raccolte cd
timberland euro, timberland uomo 6 inch stivali, timberland uomo barca stivali, timberland uomo earthkeepers, timberland uomo euro hiker stivali, timberland uomo nellie chukka, timberland uomo rotolo top stivali, timberland uomo scarpe da spiaggia, timberland donna 6 inch stivali
Sui quotidiani e periodici febbraio 2025

# M.Ceruti,A scuola di complessità ibridando i saperi del nuovo umanesimo # A.Caporale,“Prima studiare la Patria Il resto? Se ci sarà il tempo”  # G.Vallortigara,Perché l’ altruismo alla fine ci conviene # A.M.Mira,Se la scuola insegna a comprare da chi tutela la dignità # A.Larizza,«La complessità non ha limiti All’Europa serve un Cern per l’IA» # E.Ruzzon,Noi giovani che non ci rassegniamo # L.Tremolada,Intelligenza artificiale, la sfida è personalizzare per i docenti # P.Caraveo,Tutti connessi, ma troppi satelliti sulle nostre teste # E.V.Scarpetta,Il crollo delle abilità matematiche degli studenti rischio per la democrazia # A.Polito,Una strada per ricostruire # N.Brunialti,Così è nata "Quando sarai piccola" # F.Micheli,La musica è madre e affina il cervello, ecco perché va insegnata # G.Lauria Pinter,La disinformazione ci fa ammalare # A.Campanile,Cultura e ambiente # G.Barbera,Maledetto bostrico, killer dei boschi # O.Pollicino,L’AI Act comporta anche l’acquisizione di una cultura digitale di rispetto dei diritti # P.Giordano,Verità vere (e verità false) # G.Arcidiacono,A.Galimberti,Un nuovo patto in grado d’integrare scuola e aziende # G.Codrignani,Il silenzio collettivo sulla privatizzazione della scuola pubblica italiana # F.Cella,AI, scuola e il «Teacher in the loop» # M.Magatti,Circolo vizioso odio-violenza che trasforma la paura in divisione # G.Dotti,Corsa contro il tempo per salvare il sapere digitale # P.Del Soldà,Ci vorrebbe un amico per potersi ribellare # F.Bacchini,Quando è «giusto» disobbedire alle regole #


"Il Sole 24 Ore" - 27 febbraio 2025
A scuola di complessità ibridando i saperi del nuovo umanesimo
di Mauro Ceruti
Formazione

Non c’è alcun dubbio che la scuola viva una crisi profonda. «La scuola prepara i ragazzi a vivere in un mondo che non esiste», ebbe a dire a suo tempo Albert Camus, e questo vale a maggior ragione oggi, sebbene in forme molto diverse. Sono proprio le nuove generazioni «iperconnesse» a percepire e segnalare, con le loro inquietudini e i loro disagi, la “sconnessione” del sistema scolastico con la realtà dei problemi sociali e vitali del nostro tempo. Un malessere che fagocita gli studenti e, per osmosi, anche gli insegnanti, ostacolati sempre più nei loro compiti di ascolto educativo da una pletora insensata di adempimenti burocratici.


"Il Fatto Quotidiano" - 17 febbraio 2025
“Prima studiare la Patria Il resto? Se ci sarà il tempo”
di Antonello Caporale
"Bisogna far capire che nelle aule deve valere la coercizione: c’è un obbligo di imparare"

Manuale del bravo insegnante al tempo del centrodestra: la Bibbia da iniziare a sfogliare già in seconda elementare, le poesie da mandare a memoria, la storia, soprattutto quella italica, e la geografia: dalle Alpi agli Appennini (le Ande, molto lontane, per il momento escluse). Ingentilire la scrittura, irrobustire la memoria e la nostra identità di italiani (la Patria!), è il pacco regalo che Loredana Perla, pedagogista barese, ha consegnato nelle mani radiose del ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara.
Ho solo presieduto la commissione ministeriale che ha formulato delle indicazioni di massima agli insegnanti. È stato un doveroso aggiornamento della didattica nella scuola dell’obbligo.


"Il Sole 24 Ore" - 16 febbraio 2025
Perché l’ altruismo alla fine ci conviene
di Giorgio Vallortigara
Teorie sociali. Un documentario può servire a far conoscere a un pubblico più ampio lo scienziato Robert Trivers, padre della psicologia evoluzionistica, e le sue teorie più interessanti quali l’autoinganno come strategia adattativa

Il nome di Robert Trivers nel nostro Paese è poco sconosciuto. Un film uscito di recente, Wi ld Genius, potrebbe aiutare a diffondere la conoscenza dello scienziato che lo psicologo Steven Pinker descrive come «uno dei più grandi nella storia del pensiero occidentale».
Robert Trivers è l’artefice di teorie che hanno cambiato per sempre le scienze naturali e sociali. Una di queste è la teoria dell’altruismo reciproco, che risponde a una domanda che ha assillato i biologi evoluzionisti ma anche gli studiosi di scienza politica: in che maniera i comportamenti altruistici possono emergere tra entità interessate solo a massimizzare il loro utile individuale? William Hamilton, altro gigante dell’evoluzionismo, aveva fornito una prima, parziale risposta con la teoria della selezione di parentela. Se concepiamo i viventi come macchine per la sopravvivenza dei geni, secondo la felice metafora di Richard Dawkins, ogni atto altruistico, anche il più estremo, come sacrificare la propria vita, potrà essere favorito dalla selezione naturale se consentirà di salvare un numero sufficiente di geni contenuti nei corpi di altre macchine per la sopravvivenza.


"Avvenire" - 16 febbraio 2025
Se la scuola insegna a comprare da chi tutela la dignità
di Antonio Maria Mira

Pochi giorni fa sono stato a fare la spesa all’enorme Ipercoop nell’ancora più enorme centro commerciale Euroma2. Passo le ore cercando offerte, non solo economiche, ma anche sostenibili da un punto di vista ambientale e sociale. È quel “voto col portafoglio” teorizzato dal professor Leonardo Becchetti. Così passo ore nel leggere etichette, prezzi, provenienze. Scelgo con convinzione, sicuro, spero, di aver scelto bene non solo per me. Oggi ci sono presenze inaspettate, ben visibili e caciarone: sono tanti ragazzi, sembrerebbero scolaresche coi loro insegnanti. Si dividono tra le corsie, hanno in mano una lista della spesa, controllano i prodotti e dopo aver discusso tra loro riempiono il carrello. Li osservo incuriosito, poi completo la mia spesa. Li ritrovo dopo le casse, mentre seduti a terra fanno merenda. E la curiosità torna a prevalere. Individuo un’insegnante e le chiedo se per caso stiano facendo un’esercitazione sul consumo responsabile. Mi sorride un po’ stupita dal fatto che qualcuno si interessi di loro.


"Il Sole 24 Ore" - 16 febbraio 2025
«La complessità non ha limiti All’Europa serve un Cern per l’IA»
di Antonio Larizza

Tra la fine del 1984 e l’inizio del 1985, un gruppo di fisici italiani varcò le porte del Cern di Ginevra con un’idea in testa: costruire un supercalcolatore «che ancora non c’era». Una macchina per il calcolo parallelo capace di eseguire fino a un miliardo di operazioni al secondo, finalmente adatta allo studio delle interazioni forti tra particelle, che avrebbe permesso di spiegare la struttura e il comportamento di protoni
e neutroni. E di spostare un po’ più in là le frontiere della fisica.
Quel gruppo, che riuscì nell’impresa costruendo nel 1985 il calcolatore APE, era guidato da Nicola Cabibbo – celebre fisico italiano in quel momento alla guida dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) – e dal futuro premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, allora 36enne.


"La Repubblica" - 14 febbraio 2025
Noi giovani che non ci rassegniamo
di Emma Ruzzon

Provate a fare questo esercizio. Guardate il mio compagno di corso, che deve tornare dai suoi perché non può permettersi una stanza. Ha lavorato senza contratto, finché non l’hanno lasciato a casa. Guardate Marta, che mentre butta la pasta chiede alla sua coinquilina se ha visto l’ultimo intervento di Trump sull’invasione della Groenlandia, le ultime notizie sulla guerra, i video del disastro di Valencia. Guardate Alice, chiusa in stanza ogni pomeriggio, non riesce nemmeno a mangiare. Evita tutti: basta un “come va con l’esame?” per farla crollare. Guardate Karem, che non riesce a iscriversi all’Erasmus come me perché è italiano, ma non per lo Stato.
Chiedetevi cosa sentireste, se un giorno voleste prestare l’orecchio a capire le nostre vite. Domandatevelo senza ipocrisie e paternalismi: chiedetevelo voi perché noi lo sappiamo, è la nostra quotidianità.
Le mura dell’università devono custodire il confronto, non delimitare un privilegio modellato sul mercato del lavoro.


"Il Sole 24 Ore" - 13 febbraio 2025
Intelligenza artificiale, la sfida è personalizzare per i docenti
di Luca Tremolada
Istruzione. Alla fiera di Londra il confronto tra gli insegnanti e la tecnologia. Secondo una ricerca europea di Acer l’Ai semplifica la pianificazione delle lezioni (70%), è un’alleata nella preparazione di esercizi (62%)

Quando entri per la prima volta a Londra alla fiera British Educational Training and Technology, luogo dove più di 600 aziende di tecnologie incontrano gli insegnanti e i dirigenti scolastici per capire insieme come innovare la didattica, ti aspetti uno scontro di civiltà. Mondi diversi che provano a negoziare nuove forme di apprendimento. In realtà, all’uscita dai padiglioni dell’ExCeL londinese, hai imparato una lezione semplice: l’intelligenza artificiale generativa ha cambiato anche questa relazione e il piano ormai è inclinato.
«La volontà di rendere digitale la scuola non nasce nelle scuole, ma dalla domanda che proviene dal mondo del lavoro» ha spiegato Cristina Pez, direttrice commerciale per l’Istruzione di Acer Emea a Bett. «Siamo in una fase di transizione, la scuola è sempre più digitale, anche in Italia, dove sono partite numerose sperimentazioni».


"Il Sole 24 Ore" - 13 febbraio 2025
Tutti connessi, ma troppi satelliti sulle nostre teste
di Patrizia Caraveo
Economia dello spazio

Siamo animali sociali e abbiamo bisogno di comunicare. Un tempo si scrivevano lettere, poi la tecnologia ci ha dato il telegrafo, il telefono, il fax, il cellulare, evoluto nello smartphone che ha reso obsoleto tutto il resto. Per quanto smart, il nostro telefonino non è autonomo, ha sempre bisogno di connettersi con un ripetitore che veicola il suo segnale alla rete di terra. Tutti sappiamo che non sempre la connessione è ideale e, quando ci troviamo in aree isolate, in montagna, nel mezzo del mare l’assenza di segnale può fare nascere la sensazione di essere isolati.
Sensazione normale fino a pochi anni fa, quando capitava spesso che in viaggio o nella casa in campagna il cellulare non prendesse oppure avesse costi proibitivi, ma oggi decisamente più rara, tanto da essere accompagnata da un senso di inquietudine. Come potrei chiedere aiuto se mi succedesse qualcosa? La tecnologia, sempre attenta ai nostri bisogni oggi ci offre diverse soluzioni anti-isolamento.


"Il Sole 24 Ore" - 12 febbraio 2025
Il crollo delle abilità matematiche degli studenti rischio per la democrazia
di Ersilia Vaudo Scarpetta
Le sfide dell'educazione

Il bellissimo racconto Nove volte sette, di quel genio di Asimov, è ambientato in un futuro remoto in cui i computer fanno praticamente tutto. E in quel domani immaginato, tra le varie competenze perdute, nessun umano sa più contare. Ci pensano le macchine. La Federazione Terrestre è in guerra contro la stella Deneb. Un giorno si sparge la voce che un tecnico d’ultimo rango, calvo e con la testa a uovo - Myron Aub - riesce in una impresa al limite dell’impossibile: sa fare le moltiplicazioni solo con una matita e un foglio di carta. I militari e i politici, pensano sia un trucco. Lo convocano e cominciano ad incalzarlo: «moltiplica 9 volte 7». Nella sorpresa generale, il risultato è lo stesso di quello delle loro calcolatrici. «Ora fai 17x23!». Ed ecco un altro successo per Aub. Sgomento! «La mente umana è capricciosa» esclama con ira il capo del ministero della Difesa. Una calcolatrice ci fornisce ogni volta, la stessa soluzione allo stesso problema. Chi ci garantisce che la mente umana sappia fare altrettanto?


“Corriere della Sera” - 12 febbraio 2025
Una strada per ricostruire
di Antonio Polito
Perché la giustizia riparativa è un’occasione per tutti. A partire dalle vittime

A ben pensarci, la vera vittima del processo penale è la vittima stessa. Chi ha subito un reato, un torto, chi ha sofferto. Eh sì, perché il processo è un gioco a tre: la pubblica accusa, l’imputato e il giudice. La vittima non c’è. È vero, può costituirsi parte civile, ma così ottiene solo, nella migliore delle ipotesi, un risarcimento del danno subito. E invece la vittima può volere anche altro, qualcosa di più di un risarcimento: una riparazione.   

Ma quando il processo è terminato, gli anni di carcere sono stati inflitti, le sbarre si sono chiuse alle spalle del colpevole, anche la vittima è condannata; e la sua pena è la «tirannia del dolore», l’obbligo di pesarlo con l’unica bilancia degli anni di carcere inflitti al reo, mentre in aula scoppiano gli applausi alla lettura della sentenza, perché vendetta è compiuta, o le urla di rabbia, perché nessuna condanna è mai abbastanza.


“La Stampa” - 12 febbbraio 2025
Così è nata "Quando sarai piccola"
di Nicola Brunialti

Una domenica calda e assolata, in una primavera quasi estiva.
Un mercatino di cianfrusaglie, di quelli che nel fine settimana si riempiono di persone in cerca di tesori perduti.
E nella folla, una donna, già grande, che tiene per mano una vecchina, piccola come una bambina. La guida con una delicatezza e un'attenzione che mi commuovono. Non riesco a distogliere lo sguardo, tanto che le seguo per un po', lungo i corridoi di bancarelle, stracariche di pile di vecchie riviste in bianco e nero e medaglie di tornei di bocce. Se non sapessi chi è la madre e chi la figlia potrei confondermi e ribaltare la situazione, pensare che una è l'altra e viceversa. E, in fondo, è proprio questo, quello che è successo: i ruoli si sono ribaltati. E chi prima era adulto, adesso è bambino. Chi era grande adesso è piccolo. E viceversa.


"Il Sole 24 Ore" - 11 febbraio 2025
La musica è madre e affina il cervello, ecco perché va insegnata
di Francesco Micheli
La proposta

Pagina memorabile, l’intervista al Maestro Uto Ughi, Presidente della giuria del Premio Paganini, in cui spezza una lancia, e che lancia, alla notizia che il Ministro Giuseppe Valditara intende riportare l’insegnamento della musica alla scuola primaria. Certo c’è molto da costruire. Pilastri credo, dovrebbero essere i cori in ogni scuola e la storia della musica in tutti i licei. Oggi le università umanistiche offrono molti corsi di storia della musica e del teatro, ma si trovano davanti studenti con preparazione pari a zero. Il grande direttore d’orchestra Carlo Maria Giulini già ne parlava e, sempre col ben noto umorismo, diceva che un liceale italiano non distingueva Beethoven da Bartali (allora Bartali era famoso).


“Corriere della Sera” - 10 febbraio 2025
La disinformazione ci fa ammalare
di Giuseppe Lauria Pinter

La disinformazione falsa e fuorviante in materia di salute pubblica, disseminata per mantenere alto il vigore elettorale, avrà effetti sempre più devastanti sui cittadini, sui sistemi sanitari, sul sistema di ricerca e formazione pubblica. La recente accelerazione determinata dalle dichiarazioni di Trump rende questo momento un banco di prova per la comunità medica e scientifica. Così sottolinea The Lancet in un editoriale di pochi giorni fa.
Negli ultimi 30 anni, l’organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha svolto azioni fondamentali per la salute pubblica a livello globale. Si è occupata di prevenzione delle malattie cardiovascolari, del cancro, del diabete, delle malattie neurologiche e psichiatriche attraverso programmi di screening e campagne di sensibilizzazione. Si è occupata di rendere migliore l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici per ridurre la trasmissione di malattie e migliorare le condizioni di vita di milioni di persone.


"Il Sole 24 Ore" -  9 febbraio 2025
Cultura e ambiente
di Achille Campanile

Quell’antico tronco d’albero che si vede ancor oggi sul Gianicolo a Roma, secco, morto, corroso e ormai quasi informe, tenuto su da un muricciolo dentro il quale è stato murato acciocché non cada o non possa farsene legna da ardere, si chiama la quercia del Tasso perché, avverte una lapide, Torquato Tasso andava a sedervisi sotto, quand’essa era frondosa. Anche a quei tempi la chiamavano così. Fin qui niente di nuovo. Lo sanno tutti e lo dicono le guide.
Meno noto è che, poco lungi da essa, c’era, ai tempi del grande e infelice poeta, un’altra quercia fra le cui radici abitava uno di quegli animaletti del genere dei plantigradi, detti tassi. Un caso.


"Il Sole 24 Ore" -  9 febbraio 2025
Maledetto bostrico, killer dei boschi
di Giuseppe Barbera
Biodiversità

Alla domanda di un gruppo di teologi su cosa pensasse della creazione divina, l’insigne biologo John B. Haldane rispose che «Dio doveva avere una smodata passione per i coleotteri». Parole ritenute apocrife che hanno fondamento quando si consideri che un quarto di tutte le specie appartiene a quest’ordine di insetti e così estesa presenza riguarda processi e funzioni di tutta la biosfera e in tempi di globalizzazione, cambiamenti climatici e perdita di biodiversità alterazioni disastrose. Tra queste, quelle provocate dal bostrico: «killer dei boschi» viene chiamato il coleottero di pochi millimetri che colpisce l’abete rosso (altrimenti noto come peccio) conifera maestra dei boschi alpini. Per l’eccellente qualità del legno, la rapidità di crescita e il successo economico dell’industria che sostiene, l’abete è oggetto di interventi di forestazione in forma di monocoltura: una sola specie e tagli “a raso” che azzerano la copertura vegetale in attesa di nuovo impianto.


"Il Sole 24 Ore" -  6 febbraio 2025
L’AI Act comporta anche l’acquisizione di una cultura digitale di rispetto dei diritti
di Oreste Pollicino
Intelligenza artificiale e diritto

Dallo scorso 2 febbraio sono efficaci i primi obblighi previsti dall’AI Act. il riferimento è, da una parte, agli obblighi legati all’utilizzo degli usi vietati, perché considerati dall’Unione europea di un rischio per la tutela dei diritti fondamentali inaccettabile e, dall’altra parte, alla necessità di rendere effettiva una cultura diffusa in tema di AI, la c.d AI litteracy. Quali i problemi legati all’applicazione, e ancor prima all’interpretazione, di tali obblighi? Con riguardo al divieto di usi proibiti il riferimento è ai sistemi che rappresentano una minaccia diretta ai diritti fondamentali.


“Corriere della Sera” -  6 febbraio 2025
Verità vere (e verità false)
di Paolo Giordano

Donald Trump ha annunciato che renderà Gaza «la riviera del Medio Oriente». Pochi giorni prima aveva firmato un ordine esecutivo per «ristabilire la verità biologica» negli spazi pubblici e perfino nelle pubblicazioni scientifiche, corredato da un prontuario che stabilisce una volta per tutte cosa sono un maschio, una femmina, un sesso e così via. Nel frattempo, Elon Musk aizzava gli elettori tedeschi a smetterla di guardare al loro passato novecentesco con un senso di colpa e a mostrarsene invece fieri (votando AfD). Ha lanciato una campagna per rendere di nuovo l’Europa «grande» (grande come quando? e di che Europa sta parlando?), ha invitato noi italiani a opporci alla magistratura per proteggere il confine dall’invasione in corso.


"Il Sole 24 Ore" - 6 febbraio 2025
Un nuovo patto in grado d’integrare scuola e aziende
di Gabriele Arcidiacono e Alessandro Galimberti
Formazione

Semplificazione e ottimizzazione dei processi per fornire servizi migliori. Il mantra delle metodologie d’azienda entra nella scuola attraverso la porta principale del ministero dell’Istruzione e del merito (Mim). La firma, in programma questo pomeriggio a Trastevere tra il Mim e la Fondazione Leanprove, segna una tappa importante nell’integrazione orizzontale tra il mondo della formazione scolastica e quello delle imprese. Non solo per il contenuto tecnico del Protocollo – Lean Management e innovazione tecnologica come driver dell’evoluzione formativa – ma soprattutto perché gli otto soci fondatori della Fondazione Leanprove (Il Sole 24 Ore, Gruppo Nestlé, Leonardo Company, Angelini Technologies – Fameccanica, Nuovo Pignone gruppo Baker Hughes, Janssen gruppo Johnson&Johnson, Ania Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici e Santander Consumer Bank) mettono a disposizione le proprie competenze professionali e manageriali per contribuire a migliorare l’offerta formativa della scuola italiana.


“Domani” -  6 febbraio 2025
Il silenzio collettivo sulla privatizzazione della scuola pubblica italiana
di Giancarla Codrignani

La settimana scorsa il ministro Valditara ha firmato due decreti per stanziare oltre 750 milioni a favore delle paritarie, con un aumento di 50 milioni rispetto all’anno scorso. Non è difficile leggere il provvedimento come espressione di un intento educativo che non privilegia l’interesse dello Stato. Si va verso la privatizzazione a ritmo accelerato, approfittando dell’abbandono in cui è stato lasciato un servizio in cui ormai gli insegnanti sono aggrediti e vilipesi.
Non si sa quando la sinistra si accorgerà che ha abbandonato alla privatizzazione il diritto alla salute: se la gente rinuncia a curarsi non è solo perché non ha soldi: da un pezzo sta perdendo il senso che la salute è un diritto e che per essere curato deve restare il suo sistema sanitario nazionale - riforma Anselmi del 1978 - uno dei migliori al mondo.


“Corriere della Sera” -  3 febbraio 2025
AI, scuola e il «Teacher in the loop»
di Federico Cella

Al Bett di Londra, la più importante fiera continentale sulla tecnologia applicata all’educazione, è andato in scena uno spettacolo ricorrente: oltre 600 aziende da tutto il mondo — dai big Google, Microsoft e Intel ai «verticali» come Adobe e Kahoot — hanno mostrato il grande entusiasmo che il digitale prova per la scuola. Quella che invece è parsa mancare è la reciprocità del sentimento. Superata l’eccitazione post-covid, sostenuta dai fondi Pnrr, i due mondi appaiono così come sono: molto lontani. L’esigenza di innovazione non nasce all’interno della scuola, è una spinta esterna per ridurre la distanza tra il mondo della formazione e quello del lavoro. E a finalità differenti corrispondono tempi di metabolizzazione diversi.


"Avvenire" -  2 febbraio 2025
Circolo vizioso odio-violenza che trasforma la paura in divisione
di Mauro Magatti

L’odio strumentalizzato a fini politici è una strategia che sfrutta sentimenti negativi – paura, risentimento, rancore – per manipolare l’opinione pubblica e consolidare il consenso. Questo meccanismo divide la società in un “noi” e un “loro”, individuando un nemico comune, reale o immaginario, su cui scaricare frustrazioni collettive. Un metodo antico, ricorrente nella storia, che finisce per trasformare la politica in schiava della violenza. Una strada in discesa, facile da percorrere alimentando istinti primordiali, ma poi impossibile da invertire: una volta liberati, gli spiriti sanguinari sfuggono al controllo. Gli orrori del Novecento – dai campi di sterminio nazisti ai gulag staliniani – dovrebbero insegnarlo: l’odio seminato e coltivato nel tempo finisce per generare mostri.


"Il Sole 24 Ore" -  2 febbraio 2025
Corsa contro il tempo per salvare il sapere digitale
di Gianluca Dotti
Conoscenza. Solo il 44% delle pubblicazioni accademiche è archiviato in modo sicuro La minaccia arriva da hacker e formati obsoleti

Milioni di articoli scientifici rischiano di scomparire dal web, mettendo a repentaglio il progresso della ricerca. Secondo l’International Association of Scientific, Technical and Medical Publishers, solo il 44% delle pubblicazioni accademiche digitali è archiviato in modo sicuro. Nel 2017, il servizio di archiviazione Lockss ha registrato la perdita irreversibile di oltre 50mila paper. È come se un’intera biblioteca fosse stata data alle fiamme, senza possibilità di ricostruirla.
«L’infrastruttura digitale del mondo della ricerca è estremamente vulnerabile e la politica di chiusura da parte di riviste e piattaforme può comportare la perdita definitiva di decenni di conoscenza», spiega Martin Eve, professore di tecnologia dell’editoria all’università di Londra, interpellato anche da Nature alla fine dell’anno scorso in un accorato appello a intervenire in fretta. I dati mostrano che il 13% degli articoli pubblicati su riviste scientifiche chiuse tra il 2000 e il 2015 non è più reperibile.


"Il Sole 24 Ore" -  2 febbraio 2025
Ci vorrebbe un amico per potersi ribellare
di Pietro Del Soldà
Il tramonto della famiglia. L’istituzione sociale per eccellenza con le sue logiche repressive serve solo a tarpare le ali a libertà e a creatività. La soluzione è nell’amicizia che non è un legame affettuoso ma una scelta di vita integrale

Ognuno di noi, quando ripensa alla sua vita, torna fatalmente a quei passaggi mancati, alle aspirazioni mai espresse, a quei «e se?» o «e se non?» conficcati nella memoria come sentieri interrotti dai quali forse, chissà, potevano fiorire biografie più felici. Ma fino a che punto l’esistenza obbedisce a logiche esterne che s’impongono sulle nostre inclinazioni (l’età che avanza, il diventare o meno genitori, i luoghi di lavoro che plasmano le abitudini…)? C’è spazio per un modo di vivere che rispecchi ciò che siamo nel profondo e ci assicuri un po’ di libertà dai condizionamenti sociali?


"Il Sole 24 Ore" -  2 febbraio 2025
Quando è «giusto» disobbedire alle regole
di Fabio Bacchini
Etica

Quando una persona contravviene volontariamente a una legge in vigore, di solito disapproviamo il suo comportamento e – a seconda della gravità dell’azione commessa – la accusiamo di semplice scorrettezza o di sconsideratezza criminale.
Ma ecco qui un caso che scombussola tutto: il gesto coraggioso e ammirevole di Rosa Parks, la attivista per i diritti civili che il 1 dicembre 1955 a Montgomery rifiutò di cedere il proprio posto sull’autobus ai passeggeri bianchi, come gli intimava James F. Blake, il conducente bianco. Dal gesto di Parks scaturì un’ondata di protesta che portò l’anno dopo alla revoca della segregazione razziale in Alabama.