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Thais haemastoma

Thais haemastoma

Prima un ricordo; adesso una testimonianza doverosa

di Luciana Bussotti

 

L’incontro di cui voglio parlare oggi si è svolto all’Isola del Giglio. Mi è parso doveroso toglierlo dai cassetti della memoria, non tanto per partecipare al clima del momento quanto, proprio al contrario, per restituire po’ di atmosfera a questa isola che tanto oltraggio ha subito per colpa di uomini folli che volevano “omaggiarla”.

 

Il luogo è la Cala dell’Allume - toponimo mineralogico - sul versante ovest, un posto semplicemente stupendo, raggiungibile in barca oppure a piedi: sulla parete a picco sul mare presenta l’apertura di una miniera, ora esaurita, di pirite che la decora di vivaci colori dovuti ai minerali secondari; il fondo sabbioso brilla per la polvere di pirite; di fronte alla costa, a poche decine di metri verso il mare aperto, c’è l’Isola della Cappa, uno scoglio facilmente raggiungibile a nuoto.

Una volta percorso il breve braccio di mare dal basso fondale, la meraviglia prosegue perché il versante opposto precipita nel “blu”, come forse impropriamente lo chiamavamo noi “subacquei di superficie”. Certo è che il mare si fa profondo e il colore va dall’azzurro al blu intenso senza che si possa scorgere il fondo, pur in acque cristalline.

I “sub di superficie” si dilettano della vista di ogni piccolo anfratto, di ogni pesce anche piccolo che scorgono: il primo ricordo di questa giornata all’Allume è quello di una sogliola avvistata tra i granuli di sabbia, per quanto mimetica, rincorsa per gioco (mio, non certo suo) e per studiarne il movimento con cui si insabbiava ogni volta.

Ma l’incontro su cui voglio soffermarmi è proprio all’isolotto: con maschera e cannello percorro il periplo ponendo particolare attenzione alla fascia intertidale ed proprio lì, in una buchetta a pelo d’acqua, che vedo un bell’ esemplare di Purpura haemastoma* . Osservandola con attenzione mi accorgo che compie lenti movimenti, intenta a una -qualche occupazione: sta deponendo le uova! Per la precisione sta costruendo il nidamento, costituito da cilindretti verticali, attaccati l’uno all’altro, biancastri con apice viola.

Credo di aver veduto in precedenza le chiocciole di terra intente a deporre le uova, ma un mollusco di mare, in mare, mai!

Essere testimone della continuità della vita in uno scenario di per sé appagante, fuori dal mondo (era la fine degli anni ’60 e l’Isola del Giglio ancora non conosceva il boom turistico - non c’era neppure una barca in vista -) mi è sempre sembrato un ricordo da condividere.

Credo comunque di non essere riuscita a trasmettere lo stupore di quel momento, ma lo stato d’animo è talmente cambiato! Oggi il pensiero di altre vite che si sono consumate a breve distanza, prima, e ora di quanto potrebbe accadere a questi piccoli grandi anelli di un mondo complesso e tanto bello rende il ricordo, oltre che doveroso come dicevo prima, velato di tanta tristezza e amarezza.

 

Thais (Stramonia) haemastoma
Thais (Stramonia) haemastoma

*Purpura haemastoma, vecchio sinonimo per Thais (Stramonia) haemastoma

 

Mollusco gasteropode della famiglia dei Muricidi, con opercolo chitinoso, deve il vecchio nome del genere al fatto che se ne estraeva il colorante per stoffe, e quello specifico per la colorazione rosso-arancio dello stoma, appunto.

Attualmente la specie viene suddivisa in più sottospecie

 

Distribuzione: Mediterraneo, Atlantico orientale

Habitat: su fondali rocciosi da 0 (come dimostra l’osservazione) a -30 m

Dimensioni: fino a 9/10 cm

Alimentazione: carnivora, si nutre prevalentemente di bivalvi

 

Nidamento: gruppo di uova o di “sacchetti” contenenti uova, uniti da sostanza adesiva secreta da speciali ghiandole (ghiandole nidamentali) di forma varia. Possono essere deposti su un substrato in acqua o sulla terraferma, all’interno della sabbia, oppure direttamente nell’acqua.

Sono frequenti tra i molluschi e altri gruppi animali.