raccolte cd
timberland euro, timberland uomo 6 inch stivali, timberland uomo barca stivali, timberland uomo earthkeepers, timberland uomo euro hiker stivali, timberland uomo nellie chukka, timberland uomo rotolo top stivali, timberland uomo scarpe da spiaggia, timberland donna 6 inch stivali
Sport tra Amore e ginnastica

 

 

Amore e ginnastica

Sport tra Amore e ginnastica

 

Luciano Luciani

 

La comparsa dello sport nel costume europeo, avvenuta nella seconda metà del XIX secolo, si configurò come una reazione alla dominante mentalità positivista. La cultura europea, ormai intrisa del culto del fatto, preparava una società in cui tutto era previsto, coordinato, controllato... Ne derivava una filosofia senza metafisica, letteratura e arti figurative solo realistiche e una formidabile accelerazione all’espansione industriale. Il lavoro doveva essere metodico. Nella morale, nell’arte, nella filosofia, nell’economia venivano condannati gli eccessi: buon senso e prudenza coincidevano con il senso comune. Gli slanci passionali erano considerati riprovevoli: l’età del Romanticismo e delle fantasie era esaurita per lasciare posto alla concretezza e al principio di realtà. Le città si ampliavano e tutti, uomini e donne, tendevano ad assumere nella vita il ritmo uguale e monotono della fabbrica e dell’orario d’ufficio. Si stava preparando un mondo livellato e uniforme: uno dei motivi angosciosi e angoscianti della vita quotidiana del Novecento.

A tale scenario si opposero intellettuali, artisti, giornalisti, studenti che tentarono di forzare quella prospettiva alienante di grigiore e di diffusa mediocrità.

Lo sport, che aveva connaturati in sé il gusto dell’avventura, l’idea della forza, della velocità, dell’entusiasmo, rappresenta una di queste vie di fuga...

Saranno gli inglesi a rilanciare la cultura sportiva e a fondare una vera e propria pedagogia dello sport moderno come antidoto fisico e morale al dilagare dei vizi e degli ozi e a Thomas Arnold (1795-1842) dobbiamo l’invenzione del termine “sport”,  per indicare un’attività insieme agonistica e divertente. Suo contemporaneo fu lo svedese Pier Enrico Ling che, preoccupato per il cattivo stato di salute dei suoi connazionali, ideò una serie di regole ginniche dette “svedesi”. A lui si unirono intellettuali, educatori, insegnanti che aprirono un dibattito che ebbe risonanza europea per sviluppare in modo armonico il corpo e l’anima.

In Italia il giovane Francesco De Sanctis, ancora suddito borbonico e non ancora storico della letteratura e ministro, già sottolinea l’importanza dell’introduzione dell’educazione fisica nelle scuole perché “i corpi tardi e deboli sogliono spesso rendere gli animi ancora vili e fiacchi”: propone, quindi, di organizzare esercizi fisici collettivi per la gioventù nel giorno di domenica. Una volta ministro dell’Italia unita, Francesco De Sanctis, già nel 1861-’62, fissò i punti chiave dell’insegnamento dell’educazione fisica, riprendendoli dalla ginnastica militare e utilizzandoli a scopi educativi. Uno dei punti caldi del dibattito circa l’introduzione dell’educazione fisica nelle scuole riguardò l’opportunità o meno di allargare anche alle donne questo tipo di pratica.

Nel 1878 venne approvata la legge De Sanctis che definì la prima cornice normativa organica dell’educazione fisica nel nostro Paese. Si ribadì l’obbligatorietà dell’insegnamento dell’educazione fisica in tutte le scuole, anche se si mantenne una connotazione militare, soprattutto per quanto riguardava la formazione degli insegnanti. Un anno dopo il ministro Michele Coppino indicò nove scuole magistrali di ginnastica nei principali capoluoghi italiani. Sono maturi i tempi per un più ampio e ufficiale riconoscimento. Nel 1888 il ministro della pubblica istruzione Paolo Boselli approvò tre importanti provvedimenti: istituì il ruolo organico degli insegnanti di educazione fisica; li equiparò nel trattamento economico agli altri insegnanti; venne rielaborata e sostenuta l’importanza sul piano pedagogico della educazione fisica.

 

Romanzo breve di Edmondo De Amicis, Amore e ginnastica (1892) appare oltre un decennio dopo la legge voluta da De Sanctis; nelle sue pagine si fondono insieme ironia e propaganda intorno alle “sorti magnifiche e progressive” promesse dall’educazione fisica. Protagonista indiscussa di queste pagine dell’autore di Cuore la maestra Pedani, giovane insegnante di ginnastica. Dotata di un corpo di conturbante bellezza, questo personaggio è l’incarnazione di una forza vitale prorompente e di una perfetta comunione tra sanità fisica e morale. Ignara del proprio fascino, la giovane insegnante incede imperturbabile tra schiere di ammiratori, inconsapevole delle pulsioni erotiche che scatena negli altri. Tra i suoi corteggiatori, il segretario Celzani, protagonista maschile del racconto, “trent’anni e più, aspetto di un uomo di cinquanta, figura di precettore di casa patrizia clericale”. Orfano, era cresciuto in seminario perché diventasse prete. Poi un suo zio, rimasto vedovo, lo aveva assunto come segretario e fattore di campagna, compiti da lui svolti con grande scrupolo e diligenza.

Il giovane era rimasto colpito dalla bellezza della giovane maestra di ginnastica, ma timido com’era si era limitato a scambiare appena qualche parola di saluto con lei e con la sua coinquilina, la maestra Zibello, matura insegnante elementare, invidiosa dei successi della collega: rari e fugaci incontri sufficienti perché il pavido e titubante segretario restasse affascinato del corpo vigoroso e armonioso della ragazza. Un fisico desiderato al punto da dichiararle per lettera e poi anche a parole l’intenzione di sposarla.

Ma alla Pedani l’insignificante e impacciato Celzani non piace: a lei non interessano gli uomini e neppure trovare un marito. La sua unica missione nella vita è la ginnastica: un impegno non compatibile con l’amore per un uomo. Ma il muro d’indifferenza innalzato dalla sportivissima maestra manifesterà una crepa e lo sguardo innamorato del Celzani finirà per toccarle il cuore. Prima un po’ di pena per quel giovinotto timido e non particolarmente attraente che non sa celare i propri sentimenti; poi la voglia di partecipare a qualcuno i successi ottenuti nello sport e nella scuola; quindi l’improvviso bisogno di non essere sola.

Da tutto ciò nasce un sentimento d’amore per l’uomo che la guarda come se fosse l’unica donna al mondo. E sarà lei, all’improvviso, in maniera del tutto inopinata a stringerlo tra le sue braccia allenate e vigorose.