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Nicolò Stenone

 

 

Niccolò Stenone

Nicolò Stenone

 

di Paolo Perrini

 

Scienziato, neuroanatomico e santo

Resteremo sempre in una miserabile ignoranza se ci accontentiamo di quel poco di luce che gli Antichi ci hanno lasciato e se gli uomini capaci di condurre indagini non contribuiscono con il loro impegno,

applicazione e studio per giungere alla conoscenza del Vero, che è il fine principale di tutti coloro che ricercano sinceramente.

 

Nicolò Stenone (1638-1686) o Nicolaus Stenonis, spesso abbreviato in Steno, fu un grande anatomico prima di divenire un pioniere della paleontologia, della geologia e della mineralogia.

Per comprendere il suo pensiero e la sua sconfinata passione intellettuale per la scienza e la medicina, è opportuno un breve esame della sua vita e dei suoi viaggi.

Stenone nacque nel 1638 a Klareboderne Lane, a Copenhagen, non lontano dalla Torre Rotonda, uno dei primi osservatori stellari in Europa (6, 7, 13). Il padre, Sten Pedersen, era orafo e gioielliere di corte. A10 anni Stenone fu ammesso alla Scuola di Nostra Signora, dove ricevette un’eccellente educazione umanistica, studiò matematica e lingue. Nel 1656, iniziò lo studio della medicina sotto la guida di Thomas Bartholin (1616-1680) e Simon Paulli (1603-1680). Durante la Guerra con la Svezia e l’assedio di Copenhagen (1658-1660) fu chiamato alla difesa della città. Nonostante le difficoltà, per Stenone questi anni difficili furono di grande attività intellettuale, come ci rivela il suo diario scientifico pubblicato col nome di Chaos. Studiò a fondo numerosi autori, incluso Athanasius Kircher (1602-1609), Giovanni Keplero (1571-1630), Galileo Galilei (1564-1642), Blaise Pascal (1623-1662), Pierre Gassendi (1592-1655) e Marin Mersenne (1588-1648). Il diario ci informa anche sull’iniziale metodo di ricerca del giovane Stenone che seppe valorizzare l’osservazione pratica di Peter Sørensen (Petrus Severinus,1540-1602) e fu affascinato dal metodo cartesiano fondato sullo “scetticismo metodologico” per ottenere l’assoluta certezza.

 

Nel 1660 lo scienziato decise di trasferirsi ad Amsterdam per continuare a studiare sotto la guida dell’anatomico olandese Gerard Blaes (Blasius 1625-1692). Nell’aprile del 1660 scoprì il dotto secretorio della parotide, dissezionando la testa di una pecora. (continua)