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A proposito di rinnovabili: Larderello

A proposito di rinnovabili: Larderello

 

→ Un nuovo e più grave pericolo minaccia la bellezza e l’integrità del territorio di Pomarance e dell’intera Toscana

La più antica istallazione per lo sfruttamento dell’energia geotermica del mondo si trova a Larderello, comune di Pomarance, provincia di Pisa in Toscana.

Viene fuori spontanemante del vapore caldo dal sottosuolo e utilizzarlo per muovere delle turbine è stato naturale. 

L’ambiente ne ha risentito sia per l’aspetto del territorio, precedentemente coperto da boschi ed ora solcato da grossi tubi cromati, da condotte forzate e pinteggiato da torri di raffreddamento di dimensioni non ignorabili.

Cosa ci vuoi fare, ormai è così, è diventata una caratteristica peculiare che ha un suo fascino oscuro come la sua antica denominazione: "la valle del Diavolo".

Il resto dell’area ospita una popolazione rarefatta rispetto al resto della provincia e ampi spazi boschivi coprono le colline che custodiscono resti di storie antiche e paesaggi geologici ed ecologici ancora più remoti e ricchi di fascino.

In particolare il bosco di Berignone è un luogo molto apprezzato dalla popolazione locale e dai turisti che di solito si dirigono verso il Castello dei Vescovi e il masso della Fanciulla.

 

Periodicamente vengono fuori progetti di “valorizzazione” dell’area che in termini più crudi significa che arriveranno ruspe che “rimodellano il territorio per il transito di grossi autocarri” che asporteranno il materiale che trasformerà in una informe e mostruosa cavità del terreno quello che un tempo era stato un luogo bello, simbolo di un equilibrio naturale sempre più difficile da conservare. Molti tentativi in questo senso sono stati rintuzzati dalle reazione, sempre correttissime, della popolazione locale che sarebbe stata espropriata di una bellezza di tutti a vantaggio di una ricchezza per pochi che avrebbero lasciato la valle del Cecina violata e distrutta. 

Ora si ripresenta un’altra valorizzazione: l’estrazione di energia geotermica (pulita e rinnovabile secondo una definizione di comodo), dispendiosa e distruttuva se si ha il coraggio di fare i conti dall’inizio del processo produttivo, inizio che comprende anche i rischi ambientali immediati e permanenti. 

 

Abbiamo raccolto l’appello di un gruppo da sempre attento alla protezione del territorio che riportiamo integralmente.

 

Aggiornamento dellAppello pubblico contro il “Piano Cave” e lapertura della cava di ghiaia e sabbia in località SantEmilia (Pomarance, PI)

Buongiorno a tutti,

la battaglia contro il piano cave e in particolare la cava di Sant’Emilia continua ad andare avanti. Le vostre firme sono state per noi preziose e vi chiediamo, se possibile, di continuare a impegnarvi per raggiungere altri firmatari. Vi alleghiamo un bellissimo video che abbiamo girato con un drone per far capire quanto sarebbe deturpata la val di cecina se la cava venisse costruita.

 

Purtroppo però, dobbiamo chiedervi un altro piccolo sforzo e un’altra firma per un nuovo piano che minaccia nuovamente la Val di Cecina e una buona fetta della Toscana. Qui trovate il nostro appello e le nostre ragioni del perchè bisogna opporsi anche a questo nuovo pericolo. 

 

 

Un nuovo e più grave pericolo minaccia la bellezza e lintegrità del territorio di Pomarance e dellintera Toscana

 

L’amministrazione regionale ha approvato, già nel 2008, un progetto devastante che estende a tutta la Regione lo sfruttamento della geotermia. In particolare, per quanto riguarda il territorio di Volterra e dei Comuni limitrofi, sono stati concessi a cinque società internazionali 6 permessi di ricerca per individuare eventuali fonti di risorse geotermiche, che interessano una superficie vastissima, di circa 759 chilometri quadrati. Uno dei progetti approvati, denominato “Mazzolla” e che ha avuto il nulla-osta attuativo nel marzo del 2011, concede il permesso di ricerca di risorse geotermiche in un’area nel Comune di Pomarance, a pochi passi dal Parco regionale del Berignone e dal sito naturalistico del Masso delle Fanciulle.

Tutto questo è avvenuto, come al solito, senza che l’opinione pubblica e la cittadinanza fossero adeguatamente informate e coinvolte. Ne siamo venuti a conoscenza ora, perché la società GeSto Italia Srl, assegnataria del diritto di esplorazione del sito “Mazzolla”, ha incontrato la cittadinanza per presentare il proprio progetto di escavazione e ricerca.

Recenti studi dimostrano che l’energia geotermica non è né pulita né rinnovabile, perché:

- I pozzi di prelievo tendono ad esaurirsi in pochi anni; per prolungarne la vita ed evitare altre costose perforazioni dopo poco tempo, nei pozzi viene iniettata a grande profondità l’acqua prelevata dalle falde acquifere più superficiali, prosciugando in tal modo le risorse per l’approvvigionamento idrico della popolazione;

- Per mantenere un’elevata efficienza dei pozzi, sono state introdotte tecnologie che utilizzano liquidi a basso punto di ebollizione, che sono però fortemente inquinanti se dispersi nel terreno o nell’ambiente;

- Il vapore che fuoriesce dai pozzi contiene gas e minerali fortemente tossici (arsenico, boro, mercurio, acido solfidrico, ecc.) che si diffondono negli strati superficiali del terreno e nell’atmosfera.

Tutto ciò determina, in base agli studi epidemiologici condotti nelle zone ad elevato sfruttamento dell’energia geotermica come la zona del Monte Amiata, un forte incremento di patologie gravi.

Recenti studi hanno inoltre messo in luce la possibile relazione tra le perforazioni del terreno a grande profondità e la manifestazione di fenomeni sismici anche rilevanti.

Vi è poi l’aspetto visivo più manifesto, che è rappresentato dai vapordotti e dagli elettrodotti, che causano un degrado paesaggistico evidente, come nel caso della zona di Larderello.

E’ indispensabile contrastare il progetto della Regione Toscana nella maniera più ferma, sia attraverso la mobilitazione popolare con campagne informative e raccolta di firme, sia ricorrendo alle difese che sono permesse dalla normativa legale.

 

Questo messaggio è stato inviato da No Cava Pomarance usando il sistema di Change.org.

 

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