Musei
Quelli di Storia Naturale in particolare
In generale sono luoghi in cui vengono conservati pezzi di Natura messi insieme per dare un'immagine immediata di un ambiente di vita particolare congelato nel tempo, con la possibilità di osservarlo a lungo dato che si tratta di una specie di fotografia tridimensionale immobile per sempre. In realtà, così mostrando si fa perdere un elemento essenziale della vita: il suo incessante mutamento spesso talmente veloce da non lasciar cogliere i fatti essenziali da chi non è abituato ad osservare. Quindi offrire una istantanea in 3d è un ottimo modo per riuscire a catturare l'attenzione, per consentire di approfondire meglio l'argomento, magari con l'aiuto di una guida che permetta di fissare i punti essenziali per poi procedere lo studio da soli.
In Italia i musei sono tanti e quelli di Storia naturale molto diffusi: si va dal grande edificio con tradizioni pulicentenenarie e collezioni di migliaia di pezzi, alle due stanze di qualche paesino sperduto che conservano gelosamente e con cura i reperti che sono stari trovati poco distante e che rappresentano una testimonianza importante di un passato remoto ormai non più decifrabile nel territorio.
E' un luogo in cui si studia, si sogna e si impara senza noia e si ricorda senza fatica. Ormai il luogo in cui si mostrano animali sbiancati che galleggiano nella formalina sono un ricordo di un modo antico di intendere la conservazione e il museo; oggi sono luoghi molto ospitali che sfruttano al meglio le più moderne tecnologia per ricostruire ambienti lontani in cui si viene proiettati come in un viaggio a bordo della Discovery.
In questa pagina cercheremo di fornire le informazioni di attività a scopo didattico che ci arrivano dai musei.
Museo di Storia Naturale di Livorno & Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa & Galleria dei mammiferi & Tour nella Galleria & Associazione Amici della Natura Rosignano & Santa Fiora, Museo del Mercurio
Maggio 1943
il Museo Provinciale di Storia Naturale di Livorno fu istituito nel 1929 sulla base del ricco materiale scientifico del Gabinetto di Storia Naturale dell'Istituto Tecnico "Amerigo Vespucci", raccolto tra il 1871 ed il 1909 da illustri naturalisti livornesi. Purtroppo durante i bombardamenti del 1944 il patrimonio naturalistico venne quasi completamente distrutto.
Dopo la guerra il Museo fu trasferito presso l'Acquario Comunale e nel 1952 la volonà e l'amore per le scienze naturali di molti cittadini permisero la riapertura al pubblico, grazie alle numerose donazioni per ricostruire il patrimonio delle collezioni. Nel 1980 il Museo viene trasferito presso Villa Henderson, il cui edificio principale, completamente ristrutturato, ospita il cuore operativo dell'Istituto.
Nuove strutture dal design moderno sono state costruite adiacenti alla villa storica ed al loro interno sono state allestite le esposizioni permanenti a tema "ambiente mediterraneo". Nelle palazzine presenti all'interno del Parco storico sono state collocate la Biblioteca, la sala lettura, i magazzini delle collezioni ed i laboratori didattici, mentre nel terreno sul retro del museo è stato realizzato l'orto botanico.
Il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo oggi ha sede quindi presso l'antica Villa Henderson costruita alla fine del XVIII secolo. I settori espositivi, rinnovati e costruiti ex novo negli anni '80 ad opera dell' architetto Giuseppe Milanesi, sono situati nella moderna costruzione adiacente la villa: la Sala di Geopaleontologia, la Sala dell'uomo e la la Sala di Zoologia.
In seguito, altri lavori di ampliamento hanno portato alla realizzazione della Sala del Mare dedicata ai cetacei del mediterraneo frutto di anni di attività di recupero e studio di esemplari spiaggiati sulle coste livornesi.
Completano l'esposizione la Sala degli Invertebrati, situata negli annessi lungo il perimetro di via dell'Ambrogiana, l'Orto Botanico con le sezione Farmacoetnobotanica e la sezione Etnobotanica dedicata ai fruttiferi antichi. Presente anche una Sala delle Esposizioni Temporanee situata sul retro della Villa.
Al piano superiore della Villa è presente un Planetario ed una Specola dotata di un telescopio. (continua)
Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa
Uno dei più antichi musei al mondo
Nato alla fine del XVI secolo come “Galleria” annessa al Giardino dei Semplici di Pisa (ora Orto Botanico), il Museo ha arricchito le sue collezioni nel corso dei secoli e custodisce oggi un patrimonio di enorme valore storico e scientifico.
Dalla fine degli anni Settanta il Museo ha sede presso la suggestiva Certosa di Pisa a Calci, un edificio trecentesco di inestimabile pregio storico-architettonico.
Il Museo è un Centro di Ateneo dotato di autonomia scientifica.
Il Museo conserva e valorizza le proprie collezioni, organizza e sostiene piani di studio e di ricerca, in collaborazione con i dipartimenti universitari e altri enti nazionali e internazionali, cura attività didattiche e di divulgazione. Nel suo ruolo di centro di aggregazione e diffusione della cultura, il Museo ospita inoltre eventi culturali ed esposizioni temporanee, realizza progetti cooperando con il territorio e gestisce programmi di inclusione rivolti a diverse tipologie di pubblico.
Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa
Dopo un anno di frenetiche trattative e un altro di lavoro senza sosta e senza risparmiarsi, il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, nella splendida sede della Certosa di Calci, ha inaugurato la nuova galleria.
Il 23 febbraio 2018, alle ore 16,00, il direttore del Museo Roberto Barbuti ha accolto un pubblico numerosissimo - probabilmente superiore alle attese - nella nuova sala della biblioteca completamente piena, grazie all'allestimento di postazioni che hanno consentito di partecipare in diretta all’avvenimento.
Barbuti ha dato la parola a Virginia Barbero, una delle tre sorelle Barbero - Giorgio Barbero creatore della collezione è scomparso nel 2013 - presenti in Certosa con tutta la famiglia compresa una bambina di un anno.
Sono intervenuti vari personaggi e tutti hanno concorso a rafforzare l’entusiasmo per un evento che colloca il museo in una posizione di grande prestigio non solo in Italia. Quello che è stato presentato è frutto di un lavoro meticolosamente preparato che ha richiesto un impegno senza soste di tutto il personale del Museo con molte collaborazioni esterne (citata e ringraziata NATURALITER ditta di Capannoli che ha acquisito una fama internazionalie per le sue realizzazioni nel campo dei modelli in materiale composito). Il lavoro è stato imponente, ma ha ricordato il Direttore che questa è la prima parte dell’esposizione: 296 animali, di cui 121 completamente restaurati appartenenti alle collezioni permanenti del Museo, e 175 provenienti dalla donazione Barbero. Rimangono da sistemare quel che resta dei 520 esemplari della donazione Barbero: in pratica una parte significativamente grande dell’intero museo dovrà essere completamente ripensata per accoglierli. Probabilmente occorrerà utilizzare anche nuove sale.
Alla fine taglio del nastro e pasticcini, ma per vedere bene l’esposizione è necessario tornarci anche più di un paio di volte.
Intervista al direttore del Museo Roberto Barbuti
Tour nella Galleria dei Mammiferi
Specchio della biodiversità del mondo
Il nuovo allestimento comprende circa 300 animali
Simone Farina, referente della sezione Zoologia dei vertebrati e curatore dell'allestimento, ha illustrato le caratteristiche fondamentali della nuova galleria, mostrando 12 immagini che aiutano i visitatori a capire meglio la struttura e la complessità della mostra che presenta una ricchezza di esemplari unica nel nostro Paese e la cartellonistica che fornisce le informazioni tassonomiche fondamentali e delle condizioni di rischio ambientale di ciascuna specie.
"Associazione Amici della Natura Rosignano"Il Museo nacque nel 1966 con un'esposizione di collezioni di insetti raccolti dai ragazzi ospiti della colonia montana di Gavinana (provincia di Pistoia). Da allora un piccolo nucleo di appassionati di Scienze Naturali ha iniziato l'attività di ricerca sul territorio e ampliato le raccolte. Nel 1992 venne fondata l'Associazione "Amici della Natura Rosignano", che gestisce il Museo, con il patrocinio della Amministrazione Comunale di Rosignano Marittimo che assicura la disponibilità della nuova sede e un piccolo contributo annuale. L'Associazione ha come principale obiettivo la divulgazione della cultura scientifica, la conoscenza del territorio e la collaborazione didattica con le scuole, organizza perciò conferenze, corsi, mostre e visite guidate.
Le dimensioni contenute ospitano in modo ordinato una gran quantità di reperti ottimamente conservati e di facile osservazione. In questi anni si sono sviluppate le collezioni di reperti provenienti principalmente dal territorio circostante: conchiglie, insetti, artropodi accolgono il visitatore nella prima sala. Tre vertebre di balena indicano la spiccata tendenza ad occuparsi anche di creature marine. Il resto delle sale è dedicato ad una vasta collezione di Uccelli tassidermizzati da un socio in decenni di attività appassionata e professionalmente impeccabile. Minerali e Rocce offrono campioni da studiare direttamente dalle scolaresche insieme a reperti fossili. Un'altra sala raccoglie numerosi strumenti per l'apprendimento della Matematica tra cui un o realizzato per alunni ipo-non vedenti costruiti in collaborazione dei genitori degli alunni. Troviamo molto altro ancora tra cui un erbario micologico con 700 esemplari. All’esterno della struttura trova spazio l’Orto botanico con le essenze tipiche della Macchia mediterranea.
Il Museo ospita una biblioteca specialistica di indubbio interesse, non solo per le scuole, ma anche per i cultori della materia.
Di questa biblioteca fanno parte diversi volumi nati dall’attività del museo, tre dei più recenti:
“PER UNA VISIONE SISTEMICA DEL CAMBIAMENTO” A cura di Franco Giorgi con la Prefazione di Alessandro Lenzi (Presidente Associazione Amici della Natura di Rosignano), Aracne editrice. Franco Giorgi ha curato la raccolta della rielaborazioni di conferenze “Parliamo di Scienza” affidate a specialisti quasi tutti provenienti dall’Università di Pisa, con una eccezione per Siena.
“CODICE ARMONICO” del 2018 raccoglie gli atti del Settimo Congresso di Scienze naturali dell’Ambiente toscano curato dall’Associazione “Amici della Natura di Rosignano”, Edizioni ETS- Pisa 335 pagine fitte e ricche di illustrazioni a colori di ogni aspetto di un qualche interesse del territorio toscano.
Ultima uscita: “La chimica nei musei Creatività e conoscenza” a cura di Valentina Domenici e Luigi Campanella (Pisa University Press, Pisa: 2020). Il testo raccoglie i contributi di molti dei relatori della giornata studio dedicata alla rete dei musei di chimica della Società Chimica Italiana.
Il sito del Museo di Storia Naturale di Rosignano offre tutte le informazioni necessarie per la visita (gratuita) e la prenotazione per le scolaresche.
Album di 40 foto per una visita virtuale al Museo Rosignano
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Santa Fiora, Museo del Mercurio
Piazza Garibaldi, Santa Fiora
Il Museo delle miniere di mercurio del Monte Amiata è situato nel centro storico di Santa Fiora (GR), all'interno del Palazzo Sforza Cesarini.
Il Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata, sito nella piazza Garibaldi di Santa Fiora è stato realizzato per testimoniare la storia delle miniere e dei sacrifici compiuti dai minatori, poiché “in quel piccolo mondo di sofferenze e di ingiustizie splendeva una luce di umanità che è forse quella di cui abbiamo bisogno per costruire il futuro”.
Padre Ernesto Balducci
Un museo ricercato tra le offerte del luogo
Una porticina nascosta dai ponteggi istallati per il restauro di Palazzo Sforza Cesarini che ospita anche il Municipio. Entro in ritardo dell’orario di apertura e la buona ospitalità della direttrice ci concede una breve ricognizione. Sembra una piccola mostra all’inizio, ma man mano che si osservano le teche e si tenta di leggere la storia del museo e quella di coloro che stavano in miniera, ci si accorge della ricchezza del materiale esposto e la profondità delle basi del museo e delle gente che lo ha voluto e attualmente lo mantiene. Le poche foto che abbiamo fatto si spera che comunichino lo stupore, la sorpresa di una grande esposizione in un piccolo posto.
Questo l’indirizzo delle foto scattate