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Bernina in trenino a fine estate

 

lago Bianco al passo Bernina

Bernina in trenino a fine estate

 

Testo e 63 foto di Maria Castelli

 

Andare da Tirano a St.Moritz con il trenino rosso del Bernina: una gita attesa a lungo, anche se Brescia dista soltanto un paio d’ore da Tirano.
Siamo fortunati e il tempo ci riserva una luminosa giornata di metà settembre. Non si poteva chiedere di meglio per godere di paesaggi splendidi, in successione così rapida da non riuscire a guardare tutto come si vorrebbe. E poi, andare per boschi e valli in treno, è un modo insolito e piacevolissimo di godere la montagna, soprattutto in quota.
Decidiamo di prendere il primo treno, alle 7,41 e l’intera carrozza sarà a nostra disposizione quasi per tutto il viaggio. Superiamo i primi paesi della val Poschiavo filando via fra le case e sulla strada, percorrendo il famoso viadotto elicoidale di Brusio; costeggiamo il lago di Poschiavo ancora in ombra e, risalendo il versante, raggiungiamo Cavaglia, superando una delle antiche soglie glaciali. Tutto il percorso di risalita della val Poschiavo fino al passo Bernina e la discesa della val Bernina fino a St. Moritz evidenzia come il ghiacciaio ha modellato le due valli: le morene, i depositi alluvionali, i laghi di circo glaciale, le soglie, i terrazzamenti lungo i versanti, le stupefacenti marmitte dei giganti proprio a Cavaglia, dove i binari passano letteralmente sul punto in cui sono state liberate dai detriti le marmitte più suggestive e più grandi.
All’Alpe Grum si apre la prima vista sul ghiacciaio Palu’.
Il passo, i laghi, le vette innevate e il ghiacciaio di Cambrena hanno una luce autunnale che accende i colori.
La discesa sorprende all’apparire del ghiacciaio del Morteratsch e poi, ormai all’arrivo, il lago di St. Moritz fra il borgo lussuoso, i boschi e le alte cime.
Al ritorno, è un piacere rivedere tutto e scendere alle stazioni preferite per passeggiare nei dintorni esaurendo il tempo a disposizione fino all’ultima corsa del treno.
In coda alle carrozze, è sceso a valle con noi l’equivalente di alcuni tir di tronchi d’albero. Come non pensare a quanto sarebbe stato opportuno avere ancora attive le numerose linee ferroviarie che percorrevano le valli alpine?

 

 Ferrovia Retica Bernina in inverno con la neve