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Sui quotidiani e periodici ottobre 2023

# M.Pace,Intervista con Maryanne Wolf # F.Allasia,"La mia storia ha ispirato il film di Garrone.Se non racconti i tuoi traumi non ti salvi" # V.Mancuso,La buona educazione # V.Shiva,L'economia della cura # M.C.Ceresa,Salinità dei terreni, la ricerca scende in campo # L.De Biase,Il gemello virtuale della Terra per simulare meglio le crisi del pianeta # D.Fatarella,Le periferie metropolitane e il disagio degli adolescenti  # A.Trocino,I numeri che servono alla finanza per aiutare il clima # C.Ratti,Il senso del campus e la sfida di Milano verso il futuro del sapere # A.Palomba,La lingua è una casa comune e si evolve insieme ai giovani # G.Greison,Il mondo ha bisogno di donne scienziate l'università lavori per raggiungere la paritàG.Pecora,Per una scuola libera, laica e non monopolista # T.Munari,Padova, raccontaci bene i tuoi reperti # D.Barenboim,Riconoscere l’uomo anche nel nemico # E.Cattaneo,Noi e la grammatica della scienza # A.Cazzullo,Viaggio tra i segreti della scuola italiana (che può vincere la sfida del futuro) # E.Comelli,Crisi climatica, le promesse e i rischi dell’ingegneria # P.Giordano,Kfar Aza, la fine dell’odio mai così lontana # E.Fornero,Goldin, il Nobel che riscatta le donne # G.L.Semenza,Festival di Salute - Nobel Medicina # L.Naso,Al via il nuovo Cern: aperto, trasparente e (molto) made in Italy # G.Parisi,Più morti di clima che di Covid qualcuno ascolti l'appello del Papa # R.Burioni,Il Nobel della perseveranza # D.Fatarella,Il merito si coniuga con una scuola che non discrimina # V.Crupi,La scienza sia più sincera # M.Gabanelli,S.Ravizza,Gli 800 mila ricoveri perduti # P.Caraveo,Il premio va agli studi sui movimenti degli elettroni # A.Viola,La necessità di finanziare la ricerca di base # G.Remuzzi,Il valore della ricerca e le (tante) vite salvate # F.Cerati,Nobel per la Medicina: scoperta rivoluzionaria a cui nessuno credeva # V.Arcovio,"Una piattaforma per curare tante malattie il prossimo obiettivo sono i tumori" #


“Andersen” - 31 ottobre 2023
Intervista con Maryanne Wolf
di Mara Pace

Maryanne Wolf, tra le più note neuroscienzate cognitiviste, esperta del “cervello che legge”, è stata ospite in Italia la scorsa primavera per incontrare i ragazzi della Scuola di Lettura promossa all’Università Cattolica di Milano dalla casa editrice Vita e Pensiero, che in Italia ha pubblicato i libri più noti dell’autrice – Proust e il calamaro e Lettore, vieni a casa – spesso citati quando si parla di educazione alla lettura.
Le storie che incontriamo da bambini lasciano tracce profonde. Qual è stato il libro più importante della sua infanzia?
Non posso che iniziare citando un libro insolito, che probabilmente nessun altro conosce. Quando ero in quarta elementare, abitavo in una piccola cittadina e la biblioteca era la mia seconda casa. Ma c’era un libro che nessuno aveva e che io desideravo disperatamente. Nella mia lettera a Babbo Natale (sapevo già che non esisteva, però mio fratello e le mie sorelle ci credevano ancora) ho scritto che desideravo una cosa soltanto: un libro che si intitolava All about the stars. A scuola c’erano libri sulle piante, i fiori, ma non avevano il volume dedicato alle stelle. L’ho cercato in biblioteca, ma niente da fare: bisognava proprio ordinarlo...


“La Stampa” - 28 ottobre 2023
"La mia storia ha ispirato il film di Garrone. Se non racconti i tuoi traumi non ti salvi"
di Federica Allasia
Intervista a Siaka Doumbia

«Se non racconti non ti salvi». Siaka Doumbia, ivoriano d'origine ma almesino d'adozione, l'ha imparato sulla sua pelle, tanto da condividere la sua dolorosa storia con Matteo Garrone e collaborare alla sceneggiatura del film "Io Capitano".
Come siete entrati in contatto?
«È cominciato tutto per caso. Era il 2020 e stavo andando in bici al teatro Fassino di Avigliana. Due ragazzi mi hanno fermato e rivolto qualche domanda. Stavano girando un documentario sui migranti e alcuni mesi dopo mi hanno ricontattato per propormi un'intervista con un certo Matteo».
Sapevi si trattasse del famoso regista?
«No, la sua collaboratrice me l'ha detto alla fine della videochiamata. Dovevamo incontrarci a Roma, ma c'era il Covid. Matteo è una persona molto umile e ha preso spunto dal mio racconto per mettere in scena il viaggio che i protagonisti del film compiono nel deserto. Era curioso di
capire come avessi fatto a orientarmi e a guidare il resto del gruppo senza una bussola.  Eravamo in Niger quando i trafficanti hanno decapitato l'autista del nostro pick-up e picchiato chi di noi non era in grado di pagare il viaggio. Poi ci hanno abbandonati in mezzo al deserto».


“La Stampa” - 28 ottobre 2023
La buona educazione
di Vito Mancuso

Vige da noi un concetto sostanzialmente formale di educazione che la fa coincidere con quelle regole basilari di convivenza che ci permettono di stare insieme senza disturbarci troppo l'un l'altro.
L'educazione però, come emerge da altre lingue, non è riducibile alle buone maniere: in inglese, per esempio, to be educated è ben altra cosa da to be polite (laddove polite è "educato", educated "istruito"). Education in inglese, come Erziehung in tedesco, significa "istruzione" o anche "formazione" e una persona well educated è una persona bene istruita e solidamente formata.
Esattamente lo stesso è il significato del latino educatio e del greco paideia. Una persona non educata, quindi, oltre a essere socialmente imbarazzante è, ben più radicalmente, un ignorante. E l'educazione, oltre a essere esercizio del rispetto e della cortesia, coincide con la formazione ricevuta dallo studio e assimilata a dovere dalla personalità.


“La Stampa” - 27 ottobre 2023
L'economia della cura
di Vandana Shiva
Le idee

Stiamo attraversando molteplici crisi: la crisi climatica, la crisi dell'estinzione della biodiversità, la crisi della fame nel mondo, la crisi sanitaria e la crisi della disuguaglianza sono tutte legate a un'economia basata sull'avidità, concentrata solo sull'accaparramento, un'economia di estrazione, che preleva illimitatamente dalla terra senza considerare le conseguenze e i costi in termini di dissesto ecologico e inquinamento. Dobbiamo dunque adottare un'economia della cura, della cura della terra, della cura reciproca e della cura delle generazioni future. E, attraverso un'economia di cura, possiamo affrontare il problema del caos climatico, fermare e invertire l'estinzione e l'erosione della biodiversità, coltivare più cibo, ridurre definitivamente il diffondersi di quelle malattie che derivano dal consumo di alimenti ultra-processati.


"Il Sole 24 Ore" - 26 ottobre 2023
Salinità dei terreni, la ricerca scende in campo
di M. Cristina Ceresa
Sostenibilità. A Pisa l’Università si concentra su piante capaci di vivere in ambienti salini mentre alla Sapienza si studia come renderle resistenti

Non bastano siccità, grandine, picchi di calore: l’agricoltura è alle prese con un’altra tematica di forte impatto sui raccolti. Il nuovo problema si chiama “salinità dei terreni”. La salinità è «direttamente collegata alla desertificazione e al dissesto idrogeologico», ricorda Dario Kian, ingegnere ambientale di Ersaf, ente regionale servizi agricoltura foreste Lombardia. Dal Nord al Sud Italia gli agricoltori sono in allerta. Per fortuna anche la ricerca. «Il problema si innesta in diverse maniere con l’evaporazione dell’acqua dal suolo dovuta al riscaldamento, per la mancanza di piogge, a causa degli incendi, o per lo scorretto uso dei fertilizzanti o per il disboscamento – spiega Raffaele Dello Ioio, professore alla Sapienza di Roma- .
Inoltre, lo scioglimento dei ghiacciai e dei poli dovuto al riscaldamento globale innesca l’innalzamento del livello del mare e inondazioni che determinano l’aumento dei livelli di sale».


"Il Sole 24 Ore" - 26 ottobre 2023
Il gemello virtuale della Terra per simulare meglio le crisi del pianeta
di Luca De Biase
Realtà e rappresentazione digitale

Lo sappiamo da almeno mezzo secolo. Gli umani sono destinati a imparare che la crescita del consumo di risorse sulla Terra ha dei limiti. Ma un dubbio resta: lo impareranno grazie alla lungimiranza della ragione o a causa dell’urgenza delle catastrofi? L’osservazione e la domanda successiva restano quelli che nell’estate del 1970 hanno condotto il Club di Roma e un gruppo internazionale di ricercatori al MIT a lanciare una ricerca epocale. Ne venne fuori il rapporto sui “limiti dello sviluppo” uscito nel 1972. Da allora ogni procrastinazione della riforma del modello produttivo è colpevole. «Il futuro non è più quello che sarebbe stato se gli umani avessero saputo usare meglio il cervello e le opportunità che sono state loro concesse» diceva Aurelio Peccei, fondatore del Club di Roma, nel 1981. «Ma il futuro può ancora diventare quello che gli umani ragionevolmente e realisticamente possono volere».


"Il Sole 24 Ore" - 24 ottobre 2023
Le periferie metropolitane e il disagio degli adolescenti
di Daniela Fatarella
Una priorità istituzionale

Sembra esistere un confine immaginario tra le opportunità di crescita e l’impossibilità di uscire dal circolo vizioso della povertà. Una linea irreale, che crea però una crepa sempre più vera. Le periferie italiane, oggi, sono diventate questo:  non più semplicemente luoghi lontani dal centro, ma aree dove le diseguaglianze proliferano e creano distanze sociali ancora più significative di quelle geografiche.
Ma è proprio in queste periferie sociali che vivono milioni di bambini e ragazzi in Italia. Eppure, pur essendo diventate di fatto le vere città dei più piccoli, spesso non offrono spazi, stimoli e opportunità adeguati alla loro crescita, alimentando invece isolamento e marginalità. Nel nostro lavoro in questi contesti, ci troviamo spesso a dialogare con ragazze e ragazzi pieni di risorse e talento, che si sentono traditi dagli adulti.


"Il Sole 24 Ore" - 19 ottobre 2023
I numeri che servono alla finanza per aiutare il clima
di Antonella Trocino
Sostenibilità

Con la finanziarizzazione, il ruolo dei mercati e degli intermediari finanziari è al centro non solo dell’economia, ma anche delle politiche pubbliche. Questo crea problemi se, come sostiene Katharina Pistor, docente di Comparative Law alla Columbia Law School: «La finanza è stupida e pericolosa. È stupida perché sa leggere solo i numeri, non è in grado di capire, e tanto meno di valutare, problemi sociali difficili o strategie aziendali o ingegneristiche complesse. Ed è pericolosa perché le persone al timone delle istituzioni finanziarie pensano di essere più intelligenti di quanto non siano. Se si guarda solo ai prezzi, governare il mondo sembra facile», ma può condurre nella direzione sbagliata.


"Il Sole 24 Ore" - 17 ottobre 2023
Il senso del campus e la sfida di Milano verso il futuro del sapere
di Carlo Ratti
Università e innovazione

A cosa serve oggi un campus universitario? La domanda non è peregrina, soprattutto in questo giorno (ieri, ndr) in cui celebriamo la posa della prima pietra dell’Università di Milano nel quartiere Mind - Milano Innovation District, sull’ex-sito dell’Expo del 2015.
Come molti altri aspetti della nostra quotidianità, per via della rivoluzione digitale, anche la vita universitaria è cambiata in maniera sostanziale negli ultimi anni. Anni nei quali abbiamo imparato a lavorare, studiare e persino a laurearci in remoto.
Tuttavia, lo spazio fisico gioca ancora un ruolo fondamentale nel mondo dell’istruzione, come è emerso da una ricerca scientifica effettuata, in circostanze del tutto eccezionali, presso il nostro laboratorio del Mit di Boston. A fine 2019 stavamo analizzando le reti di comunicazione tra studenti, professori e personale amministrativo del campus. A quel punto è arrivato il Covid-19, con relativo lockdown a partire dal 23 marzo 2020. Questo fatto inaspettato ci ha permesso di portare avanti un esperimento di solito impossibile per i ricercatori nelle scienze sociali: prendere una variabile - in questo caso lo spazio fisico - e rimuoverla. Per poi reinserirla a un anno e mezzo di distanza.


"Il Sole 24 Ore" - 16 ottobre 2023
La lingua è una casa comune e si evolve insieme ai giovani
di Alfredo Palomba
L'esperienza sul campo. Le parole nate in aula

Quando parlo, dunque anche quando parlo in classe, uso la mia lingua, che non è troppo diversa da quella che uso quando scrivo. È una lingua confortevole, le sono affezionato, l’ho curata e la curo leggendo e parlando con gli altri e pure battendo sui tasti o tracciando linee dritte e curve sulla carta: ché quando si scrive, sulla lingua, ci si interroga. È “italiano”, certo, ma è il mio italiano, forgiato dalla mia esperienza, l’italiano che si accorda con la persona che sono e sono diventato.
Qualche settimana fa, con i ragazzi di una seconda media abbiamo inaugurato il programma di letteratura italiana col più classico degli esordi: il Cantico di Frate Sole di Francesco d’Assisi. Prima di leggere loro la poesia, li avevo avvisati che avremmo incontrato una lingua particolare, in qualche misura straniera, che in gran parte avrebbero compreso ma non avrebbero riconosciuto come propria.


“La Stampa” - 16 ottobre 2023
Il mondo ha bisogno di donne scienziate l'università lavori per raggiungere la parità
di Gabriella Greison
l'intervento

Il problema della scarsa rappresentanza del genere femminile nella scienza è culturale, frutto di 2000 anni di storia in cui non abbiamo avuto alcuna voce. Prendete Cleopatra, sminuita a seduttrice perché seccava constatarne intelligenza e arguzia. Invece lei è stata poetessa, filosofa, politica e statista. E così siamo arrivati a oggi, dove nell'ambito delle Stem (Science, Tecnology, Engineering and Math) le donne sono nettamente una minoranza. Eppure l'amore per la scienza e la tecnologia è l'amore per la vita. Lo stupore e la felicità che ti porta la scienza non ha eguali. Chiunque ne deve poter disporre.
E infatti di donne scienziate, wonder women come dico in questo discorso, ce ne sono sempre state, ma poco sostenute e mai messe in luce.
Lo sapevate che il primo computer è stato concepito da Ada Lovelace, la prima lavastoviglie da Josephine Cochrane, il tergicristalli da Mary Anderson? La nascita dei sistemi di ricerca si deve a Karen Spärck Jones, le prime missioni nello spazio a Katherine Johnson, i primi microprocessori per smartphone a Sophie Wilson.


"Il Sole 24 Ore" - 15 ottobre 2023
Per una scuola libera, laica e non monopolista
di Gaetano Pecora
Storia e storie - Gaetano Salvemini

Quando in tarda età gli fu chiesto come avrebbe voluto essere ricordato, Gaetano Salvemini rispose con dimessa semplicità. «Come un professore», disse. E non era una contrazione che gli veniva dalla modestia. Perché, veramente, il mozzo che faceva girare la ruota dei suoi pensieri era proprio quello della scuola. Dove, capiamoci bene, per scuola lui intendeva la scuola laica, la scuola cioè informata a due libertà, concettualmente distinte, ma che procedevano sincrone tra loro. Laica era quell’organizzazione che garantiva, ad un tempo, la libertà delle scuole e la libertà nella scuola (pubblica). Diciamo subito che la libertà delle scuole lo rimescolava nel profondo contro i monopolisti; la libertà nella scuola lo metteva in mischia furiosa con gli “unicisti”.


"Il Sole 24 Ore" - 15 ottobre 2023
Padova, raccontaci bene i tuoi reperti
di Tommaso Munari
Musei in cambiamento/1. Il nuovissimo Museo della Natura e dell’Uomo risulta dalla fusione di quattro collezioni e spiega benissimo perché ogni singolo pezzo ora si trova ad essere qui

Per quanto ampiamente documentata, la storia dell’elefante di Sant’Antonin non resta meno incredibile. Dopo essere stato esibito per oltre un mese in un serraglio allestito in occasione del carnevale di Venezia sulla riva degli Schiavoni, il 15 marzo 1819 un pachiderma indiano di oltre due tonnellate si diede alla fuga. Una fuga cieca e disperata tra calli e fondamenta conclusasi tre giorni dopo nella chiesa seicentesca di Sant’Antonin. Intrappolato al suo interno dalla polizia austriaca, fu ucciso a colpi di bombarda attraverso un foro praticato nel muro. Il cadavere dell’animale venne prontamente acquistato dall’Università di Padova e il suo scheletro è oggi esposto, assieme alla palla di cannone che ne causò la morte, nello splendido Museo della Natura e dell’Uomo (Mnu), inaugurato nella città del Santo, a Palazzo Cavalli, lo scorso 23 giugno. Un puntuale pannello provvede a raccontare ai visitatori la storia nascosta dietro l’imponente reperto.


"La Repubblica" - 15 ottobre 2023
Riconoscere l’uomo anche nel nemico
di Daniel Barenboim

Caro Direttore, gli eventi attuali in Israele e a Gaza hanno profondamente scioccato tutti noi. Non c’è giustificazione alcuna per i barbari atti terroristici di Hamas contro i civili, compresi i bambini e i neonati. Dobbiamo prenderne atto, riconoscerlo, e fermarci. Ma il passo successivo è ovviamente la domanda: e adesso? Ci arrendiamo a questa terribile violenza e lasciamo che la nostra ricerca della pace “muoia” o continuiamo a insistere che ci debba e ci possa essere la pace?  Sono convinto che dobbiamo continuare, e farlo tenendo presente il più ampio contesto del conflitto. I nostri musicisti del West- Eastern Divan, i nostri studenti dell’Accademia Barenboim- Said, sono quasi tutti direttamente coinvolti. Molti dei musicisti vivono nella regione, e anche gli altri hanno molti legami con la propria patria. Questo rafforza la mia convinzione che ci possa
essere una sola soluzione a questo conflitto: sulla base dell’umanesimo, della giustizia e dell’eguaglianza e senza forza armata e occupazione.


“La Stampa” - 14 ottobre 2023
Noi e la grammatica della scienza
di Elena Cattaneo

Ogni lingua ha una grammatica che è necessario conoscere per costruire e comprendere le parole e dare loro un senso compiuto. Allo stesso modo la scienza ha una propria sintassi con cui comunica ciò che scopre e studia. Mi riferisco a concetti fondamentali, metodi e processi che fanno parte di una «cassetta degli attrezzi» che dovrebbe essere disponibile a ogni cittadino per orientarsi nel mondo e non cadere vittima delle narrazioni della pseudoscienza.   Tra questi, posso citare la comprensione degli ordini di grandezza, delle probabilità, della differenza tra rischio e pericolo, o tra correlazione e causalità, fino alla logica e matematica di base. Questi strumenti cognitivi, necessari all'articolazione di ogni discorso razionale, risultano presupposti essenziali di ogni tipo di ragionamento scientifico. La fiducia nella scienza (soprattutto biomedica) passa attraverso la diffusione tra i cittadini di questi «utensili» cognitivi; meno si ha confidenza con essi, più gli individui e le società rischiano di trovarsi in balìa di narrazioni avulse dalla realtà.


“Corriere della Sera” - 13 ottobre 2023
Viaggio tra i segreti della scuola italiana (che può vincere la sfida del futuro)
di Aldo Cazzullo
Il saggio di Fregonara e Riva tra occasioni perse e talenti

«Non sparate sulla scuola. Sarà anche invecchiata, piena di difetti e a corto di risorse, ma resta la più grande comunità organizzata del Paese. È lì che ogni mattina quasi nove milioni di bambini, ragazzi e adulti, dai 3 ai 67 anni, si danno appuntamento per “sfregare i loro cervelli l’uno contro l’altro”, come diceva già cinquecento anni fa Montaigne. Certo, se la giudichiamo solo con il metro dei test Invalsi, scricchiola da tutte le parti. Ma per alcune sue caratteristiche rappresenta ancora oggi un modello da difendere: è aperta a tutti, è inclusiva, è gratuita e resta competitiva con il sistema privato che in altri Paesi invece ha preso il sopravvento».
Gianna Fregonara e Orsola Riva sono scrittrici che non hanno dimenticato di essere anche croniste. Fin dall’incipit del loro libro che esce oggi da Solferino — «Non sparate sulla scuola» — si comprende il carattere del loro lavoro: non solo un’inchiesta sull’istruzione, ma un racconto del Paese, ambientato in un luogo-chiave, dove le nuove generazioni si formano e incontrano quelle che le hanno precedute.


"Il Sole 24 Ore" - 12 ottobre 2023
Crisi climatica, le promesse e i rischi dell’ingegneria
di Elena Comelli
Emergenza. Con il sesto rapporto l’Ipcc ha preso atto che, oltre a ridurre le emissioni, occorre esplorare le tecnologie, dalla rimozione con mezzi meccanici dei gas serra alla schermatura dalla radiazioni solari

«Datemi una nave piena di solfati di ferro e vi darò la prossima glaciazione». Questo era lo slogan di John Martin, un oceanografo americano padre della “teoria del ferro”, che aveva il pallino di fertilizzare le zone morte degli oceani, per innescare una fioritura di fitoplancton capace di assorbire milioni di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera, raffreddando così il clima. L’eredità di “Iron Man”, scomparso anzitempo nel ’93, è stata raccolta da una serie di start up, fra cui l’australiana Ocean Nourishment, che speravano di riuscire a commercializzare la fertilizzazione degli oceani guadagnando crediti di carbonio, analogamente a quanto succede con i progetti di riforestazione. A oggi, però, prevale la prudenza.


“Corriere della Sera” - 11 ottobre 2023
Kfar Aza, la fine dell’odio mai così lontana
di Paolo Giordano
Abbiamo ripensato a noi stessi, all’Occidente in senso largo, e all’illusione di vivere quasi spensieratamente. A Kfar Aza, Hamas ha sterminato i bambini di Israele

Kfar Aza è un nome che abbiamo sentito per la prima volta poche ore fa e che non dimenticheremo mai: l’esercito israeliano ha reso noto ieri che nel kibbutz sono stati trovati, fra le decine di morti lasciati da Hamas, anche quaranta bambini, alcuni dei quali decapitati, e alcuni dei quali ancora neonati. Forse un editoriale dovrebbe interrompersi qui, lasciare che quest’unica frase irradi attorno a sé il suo portato, in onde concentriche. Lo sgomento, o meglio la nausea fisica che mi è capitato di provare ieri, sono reazioni più esaustive di molti ragionamenti. Ma qui
abbiamo l’obbligo, o almeno l’abitudine, di intercettare queste onde e di provare ad analizzarle mentre ci stanno ancora attraversando. Consapevoli di muoverci attraverso un campo ideologico minato da ogni parte, in cui ciascuna frase viene passata ai raggi X perché dovrebbe contenere in sé la consapevolezza di decenni di violenze, quando è evidente che non può farlo. Ma consapevoli anche che certi eventi costituiscono dei salti quantici, delle singolarità tali da meritare quel coraggio.


“La Stampa” - 10 ottobre 2023
Goldin, il Nobel che riscatta le donne
di Elsa Fornero

In giorni come questi, costellati di notizie molto tristi, quella del Nobel per l'economia assegnato a Claudia Goldin è una bellissima eccezione. E non soltanto perché è il terzo - sui 55 Nobel per l'Economia, una disciplina notoriamente maschilista, ma non certo l'unica - assegnato a una donna, ma anche perché il premio le è stato attribuito proprio per i suoi studi sulle donne, sui loro svantaggi rispetto agli uomini per quanto riguarda occupazione, retribuzioni, avanzamenti di carriera, raggiungimento di posizioni di vertice.
Goldin, americana dell'Università di Harvard, è in effetti una pioniera dell'"economia di genere", che ancora oggi suscita spesso smorfie di scetticismo e battute sarcastiche sul fatto che anche le giurie dei premi più prestigiosi, come appunto il Nobel, si inchinerebbero alle "mode culturali", come da molti è ancora ritenuta la parità di genere.


“La Stampa” -  8 ottobre 2023
Festival di Salute - Nobel Medicina
di Gregg L.Semenza

La gente, perlopiù, ammette che l'unica cosa di cui non è possibile fare a meno a lungo è l'ossigeno (se la pensate diversamente, provate a trattenere il fiato). Il mio laboratorio ha lavorato 30 anni per comprendere come reagisce il corpo quando percepisce i cambiamenti della quantità di ossigeno.  Lo racconterò al Festival di Salute: abbiamo iniziato studiando in che modo il corpo controlli la produzione dei globuli rossi, che intercettano l'ossigeno nei polmoni e lo recapitano a ciascuna cellula tra i tanti trilioni. Il vostro midollo osseo produce oltre due milioni di globuli rossi al secondo e quindi, se il vostro datore di lavoro o il vostro coniuge vi accusano di non essere produttivi, ora potete smentirli e mettere le cose in chiaro.


"Il Sole 24 Ore" -  8 ottobre 2023
Al via il nuovo Cern: aperto, trasparente e (molto) made in Italy
di Lello Naso
Science Gateway. Inaugurato ieri a Ginevra l’hub di divulgazione ideato da Gianotti, progettato da Piano e finanziato dalla Fondazione Stellantis

Visto dall’alto, il cuore del nuovo Cern sembra un binocolo con due cannocchiali bianchi e un ponte di collegamento trasparente. Che, in realtà, è una passerella sei metri sopra la strada e la linea di confine tra Francia e Svizzera. Ai lati dei cannocchiali, collegati anch’essi dalla passerella, tre grandi pannelli solari, due a Sud e uno a Nord, che coprono le sale e un auditorium da 900 posti. Il nuovo Cern di Ginevra è nato ieri con l’inaugurazione dello Science Gateway ideato da Fabiola Gianotti, responsabile della gestione dell’istituto dal 2014, progettato da Renzo Piano, costruito da Maltauro e Cimolai e finanziato in larga parte dalla Fondazione Stellantis di John Elkann (45 milioni di franchi svizzeri sui 75 del costo dell’opera) e da altri soggetti, tra cui la Fondazione Carla Fendi (si veda Il Sole 24 Ore di ieri).


“La Stampa” -  7 ottobre 2023
Più morti di clima che di Covid qualcuno ascolti l'appello del Papa
di Giorgio Parisi

Sono molto lieto di essere qui a commentare l'esortazione apostolica Laudate Deum: è un intervento estremamente necessario visto che i governi se ne infischiano del cambiamento climatico e che la voce di quelli che sostengono l'importanza di combatterlo è una voce che grida nel deserto. L'esortazione apostolica si rivolge non solo ai fedeli ma a tutte le persone di buona volontà, perché, come dice spesso il Papa, nessuno può salvarsi da solo.
L'esortazione comincia riportando una serie impressionante di fatti basati sulla scienza: il Papa descrive accuratamente la situazione, utilizzando i documenti dell'Ipcf che sono le migliori sintesi scientifiche sull'argomento. Questo incipit scientifico può sembrare strano in un documento papale,
ma il Papa ne spiega subito il motivo: «Sono costretto a fare queste precisazioni, che possono sembrare ovvie, a causa di certe opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche all'interno della Chiesa cattolica».


"La Repubblica" -  7 ottobre 2023
Il Nobel della perseveranza
di Roberto Burioni
Medicina

Il Premio Nobel 2023 per la Medicina è stato assegnato a Katalin Karikó e Drew Weissman per il loro lavoro pionieristico sull’Rna messaggero che ha reso possibile la messa a punto del vaccino contro il Covid.
Katalin Karikò è una profuga ungherese che nel 1985, con 1.200 dollari cuciti dentro un pupazzetto di peluche, arrivò a Philadelphia per inseguire il suo sogno: fare la ricercatrice in campo biomedico occupandosi dell’Rna messaggero. Karikó non ha avuto una vita facile: dotata di una personalità estroversa e di un carattere molto spigoloso, il suo percorso accademico è stato molto travagliato e non privo di insuccessi. Nel 1997, mentre lavorava alla Pennsylvania University, conobbe Drew Weissman.
Alcuni dicono che fu una cordiale e occasionale conversazione davanti a una fotocopiatrice, altri che fu una furiosa litigata per la precedenza nell’usare questa macchina da ufficio. In ogni caso, da quel momento cominciarono a lavorare insieme.


"Il Sole 24 Ore" -  6 ottobre 2023
Il merito si coniuga con una scuola che non discrimina
di Daniela Fatarella
Educazione

Il tema della povertà educativa oggi in Italia sta diventando un terreno scivoloso, tra chi comincia a parlarne in termini di retorica e chi invece sembra voler ignorare l’impatto di questo fenomeno sulle nuove generazioni e sul futuro del Paese.
Eppure i dati parlano chiaro. Fuori dal Covid, dalla discussa qualità sulla didattica a distanza e rientrati nell’ordinaria routine scolastica, i dati Invalsi del 2023 offrono una fotografia che non può non farci riflettere profondamente. Anche quest’anno uno studente su due esce dalle superiori con competenze inadeguate in italiano e matematica. Prime crepe iniziano a vedersi anche alla primaria, che resta il fiore all’occhiello della scuola italiana, e si confermano pesanti divari territoriali, con il Sud indietro e molto distante dal Nord, e una dispersione implicita che penalizza le famiglie che provengono da situazioni socioeconomiche meno favorevoli.


“Corriere della Sera” -  6 ottobre 2023
La scienza sia più sincera
di Vincenzo Crupi
Parliamo degli errori in medicina.Per il bene di tutti.

Proprio in questi giorni, con l’assegnazione del Premio Nobel per la Medicina a Katalin Karikò e Drew Weissman per i vaccini antiCovid, si celebrano scoperte scientifiche che hanno influenzato le cure mediche in modo dirompente, con una rapidità di sviluppo e di applicazione senza precedenti. In effetti, l’acquisizione di strumenti sempre più efficaci e sofisticati (nella diagnosi, nel trattamento, nell’organizzazione) è al cuore della medicina contemporanea e procede a ritmi davvero impressionanti. Occorre ricordarsi di una cosa, però: questi avanzamenti devono spingerci a riflettere ancora di più sul modo in cui li utilizziamo con le nostre decisioni concrete al di fuori dei laboratori.


“Corriere della Sera” -  5 ottobre 2023
Gli 800 mila ricoveri perduti
di Milena Gabanelli e Simona Ravizza
L'analisi dei dati AGENAS che confrontano il 2022 con il 2019: è come se fossero state cancellate 40 strutture del SSN. Il privato accreditato cresce, ma interviene se gli conviene.

«C’è sempre una soluzione a tutto, ciò che conta è la salute», dice l’antico proverbio. Lo dice anche l’articolo 32 della Costituzione: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività». Su questo diritto abbiamo costruito uno dei sistemi sanitari migliori al mondo, salvo poi svuotarlo pian piano nel corso degli anni, pentircene, e giurare di risanarlo.
Bene, guardiamo com’è oggi la situazione in Italia con un’elaborazione in esclusiva di Dataroom su dati dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che fa capo al ministero della Salute, e che per la prima volta ci permettono di capire davvero cosa è successo negli ospedali italiani dopo i due anni orribili del Covid. Il 2022 dovrebbe essere stato un anno di ritorno alla normalità, in cui è possibile anche recuperare l’attività rimasta indietro nei mesi clou dell’epidemia.


"Il Sole 24 Ore" -  4 ottobre 2023
Il premio va agli studi sui movimenti degli elettroni
di Patrizia Caraveo
Nobel per la fisica

I veri protagonisti del premio Nobel 2023 per la Fisica sono gli elettroni, particelle che, orbitando intorno al nucleo degli atomi, regolano la capacità di questi ultimi di unirsi per formare le molecole, cioè la grande maggioranza della materia intorno a noi e dentro di noi. Per studiare i loro velocissimi movimenti nel corso delle reazioni chimiche, quando gli elettroni «di valenza» passano da un atomo all’altro finendo per essere condivisi in modo da permettere la formazione dei legami molecolari, Pierre Agostini, Ferenc Krausz e Anne L’Huillier hanno sviluppato, in modo indipendente, la attofisica. Si tratta della fisica sui tempi scala degli attosecondi, una unità di misura corrispondente ad un milionesimo di milionesimo di milionesimo di secondo. In altre parole, ogni secondo contiene 10 alla 18 attosecondi (1 seguito da 18 zeri), un numero più grande del gran totale dei secondi che sono trascorsi dall’inizio dell’Universo.


“La Stampa” -  3 ottobre 2023
La necessità di finanziare la ricerca di base
di Antonella Viola

Leggendo velocemente la notizia dell'assegnazione del premio Nobel per la Medicina a Katalin Karikò e Drew Weissman si potrebbe pensare che sia un premio assegnato alla creazione dei vaccini per il Covid19. In realtà le cose non stanno esattamente così anche se, tra le tante persone che hanno contribuito allo sviluppo dei vaccini a mRNA, i due scienziati premiati con il Nobel hanno avuto un ruolo determinante. Facciamo un passo indietro di circa 50 anni e andiamo in Ungheria dove Katalin Karikò, dopo la laurea in biologia e il dottorato di ricerca in biochimica, deve lasciare l'istituto dove lavora perché non ci sono fondi per pagarle lo stipendio. Così prende marito e figlia di soli 2 anni e con l'equivalente di 1200 euro, recuperati vendendo l'automobile e nascosti nell'orsacchiotto della figlia, parte per la grande avventura negli Stati Uniti. Karikò ha infatti un'idea che la appassiona: vuole utilizzare le molecole di RNA per inviare messaggi alle cellule e curare malattie. L'RNA messaggero (mRNA) è una molecola che copia i geni presenti sul DNA e che serve da stampo per la creazione delle proteine.


“Corriere della Sera” -  3 ottobre 2023
Il valore della ricerca e le (tante) vite salvate
di Giuseppe Remuzzi
I due scienziati e il valore del loro lavoro

Il Nobel per la Medicina a Katalin Karikó e Drew Weissman «per i vaccini mRna contro il Covid». Undici mesi per mettere a punto un rimedio immunizzante che ha salvato molte vite. Il valore dei loro studi non è servito solo per la pandemia, ma potrebbe portare a una svolta per la malaria e i tumori.
Il 7 ottobre del 2021 il New England Journal of Medicine pubblica un lavoro di Lynda Stuart «In Gratitude for mRNA Vaccines», un’ode in onore di chi ha regalato al mondo i vaccini a mRNA. «Nessuno ti ringrazia — di solito — per averti salvato da una malattia che nemmeno sapevi ti avrebbe colpito» scrive Bill Foege, e per cui avresti potuto morire, si dovrebbe aggiungere. Da noi molti hanno preso posizione contro i vaccini, perfino persone colte e assolutamente riconosciute nel loro campo; ma chi di loro sapeva davvero cosa fosse un vaccino e quanto è lunga e piena di imprevisti la strada per arrivarci? Il vaccino non è un farmaco qualsiasi, deve essere efficace, siamo d’accordo, ma anche assolutamente sicuro perché viene somministrato a gente sana e non ci si può permettere che qualcuno di loro si ammali a causa del vaccino.


"Il Sole 24 Ore" -  3 ottobre 2023
Nobel per la Medicina: scoperta rivoluzionaria a cui nessuno credeva
di Francesca Cerati
La storia. Il prestigioso premio è stato assegnato alla biochimica Katalin Karikó e all’immunologo Drew Weissman, i genitori dei vaccini a mRna

Il Nobel per la Medicina 2023 è una storia di perseveranza personale iniziata tre decenni fa, con una scienziata poco conosciuta e una carriera segnata da numerose battute d’arresto. Ma la determinazione della biochimica ungherese Katalin Karikó dell’Università della Pennsylvania (attualmente anche vicepresidente senior dell’azienda tedesca BioNTech) le ha dato ragione e ora è la tredicesima donna a vincere il prestigioso Premio in condivisione con il suo collaboratore di lunga data, l’immunologo Drew Weissman.
Prima che la loro scoperta portasse all’approvazione dei due vaccini Covid-19 basati sull’mRna alla fine del 2020 - contribuendo a salvare milioni di vite e prevenendo le forme gravi di malattia - era un ristagno scientifico. E per la scienziata ungherese la strada non è stata facile, anzi.


“La Stampa” -  3 ottobre 2023
"Una piattaforma per curare tante malattie il prossimo obiettivo sono i tumori"
di Valentina Arcovio
Intervista a Giuseppe Novelli

«Dalle malattie infettive all'ipercolesterolemia fino al cancro. Drew Weissman e Katalin Karikó ci hanno messo a disposizione una piattaforma universale per prevenire e curare molteplici patologie». È entusiasta Giuseppe Novelli, genetista dell'Università Tor Vergata di Roma, delle due nuovi menti ascese nell'Olimpo dei Nobel: «Le loro scoperte hanno prodotto un avanzamento della medicina che avrà ripercussioni per molti anni».
I vaccini anti-Covid hanno salvato milioni di vita. Era un Nobel già scritto?
«È indubbio il ruolo chiave del lavoro di Weissman e Karikó nello sviluppo dei vaccini anti-Covid, per cui il premio è già meritato per questo. Tuttavia, è piuttosto limitante, ridurre il lavoro dei due scienziati ai vaccini a Rna. Basta dare un'occhiata a PubMed, il database dove vengono censite tutte le pubblicazioni scientifiche: soltanto nell'ultimo anno ci sono oltre 16 mila pubblicazioni inserendo solo la parola chiave "Rna therapeutics". Questo dimostra lo straordinario interesse scientifico della molecola. Il filone di ricerca sulla possibilità di utilizzare l'Rna è di oltre 20 anni fa, ma soltanto dopo i recenti progressi nella produzione, modifica e rilascio cellulare di molecole hanno facilitato l'espansione delle terapie basate su di esse».