Conservare l'ambiente marino per il bene del nostro pianeta
Eleonora Polo
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Gli oceani coprono circa due terzi della superficie terrestre e ospitano più dell’80% delle forme di vita che l’abitano. Anche se non sappiamo con certezza come si siano formati, sicuramente è lì che è nata la vita sul pianeta. Quindi gli abitanti degli oceani potrebbero giustamente chiedersi “A che cosa serve la Terra?”
Il WWF ha definito l’oceano una superpotenza planetaria che copre il 71% (360 milioni di km2) della superficie terrestre, sostiene la vita di miliardi di persone e ospita preziosi ecosistemi e una vasta fauna selvatica. Terra e oceano sono interdipendenti e beneficiano di uno scambio continuo di sostanze, ma questo delicato equilibrio è sempre più messo a rischio dall’immissione nell’ambiente di sostanze aliene di origine sintetica. Secondo il grande esploratore norvegese Thor Heyerdahl «qualsiasi scienziato può testimoniare che un oceano morto implica un pianeta morto». Quando si parla di danni agli oceani si pensa immediatamente all’inquinamento, di solito associato agli sversamenti nelle acque di sostanze tossiche, petrolio o plastica. L’argomento più gettonato sono le cosiddette isole di plastica, sei aree più o meno vaste negli oceani in cui le correnti concentrano la maggior parte dei detriti galleggianti.