Marco Tongiorgi, un ricordo
Vincenzo Terreni
Al sindacato arrivavano sempre un po’ tardi, ma erano attesi e sempre ben accolti. Vestiti da escursione con le scarpre grosse motose, prendevano posto tra gli altri già in riunione da tempo. Alla CGIL-Scuola di Pisa si parlava di una riforma che non sarebbe mai arrivata. Di una scuola che stentava ad accorgersi che il mondo stava cambiando rapidamente, mentre noi giovani insegnanti non avevamo ancora capito che il ’68 era finito da un pezzo. Ma Marcello Buiatti e Marco Tongiorgi, due tra le poche presenze di universitari, ci facevano sentire più importanti e davano al lavoro anche degli altri un legame forte con il territorio, con l’ambiente e la Scienza, quella vera, che si fa sul campo. Riunioni interminabili, quasi sempre inconcludenti in cui tutti parlavano di tutto, specialmente di politica e ciascuno si distingueva dagli altri. Ciascuno aveva un gruppo di riferimento con una molteplicità di posizioni veramente scoraggianti. All’inizio c’era molto entusiasmo e partecipazione, con il passar del tempo le grandi idee di rinnovamento si diluivano nel lavoro quotidiano spesso molto meno ricco di stimoli e speranze di miglioramento.
Il ogni caso Marco ed Anna c’erano sempre quando li cercavi, sempre disponibili a dare un consiglio, un’idea, una strada da percorrrere. Personalmente mi ritrovai catapultato in un esperimento didattico assolutamente nuovo e, nelle intenzioni, rivoluzionario: il recupero dell’obbligo scolastico per gli operai metalmeccanici. “150 ore” le metteva il padrone, le altre 150 ogni operaio prendendole dal proprio tempo libero: in 300 ore e quattro materie si prendeva la terza media. Dalla caserma alla scuola dopo un paio di settimane di un corso di formazione faticoso, impegnativo, ma entusiasmante. Se un aiuto didattico pratico l’ho avuto mi è arrivato proprio da loro due: Anna e Marco.
Era una coppia affiatatissima e impegnata nell’insegnamento, nella scienza, nel sociale ed in altre migliaia di cose. Non proverò neppure a tentare una biografia, ma riporterò solo una serie di intersezioni che hanno avuto una importanza elevata per me e molti altri con lo stesso mestiere. Anna insegnava Scienze Naturali al liceo scientifico di Pontedera, Marco, stratigrafia all’Università di Pisa.
La prima volta vennero a casa mia in occasione di una festa di NATURALMENTE, Marco si piazzò alla finestra di cucina a fissare il paesino che si trova sulla collina davanti, io armeggiavo dietro di col cibo e gli dissi (incautamente) “quello è Rivalto!”, non si voltò neppure: “ma quelle quattro cartine le hai messe lì perché ti piacciono i colori?” “non lo vedi chi sono i rilevatori?”. Avevo piazzato quattro carte geologiche contigue che coprivano tutta la provincia di Pisa e Livorno, Marco ci aveva lavorato, insieme ad altri, dal 1961 al 62.
Marco ha continuato ad offrire occasioni di formazione di altissimo livello con conferenze, esercitazioni uscite guidate sul campo e si impegnò a scrivere per NATURALMENTE dal momento della nascita fino alla fine delle pubblicazioni, inviando con regolarità articoli coerenti tra loro che sono stati poi riuniti in una raccolta che fornisce una visione chiara ed efficace di che cosa sia la Geologia
Non è mai mancato ad una festa di Naturalmente e nell’ultina nel 2013 ha guidato verso il fondovalle un gruppo molto vario per spiegare le caratteristiche principali della zona arricchendo l’esposizione con interessanti note storiche.
In un periodo molto difficile della mia della mia vita Marco ed Anna presero l’abitudine durata anni di invitarmi a cena con cadenza regolare. Le serate avevano una regia molto curata e precisa: un pasto preparato da Marco seguendo ricette di Paesi lontani visitati nelle loro spedizioni scientifiche, seguita da una mini-conferenza di circa 20 minuti sulle caratteristiche geologiche più rilevanti del Paese in questione. Anna, sempre presente aveva il compito difficile e delicato di suggerire con prontezza la parola giusta in occasione di momentanee amnesie.
Alcuni anni fa, prima del rientro da Ceppaiano a Pisa, Marco si decise a donare la sua collezione giovanile di rocce ad una scuola al fine di realizzare l’inizio di museo didattico. La collezione, già ordinata con tutti i pezzi completi di cartellino esplicativo, venne poi trasferita al Liceo “Montale” di Pontedera. Nel 2015 fu inaugurato il museo allestito dai docenti di Scienza Naturali della scuola presentando la Collezione Mineralogica “Marco Tongiorgi” e Marco introdusse con una breve storia del Monte Pisano. Le iniziative didattiche legate a questa collezione proseguono ancora con soddisfazione degli studenti e della scuola.
Marco era anche conservatore onorario del Museo di Storia Naturale della Certosa di Calci e fondò, dirigendola fino al suo scioglimento un paio di anni fa, l’Associazione “Paolo Savi amici del museo di Calci”. Negli anni del suo funzionamento produsse un considerevole numero di conferenze e di escursioni sul campo molto frequentate e apprezzate dai soci e i numerosi nipoti ad essi affidati per l’occasione.
E' stato un onore, un piacere indimenticabile e una continua scoperta della unicità di questa coppia: due persone insieme da sempre e per sempre
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Articoli di:
Livio Trevisan, Marco Tongiorgi, Sandra Piacente, Carlo Genzo, Simone Farina, Angelo Marrucci, Chiara Baldanzi, Maria Teresa De Nardis, Marisa Albani, Luciana Converso Campanaro, Monica Chiara Onida, Alessandra Tongiorgi, Elena Mirco, Elena Battaglini
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