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Materiali e spazi tra fuori e dentro
bambini nei prati  

Materiali e spazi tra fuori e dentro

 

Annastella Gambini e Bianca Galimberti

Dipartimento di Scienze umane per la formazione, Università degli Studi, Milano Bicocca

Favorire la relazione dei bambini con il mondo naturale. Suggerimenti di sostenibilità per educatori e insegnanti.

Andiamo fuori!

Quante volte dietro a questa proposta si scatena l'entusiasmo tra i piccoli: da quelli che gattonano a quelli che a mala pena si reggono in piedi, a quelli infine che non vedono l'ora di correre sull'erba del prato o tra i cespugli. In giardino ci si può muovere più liberamente, c'è un morbido "tappeto" che attutisce le cadute, l'aria aperta che entra nei polmoni e fa stare meglio ...

Quello che si fa fuori è diverso da quello che si fa all'interno: si odorano i profumi dei fiori, si rincorrono gli abitanti del prato, delle piante e della terra, si sfiorano le foglie, si preparano "pappe speciali" con ciò che si trova tra l'erba ...

Insegnanti ed educatori possono sfruttare queste risorse per veicolare l'interesse dei bambini per l'ambiente naturale, la loro curiosità, per far scaturire questioni filosofiche, scientifiche ed esistenziali.

I bambini si pongono sempre domande importanti sui viventi e in quanto tali vanno riconosciute: occorre saperle raccogliere, valorizzarle, farne momenti di apprendimento e di condivisione sociale.

Proposta

I bambini molto piccoli hanno bisogno di tempo, spesso di molto tempo, per rielaborare le esperienze fatte. Se in giardino sono concentrati sul proprio fare, spesso non si fermano a fare domande, ad ascoltare, a seguire il pensiero: il proprio come quello degli altri.

Per le riflessioni, le rielaborazioni, le discussioni, è importante utilizzare, al rientro, uno spazio indoor: raccolto, protetto, sicuro, confortevole. Uno spazio attrezzato per pensare, dove far emergere i ricordi, le riflessioni, i collegamenti con il vissuto personale, le cose positive e quelle negative (cosa è piaciuto e cosa no, i timori, le speranze ...). Se alla raccolta dei materiali all'esterno (utilizzando piccole carriole, cestini, vasetti ecc.) segue una loro disposizione successiva all'interno, pensata e garantita dall'adulto, si realizza una continuità tra le esperienze outdoor e indoor. Se passa un po' di tempo i materiali raccolti potranno favorire un lavoro con la memoria (che va allenata, recuperata volontariamente). Questo riguarderà ovviamente bambini in grado di ricostruire a parole le esperienze fatte in precedenza o di ricordarle utilizzando disegni, tracce ecc. Giocare con i frutti, le foglie, i semi raccolti all'esterno, da un albero in particolare ("quello grande di fronte alla finestra" o "quello solo nell'angolo in fondo ... "), rende i bambini in grado di ricostruirne la storia individuale: "Si sono formati dai fiori, sono rimasti attaccati finché non siamo tornati dalle vacanze", "Sono caduti in autunno" ecc.

Si crea così una continuità esperienziale e storica: l'esatto contrario del chiudere le finestre lasciando il mondo indoor staccato e virtuale e le uscite all'esterno quali sfoghi ricreativi, parentesi da aprire e chiudere.

Se fuori fa freddo o piove o c'è il vento si può imparare a osservare "da dentro" il mondo esterno da cui dipendiamo e a costruire con esso una continuità. Lo spazio interno (luogo della raccolta, dell'osservazione, della memoria) sarà l'ambiente in cui sono conservati i materiali raccolti fuori per attività da fare dentro.

I materiali raccolti in giardino diventano oggetto di osservazioni integrate, multisensoriali (fatte con gli occhi, con il naso, con le orecchie, con le mani, ma anche con i ricordi e con le emozioni...).

In questo ambiente di apprendimento si possono inventare storie: non solo quelle biologiche dei materiali recuperati ma anche quelle del singolo bambino, dello stesso insieme all'educatrice e insieme agli altri bambini e all'educatrice. Più occhi, più nasi, più mani, più menti pensanti che si confrontano, "si rimbalzano" le idee, si sostengono reciprocamente per fare sempre un passo in più.

finto cannocchiale disegno dei materiali osservati    

In pratica

Materiali e strumenti

• Per la raccolta: piccole carriole, cestini, contenitori vari.

• Per la conservazione: vasetti trasparenti, raccoglitori di fotografie, presse per le foglie, scatole di dimensioni diverse.

• Per l'osservazione e il gioco: contenitori trasparenti, lenti d'ingrandimento, lenzuolo bianco (per le osservazioni in giardino), piccole torce o tavolo luminoso, tubo di cartone (tipo scottex), contenitori chiudibili (per gli strumenti musicali), taccuini e matite (per il disegno dal vero all'esterno), materiale da disegno (per il disegno all'interno), terrario, acquario.

 

 

Esperienze fuori

tiglio grande faggiole    

• Raccolta di materiali naturali da portare indoor ;

• Osservazione con il finto cannocchiale per focalizzare l'attenzione sui singoli elementi naturali in movimento o in trasformazione: gemme all'inizio della primavera, punte degli alberi con e senza vento, nidi in giorni successivi. Il finto cannocchiale consiste in un tubo di cartone tipo scottex utilizzato per osservare un oggetto isolandolo dal contesto in cui si trova, rendendo così l'osservazione più precisa;

• Scoperte sul grande telo bianco: steso in giardino sotto agli alberi consente di osservare foglie, insetti, semi, petali ecc. che vi cadono o vi si posano sopra;

Osservazione multisensoriale di piante e animali (guardo, annuso, tocco, ascolto, sento emotivamente). Questa esperienza è sostenuta dalle domande dell'educatrice/insegnante. Alcuni esempi sono: a cosa assomiglia? Cosa ti fa venire in mente? Ti piace? Perché? Cosa ti ricorda?

 

 

 

 

 

Esperienze dentro

 

sul tavolo luminoso e la lente di ingrandimento    

Osservazione indoor dei materiali raccolti in giardino:

-  sul tavolo luminoso;

-  con le lenti d'ingrandimento;

-  con la lavagna luminosa (gioco delle ombre);

 •  disegno dei materiali osservati;

 • nella scatola dell'invisibile: manipolazione dell'oggetto reso invisibile dalla scatola e relativa descrizione sostenuta dalle domande dell'insegnante, eventuale riconoscimento dell'oggetto (gioco dell’ "indovina che cos'è");

• una, nessuna e centomila classificazioni: varie classificazioni possibili dei materiali presenti proposte dai bambini (materiali che pungono, materiali morbidi, materiali colorati, materiali che volano, materiali che pesano ...);

• strumenti “naturalmusicali”: utilizzo di contenitori di vari materiali (plastica, latta, cartone, carta, stoffa ecc.) riempiti con gli oggetti raccolti.

 

Spunti per la documentazione

 (Utile per lavori successivi sulla memoria, per scambi con i colleghi, per presentare il lavoro svolto all'esterno).

In base all'età e allo sviluppo dei bambini, gli educatori e gli insegnanti produrranno: osservazioni carta-matita, foto, audioregistrazioni, video o raccoglieranno la documentazione prodotta dai bambini stessi: disegni, incollaggi, modelli tridimensionali (plastici e con assemblaggio di materiali), fotografie…

 

E ora, buona raccolta e buon lavoro!