitare una nuova chiusura così estesa? Sì, anche se non era facile: dalle simulazioni dell’Istituto superiore di sanità dello scorso aprile si sa che scuole e università, creando assembramenti, specie sui trasporti, sono il singolo maggior fattore di propagazione del virus.


“Corriere della Sera” - 11 novembre 2020
Da giardino a bosco di sinapsi La lunga avventura del cervello
di Luigi Ripamonti
II neurochirurgo Giulio Maira racconta con Vira Carbone «Le età della mente» (Solferino)

Mangiare in modo sano, fare esercizio fisico con costanza, avere interessi, contrastare (nei limiti del possibile) lo stress, dormire abbastanza, non fumare. Sei regole fondamentali per tenere il cervello in perfetta efficienza, dettate da Giulio Maira ne Le età della mente (Solferino), scritto con la giornalista Vira Carbone.
Se possono sembrare indicazioni scontate a una prima impressione non lo sono affatto se calate nel contesto di una vera e propria storia di quest'organo straordinario tracciata dall'autore a partire dalla sua infanzia, non solo in ciascun individuo, ma in quella della nostra specie, a partire dall'esplosione di creatività avvenuta circa 70 mila anni fa, grazie alla quale i nostri antenati cominciarono a eseguire pitture rupestri, mettersi addosso pelli e costruire abitazioni.


“Corriere della Sera” - 10 novembre 2020
«Dal lievito al Covid E nella terapia genica la possibile risposta immunitaria»
di Vera Martinella

Cosa hanno in comune il pane fatto con il lievito dagli antichi Egizi, la birra tedesca prodotta a livello industriale dalla fine dell'8oo, i vaccini in sperimentazione contro Covid-19 e molti farmaci già disponibili per curare diverse malattie come epatite e cancro? Le biotecnologie utilizzate per produrli. Le stesse adoperate anche per creare altre «pietre miliari» dell'epoca in cui viviamo: fertilizzanti e pesticidi che mantengano la loro efficacia senza essere dannosi per l'ambiente; varietà vegetali realizzate con migliori qualità nutrizionali (ad esempio il latte particolarmente ricco di sostanze proteiche o il riso arricchito di vitamina A ed E), più resistenti alle malattie e più facili da coltivare (come piante che crescono con minore bisogno di acqua, maggiormente produttive e resistenti a fattori nocivi, inquinanti, virus e parassiti).


"Il Sole 24 Ore" - 10 novembre 2020
Circondarsi dei migliori talenti aiuta a non smettere di crescere
di Ilham Kadri

Molto tempo fa, mia nonna mi diceva che le ragazze in Marocco hanno due strade nella vita: passare dalla casa paterna alla casa del proprio marito oppure alla tomba.
Grazie a lei ho trovato la terza via: l’istruzione. Lei era analfabeta ma ciò non le ha impedito di insegnarmi l’amore per i libri e, che mi crediate o no, il primo libro che ho letto a scuola è stato... Cenerentola. È la verità!
Il fatto di essere un Ceo donna, di nazionalità marocchina mi riporta spesso a questa idea che la mia storia sia un classico esempio del detto “dalle stalle alle stelle”, proprio come Cenerentola.


“il Fatto Quotidiano” -  9 novembre 2020
Scuola e dedizione. Le maestre in malattia con l’aria di lockdown, e quei genitori in crisi

di Nando Dalla Chiesa

Come ho scritto l’altra volta? Le storie italiane ti arrivano da sole. Ti raggiungono anche in treno.
Sono seduto su un lato del corridoio di un regionale veloce prima che scatti il lockdown. Sull’altro lato discute una giovane coppia, marito e moglie. Nel silenzio quasi spettrale senti tutto. Parlano di un figlio dal nome esotico che ha fatto il suo ingresso nel mondo della scuola. Sei anni, prima elementare. Commentano con delusione l’inizio della loro esperienza di genitori alle prese con la democrazia scolastica. Lui è più drastico: devi scrivere alla preside; prima a lei, e se non risponde alla preside. Ma deve rimanere tutto scritto, non limitarti a chiedere o recriminare a voce. A qualcuno più in alto dovranno pur rispondere.


“Corriere della Sera - La lettura” -   8 novembre 2020
Le impronte di Neanderthal nel Covid-19
di Giuseppe Remuzzi
Ci sono due regioni nel genoma umano che aumenterebbero il rischio di ammalarsi di coronavirus in modo serio. Una di queste regioni, sul cromosoma 9, ha a che fare con i gruppi sanguigni: il gruppo A s'assocerebbe a una malattia più severa (lo avevano visto i ricercatori cinesi, lo conferma il «New England Journal of Medicine» ). Ma nel genoma c'è una regione più interessante: si trova sul cromosoma 3, è l'eredità dell'incrocio tra Sapiens e Neanderthal. Il più serio fattore di rischio sembra che l'abbiamo ereditato, dice ora una ricerca su «Nature», da questi ultimi. Ecco come

Perché la maggior parte delle persone infettate da coronavirus ha soltanto sintomi lievi, può starsene a casa con un po' di aspirina o qualcosa del genere e dopo qualche giorno guarisce? E perché altri hanno disturbi più importanti tanto da finire in ospedale, qualcuno in rianimazione e qualcuno muore? La risposta potrebbe venire dal Dna.


“Corriere della Sera - La lettura” -   8 novembre 2020
Nel segno di Eros
di Edgar Morin
Pubblichiamo la conclusione del libro autobiografico di Morin in uscita il 19 novembre. «Aveva ragione Eraclito, Amore e Morte sono all'origine di ogni cosa. Benché inseparabili, sono in lotta perpetua...

Sabah (la seconda moglie di Morin, rimasto vedovo nel 2008, ndr) dà giovinezza alla mia vecchiaia, poiché l'amore e la tenerezza sono acque di giovinezza migliori della pappa reale o del ginseng. Nutre le aspirazioni che si sono formate durante la mia adolescenza perché ha custodito le sue, sorelle delle mie. Ha il gusto del bello nella natura, nelle arti, nell'arredamento. Grazie a lei ho ormai un guardaroba degno del signore che non sono. Lei mi vede qualitativamente giovane pur vedendomi quantitativamente anziano; così veglia su di me, pur lasciandomi portare avanti le mie attività vitali. (...)


"Il Sole 24 Ore" -  8 novembre 2020
Non scimmie ma uomini
di Arnaldo Benini
Neandertaliani. Dallo studio della loro civiltà emerge quanto fossero abili cacciatori con un senso religioso della vita e con la capacità di emettere suoni simili al nostro linguaggio

Nei paesi di lingua tedesca la persona rozza e tonta è apostrofata come neanderthaler: in realtà, sostiene e dimostra nel suo magistrale studio l’archeologa inglese della preistoria Rebecca Wragg Sykes, i neandertaliani erano tutt’altro che sprovveduti. Ci si sbaglia considerandoli frutti mal cresciuti di un ramo secco dell’albero della vita: furono nostri progenitori, con un’enorme capacità d’adattamento e di sviluppo materiale e sociale. Alcune ossa e la volta di un cranio di neandertaliani furono trovati la prima volta nel 1856 in una cava della valle di Neander vicino a Düsseldorf, da cui l’etichetta neandertaliani. Altri fossili (cioè ossa mineralizzate) furono trovati dieci anni dopo in Belgio e nel 1914 in Francia.


“Corriere della Sera - La lettura” -   8 novembre 2020
Che lotta spiegare la scienza e la vita! Grazie!
di John D.Barrow

Il messaggio d'addio Poco prima di morire il 26 settembre, ucciso dal cancro a 67 anni, il fisico e matematico inglese John D. Barrow ha registrato questa testimonianza sul suo lavoro di ricerca e divulgazione: «Le leggi della natura sono semplici, precise, simmetriche. Al contrario i loro effetti sono straordinariamente complicati e quasi illimitati nelle potenziali conseguenze. Per questo è così difficile decifrare il mondo intorno a noi, misurarsi con la biologia, la psicologia, la genetica. Ma le domande principali che si pongono gli scienziati sono in sostanza le stesse di tutti: questo mi ha spinto all'impegno per mettere alla portata di ognuno, soprattutto dei giovani, le acquisizioni più avanzate»


“La Stampa”  -  7 novembre 2020
La scuola digitale frena la crescita
di Chiara Saraceno
Le conseguenze dello studio a distanza

La situazione della pandemia è sicuramente grave e richiede responsabilità e sacrifìci a tutti.
Purtroppo anche ai più piccoli e giovani. Ma occorre valutare bene quali sacrifìci richiedere e quali costi comportano per i soggetti coinvolti. Giovedì il comitato tecnico scientifico ha ufficialmente riconosciuto i costi della didattica a distanza per le bambine/i e adolescenti. Costi sul piano dell'apprendimento, ma anche del benessere piscologico e della fiducia, tanto più intensi e con effetti di medio-lungo periodo per coloro che erano già in condizioni di svantaggio. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, visto che da mesi almeno una parte dei pediatri, degli psicologi dell'età evolutiva, degli insegnanti, dell'associazionismo, denunciano quella che qualcuno ha chiamato una pandemia educativa. Ma decisamente troppo tardi.


"Il Sole 24 Ore" -  6 novembre 2020
La legge europea per il clima alla prova della transizione
di Simone Tagliapietra

Il Parlamento europeo si è espresso il 7 ottobre scorso in merito alla legge europea sul clima proposta dalla Commissione nellambito del Green deal europeo. Con questo atto, l’Unione europea mira ad inserire nella propria legislazione l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, e ad adottare il nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, come proposto dalla Presidente von der Leyen. Dopo il Parlamento, che vorrebbe addirittura un target del 60%, saranno infine i leader europei a doversi esprimere su questo fronte, con un accordo atteso per il Consiglio europeo di dicembre.


“Il Messaggero”  -  6 novembre 2020
La crisi e il prezzo che i giovani sono chiamati a pagare
di Alessandro Rosina

I giovani, in Europa e ancor più in Italia, sono ancora una volta chiamati a pagare i maggiori costi economici e sociali, nel breve e nel medio periodo, di una grave e profonda crisi. Se questo era il timore durante il periodo di lockdown di primavera, ora è di fatto una certezza. Lo testimoniano i dati sulla disoccupazione giovanile salita in Europa dal 14,9% poco prima della pandemia al 17,6% ad agosto 2020, ma arrivata già al 32,1% in Italia. Dati che evidenziano una situazione di maggior fragilità rispetto alla recessione iniziata del 2008. Allora il tasso di disoccupazione dei giovani partiva da valori poco superiori al 20%, arrivando a superare il 30% solo quattro anni dopo, nel 2012.


"Il Sole 24 Ore" -  5 novembre 2020
Quando la fibra ottica diventa un sensore infinito
di Riccardo Oldani
Oltre internet. Le caratteristiche della luce possono essere sfruttate per monitorare i terremoti, ma anche per la crittografia quantistica e sincronizzare i telescopi (e la Borsa)

Tutti sappiamo quanto la rete in fibra ottica abbia velocizzato i nostri tempi di connessione a internet, rendendo possibile il trasferimento di grandi quantità di dati e l’accesso a servizi come le web tv o le pay tv. Meno nota è l’utilità di questo immenso network di cavi, che attraversa tutta Italia in modo sempre più capillare e ramificato, per impieghi che fino a non molto tempo fa erano soltanto nella mente degli scienziati. Per esempio per rilevare terremoti, esplorare lo spazio, criptare dati in modo impenetrabile o perfino controllare il traffico e la stabilità di strutture come edifici, viadotti o dighe.


"Il Sole 24 Ore" -  5 novembre 2020
La lotta alla malnutrizione passa anche dall’intelligenza artificiale
di Mario Lubetkin

Il mese di ottobre 2020 sarà ricordato come uno dei momenti più importanti di sensibilizzazione sulla sicurezza alimentare mondiale, sia nel dibattito globale che nella ricerca di possibili soluzioni concrete.
Il 9 ottobre, il Premio Nobel per la pace 2020 è stato assegnato al Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam) e pochi giorni dopo, il 16 ottobre, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione della Fao, Papa Francesco ha chiesto soluzioni sostanziali e sostenibili al problema della fame, mentre esperti di spicco pubblicavano una serie di studi che indicano la strada per raggiungere la risoluzione di questo problema fondamentale per il futuro dell’umanità.


“Domani” -  3 novembre 2020
Il fattore X contro la pandemia è il senso civico
di Byung-Chul Han

Qual è la differenza tra le strategie europee nella lotta contro il virus e quelle asiatiche? A primo sguardo sembrerebbe che la differenza sta tutta nella stretta sorveglianza digitale a cui sono sottoposti gli abitanti di quei paesi. In realtà c’è una maggiore osservanza delle rigide regole sanitarie, anche se non è previsto un obbligo da parte dello stato, un “fattore X” non facile da spiegare. Al contrario, le democrazie occidentali pagano il prezzo della dottrina liberale che le caratterizza e rischia di deteriorare il senso civico che invece, per esempio in Nuova Zelanda, ha aiutato a sconfiggere il virus.


"La Repubblica" -  1 novembre 2020
Lettera agli intellettuali
di Andrea Martella
La cultura ci aiuti a capire più in profondità e più lontano

Caro direttore, è vero, è come lei ha scritto domenica scorsa: questa seconda ondata del Covid 19 ci sta colpendo in maniera sferzante e ci fa sentire esposti e vulnerabili. Ed è vero anche che di fronte a una sfida così ardua siamo chiamati tutti — istituzioni, politica, parti sociali, imprese, scuole, famiglie e singoli cittadini — a fare la nostra parte. Perché quel che sta accadendo, con ogni probabilità, cambierà per sempre il nostro modo di vivere. Di lavorare, produrre, considerare noi stessi e relazionarci agli altri.


"Il Sole 24 Ore" -  1 novembre 2020
Una gabbia di matti raccontata sul campo
di Vittorio Lingiardi
Salute mentale. Storie in prima persona dagli ex Ospedali psichiatrici giudiziari

Si apre con una canzone di De Gregori, I matti, il libro che Jacopo Santambrogio, psichiatra di passione fenomenologica e psicodinamica, dedica agli Ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) e alla loro riconversione in Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS). In questo lavoro ci sono molte conoscenze storiche e sociali, ma anche molta visione e sentimento. E la bellezza di un percorso autobiografico. Per capirlo basta leggere i titoli dei singoli capitoli, figli dell’esperienza sul campo e per nulla inamidati in accademia. Non a caso il libro esce, per Mimesis Edizioni, in una collana che si chiama «Scienze della narrazione».


"Il Sole 24 Ore" -  1 novembre 2020
Falla nell’abitacolo? Usate un po’ di tè
di Patrizia Caraveo
Viaggi nel cosmo. La Stazione spaziale internazionale festeggia vent’anni di continua presenza umana: ha ospitato 250 astronauti e 7 turisti. Con qualche rischio a bordo...

Tutte le volte che vedo passare la Stazione spaziale internazionale (ISS), così brillante nella notte grazie ai suoi pannelli solari ancora illuminati dal Sole quando sulla Terra è già buio, non posso fare a meno di pensare agli esseri umani, astronauti o cosmonauti, che la abitano.
In effetti, domani, 2 novembre, la ISS festeggerà vent’anni di continua presenza umana. Contando anche i sette turisti spaziali, sono circa 250 gli occupanti che si sono succeduti per periodi più o meno lunghi.