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Sui quotidiani e periodici settembre 2023

 # G.Parisi,Crisi globale e boom dei social così è svanita la fiducia nella scienza # B.Sterling,L’IA e la profezia di Primo Levi # S.Bernacchia,Scuola, con “Hop” la fisica in versione pratica e divertente # M.Pignatelli,Batterie di sabbia: così Helsinki accelera la transizione energetica # R.Giugni,Studiare l’ambiente a scuola # L.Fraioli,“Ormai l’acqua è una questione politica” # M.Flores,Bruno Pontecorvo sbaglia e se ne pente # G.Paolucci,Il paradigma di Youlsa # B.Vio,Basta scuse, adesso lavorate # S.Meo,La sfida dell’idrogeno # I.Bozzi,Percorsi, incontri e attività Quando leggere fa scuola # S.Lorenzetto,Producevo le mine antiuomo, poi sono andato a toglierle # E.B.C.Tucci,Stretta su sospensioni e bocciature (ma solo a fine anno scolastico) # A.D’Avenia,Il parrino # A.Teti,La sfida di comunicare i pensieri attraverso i segnali neurali # T.Pievani,Abbiamo intossicato Gaia La natura si vendica # M.Covacich,Siamo tutti cittadini: umani, capre e la lumaca che ho ucciso da bambino # D.Novara,La vera emergenza è l’educazioneE.B.C.Tucci,I dieci ritardi da superare per rilanciare la scuola italiana   # M.Recalcati,Scuola al via Gli insegnanti sono la luce # C.De Lillo,Puntare sulla scuola # G.Ravasi,Sapere # R.Manzocco,Gli esseri viventi sono più della somma delle parti # C.De Gregorio,Se io fossi un uomo # D.Piccini,Maestro di versi e (tra i banchi) maestro di vita # E.Serra,«Kayak, orsi e salmoni In Alaska con gli astronauti imparai a sopravvivere» # C.Saraceno,Per salvare i giovani coltiviamo l'umanità # M.Ammaniti,Non è così che si cura la piaga # A.Panebianco,Il merito e i suoi nemici # C.Nadotti,Granchi, funghi, batteri Il 60% delle estinzioni colpa delle specie invasive # E.Comelli,Il Belpaese dei «plasticofagi» # L.Bignami,Cosa c'è sul lato oscuro della Luna - Una sonda cinese ne svela i segreti # E.Stancanelli,La gioventù è meraviglia # A.E.Galeotti,"L'Italia ha paura dei filosofi perché impediscono le chiacchiere" # A.Elkann,"Per ora è solo un gioco ma le orche potrebbero ribellarsi agli umani" # T.Pievani,Homo, l’estinzione sfiorata #


“La Stampa” - 29 settembre 2023
Crisi globale e boom dei social così è svanita la fiducia nella scienza
di Giorgio Parisi
L'intervento

L'anno scorso, quando andava calando il numero degli italiani che si facevano inoculare la quarta dose del vaccino anti Covid, il ministro della Sanità mi ha chiesto in quanto scienziato di comparire in uno spot di 50 secondi per spiegare perché le persone fragili avrebbero fatto bene a sottoporsi a un'altra iniezione. Quello spot è stato trasmesso in televisione centinaia di volte. Ho ricevuto mail bellicose e su Twitter e Facebook sono stato (erroneamente) denunciato come uno che è a libro paga di Big Pharma.
All'apice della pandemia, nell'ottobre 2020, avevo vissuto un'esperienza simile. All'epoca ero presidente dell'Accademia dei Lincei, l'istituzione scientifica più importante in Italia, quando era in arrivo la seconda ondata di Covid. In un lungo articolo, che evidenziava la situazione epidemiologica nei dettagli, avevo spiegato che o si prendevano subito drastici provvedimenti oppure entro la metà di novembre avremmo dovuto aspettarci 500 morti al giorno (e purtroppo quella previsione si rivelò accurata). Subito dopo la pubblicazione del mio intervento, ho ricevuto molte mail che, con parole molto dure, mi dicevano che non avrei dovuto ficcare il naso nelle faccende altrui.


"La Repubblica" - 28 settembre 2023
L’IA e la profezia di Primo Levi
di Bruce Sterling
Quando il grande scrittore inventò, prima in un racconto e poi per un telefilm, il Versificatore, una macchina capace di creare poesie. Cinquant’anni prima di ChatGpt

Il Versificatore è il congegno più straordinario mai creato dalla fantascienza italiana.
È un dispositivo presente in un telefilm della Rai realizzato nel 1971 e a inventarlo fu niente po po di meno che Primo Levi. Negli anni Sessanta, influenzato dallo spirito dell’Era Spaziale e dal boom economico italiano, Levi si divertì a scrivere un certo numero di racconti di fantascienza incentrati su bizzarri macchinari. La Rai ne trasse dei telefilm. Il Versificatore è il migliore in assoluto.    Non è insolito che un oggetto di fantascienza appaia come prodotto reale dopo dieci o quindici anni — la serie televisiva americana Star Trek lo dimostra. Però è estremamente raro e davvero impressionante che un oggetto simile riveli aspetti profetici dopo sessant’anni. È il caso del Versificatore ,che è un moderno dispositivo di IA, un “large language model” immaginato e descritto da Levi prima dell’avvento del personal computer.


"La Repubblica" - 28 settembre 2023
Scuola, con “Hop” la fisica in versione pratica e divertente
di Sara Bernacchia
Parte il progetto di Fondazione Agnelli, Cern e Infn

Pipette, cilindri graduati e una lente d’ingrandimento. Ma anche palloncini, dadi colorati, polipetti, binari e collettori. Sono solo alcuni degli strumenti disponibili per rispondere a richieste tutt’altro che banali: dall’inserire un palloncino dentro un altro e far scoppiare solo il primo a far funzionare un acceleratore di palline.
Potranno farlo, in classe e non per forza in laboratorio, gli studenti delle scuole medie di tutta Italia grazie al progetto Hop (Hands-On Physics), che vuole diffondere un approccio didattico innovativo per lo studio delle materie scientifiche, a partire dalla fisica. La parola d’ordine di Hop — ideato e promosso dal Cern di Ginevra, dalla Fondazione Agnelli e dall’Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn) con il sostegno di Intesa San Paolo e di Stellantis Foundation — è “mettere le mani in pasta”, quindi sperimentare.


"Il Sole 24 Ore" - 24 settembre 2023
Batterie di sabbia: così Helsinki accelera la transizione energetica
di Michele Pignatelli
La storia. La startup Polar Night Energy nel 2022 ha lanciato un innovativo sistema di accumulo già usato per il teleriscaldamento. E ha piani ambiziosi

A vederla, più che una batteria, ricorda un silos, una vasca d’acciaio, 4 metri per 7, riempita con cento tonnellate di sabbia. Già dall’anno scorso garantisce il teleriscaldamento della cittadina di Kankaanpää, 13mila abitanti, 270 chilometri a Nordovest di Helsinki. A progettarla (e poi a realizzarla, insieme all’utility Vatajankoski) è stata una piccola startup finlandese dal nome evocativo, Polar Night Energy, la prima a lanciare su scala commerciale le cosiddette batterie di sabbia.
Sono, più propriamente, innovativi sistemi di accumulo di energia che, come quelli che utlizzano sale fuso o persino CO2, iniziano a farsi strada, anche in Italia, in tempi di transizione alle rinnovabili e riduzione della dipendenza dai combustibili fossili.


"La Repubblica" - 24 settembre 2023
Studiare l’ambiente a scuola
di Rosalba Giugni
Emergenza clima

Meno sai di una cosa, meno valore ha per te ed è quindi più facile da distruggere». Così l’attivista indigena Nemonte Nenquimo, soprannominata “l’eroina dell’ambiente”, uno dei volti più importanti dell’America Latina, si rivolgeva ai leader della Terra, nell’ottobre 2020, mentre gli incendi stavano devastando la sua Amazzonia.
Le sue parole ci tornano alla mente oggi, nei giorni in cui i nostri ragazzi si ritrovano sui banchi di scuola. Pur non avendo nessuna responsabilità saranno soprattutto loro a subire le conseguenze del cambiamento climatico che le azioni dell’uomo hanno determinato.  Ma rappresentano anche la possibilità di gettare le basi perché ci sia una vera inversione di tendenza. Ci lasciamo alle spalle un’estate di eventi climatici estremi.


"La Repubblica" - 24 settembre 2023
“Ormai l’acqua è una questione politica”
di Luca Fraioli
La classe dirigente sorda, la mancanza di visione, l’opinione pubblica non informata: ecco perché andiamo incontro al disastro Intervista a Giulio Boccaletti, esperto di sostenibilità a Oxford

«La siccità, più in generale la nostra relazione con l’acqua, è un fatto politico». Chi si aspettasse un trattato di climatologia, un saggio su come diminuiranno le precipitazioni sul Mediterraneo negli anni a venire o su quali stratagemmi usare per risparmiare acqua senza rinunciare alle nostre abitudini, rimarrebbe deluso. L’ultimo libro di Giulio Boccaletti, Siccità. Un Paese alla frontiera del clima (Mondadori), è in realtà un appello alla classe politica, e agli elettori che le delegano le decisioni, perché mettano la gestione delle risorse idriche al cento del dibattito pubblico. Prima che sia troppo tardi.
Boccaletti è direttore scientifico del Centro Euromediterraneo sui cambiamenti climatici, insegna Strategia e sostenibilità a Oxford, dopo una laurea in fisica a Bologna, per anni è stato consulente di governi alle prese con siccità e desertificazione. Al grande pubblico si è palesato con il precedente saggio, Acqua. Una biografia, che l’anno scorso l’Economist incluse nella sua top ten degli migliori libri dell’anno.


“Corriere della Sera” - 24 settembre 2023
Bruno Pontecorvo sbaglia e se ne pente
di Marcello Flores
Il fisico italiano fuggito dall’Occidente in Urss nel 1950, al culmine della guerra fredda, per timore del clima d’intolleranza verso i comunisti

In concomitanza con il successo del film Oppenheimer un altro importante fisico, figura di spicco dell’avventura atomica degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, è protagonista di una ricostruzione storica, questa volta in un libro: Maksimovic. La storia di Bruno Pontecorvo (Castelvecchi) di Giuseppe Mussardo, fisico alla Sissa di Trieste, che dieci anni fa ha prodotto un documentario con lo stesso titolo.
Pontecorvo, in realtà, è protagonista di meno di un terzo del volume di Mussardo, che dedica la maggior parte della ricostruzione a un racconto collettivo, mostrando le sue indubbie doti di divulgatore che gli valsero nel 2013 un premio «per i suoi notevoli contributi alla diffusione della conoscenza in fisica e alla crescita della cultura scientifica presso il vasto pubblico, in particolare con la realizzazione di una serie di film-documentari originali su grandi figure della fisica».


"Avvenire" - 23 settembre 2023
Il paradigma di Youlsa
di Giorgio Paolucci

Tra pochi giorni sarà festa grande a Neguena, piccolo villaggio nel cuore del Mali. Il 2 ottobre verrà inaugurata “la scuola che non c’era e adesso c’è” e sessanta bambini cominceranno a frequentarla. È l’epilogo di una storia afroitaliana che merita di essere raccontata per la sua emblematicità. Quando Youlsa Tangarà aveva sei anni era l’unico studente del villaggio, gli altri bambini andavano a lavorare nei campi, a pascolare animali o a cercare polvere d’oro nei fiumi per dare una mano alle famiglie.    Lui no, perché suo padre credeva fortemente nell’istruzione e voleva dargli un futuro diverso da quello dei coetanei. Ma a Neguena non c’era la scuola, e così Youlsa percorreva tutti i giorni otto chilometri a piedi sotto il sole dell’Equatore per andare e tornare dalla scuola nel villaggio vicino.


“La Stampa” - 20 settembre 2023
Basta scuse, adesso lavorate
di Bebe Vio
Pubblichiamo il testo del discorso pronunciato da Bebe Vio ieri alla Camera dei deputati durante le celebrazioni per i 75 anni della Costituzione.

Buongiorno a tutte le autorità, e buongiorno a tutti gli studenti che sono qua: ciao! È molto bello essere qua per rappresentare i giovani(...) 75 anni della Costituzione sono tantissimi, oggi siamo qua per ricordare in particolare l'articolo 34 che è quello che riguarda l'istruzione. In realtà l'istruzione io l'ho sempre vista come un mezzo per ottenere quello che vorrei ottenere nella vita. Tutti noi abbiamo un sogno. (...) E l'istruzione ci dà la possibilità e il potere di poterci arrivare. (...) Per riuscire a realizzare i nostri sogni la cosa indispensabile è riuscire a trasformarli in obiettivi (...) Per me la scuola è sempre stato quel luogo stupendo dove potevo fare squadra con i miei compagni di classe. (...)


"La Repubblica" - 20 settembre 2023
La sfida dell’idrogeno
di Santolo Meo
La strategia che manca sull’energia

L’idrogeno verde: quale sarà il conto da pagare per l’assenza di strategie? L’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (Fer) non potrà risolvere tutte le istanze di energia che provengono dal mondo economico. Ci sono settori quali la produzione dell’acciaio, del cemento, le raffinerie e settori dei trasporti quali l’aviazione, il trasporto marittimo, gli autotrasporti a lunga distanza che sono difficili attualmente da decarbonizzare perché richiedono carburante ad alta densità energetica o calore intenso. Sono quei settori cosiddetti hard-to-abate, dove per ridurre l’impatto ambientale appare più promettente ricorrere, come vettore energetico, all’idrogeno piuttosto che all’energia elettrica. L’idrogeno può essere ottenuto dalreforming degli idrocarburi (cosiddetto idrogeno “grigio” che però da luogo anche alla produzione di anidride carbonica, o idrogeno “blu” se l’anidride carbonica emessa viene immagazzinata).


“Corriere della Sera” - 20 settembre 2023
Percorsi, incontri e attività Quando leggere fa scuola
di Ida Bozzi
Tre progetti del Gruppo Gems. Dai giovanissimi alle superiori, le bussole per insegnanti, librai e famiglie

Tre strumenti per insegnanti, educatori, librai e famiglie, per costruire percorsi di lettura per i bambini e i ragazzi, dalle scuole elementari e medie fino alle superiori, nell’ambito delle iniziative del gruppo Gems per la scuola.
Intanto, nasce Il Libraio Scuola, nuova sezione dedicata del sito ilLibraio.it del Gruppo Gems (scuola.illibraio.it); inoltre, torna per la terza edizione la guida Lettori si diventa, progetto promosso da Salani per elementari e medie (che ha anche un suo sito, salani.it/lettorisidiventa). E debutta la nuova guida digitale gratuita Leggere il mondo, per le superiori, promossa da Il Libraio Scuola, che ha la consulenza didattica dell’insegnante di Lettere Gloria Maria Ghioni. Nella nuova sezione del sito ci si può inoltre abbonare alla newsletter che propone anteprime e novità. La sezione contiene anche un archivio con numerosi articoli e approfondimenti sui temi della scuola e della lettura.


“Corriere della Sera” - 19 settembre 2023
Producevo le mine antiuomo, poi sono andato a toglierle
di Stefano Lorenzetto
Vito Alfieri Fontana Da fabbricante di morte a sminatore nei Balcani «Salvato da mio figlio: aveva 8 anni quando mi diede dell’assassino»

Si fa presto a dire mine antiuomo. Quali? Ve ne sono di due tipi: a pressione e a frammentazione. Le prime esplodono se vengono calpestate e dilaniano il piede, la gamba, i genitali; le seconde si attivano con un filo d’innesco e uccidono all’istante. Per lo sventurato che vi inciampa meglio le seconde, verrebbe da dire, se non fossero imbottite di schegge metalliche che feriscono chiunque si trovi nei 10.000 metri quadrati di terreno circostante. Vito Alfieri Fontana, ex imprenditore di Bari, ha prodotto 2,5 milioni di mine. Cominciò quando aveva 26 anni. Da un trentennio ha smesso. Ha riscattato la sua prima vita da fabbricante di morte con una seconda vita da operatore umanitario di Intersos nei Balcani. È andato a
toglierne 2.000 da Kosovo, Serbia e Bosnia, ha sminato Sarajevo.


"Il Sole 24 Ore" - 18 settembre 2023
Stretta su sospensioni e bocciature (ma solo a fine anno scolastico)
di Eugenio Bruno Claudio Tucci
La riforma Valditara. Oggi in Cdm il Ddl che ripristina il voto in condotta anche alle medie e alle superiori e con il 6 prevede debiti da recuperare in educazione civica. L’obiettivo è avere la legge prima degli scrutini

Valutazione del comportamento e sospensioni, si cambia. È atteso oggi sul tavolo di Palazzo Chigi il Ddl che traduce in norme gli annunci estivi del ministro Giuseppe Valditara sul pacchetto di misure di contrasto al bullismo e alla violenza a scuola. Il provvedimento, una manciata di articoli in tutto, contiene anche l’avvio della riforma sperimentale dell’istruzione tecnica e professionale, con il debutto (dal 2024/25) della nuova filiera formativa “tecnologico-professionale”, destinata a coinvolgere in un’ottica di “campus”, istituti tecnici, istituti professionali statali, percorsi Ifts, IeFp regionale e Its Academy, e su cui si è registrato un largo consenso tra parti sociali, mondo della scuola, ed esperti di education.


“Corriere della Sera” - 18 settembre 2023
Il parrino
di Alessandro D’Avenia

Il 15 settembre di 30 anni fa, nel giorno del suo 56° compleanno padre Pino Puglisi fu ucciso dalla mafia con un colpo di pistola alla nuca. Era il professore di religione del mio liceo, il Vittorio Emanuele II di Palermo, e stava per noi cominciando il quarto anno. Quel mercoledì 3P, questo il suo soprannome tra i ragazzi, si era recato per l’ennesima volta in Comune per chiedere la bonifica dei sotterranei dei palazzoni di via Hazon, nel quartiere di Brancaccio, di cui era parroco. Quei locali erano teatro di duelli mortali tra cani su cui scommettere, spaccio e prostituzione minorile gestiti dalla mafia. 3P insisteva perché i locali venissero liberati e destinati alla grande assente del quartiere: la scuola media. Ho sempre visto nel gesto di bussare alle porte dell’amministrazione pubblica uno dei punti fondamentali del suo testamento.


"Il Sole 24 Ore" - 17 settembre 2023
La sfida di comunicare i pensieri attraverso i segnali neurali
di Antonio Teti
Scienza sperimentazione

«Un rendering in tempo reale e ad alta risoluzione dell'attività cerebrale del paziente è apparso sullo schermo. Il sistema aveva fornito l'immagine a più alta risoluzione del pensiero umano mai registrata. È stato incredibilmente surreale, ho avuto i brividi». Questa è stata l'affermazione di Craig Marmel, presidente e chief product officer di Precision Neuroscience, nel momento in cui sono iniziate a scorrere le prime immagini del paziente sottoposto a una delle sperimentazioni più avveniristiche del futuro: visualizzare i pensieri dell'uomo. Fondata nel 2021 da un co-fondatore di Neuralink, la start up che studia le possibilità di interfacciamento cervello-computer di Elon Musk, Precision, a differenza di Neuralink e di altre aziende del settore come Paradromics e Blackrock Neurotech, che studiano la possibilità di innestare un elettrodo nel tessuto cerebrale dell'uomo per accedere ai suoi pensieri, conduce una sperimentazione finalizzata alla creazione di una tecnologia che possa consentire ai pazienti con paralisi e altre malattie degenerative di comunicare con il mondo esterno attraverso segnali neurali.


“Corriere della Sera” - 17 settembre 2023
Abbiamo intossicato Gaia La natura si vendica
di Telmo Pievani
L’evoluzionista americano Niles Eldredge, ospite al festival Una Sola Terra di Brescia, lancia un grido d’allarme: siccità, incendi, inondazioni, epidemie, carestie sono il prodotto del comportamento distruttivo dell’uomo.

Per quasi mezzo secolo, dal 1964 al 2012, ha occupato la prestigiosa scrivania di curatore della sezione di paleontologia degli invertebrati all’American Museum of Natural History di New York, circondato da armadi ricolmi di fossili di trilobiti, artropodi estinti da 250 milioni di anni. Tra i maggiori evoluzionisti viventi, Niles Eldredge ha contribuito a innovare la spiegazione della storia naturale proponendo nel 1972, insieme al collega Stephen J. Gould (1941-2002), la teoria degli equilibri punteggiati. Riprendendo spunti già presenti nell’opera di Charles Darwin, nei decenni successivi ha proposto una visione a più livelli dell’evoluzione, in cui l’ecologia ha un ruolo importante quanto la genetica.


“Corriere della Sera” - 17 settembre 2023
Siamo tutti cittadini: umani, capre e la lumaca che ho ucciso da bambino
di Mauro Covacich
Prendere a calci un animale, insistere finché muore, spronati da spettatori sempre più eccitati... Perché è successo? Perché succede continuamente? Perché affascina la violenza di un incontro di Mma?

Prendere a calci una capra, insistere finché muore, incoraggiati da decine di spettatori sempre più eccitati via via che l’animale soccombe al dolore. Ho pensato a lungo a questa scena. Non mi è mai capitato di assistere a qualcosa di simile, ma so che succede spesso, in mille modi diversi. È un gesto che mi interessa, forse perché anch’io sarei potuto finire così — intendo come quei ragazzi, non come la capra — se le circostanze della vita non mi avessero salvato in tempo.
Ricordo, ad esempio, un pomeriggio d’estate, mio padre mi aveva affdato per un paio d’ore a un suo amico che aveva un piccolo podere — un orticello, qualche albicocco —, avrò avuto cinque-sei anni, non di più. A un certo punto, mentre l’uomo mi illustrava le bellezze della vita nei campi, è sbucata tra i nostri piedi una lumaca.


“Riforma” - 15 settembre 2023
La vera emergenza è l’educazione
di Daniele Novara

Con il Decreto Legge Caivano il governo cerca di evidenziare i valori della destra vera e profonda che in questo primo anno hanno faticato a emergere. Un tentativo mal riuscito visto che da tempo Matteo Salvini chiede l’abbassamento dell’imputabilità dai quattordici ai dodici anni.

La norma non è passata perché alcuni provvedimenti avrebbero messo in crisi il sistema giudiziario minorile costruito sull’idea del recupero dei trasgressori minorenni. Comunque il Decreto sembra avere raggiunto il suo scopo introducendo nell’immaginario collettivo l’idea che i ragazzi che sgarrano debbano essere perseguiti penalmente come unica strada da percorrere per ottenere risultati.
Ma l’Italia, con il suo sistema fondato sulla rieducazione e non sulla pura condanna, si è guadagnata nel mondo una posizione di prestigio. Una legislazione ispirata da grandi figure – basti pensare al giudice minorile Gian Paolo Meucci, amico di don Lorenzo Milani – che si sono battute per un’idea alternativa alla semplice contenzione e hanno saputo coinvolgere le Forze dell’ordine in una visione mirata al recupero e alla prevenzione, applicando misure alternative.


"Il Sole 24 Ore" - 13 settembre 2023
I dieci ritardi da superare per rilanciare la scuola italiana
di Eugenio Bruno Claudio Tucci
La fotografia dell’Ocse. L’Italia spende il 4,2% del Pil in istruzione contro il 5,1% di media. Senza diploma il 22% dei giovani (anziché il 14). Cala il rapporto tra professori e studenti, stipendi giù del 4%

La scuola italiana è ancora a metà del guado. La conferma ce la fornisce il rapporto annuale «Education at a glance 2023» dell’Ocse che, anche stavolta, arriva in coincidenza con l’avvio del nostro anno scolastico. Fornendoci una bussola in più, peraltro di tipo comparato, per pesare i ritardi (piccoli e grandi) con cui il mondo dell’istruzione si confronta da anni e individuare la rotta da seguire per cominciare a superarli. Ecco i dieci principali, in attesa che le riforme già in cantiere o in arrivo (uno su tutto il restyling della filiera tecnico-professionale) diano i primi frutti.


“La Stampa” - 11 settembre 2023
Scuola al via Gli insegnanti sono la luce
di Massimo Recalcati

La riapertura delle scuole appartiene ad un rituale sociale di cui tendiamo ad ignorare l'importanza assimilandolo a un fenomeno della natura come fosse il ciclo inesorabile delle stagioni. A rafforzare questa assimilazione è la dimensione della Scuola come un dispositivo burocratico sempre più lontano dalla vita vera. Le norme grigie che strutturano il tempo scolastico (calendari, riunioni, programmi, valutazioni, ecc.) favoriscono la sua rappresentazione come una istituzione condannata a una ripetizione senza sorpresa. Un peso al collo o una condanna nel vissuto di molti studenti. Una incombenza necessaria in quello di molti insegnanti. Il processo di istituzionalizzazione della Scuola tende infatti a consumare anche i migliori.


"La Repubblica" - 11 settembre 2023
Puntare sulla scuola
di Claudia De Lillo
Riprendono le lezioni

Correva l’anno scolastico 1902/1903 e in una scuola elementare in Sardegna una maestra assegnò ai suoi alunni di quinta un tema in classe: “Se un tuo compagno benestante e molto intelligente ti avesse espresso il proposito di abbandonare gli studi, che cosa gli risponderesti?”.
Non sappiamo quanti ragazzini fossero seduti ai banchi di quell’aula. Probabilmente erano molti, avevano dieci anni o poco più, portavano capelli corti e grembiuli neri che li rendevano tutti uguali davanti alla lavagna e alla maestra. “Io, caro amico, non potrò mai abbandonare gli studi che sono la mia unica speranza di vivere onoratamente quando sarò adulto, perché come sai, la mia famiglia non è ricca di beni di fortuna”, scrisse quel giorno uno di loro.


"Il Sole 24 Ore" - 10 settembre 2023
Sapere
di Gianfranco Ravasi
Se sai, sei. Se non sai, sarai di qualcun altro .

Nonostante appartenga a una generazione e a una fascia storica del nostro passato – è morto, infatti, nel 1967 – don Lorenzo Milani rimane una figura ancora attuale, capace di stimolare e di provocare una società che permane sonnolenta e indifferente, nonostante la frenesia impressa dalla tecnica e dalla scienza.

L’asserto che abbiamo citato, anche attraverso la forza dell’assonanza («se sai, sei»), centra un problema sempre rilevante, quello della necessità dell’istruzione e del suo nesso col potere.


"Il Sole 24 Ore" - 10 settembre 2023
Gli esseri viventi sono più della somma delle parti
di Roberto Manzocco
Biologia. Agricoltura, medicina e ecologia: il nuovo paradigma dell’olobionte potrebbe aiutare a comprendere sistemi complessi

Facendo la somma di tutte le cellule che compongono il corpo umano, si ottiene una cifra astronomica: tra 30 e 37mila miliardi – numero caratteristico di un maschio adulto di circa 70 chili. Se poi aggiungiamo tutte le altre creature che vivono in noi abitualmente, a volte collaborando, a volte competendo, a volte approfittandosi di noi – funghi, batteri, virus – la cifra in questione raddoppia – il peso aggiuntivo non aumenta però più di tanto, un misero 0,3% in più. Perché è questo che noi siamo, veri e propri ecosistemi che ospitano moltissime entità biologiche diverse. E, per indicare queste strane entità multiple – piante, animali, esseri umani e relativi ospiti – la biologia ha coniato un termine: «olobionte». È un nuovo paradigma, quello dell'olobionica, che potrebbe rivoluzionare il modo in cui gestiamo l'agricoltura, gli equilibri ecologici e la salute umana.


"La Repubblica" - 10 settembre 2023
Se io fossi un uomo
di Concita De Gregorio
Violenze sulle donne e appelli

Se fossi un uomo mi sentirei terribilmente offeso da questa corale raccomandazione rivolta alle ragazze: state attente. Non bevete, non vestite abiti che scoprono la pelle, non accettate passaggi degli sconosciuti. Meglio ancora, non uscite la sera: state a casa. Se fossi un uomo mi sentirei trattato come un poveretto, un essere umano non in grado di attivare il raziocinio, un essere fuori controllo pericoloso per la società: un animale selvatico che agisce in base all’istinto predatorio, incapace di governarlo. Un incontinente, insomma. Esattamente come uno che si fa pipì addosso o per strada al primo impulso, incapace di trattenere la minzione fino al bagno. Ma stranamente noto che gli uomini non si sentono offesi, almeno non la maggioranza che anzi annuisce, dice certo, proprio così: se provocano, se non stanno attente allora ecco, vedete, si espongono al pericolo.
Cioè: state ammettendo di costituire un pericolo? Non me lo spiego, questo silenzio maschile, questa mancata ribellione all’evidenza che se tu mi passi davanti a capo scoperto, coi capelli al vento, con l’ombelico esposto, se non sei lucida perché hai bevuto un bicchiere di troppo allora è chiaro che io ti aggredirò perché sai, io sono un animale, che ci posso fare, sono fatto così. Signori, vi prego. Non lasciate che nel discorso pubblico e condiviso vi si tratti da bestie.


“Corriere della Sera” - 10 settembre 2023
Maestro di versi e (tra i banchi) maestro di vita
di Daniele Piccini
Voce lirica tra le maggiori del nostro Novecento, Giorgio Caproni insegnò alle elementari prima in Liguria e poi a Roma. La pubblicazione dei suoi registri di classe, che si chiudono mezzo secolo fa esatto, testimonia la sua vocazione educativa

Che cosa ci fa un grande poeta del Novecento su una cattedra di scuola elementare? E come vive la routine del suo lavoro?

Non è un binomio ovvio quello tra intellettuale e maestro. A viverlo fino in fondo, in trentotto anni di carriera, è stato Giorgio Caproni (1912-1990), il poeta indimenticabile del Seme del piangere (1959), scritto per la morte della madre Anna Picchi, e poi delle estreme, radicali inchieste metafisiche in versi, da Il franco cacciatore (1982) al postumo Res amissa (1991). Una prima rivelazione è che il poeta si sentì sempre nel proprio elemento tra gli alunni (lo scrive nel febbraio 1966). I suoi registri di classe, da quello dell’anno 1936-1937 ad Arenzano, sulla riviera Ligure, fino a quelli dei primi anni Settanta alla scuola elementare «Francesco Crispi» di Roma, attraversano del resto diverse Italie.


“Corriere della Sera” -   9 settembre 2023
«Kayak, orsi e salmoni In Alaska con gli astronauti imparai a sopravvivere»
di Elvira Serra

Diffcile chiedere il viaggio della vita a uno che è stato nello Spazio per 313 giorni, 2 ore e 36 minuti.
Non è vero, Paolo Nespoli?
«Beh, “Quel Viaggio” è stato il più complesso e ricco. Però qualche sorpresa l’ho avuta anche sulla Terra».
Dica subito dove.
«In Alaska, dove la Nasa ci mandò due volte in addestramento, nel 2005 e nel 2006, per prepararci alle missioni spaziali».
Racconti tutto.
«La Nasa tradizionalmente ha sempre scelto, addestrato e assegnato gli astronauti ai voli in base alle loro conoscenze tecnico scientifiche e capacità operative. A un certo punto si è accorta che, per collaborare e convivere a lungo sulla Stazione Spaziale Internazionale, queste competenze non bastavano più, mancava qualcosa: la capacità di lavorare in gruppo. Bisognava colmare alcune lacune».


“La Stampa” -  9 settembre 2023
Per salvare i giovani coltiviamo l'umanità
di Chiara Saraceno

L'umanità, come modalità di essere, sentire, vivere, stare in relazione con altri, non è un dato per scontato, che fluisce naturalmente dalla biologia. Va coltivata, fatta fiorire e accudita in se stessi e negli altri, perché rimanga vitale ed anche perché non rimanga un esercizio selettivo, che distingue tra chi ha diritto di godere e di vedersi riconosciuta la pienezza dell'umanità e chi invece è considerato sub-umano, nei fatti e talvolta anche nelle norme. L'esercizio, e il riconoscimento, selettivi dell'umanità dell'altro/altra attraversa la storia e le culture. Schiavitù, colonialismo, forme di sfruttamento estremo, razzismo, uso della tortura, condizioni carcerarie lesive della dignità, oppressione delle donne, sono solo gli esempi più diffusi e plateali di forme di riconoscimento dell'umanità parziali, quando non del tutto assenti.


"La Repubblica" -  8 settembre 2023
Non è così che si cura la piaga
di Massimo Ammaniti

Lo stesso problema della criminalità giovanile, che sta affrontando il governo italiano, si era posto negli Stati Uniti durante la Presidenza Bush con la proposta del governo americano di abbassare l’imputabilità a 12 anni, a cui si opposero famosi neurobiologi, come Jay Giedd, e neuropsichiatri, le cui ricerche avevano documentato che nella prima adolescenza il cervello è ancora in fase di maturazione, non ancora in grado di prevedere le conseguenze dei propri comportamenti. Infatti i lobi frontali e prefrontali del cervello, che intervengono nella programmazione e nella previsione delle conseguenze dei comportamenti personali, maturano più tardivamente dopo i 20 anni. Per chiarire meglio queste osservazioni scientifiche basta osservare il comportamento di moltissimi adolescenti in motorino, che attraversano il semaforo col rosso, con la convinzione che a loro non succederà nulla, nonostante si sappia che gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte in questa età.


“Corriere della Sera” -  6 settembre 2023
Il merito e i suoi nemici
di Angelo Panebianco
Una scuola dequalificata danneggia soprattutto i figli delle famiglie meno agiate

Impietosamente, anno dopo anno, i test Invalsi mostrano l’incapacità di una parte assai consistente delle scuole italiane di dare una preparazione adeguata agli alunni. La scuola ha smesso di funzionare come ascensore sociale.

Disinteresse per il merito e promozioni facili, se non garantite, sono la conseguenza di una malintesa lotta contro le disuguaglianze sociali che ha l’effetto di accrescerle, anziché diminuirle. È bastato che il governo della destra decidesse di aggiungere la parola «merito» al titolo del ministero competente perché in tanti saltassero su a spiegarci che chi vuole il ripristino del merito è un reazionario, nostalgico della scuola classista del tempo che fu.


"La Repubblica" -  6 settembre 2023
Granchi, funghi, batteri Il 60% delle estinzioni colpa delle specie invasive
di Cristina Nadotti
Le varietà aliene, sostiene un rapporto Onu, sono sempre più un danno per la Terra Anche economico

Le specie invasive hanno per l’economia globale un costo di 423 miliardi di dollari all’anno. È uno tra i tanti dati significativi del nuovo importante rapporto pubblicato ieri dalla Piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e i servizi ecosistemici (Ipbes), istituita dall’Onu.
Approvato sabato a Bonn, in Germania, dai rappresentanti dei 143 Stati membri dell’Ipbes, il “Rapporto di valutazione sulle specie esotiche invasive e il loro controllo” rileva che, oltre ai drammatici danni per la biodiversità e gli ecosistemi, il costo economico globale si è almeno quadruplicato ogni decennio dal 1970. La salute e la sopravvivenza di molte popolazioni sono messe in pericolo da animali,piante, batteri e funghi alieni, la cui diffusione è amplificata dalla globalizzazione. Il rapporto apre però alla speranza, perché ci sono     conoscenze e azioni mirate, per ogni contesto e situazione, che funzionano per fare prevenzione attiva.


“Corriere della Sera” -  5 settembre 2023
Il Belpaese dei «plasticofagi»
di Elena Comelli
Sulle nostre coste 273 rifiuti ogni 100 metri Ma il grosso è in mare e sui fondali Il risultato è che finisce nel ciclo alimentare I rischi raccontati dal biologo Silvio Greco Il libro-denuncia «La plastica nel piatto»

Spiaggiati, ma non solo. I rifiuti, soprattutto di plastica, sono ormai dappertutto nell’ambiente marino: sulle coste italiane l’Ispra ne ha contati, in media, 273 ogni cento
metri, mentre in un ambiente in buono stato dovrebbero essercene meno di 20. Ma non basta, perché il grosso dei rifiuti di plastica si trova in mare. La concentrazione di microplastiche galleggianti si aggira in media, sempre secondo dati Ispra, sulle 40mila microparticelle per chilometro quadrato. E poi c’è il sommerso: il fondo del mare è tappezzato di plastica, diffcile da quantificare. «I fondali italiani sono solcati da fratture, quasi come dei canyon in cui la plastica tende a raccogliersi», spiega Cecilia Silvestri, biologa marina che da anni studia i rifiuti plastici per l’Ispra. Il 70% della plastica che inquina il Mediterraneo, si calcola, sta lì sotto e piano piano si sgretola, entrando nel ciclo alimentare per finire sulle nostre tavole.


"Domani" -  4 settembre 2023
Cosa c'è sul lato oscuro della Luna - Una sonda cinese ne svela i segreti
di Luigi Bignami

Mentre la Russia si lecca le ferite lasciate dal fallimento della sua missione Luna-25 e l'India esulta per essere riuscita a far atterrare la propria sonda Chandrayaan-3 in prossimità del polo sud lunare, dove sarebbe dovuta scendere per prima la sonda russa, la Cina guarda a questi tentativi dall'alto dei suoi risultati. Un lander e un rover stanno studiano il nostro satellite, anche sul lato a noi invisibile con risultati di grande interesse.  Da quando è atterrato nel 2018. la sonda cinese Chang'e-4. il primo veicolo spaziale ad essere mai sceso sul lato più lontano della Luna, ha ripreso panorami mozzafiato dei crateri da impatto e ha prelevato campioni di minerali dal suolo lunare Ma dati estremamente importanti arrivano dal rover che la sonda ha portato con sé. Il veicola spaziale, infatti: ha permesso ai geologi di “visualizzare" gli strati che caratterizzano i primi 300 metri della superficie lunare in modo più dettagliato che mai.


“La Stampa” -  3 settembre 2023
La gioventù è meraviglia
di Elena Stancanelli - Bernardo Zannoni
Il dialogo

Bernardo Zannoni ha 28 anni e vive a Sarzana. Il suo primo libro, I miei stupidi intenti (Sellerio) ha vinto l'anno scorso il premio Campiello, è stato tradotto in varie lingue e molto amato. Esce adesso il secondo, si intitola 25, come la sua linea d'ombra.
B.Z.: È stata l'età in cui mi è arrivato un calcio. Dovevo capire cosa volevo fare, chi ero. Sentivo che stava cominciando a mancarmi il tempo, che era il momento in cui bisognava fare qualcosa. A 25 anni capisci che il tempo e il mondo stanno andando avanti, e tu sei rimasto lì fermo e immobile. Rosicchiando piano quello che c'è, come un topo in gabbia.
E.S.: Strano paradosso. La globalizzazione, col suo miraggio di un mondo veloce e senza confini, ha prodotto invece una generazione di persone immobili.


“La Stampa” -  3 settembre 2023
"L'Italia ha paura dei filosofi perché impediscono le chiacchiere"
di Anna Elisabetta Galeotti
Le generazioni

«Il dibattito pubblico esclude i filosofi perché li teme». Secondo Anna Elisabetta Galeotti, professoressa ordinaria di Filosofia politica all'Università del Piemonte Orientale, l'assenza del pensiero filosofico nel dibattito sui diritti e sulle teorie cospirazioniste ha un comune denominatore: «Entrambi gli argomenti soffrono di una polarizzazione e non godono di un'analisi rigorosa». Questo è uno dei tanti temi della 15ª Conferenza della Società italiana di Filosofia analitica, dal 7 al 9 settembre a Palazzo Borsalino ad Alessandria, di cui lei è tra le voci principali.


“La Stampa” -  3 settembre 2023
"Per ora è solo un gioco ma le orche potrebbero ribellarsi agli umani"
di Alain Elkann
Giuseppe Notarbartolo biologo

Per più di 40 anni Giuseppe Notarbartolo di Sciara si è occupato di storia naturale, ecologia, scienza comportamentale, tassonomia e conservazione della grande fauna marina.
Professore, perché ha dedicato la sua vita agli animali del mare?
«Sono cresciuto a Venezia, a contatto con l'acqua salata e da piccolo avevo una passione per balene e delfini. Credo che tutti i bambini crescano con la passione per la natura e gli animali, che di solito passa con l'età, mentre a me è rimasta per tutta la vita. All'inizio il mio interesse era una curiosità, ma nella seconda parte della mia vita è arrivato l'imperativo di usare la scienza per la conservazione».


“Corriere della Sera” -  1 settembre 2023
Homo, l’estinzione sfiorata
di Telmo Pievani
I nostri antenati rischiarono di scomparire 900 mila anni fa per il clima
estremo

L’umanità ha rischiato seriamente di estinguersi, con un crollo demografico drammatico che ha raggiunto il 98,7%. Una catastrofe quasi inimmaginabile si abbattè sui nostri antenati tra 930 e 813 mila anni fa, lasciando vivi solo 1.280 individui fertili, meno dei panda attualmente esistenti in natura. Fu una tragedia lenta, durata 117 millenni. Colpevole, come spesso in questi casi, fu il cambiamento climatico: le alternanze fra cicli glaciali e interglaciali cominciarono in quel periodo ad ampliarsi fino a intervalli di 100 mila anni e divennero sempre più estreme, portando a un’ondata di estinzioni di grandi mammiferi in Eurasia e a lunghe fasi di forte aridità in Africa. E anche i nostri antenati se la passarono male.