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Parlare di salute con il nonno di Raffaello

Parlare di salute con il nonno di Raffaello


Maria Castelli

 

parlare di salute con il nonno di Raffaello

Abbiamo un nonno medico disponibile a venire a scuola a conversare con i bambini.                    

Il dottor Mancini è stato il primo medico di base del quartiere, quasi tutti i bambini lo conoscono ed è persona di grande competenza e lunga esperienza.

La terza classe mi sembra il momento più adatto e lo invito. Concordiamo di programmare passo passo, per tener conto del coinvolgimento e delle restituzioni dei bambini.

Pensiamo alla pura e semplice narrazione, che solitamente cattura l’attenzione e affascina i bambini; quattro incontri di un’ora: tre su temi scelti dal medico, l’ultimo in risposta alle numerose domande dei bambini inoltrate per tempo.

Io registro, sbobino e stampo per tutti. Rileggeremo insieme, chiariremo i punti più difficili e ognuno studierà per riesporre con parole sue.

In quarta e quinta, proseguirà il lavoro sul corpo umano incominciato in prima, e molte saranno le occasioni in cui i bambini faranno riferimento con precisione e simpatia a quanto ascoltato dal nonno di Raffaello.

 

Classi terze 8 febbraio 2007  

Educazione alla salute – incontri con il dott. Mancini

 

MUOVERSI

muoversi                                                                                      

 

Un corpo va costruito bene

     Ho conosciuto tanti bambini prima di voi e li ho visti diventare grandi.

Quando ho incominciato a lavorare, non c’erano i dottori specializzati per i bambini, i pediatri, e noi curavamo tutti quanti.

Ho potuto rendermi conto di che cosa è, di che cosa fa e di che cosa ha bisogno un bambino. Certamente un bambino ha innanzitutto bisogno di essere amato, di avere i suoi genitori, i suoi insegnanti che lo seguono, perché da questo bambino bisogna tirar fuori un uomo o una donna, che sono una cosa abbastanza complessa, fatti di un corpo, quello che voi vedete e toccate, ma anche d’altro. Vi rendete conto anche voi di avere delle mani, delle gambette, che magari non stanno molto ferme, ma avete anche paura, volete bene, avete ansia, qualche volta c’è qualche compagno con il quale invece che bene c’è quasi quasi un po’ di cattiveria. Tutte queste altre cose non fanno parte del corpo, ma nascono dal corpo. Da questo corpo fatto di cose, nascono i sentimenti. E’ questo uno dei grandi miracoli, dei grandi misteri della natura.

    Il corpo allora va costruito bene, perché da un corpo mal costruito vengono fuori poi spesso dei sentimenti mal costruiti.

 

Il movimento è espressione della vita

     Oggi faremo una chiacchieratina più che altro sul corpo in funzione del movimento.

Sapete che cos’è …. è non stare fermi!

Il movimento è espressione della vita.

So che avete visto al microscopio che anche organismi piccini, se sono vivi, si muovono.

Buon movimento per noi significa buona vita. Cattivo, poco movimento significa cattiva vita.

 

Muoversi bene, muoversi male

    Come tutte le cose, il movimento può essere fatto bene e può essere fatto male.

Cerchiamo di capire quando muoverci ci fa bene e quando ci fa male.

E’ molto più giusto muoversi che star fermi. Il movimento aiuta il corpo a svilupparsi in modo corretto. Provate a pensare di tenere le gambe ferme per anni…vi ritrovereste senza le gambe, nel senso che avreste gambe che non funzionano più.

Tutti gli sportivi si allenano, cioè si muovono per rendere i muscoli più efficienti, più forti, più precisi. Anche un neonato si muove istintivamente, muove le gambette, le braccia, chiude le dita….

    Quando ci muoviamo il nostro corpo lavora, fa uno sforzo. Se muoviamo una parte del nostro corpo, vuol dire che il cervello ha dato un ordine trasmesso dai nervi ai muscoli che si contraggono, quindi lavorano. Il movimento costa fatica, che possiamo fare fino ad un

certo punto. Sapete che se chiedo ad uno di voi di sollevare un masso di un quintale, non può farcela. Se volete saltare due gradini, bene. Se volete saltarne cinque, attenzione!

Allora è bene che ci si muova, ma secondo le proprie capacità, che sono diverse per ciascuno di noi, perché ognuno è diverso dall’ altro e perché diverso è l’allenamento.

Non dobbiamo chiedere al nostro corpo più di quanto non possa fare. Il corpo ha dei limiti, che ognuno deve capire per non danneggiare i muscoli o i tendini o le ossa … e allora per un po’ di tempo il movimento scomparirebbe.

Questo non ci deve spaventare, ma occorre saperlo per imparare a chiedere al nostro corpo di fare i movimenti possibili e non quelli impossibili.

La qualità del movimento è importante.

 

Muoversi e mangiare

     Dicevamo che muoversi significa fatica e fatica significa consumo.

Perché qualcosa faccia un lavoro, e un movimento è un lavoro, occorre una benzina, qualche sostanza che dia forza. La nostra benzina è il cibo. Muoversi e mangiare sono due funzioni connesse, in relazione fra loro. Chi non mangia a sufficienza non riesce ad avere un movimento sufficiente perché ha muscoli piccoli, è stanco, è fiacco. Invece di correre per 50 metri, correrà per 30; invece di impiegare un minuto, impiegherà di più.

Alimentarsi è rifornirsi di energia. Muoversi è consumare energia.

E’ come un motore che gira e consuma energia.

Dobbiamo trovare un giusto equilibrio tra il muoversi e il mangiare.

Se mangiamo troppo, il movimento ci aiuta a consumare di più.

L’errore di molti è mangiare troppo rispetto al movimento che fanno. Allora il peso aumenta. Il movimento aiuta a mantenere il peso giusto: né troppo tanto, né troppo poco.

  

Tanti modi per fare movimento

    Il modo più semplice per fare movimento è camminare, uno dei movimenti più utili, il migliore di tutti …. per voi magari un po’ correre. Significa mettere in movimento un po’ tutte le parti del corpo.

    Lo sport è un modo specifico di far movimento, che unisce il muoversi con il piacere di raggiungere un obiettivo: saltare più in alto, correre di più, fare goal, fare canestro…E’ una cosa molto bella.

L’allenamento rende i muscoli più robusti e permette di imparare a rendere il movimento più corretto e più preciso per ottenere il risultato che si vuole.

Con la guida di un esperto, si impara a muoversi meglio e a rispettare le regole per stare bene insieme.

C’è nello sport anche una piccola lotta, la competizione con gli altri, che un bambino può imparare a vivere bene.

  

Muoversi bene per saper stare insieme agli altri

      Il movimento è anche modo di espressione.

I piccoli movimenti spesso sono importanti. Pensate al movimento delle braccia e del viso.

Qualcuno di voi adesso è attento ed esprime l’attenzione con il viso; qualcuno non lo è e si capisce bene.

      Si impara a controllare questi piccoli movimenti. Impararlo è un modo per rispettare gli altri, per essere educati.

Il nostro movimento poi deve rispettare chi ci è vicino. Pensa se cammini e sbatti contro gli altri. Muoversi bene è anche saper stare insieme.

Questi vostri anni sono dedicati in modo particolare ad imparare e si impara anche questo: cose semplici, che servono nella vita di tutti i giorni.

  

Una vita bella, non una vita piccola

    Il movimento aiuta molto molto molto anche gli organi interni del corpo: lo stomaco, l’intestino, il cuore, il cervello, che sono molto importanti. Il movimento è un modo semplice

per mantenere in efficienza e ….meno vecchi questi organi che non vediamo. Muoversi aiuta il cuore a funzionare meglio, lo stomaco a digerire meglio.

E’ importante non far invecchiare il cervello, che può meglio comandare gli altri organi  ed

esprimere meglio tutti i sentimenti: torniamo così a quanto dicevamo all’inizio. Più il cervello rimane in buone condizioni e meglio è andando avanti negli anni.

     Siete bambini, ma sapete benissimo che non resterete sempre bambini, diventerete ragazzi, adulti e poi nonni. E’ la vita, lo sapete.

Oggi possiamo diventare nonni abbastanza avanti negli anni. Questi anni in più che abbiamo, che siamo stati capaci di costruirci però devono essere una vita bella, non una vita piccola, una vita che non fa piacere vivere.

Un nonno vispo, allegro, che sa camminare, correre, che pensa come voi, che è capace di insegnarvi, portarvi a spasso, capire tutto quello che incontra ha guadagnato se vive a lungo.

Questa qualità di vita da nonni incomincia dalla qualità di vita dei bambini e dipende molto dal movimento che fate. Se siete stati poltroni, se siete stati troppo alla televisione, se non avete giocato muovendovi, diventerete nonni non in gamba.

    Il futuro, in parte, dipende dalla vita in se stessa, in parte ce lo costruiamo noi.

Questo nonno è stato un bambino come voi, aveva i capelli, erano scuri o biondi, adesso sono bianchi, si è costruito, in parte, quando era bambino muovendosi e giocando, muovendosi il più possibile.

E come vedete, essere nonni in gamba è molto bello sia per i nonni che per i nipotini.

 

 

Classi terze 22  marzo 2007  

Educazione alla salute – incontri con il dott. Mancini

 

NUTRIRSI                                                                                           

nutrirsi

 

Un fatto normale e … straordinario

      Parliamo dell’alimentazione, una delle funzioni fondamentali dell’organismo.

Ma che cosa significa alimentarsi?

Significa immettere nel nostro corpo quelle sostanze che servono a dare al corpo stesso la possibilità di avere la forza per camminare, per respirare, per muoversi, per fare tutto quanto,……. per vivere! e anche di sostituire quello che tutte queste azioni consumano.

     L’organismo è un po’ come un motore; se voi andate in automobile, ogni tanto dovete mettere la benzina, sennò l’automobile si ferma.

Il cibo che assumiamo è per noi ciò che la benzina è per l’automobile. Nel motore, avviene qualcosa di sorprendente: un liquido, la benzina, si tramuta in una forza che fa girare il motore e poi le ruote in modo che l’automobile si muova.

     Nel nostro corpo, avviene qualcosa di ancor più straordinario e complicato: il cibo che mangiamo è qualcosa, in certo senso, di morto e diventa….vivo, perché l’organismo trasforma quel biscottino, quel gelato, il cioccolato, la carne, il formaggio in un muscolo che si muove, in una gambetta che salta, in un occhio che vede, in un orecchio che sente, in quel qualcosa di vivo che siamo noi, tutti quanti.

Capite allora che quello che ogni giorno sembra una cosa così facile, così semplice, così normale, in effetti è meraviglioso.

 

Disfare e ricostruire

    Come avviene questa trasformazione? Avviene attraverso la DIGESTIONE, che significa scomporre ciò che è stato mangiato nei suoi elementi, nelle sue parti più piccole.

Digerire significa sciogliere, distruggere in un certo senso quello che si mangia, per ridurre il cibo nei suoi componenti minimi.

E’ come se voi aveste una casa fatta di tanti mattoni e la smontaste tutta nei singoli mattoni ad uno ad uno e poi con questi mattoni voleste costruire una nuova casa tutta diversa. Questa è più o meno l’idea di digestione.

Avete visto allo stereomicroscopio che certe cose che sembrano fatte tutte d’un pezzo invece sono composte da tanti pezzettini messi insieme. E’ così anche il cibo che prendiamo. Le cose che mangiamo si sciolgono, vengono smontate in minuscoli pezzetti, fino alle più piccole parti che lo costituiscono.

L’organismo utilizza queste piccole parti per costruire se stesso, per crescere e per rinnovarsi. Ogni anno voi bambini tornate a scuola un po’ cresciuti: tutto ciò che avete in più, viene dall’aver assimilato quello che avete mangiato. ASSIMILARE vuol dire che il cibo è diventato parte di voi.

Negli adulti, e anche in voi, il cibo compensa il consumo di ogni giorno. Ci si muove, si corre, si respira, il cuore batte, si consuma; il cibo ci ridà ciò che abbiamo consumato per tutto questo.

 

Dalla bocca all’intestino

    La digestione è un processo complesso che incomincia nella bocca con una buona masticazione. Masticare è già un modo semplice per incominciare a distruggere, per fare di un pezzo di cibo grosso tanti pezzetti più piccoli. Non è possibile ingoiare un boccone di pane intero, dobbiamo frantumarlo. Masticare bene è importante, non va bene mangiare alla svelta, anche perché, mentre si mastica, il cibo viene impastato con la saliva, che non c’è per caso. La saliva incomincia già a sciogliere alcuni tipi di alimenti.

    Il boccone ben masticato viene inghiottito e passa attraverso un tubo che si chiama esofago e arriva nello stomaco, che più o meno sapete tutti dov’è. Lo stomaco è un sacco che ha un’entrata – si chiama cardias – e un’uscita – il piloro.  E’ come un sacchetto con un’apertura in alto e una in basso. Queste due aperture hanno una specie di valvola che permette loro di stare chiuse o aperte. Quando il cibo deve entrare nello stomaco, è diventato una specie di poltiglia. Si apre il cardias e il piloro resta chiuso. Lo stomaco ha una grande capacità di contrarsi: schiaccia e lascia andare, schiaccia e lascia andare, e questa azione rende il cibo ancora più sminuzzato.

Per di più, lo stomaco produce delle sostanze che sciolgono il cibo. Una di queste è l’acido cloridrico, un acido molto potente che riesce ad essere sopportato dallo stomaco perché la parete interna dello stomaco è resistente a questo acido, è protetta.

Torniamo alla casa da demolire e ricostruire: è come se una grande ruspa – la bocca – facesse dei pezzi grandi e poi lo stomaco ne facesse pezzi più piccoli.

Quando lo stomaco ha finito il suo lavoro, si apre la valvola d’uscita, il piloro, e il cibo, che è diventato una specie di crema, passa nell’intestino.

    L’intestino è un lungo tubo, lungo parecchi metri ed è contenuto nella pancia.

Quando avete il mal di pancia, è l’intestino che vi fa male. Nella prima parte, questo tubo è morbido e abbastanza piccolo, è capace di muoversi - non pensate ad un tubo di gomma –  per spingere avanti il suo contenuto.

Nell’intestino, si conclude la distruzione, lo “smontaggio” del cibo che è ormai ridotto ai mattoncini e incomincia l’assimilazione: questi piccoli componenti del cibo, i mattoncini, vengono portati nel sangue attraverso la parete dell’intestino, che non è impermeabile  come quella di un tubo di gomma, ma è viva e si lascia attraversare dalle sostanze che compongono il cibo. Il sangue porta queste sostanze dove servono.

    L’ organismo è capace di ricostruire parte di se stesso. E allora, per tornare a ciò che dicevamo all’inizio, la patata che abbiamo mangiato magari diventa un pezzettino della nostra lingua o un po’ di orecchio, o un muscolo delle gambe. L’organismo cioè prende quello che c’era nella patata, quello che c’era nella carne, quello che c’era nel pane, quello che c’era nell’insalata….e, man mano che ne ha bisogno, fa qualcosa di nuovo di noi.

Questo processo, l’assimilazione, che è la parte finale della digestione, lascia delle scorie, degli avanzi inutilizzati che vengono espulsi quando andate in bagno. L’ organismo butta via le cose che non servono, come facciamo quando buttiamo i rifiuti nel cassonetto.

    Io vi ho semplificato molto ciò che il nostro corpo fa quando mangiamo. Le sostanze sono tantissime, le trasformazioni che l’organismo elabora sono numerosissime: ogni volta è una specie di miracolo. I miracoli non sono solo quelli eccezionali che avvengono una volta ogni tanto, un miracolo continuo siamo tutti noi.

 Pensate che finora non siamo ancora riusciti a costruire una macchina, una struttura che sia capace di fare quello che ogni giorno, ogni momento, avviene nel nostro organismo.

 

Quali cibi scegliere? Cibi semplici

    Come scegliere un cibo piuttosto che un altro?

La digestione sarà più facile o più difficile secondo il cibo che mangiamo.

Ricordate la casa da distruggere fino ai mattoncini per ricostruirne un’altra diversa?

Non è la stessa cosa distruggere un muro di cemento armato o un muretto….la fatica sarà diversa!

Più il cibo è semplice, più facilmente viene distrutto dall’organismo e poi assimilato e meno rifiuti lascia. Più è complicato il lavoro che deve fare l’organismo per distruggere il cibo e assimilarlo, più ci sono scorie. Le scorie sono i rifiuti, i residui, quello che non serve.

Spesso queste sostanze che non servono – un po’ come i rifiuti che vedete nell’ambiente – sono dannose, sono dei veleni per l’organismo. Certo, l’organismo è attrezzato per questo: ci sono i reni che depurano, che puliscono. Però, se ne produciamo meno, chiediamo al nostro corpo una fatica minore…un po’ come nell’ambiente, è importante cercare di ridurre i rifiuti per non riempire le campagne di discariche.

    Quali sono i cibi semplici?

Sono quelli fatti da una sola cosa.

La carne? Allora solo carne, con poco burro,  pochi condimenti, pochi sapori, non cotta troppo a lungo.

Il pane e le cose simili al pane, come i grissini, i cracker, le fette biscottate…sono fatti di farina di frumento, di acqua e poco di più.

Sono cibi semplici e danno poche scorie.

I cibi più semplici sono quelli che le mamme cucinano: con pochi ingredienti freschi, senza conservanti perché si consumano subito.

I conservanti vengono usati da chi cucina grandi quantità di cibi che vengono poi venduti in città diverse e consumati anche molti giorni dopo. Queste sostanze conservano i cibi, ma non riescono a conservarli alla perfezione: il contenuto dei cibi cambia con il passare dei giorni. Inoltre, i conservanti possono scatenare allergie e rendere più difficile la digestione.

Per questo è importante consumare cibi preparati al momento.

 

Quali cibi scegliere? Molti cibi diversi

    Un solo alimento non contiene tutto quello che ci serve. E’ importante scegliere molti cibi diversi: un po’ di carne, un po’ di frutta, di verdura, di pane.

Alcuni cibi sono fondamentali, perché contengono sostanze grasse, farinacei, carne e pesce.

    Poi ce ne sono tanti altri che provengono dal mondo vegetale come le verdure e la frutta, che non fanno crescere, non danno tanta energia. Se mangi molte mele, non costruisci muscoli più grandi o più forti. Verdure e frutta, però, contengono sostanze – le vitamine – che aiutano l’organismo ad assimilare meglio gli altri cibi.

Verdure e frutta non sembrerebbero fondamentali per togliere la fame, ma lo sono perchè l’organismo funzioni bene.

E’ come quando accendete un fornello: se non c’è l’aria, potete dare tutto il gas che volete, ma la fiamma non brucia. Le vitamine, più o meno, funzionano così: la loro presenza rende possibili tante trasformazioni.

    Mangiare significa anche bere. La cosa più giusta da bere è l’acqua. L’ acqua!

Non c’è nulla di più buono, di più perfetto e più adatto da bere dell’acqua.

 

Quanto cibo?

    Il cibo, che è così importante, ci fa male se ne assumiamo troppo.

E’ bene mangiare, ma non troppo. Troppo fa male perché poi il peso aumenta e l’organismo deve lavorare di più per portare in giro un peso maggiore. E’ come se io mettessi addosso a voi anche solo uno zainetto di un chilo da portare sempre da mattina a sera, da mattina a sera…Quanta fatica dovreste fare! Pensate che, se voi pesaste anche solo un chilo di più, sarebbe come avere quello zainetto sulle spalle. Sarebbe una fatica inutile per l’organismo e una difficoltà a svolgere tutte le attività.

Dovreste farvi dire dalla mamma o dagli insegnanti o dal medico qual è il peso che va bene; certo, per qualche anno il vostro peso aumenterà ancora, da un anno all’altro di uno o due chili, non di dieci; se aumentasse di dieci chili, probabilmente ci sarebbe qualcosa che non va bene.

Quando avrete diciassette - diciotto anni, raggiungerete il vostro peso di adulti, che dovrebbe restare costante.

   Tra qualche anno, soprattutto le bambine, potrebbero avere il problema opposto: potrebbero mangiare troppo poco.

E’ importante avere un peso giusto. E un peso giusto significa anche non pesare troppo poco.

Mangiare troppo poco è ugualmente sbagliato, non è bene e, se mi permettete, non è neppure bello andare al di sotto del proprio peso normale. Qui, peso significa anche figura, aspetto.

Perché soprattutto le bambine?

Il sentire di una donna è diverso da quello di un uomo, in tante cose. La donna è più sensibile e si preoccupa più facilmente. L’attenzione al proprio corpo, alla forma del corpo, è diversa in una donna, piuttosto che in un uomo. Le ragazze si preoccupano eccessivamente del peso. Non succede ai ragazzi che si distraggono nello sport, nel gioco e guardano meno il proprio corpo.

Qualche ragazza si specchia troppo, in modo eccessivo e si preoccupa in modo sbagliato.

Già le vostre amichette di quinta, se ci badate, stanno attente a come sono vestite, invece i bambini con un paio di pantaloni e un giubbino si sentono a posto.

     Quello delle persone che mangiano troppo e quello di chi mangia troppo poco sono due grossi problemi opposti.…sono due eccessi e un po’ tutti gli eccessi sono sbagliati.

 

 

 

Classi terze 26 aprile 2007

Educazione alla salute – incontri con il dott. Mancini

 

CIRCOLARE – NUTRIRE - PULIRE

 circolare   

   

     Oggi parliamo di qualcosa di importante, del quale sapete già molto; ho visto il vostro lavoro sulla respirazione e sulla circolazione. Ne parliamo insieme perché si tratta di due funzioni dell’ organismo che si aiutano l’una con l’altra, non ci può essere l’una senza l’altra.

 

Incominciamo dalla circolazione

    Sapete che c’è un motore nella circolazione: è il cuore, l’ avete visto bene.

E’ un muscolo potente, che non si stanca per tutta la vita, che ci accompagna per tutta la vita, che incomincia a pulsare ancora prima che si nasca e finisce quando finiamo noi.

    Circolazione che cosa significa? La parola circolare un po’ ve lo dice.

Ma che cosa circola? E’ il sangue che circola.

Dove circola il sangue? Circola in due tipi di “tubi”, di vasi diversi, che sono le arterie e le vene.

    Nelle arterie passa il sangue che dal cuore va in tutto il corpo. Le vene invece sono quei

tubicini nei quali passa il sangue che dall’ultimo ditino, dalla parte più distante dal cuore ritorna indietro fino al cuore. Questo giro dal cuore alle parti più lontane e ritorno è la GRANDE CIRCOLAZIONE.

 

Arterie e vene, tubicini vivi

    Le arterie e le vene sono fatte in modo diverso.

Le arterie hanno una parete più forte, più spessa e aiutano il cuore a far circolare il sangue. Non sono tubicini come quelli di gomma che siete abituati a vedere. Sono tubicini vivi, che si contraggono, cioè si stringono e si allargano e insieme al cuore permettono al sangue di circolare.

Assolutamente le arterie e le vene non devono chiudersi. Se si chiude un’arteria, tutta quella parte del corpo alla quale arriva il sangue attraverso quell’arteria muore.

E’ molto importante che nelle nostre arterie non si formino ostacoli come tappi, grumi, che si chiamano trombi.

Dobbiamo allora difendere le arterie fin da quando si è giovani in due modi: non mangiando troppo, soprattutto non mangiando troppi grassi e poi….. attenzione, non fumando. Voi siete piccoli e il fumo non vi interessa per il momento. Il fumo rovina le arterie e rovina i polmoni. Cercate di non fumare e di non far fumare. Se qualcuno fuma vicino a voi, un po’ male lo fa anche a voi.

    Le vene portano il sangue in senso opposto: dal lontano, dalla periferia al cuore.

Le vene hanno delle pareti più leggere e aiutano molto meno il sangue a circolare; nelle vene il sangue circola soprattutto perché il cuore aspira, risucchia il sangue. Inoltre le vene hanno sulle pareti delle valvole che non permettono al sangue di ritornare indietro.

Se voi guardate le vene delle gambe di certe persone anziane, vedete che sono grosse, tutte curve, si chiamano varici .Col tempo, le vene, che non sono tanto robuste, si lasciano andare, si dilatano; le valvole non funzionano più bene e i piedi si gonfiano perché il sangue non riesce a ritornare bene al cuore.

 

Un cuore potente

    Finora abbiamo parlato della grande circolazione che, come avete visto nel modello che avete costruito, parte dal ventricolo sinistro del cuore.

Nel cuore di bovino, avete visto com’è spessa la parete del ventricolo: dà una spinta così potente al sangue da farlo circolare tutto quanto.

    Dal corpo, il sangue ritorna nell’atrio destro, passa nel ventricolo destro, che è un po’ più piccolo, con le pareti meno muscolose, perché deve spingere semplicemente il sangue fino ai polmoni. Vi ricordate? Nei polmoni, il sangue si purifica e torna nel cuore, nell’atrio sinistro. Questo percorso dal cuore ai polmoni e ritorno è la PICCOLA CIRCOLAZIONE.

Il sangue poi passa nel ventricolo sinistro e riprende il suo giro in tutto il corpo.

    Il cuore è molto asimmetrico, è in gran parte formato dal ventricolo sinistro, perché lì occorre tanta forza, le altre tre “stanzette” sono la parte che resta ed è la minore.

 

La giostra del sangue

    Il sangue gira, circola, ma perché tutto questo? Come è fatto il sangue?

Il sangue è composto da un liquido che si chiama siero, dentro il quale ci sono alcuni corpuscoli a forma di sfera un po’ schiacciata, i globuli rossi, che danno al sangue il bel colore rosso vivo che conoscete quando vi fate male e sono la parte fondamentale del sangue.

A che cosa servono?

Quando passano attraverso i polmoni, si caricano soprattutto di ossigeno e abbandonano l’anidride carbonica e qualche altra sostanza nociva che hanno raccolto nell’organismo. Dal ventricolo sinistro, partono globuli rossi carichi di tanto ossigeno e poca anidride carbonica, arrivano fino alle parti più distanti, in tutto il corpo e portano l’alimentazione a tutte le cellule.    

   Le cellule sono quelle particelle che costituiscono tutto il corpo. Sono di tanti tipi, sono diverse le cellule di un muscolo da quelle del cervello, diverse da quelle di un tendine, diverse da quelle di un dente, però sono sempre queste cellule che ricevono dal sangue l’alimento e che, cosa altrettanto importante, rilasciano al sangue i rifiuti. Sennò sarebbe come se voi mangiaste sempre e non andaste mai in bagno.

Quindi il sangue porta il cibo alle cellule e porta via i rifiuti prodotti nel frattempo dalle cellule. E’ come nel motore di un’automobile: la benzina brucia, l’automobile si muove, dal tubo di scappamento esce un fumo che contiene i rifiuti. Anche una cellula, vivendo, attivandosi, assimila certe sostanze buone e ne produce altre che vanno portate via sennò la cellula stessa muore.

    La funzione del sangue è proprio questa: nutrire e ripulire tutte le cellule. Sono due attività che dovete pensare sempre insieme, perché non esistono separate. Circolazione e respirazione non esistono l’una senza l’altra.

    Il sangue è composto anche da altri corpuscoli: i globuli bianchi e le piastrine.

I globuli bianchi difendono l’organismo dalle infezioni, dagli assalti che può ricevere dall’esterno. Le piastrine sono piccole, hanno tante forme diverse e svolgono l’importante funzione di far coagulare il sangue quando c’è una ferita. Voi sapete che se vi fate male, dalla ferita esce il sangue, ma dopo un pochino di tempo non esce più perché si è formata una crosticina. C’è stato un coagulo che è prodotto dalle piastrine, senza le quali basterebbe un taglietto a dissanguarci.

Quando le piastrine non funzionano, ci si ammala di malattie molto gravi e importanti.

La crosticina che si forma sulle ferite va lasciata stare, non va grattata via: con le unghie si può infettare la ferita;  inoltre le piastrine dovrebbero rifare il loro lavoro daccapo.

 

La respirazione: inspirazione ed espirazione

    La respirazione ha un aspetto che possiamo chiamare meccanico, cioè una parte di questa funzione è legata al movimento che imprimiamo ai polmoni perché possa avvenire lo scambio ossigeno – anidride carbonica.

Questo movimento è molto importante, lo facciamo sempre, anche senza rendercene conto, così come, senza che noi ce ne rendiamo conto, il sangue circola nelle vene e nelle arterie. Però, mentre sulla circolazione non abbiamo proprio nessun potere ed avviene in modo automatico al di fuori di ogni nostro intervento, sulla respirazione possiamo fare qualcosa perché i muscoli che determinano il movimento del torace sono anche comandabili da noi, nel senso che funzionano da soli. Se noi dormiamo o ci dimentichiamo di respirare, la respirazione non si arresta.

Però, se vogliamo possiamo influire: possiamo per un breve tempo fermare la respirazione…pensa a quando il medico ti chiede: “Fermo, non respirare!”. Oppure possiamo respirare più profondamente….pensa a quando il medico ti dice:” Adesso respira forte!”.

    Ricordate il modello del torace che avete costruito? La gabbia toracica si dilata e si restringe  facendo dilatare e restringere i polmoni che contiene, accompagnata dal diaframma che si alza e si abbassa, quando le costole che formano la gabbia toracica si riavvicinano o si dilatano. I polmoni aderiscono strettamente alla gabbia toracica e seguono il vai e vieni della gabbia toracica. Il polmone è molto elastico, è come una spugna  di quelle che usate per fare il bagno.

    Come mai il polmone rimane così attaccato alla parete interna della gabbia toracica?

Succede perché dentro la gabbia toracica c’è quasi il vuoto. E’ come quando mettete la punta del dito in bocca e succhiate; se tirate fuori il dito, sentite un piccolo schiocco.

Succhiando, avete tolto l’aria dalla bocca, creando quasi il vuoto. Quando togliete il dito, l’aria che sta fuori spinge per entrare.

Nella respirazione c’è una situazione simile, che costringe il polmone ad essere aderente alla parete del torace e a seguirne il movimento. Se si fa un buco nel torace, il polmone non può più funzionare per un po’ di tempo. Attenzione allora quando giocate con oggetti appuntiti come lance e spade!  Può essere molto pericoloso.

 

La respirazione: ossigeno in entrata ed anidride carbonica in uscita

    I polmoni si riempiono d’aria quando la gabbia toracica si allarga, quando inspiriamo, lo sapete. L’aria era entrata dal naso e dalla bocca. Ricordate che il posto migliore dal quale far entrare l’aria è il naso, non la bocca! Infatti l’aria che dal naso raggiunge i polmoni è … aria condizionata, è aria più adatta ad entrare nei polmoni. Infatti le narici sono rivestite di peluzzi che trattengono i piccoli corpi che possono essere presenti nell’aria come animaletti o granelli di polvere; attraverso il naso, l’aria fa un percorso più lungo, diventando più calda e più umida. Dalla bocca invece, l’aria va direttamente in gola così com’è.

     Dal naso, l’aria era passata in un tubo piuttosto rigido, fatto di tanti anelli, la trachea, che si suddivide man mano in tubi sempre più piccoli, fino ad arrivare a tubetti piccoli piccoli piccoli, che si chiamano bronchi e che portano l’aria in tutto il polmone.  

I bronchi, in fondo in fondo, prendono la forma di piccoli acini e diventano fatti solo da una pellicola sottilissima, tanto sottile da lasciarsi attraversare dai gas. Sono gli alveoli polmonari. Dall’altra parte di questa pellicola, c’è l’aria che è entrata nei polmoni.

E qui, attraverso la parete sottilissima degli alveoli, l’ossigeno può entrare nel sangue e l’anidride carbonica può uscire nell’aria. I globuli rossi lasciano l’anidride carbonica e si riforniscono di ossigeno e ritornano ben carichi al cuore.  

      Quando noi restringiamo la gabbia toracica, l’aria esce dai polmoni più povera di ossigeno rispetto a quando era entrata e più carica di anidride carbonica rispetto a quando era entrata.

   E’ importante che la circolazione e la respirazione avvengano bene per stare in buona salute. Quando non avvengono bene, si va incontro anche a malattie molto serie.

 

Circolazione -  respirazione – alimentazione – movimento

    Dicevamo che circolazione e respirazione sono due funzioni indispensabili l’una all’altra. Ma in un organismo tutto si collega. Ricordate quando abbiamo parlato dell’alimentazione?

Ricordate che i cibi vengono sciolti e scomposti fino ai più piccoli mattoncini, che vengono poi assimilati, cioè portati nel sangue attraverso le pareti dell’intestino? Queste sostanze che componevano i cibi vengono portate alle cellule insieme all’ossigeno per fare qualcosa di nuovo, per far diventare più grande il corpo o per mantenerlo in vita.

    La nostra vita quindi non dipende solo dal cuore, solo dalla circolazione, solo dall’alimentazione, ma da tante funzioni collegate fra loro.

 

 

Classi terze 24 maggio 2007

Educazione alla salute – incontri con il dott. Mancini                                                                                                           

 

DOMANDE E RISPOSTE  

domande e risposte

 

Questa volta sono interrogato……vediamo che voto mi date!

Le vostre sono tutte domande belle, che dicono che siete ragazzini in gamba.

 

Chi dice al cervello di dare un comando ai muscoli e come fa il cervello a darlo?

Il cervello riceve dei “comandi”, che sono delle sensazioni che sa raccogliere innanzitutto dall’esterno. Se io avvicino un dito  verso l’occhio di Fabio, quest’ultimo si tira indietro.

Il mio dito si è avvicinato all’occhio, il cervello di Fabio ha raccolto questa percezione e ha fatto partire il comando di allontanarsi tramite i nervi.

Che cosa sono i nervi?

Potete pensare  un po’ ai fili della luce che si vedono per le strade. I nervi sono molto sottili, raggiungono i muscoli e comandano ai muscoli di muoversi, di contrarsi; così il bambino al quale io ho fatto finta di  toccare con un dito l’occhio, ritrae la sua testa.

Il cervello dispone di organi di senso: gli occhi, le orecchie, il naso; sono delle strutture, sono dei terminali che raccolgono le sensazioni - un odore, un rumore, un’immagine – e le trasmettono al cervello. Il cervello capisce e organizza questi stimoli in parte in autonomia, in parte su nostro comando.

Quando io voglio camminare, la mia volontà nel cervello si traduce in comandi,  che mettono in funzione i muscoli delle mie gambe per muoversi.

Sono due i modi con i quali il cervello risponde: c’è qualcosa di automatico e qualcosa che io posso decidere di voler fare.

Certo non posso chiedere qualsiasi cosa al cervello: se gli chiedo di farmi correre a piedi a 100 km all’ora non potrà farlo, ma se voglio camminare sì.

 

Come mai se lo sport fa bene, quando ti sei mosso tanto i muscoli  fanno male?

Ti fanno male i muscoli perché ti sei mosso troppo…… Fa molto bene mangiare un panino, fa male mangiarne dieci.

Lo sport fa bene, ma non si deve esagerare, occorre fare secondo le proprie possibilità, per quanto ciascuno è allenato. Bisogna incominciare pian piano e man mano si potrà fare qualcosa di più e diventare più capaci. Allora non ci saranno dolori ai muscoli.

Chi è sempre stato seduto, chi è per questo un po’ grassottello e non corre mai appena fa una corsettina avrà i muscoli che fanno male. Un bambino che corre, si muove e salta potrà correre abbastanza senza avere dolori. Il dolore nasce perché si chiede qualcosa di più di quello che al momento si è capaci di fare.

 

Che cos’è un crampo?

Il crampo è la contrazione di un muscolo. Di solito, riguarda i muscoli delle gambe: ad un certo punto, il muscolo si contrae, cioè diventa molto più piccolo, più concentrato e più duro, al punto tale che fa male. Succede il più delle volte perché c’è una fatica eccessiva, perché c’è stanchezza. Qualche volta succede invece perché all’organismo mancano il potassio o il calcio.

 

Che cos’è un tic?

Un tic è un movimento involontario causato dall’eccitazione di un nervo che fa compiere  un movimento involontario – al di fuori del desiderio di una persona - e breve.

Uno dei più comuni è quello che fa tremare la palpebra per un momento. E’ quasi sempre segno di tensione, di preoccupazione.

 

Qualche volta mi vengono “ le formiche “ alle mani o ai piedi….

Le  “formiche” non sono segno di cattiva circolazione, sono segno di disturbo del nervo che passa nel braccio, nella gamba o nella mano dove si sentono le cosiddette formiche.

Significa che quel nervo è stato schiacciato a causa di una posizione sbagliata tenuta per troppo tempo. Quando un nervo viene schiacciato, non riesce a far passare bene  le sensazioni al suo interno. Vi dicevo prima che i nervi sono come filuzzi attraverso i quali passa un’energia che è simile all’energia elettrica, anche se molto meno forte.

Se c’è questo disturbo, “le formiche” appunto, il nervo ci dà un segnale per dire: ”Sto soffrendo, non sto bene”.

 

Che cos’è una storta?

Un’articolazione è il posto in cui due ossa si toccano, è una specie di ingranaggio che rende possibile il movimento. Una storta è l’aver costretto un’articolazione ad un movimento eccessivo e brusco.

Se camminando mettiamo un piede in una buca, costringiamo l’articolazione, “l’ingranaggio” a muoversi oltre le sue possibilità e ci produciamo una distorsione che si manifesta con gonfiore e dolore. Può verificarsi anche una lacerazione dei tendini, della capsula dell’articolazione o la frattura di un osso.

Ai bambini capita di solito quando fanno salti di quelli extra. Attenti!

 

Perché se fai ruotare tanto un braccio, poi fai fatica a fermarlo?

Anche un braccio, come tutte le cose, pesa.

Ogni cosa in movimento ha bisogno di tempo e di spazio per fermarsi. E’ come quando un’automobile si muove; per fermarla frenando occorre un certo tempo, non si ferma di colpo. Così anche il braccio che ruota veloce ci metterà un momento da quando io penso “fermati!” a quando si ferma.

 

Prima di colazione, quando ho tanta fame, sento la pancia che brontola, che cos’è?

E’ lo stomaco che si muove, dà un segnale per dire a te che si stanno esaurendo le scorte e bisogna mangiare.

Anche la fame non viene per caso, è un segnale dell’organismo che richiede le sostanze necessarie.

 

E’ vero che se non si mangia frutta e verdura ci si ammala?

Non mangiare frutta e verdura rende più facile ammalarsi.

 

Si muore se si mangia per tanto tempo cose che non vanno bene?

Se per molto tempo si mangia in modo sbagliato è più facile ammalarsi e anche morire.

La vita non è come la matematica: in matematica 2+2 fa sempre 4. La vita, gli organismi, non funzionano così. Siamo tutti diversi uno dall’altro e non si può dire che a tutti succederà la stessa cosa. Se si mangia male, aumenta il rischio di ammalarsi, ma non c’è la certezza.

 

Perché se una persona è molto magra fa fatica ad ingrassare. Al contrario, perché chi è obeso fa fatica dimagrire?

Se una persona è molto magra perché mangia poco, se è molto grassa perché mangia tanto, potrà mangiare di più e prendere peso o mangiare di meno e perderlo. Con un po’ di impegno è possibile sempre.

Se invece la magrezza o l’obesità sono legate ad una malattia, certo la persona farà molta

fatica perché dovrà prima guarire.

 

Qual è il peso che va bene?

Il peso che va bene è quello che va bene a ciascuno di noi. Non è lo stesso per chi è basso e per chi è alto, per un bambino di prima e per uno di quinta.

Non è possibile dare numeri. Non c’è neppure una relazione precisa fra statura e peso, che varia con la costituzione: lo scheletro può essere più o meno robusto, ci sono tante variabili. Un medico può consigliare.

 

Come succede che si vomiti?

Il vomito avviene perché lo stomaco si mette a fare un movimento contrario al normale.

I movimenti dello stomaco infatti hanno lo scopo di mandare il cibo verso l’intestino.

Quando lo stomaco riceve un comando anormale in seguito al fatto che l’organismo percepisce un pericolo nel cibo ingerito, si contrae in modo che il cibo ritorni indietro. Lo fa con una certa fatica, perché questi movimenti sono anormali per lo stomaco.

 

Come avvengono l’indigestione e la  congestione?

Le trasformazioni del cibo che avvengono nello stomaco hanno bisogno di calore, che viene mantenuto dal sangue che circola nelle pareti dello stomaco.    

     La congestione avviene quasi sempre per uno sbalzo improvviso di temperatura, in generale verso il freddo, che provoca un blocco dello stomaco.

E’ particolarmente pericolosa se avviene in acqua: state molto molto attenti quando fate il bagno in piscina, al lago, al mare, ad avere lo stomaco quasi vuoto. La congestione infatti spesso provoca uno svenimento e, se una persona sviene in una stanza, al massimo cade per terra, se invece sviene nell’acqua, va sott’acqua e lì ci vivono bene i pesciolini, ma noi…..

State molto attenti perché ogni estate accadono tragedie a persone che hanno fatto il bagno troppo presto e non hanno lasciato passare abbastanza tempo fra quando hanno mangiato e quando sono entrate in acqua.

     Posso fare il bagno subito dopo mangiato?

Farlo subito è meno pericoloso, ma che cos’è “subito” ? 5 minuti? 10 minuti? E’ molto più prudente farlo dopo due ore e mezza – tre.

     L’indigestione si verifica quando forniamo al nostro stomaco troppo cibo o troppo in fretta o un cibo non adatto: troppo difficile da digerire o avariato, non più buono.

Allora lo stomaco fa fatica, si lamenta con dei dolori, può arrivare al vomito.

 

La mamma mi dice di non saltare troppo dopo mangiato….

Saltare troppo troppo troppo ma veramente troppo può non far bene, ma un po’ di movimento dopo mangiato aiuta la digestione. Soltanto non bisogna strafare….

 

La mamma dice di non bere niente di freddo dopo mangiato e di non bere acqua dopo il gelato…..

Sono due buoni consigli: troppo freddo può bloccare lo stomaco, un po’ come succede se si va in acqua avendo mangiato da poco.

Bere acqua dopo il gelato spesso dà fastidio, perché il gelato cremoso e freddo, con tanta acqua può mettere in difficoltà lo stomaco. Un grosso bicchiere d’acqua fredda dopo il gelato non è una buona idea.

 

Quando mangio la granita, sento qualcosa di strano al naso e mi fa un po’ male la testa, perché? E se mangio il gelato in fretta sento male alla gola, ma poi passa.

E’ la reazione alla temperatura del gelato da parte di persone più sensibili. E’ un avvertimento del nostro corpo per dire “…quello che stai facendo, questo cibo che mi stai dando è troppo freddo, non va bene…”. I cibi molto freddi non fanno bene, anche se possono piacere.

Si può risolvere il problema mettendo in bocca porzioni più piccole del cibo freddo e meno in fretta.

 

Quando bevo tanta cocacola, sento come delle bollicine nel naso e mi lacrimano gli occhi…

Il gas sciolto nella bevanda esce in gran quantità, risale verso il naso e dà fastidio.

 

Come viene e che cosa succede quando abbiamo il singhiozzo?

Il singhiozzo è il tic dello stomaco. Lo stomaco in quel momento è irritato: può essersi raffreddato di colpo, può esserci stato uno spavento…..Lo stomaco va in allarme e, come accade all’occhio con il tic, abbiamo il singhiozzo.

Per farlo passare, la cosa più semplice è bere dell’acqua a temperatura ambiente, in modo continuo, a piccoli sorsi. Di solito così passa.

 

Come viene il rutto?

Il rutto è un’ emissione molto veloce di gas, che si è accumulato nello stomaco, di solito dopo aver bevuto una bevanda gassata. Lo stomaco è infastidito dal gas e lo fa tornare indietro. Il passaggio veloce del gas in uscita provoca un rumore, come se ci fosse una tromba attraverso la quale passa un soffio.

 

Come succede che si senta il bisogno di andare in bagno?

E’ uno dei tanti stimoli che l’organismo ci dà, quando ha una necessità. Se l’intestino è troppo pieno, l’organismo ci dice che bisogna svuotarlo.

 

Come fa l’intestino a resistere all’acido cloridrico?

Appena il contenuto dello stomaco passa nell’intestino, incontra le sostanze prodotte dalla prima parte dell’intestino che neutralizzano l’acido. Queste sostanze sono …. il contrario dell’acido, si dice che sono basiche. Quando questo meccanismo non funziona bene, può causare l’ulcera duodenale: l’acidità del cibo che ha lasciato lo stomaco fa quasi un buchetto nell’intestino che è l’ulcera.

 

So che certe persone si ammalano perché bevono troppo vino o troppi alcolici, come mai?

L’alcool contenuto nel vino e nei liquori è tossico e fa male, perché altera le cellule dell’apparato digerente con le quali viene a contatto e poi danneggia molto gravemente le cellule del fegato e del cervello. Attenzione, attenzione all’alcool perché non solo uccide, ma ci priva dell’essenza del nostro essere, cioè del cervello.

 

E’ vero che fa male smettere di fumare tutto di colpo ?

No no, è il metodo migliore per smettere di fumare. Ciò che fa male è il fumo.

 

La mamma fuma. Sono brutti i suoi polmoni?

Dipende da quanto fuma e da quanto tempo sta fumando. Sicuramente il fumo non fa bene e sarà bene che le facciamo una carezza e le diciamo:” Mamma, per favore, smetti di fumare!”

 

Il papà sta smettendo di fumare pian piano, i suoi polmoni torneranno normali?

I polmoni torneranno molto simili a quelli normali, proprio perfetti come prima no.

 

Quante sigarette si possono fumare senza ammalarsi ?

Poche sigarette fanno meno male di tante, più tante sono, più presto ci si può ammalare, ma anche una sola poco poco fa male perché il fumo è tossico.

 

Ho una zia che fuma…può morire?

E’ più probabile ammalarsi e morire se si fuma, ma non è detto che tutti quelli che fumano muoiano per questo, lo vedete anche voi guardandovi attorno.

 

La prof. di mia sorella fuma tanto e ha una voce strana…anche nei Simpson ci sono dei personaggi che fumano tanto e hanno la voce rauca, come mai?

Il fumo oltre a danneggiare i polmoni danneggia la gola ed infatti le gravi malattie che provoca riguardano i polmoni e la gola. La voce rauca è un segnale che la gola sta soffrendo ed è un segnale da ascoltare.

 

Se entra l’acqua o qualcosa d’altro nei polmoni, che cosa succede?

Se entra tanta acqua, i polmoni non possono più funzionare perché non c’è posto per l’aria e la cosa è grave. Se, invece, bevendo qualche goccia va verso i polmoni, bastano pochi colpi di tosse e tutto si sistema.

Se una persona sviene in acqua e i polmoni si riempiono d’acqua muore, perché i polmoni non possono più funzionare: sono pieni d’acqua e l’aria non ci sta.

 

Quando piango, a volte sento prurito al naso e le lacrime escono da sole dagli occhi…

Certo, le lacrime escono da sole dagli occhi …. C’è poi una comunicazione tra occhi e naso, una parte delle lacrime può scendere dal naso. Le lacrime proteggono l’occhio, poi possono scendere nel naso, dove il calore le fa evaporare.

 

Se guardo troppo la tv, anche se sbadiglio e anche se starnutisco vengono le lacrime…

Starnutendo o sbadigliando si comprime il sacco lacrimale che di colpo si svuota lasciando uscire tante lacrime. 

 

Se mi metto a testa in giù, sento male alla testa….

Noi siamo fatti in modo che il sangue scenda dalla testa verso il basso. Se ci mettiamo a testa in giù, il sangue fatica ad uscire dalla testa. L’allenamento può limitare questo disturbo.

 

Come fanno i globuli bianchi a difenderci?

E’ un meccanismo molto complesso. In generale le possibilità sono due: o il globulo bianco ….. mangia il nemico, cioè ingloba il microbo, pian piano lo distrugge e poi muore, oppure il globulo bianco può costruire sostanze che sono una specie di veleno contro i microbi.

 

La crosta è fatta di piastrine oppure sono le piastrine a produrla?

La crosta è prodotta dalle piastrine, che fanno coagulare il sangue ed è formata da globuli rossi raggrumati e compressi insieme.

 

Quanto impiega il sangue a fare il giro del corpo?

Il sangue impiega alcuni minuti a fare il giro del corpo. Varia molto il tempo, più o meno da uno a cinque minuti, dipende da che cosa stiamo facendo: se stiamo correndo, se stiamo facendo una grande fatica, il sangue corre molto di più; se siamo a letto tranquilli e dormiamo, il sangue gira molto più lento.  

 

Quando ero piccola mi ha detto la mamma che nel mio cuore c’erano dei buchini che adesso non ci sono più…..

E’ vero, c’è un foro in più nel cuore del bambino non ancora nato; quando nasce il foro si chiude in pochissimi giorni. Il bambino prima di nascere non respira con i polmoni, ma è la mamma che gli fornisce quanto gli serve. Non c’è bisogno che il sangue giri attraverso i polmoni. Fa una specie di cortocircuito all’interno del cuore.

Quando il bambino nasce, deve incominciare a respirare, allora questo foro in pochissimo tempo si chiude; si chiama dotto di Botallo. Qualche rara volta non si chiude e allora c’è un bambino ammalato, che può essere curato, può essere operato e guarire.

 

Al papà si è staccato un bel pezzo di dente, che cosa gli può succedere?

Se il papà non si fa curare, gli verrà un’infezione nel dente, dovrà andare dal dentista.

 

L’istruttore di nuoto mi ha detto che il raffreddore che viene a me quando vado in piscina fa bene. E’ vero? Perché?

Io ho spesso mal di stomaco……

Il nonno ha avuto un grosso problema al cuore, ma non è morto…

Per rispondere a queste domande occorrerebbe sapere qualcosa di più, bisognerebbe vedere e conoscere un po’ chi ha quel raffreddore, quel mal di stomaco….

 

Se stringi forte con un elastico il polso, la mano diventa fredda, come mai?

Perché la circolazione diventa scadente: l’elastico stringe soprattutto la vena e impedisce il ritorno del sangue, non arriva sangue a sufficienza alla mano, che diventa fredda e bluastra. E’ un giochetto che è meglio non fare.

 

Se qualcosa come un giochino va in gola e scende nello stomaco, che cosa succede?

Se il corpo estraneo è arrivato nello stomaco, il più delle volte non succede nulla, a meno che non sia qualcosa di molto tagliente. Il problema è che arrivi nello stomaco! Il rischio è che il giochino, come lo chiamate voi,  si trovi nella gola e si fermi in gola o vada verso i polmoni. Allora la cosa diventa grave e occorre andare al pronto soccorso. Quindi non mettiamo mai in bocca giochini vari, oggetti duri di vario tipo.

 

Come fanno a sapere dove andare i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine?

I globuli e le piastrine viaggiano dentro vene e arterie, raramente escono da questo circuito che è a senso unico. Sono obbligati a muoversi in un circolo chiuso. 

 

Come facciamo a nascere?

La nascita è uno dei momenti più importanti della nostra vita. Voi sapete già tutti quanti che i bambini vengono costruiti dalle mamme nella loro pancia. Quando è il momento, il bambino esce da un buchino -  che di solito è piccolo, ma diventa grande  - aiutato dalla mamma che spinge.

La nascita è un momento grande e bello, ma doloroso per le mamme, perché questo passaggio è un momento difficile. E’ difficile anche per il bambino, che per fortuna non se ne ricorda.

  

 

Grazie per avermi ascoltato e grazie alle vostre maestre che mi hanno invitato e mi hanno dato l’occasione per stare con voi, mi ha fatto piacere incontrarvi.

Buone vacanze a tutti!