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Nidificanti in Italia = Inverno nella bassa valle dell’Oglio = Uccelli dei giardini della pianura padana = Bigia padovana
Inverno nella bassa valle dell’Oglio 6’e55’’
Quando i giardini e i parchi dei paesi che si snodano lungo il basso corso dell'Oglio e nella vicina campagna tra Acqualunga e Monticelli d'Oglio si animano della presenza di pettirossi, scriccioli, luì piccoli e cinciarelle, allora vuol dire che l’autunno sta finendo. Da questo momento in poi sarà un susseguirsi di giornate piovose, nebbiose e soleggiate, alternate a nevicate e brinate. Mentre un tempo le temperature si abbassavano gradualmente per toccare i minimi nel mezzo dell'inverno e iniziare poi ad alzarsi, i cambiamenti climatici in atto hanno stravolto la ricorrenza e l’intensità di questi eventi meteorologici, per cui l'escursione termica varia sensibilmente anche da un giorno all'altro e le precipitazioni, come le nevicate, rimangono un ricordo…
Uccelli dei giardini della pianura padana
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Pierandrea Brichetti
Nel video vi presento le 5 specie di Irundinidi che nidificano in Italia, dalla più conosciuta alla più rara: Rondine (Hirundo rustica), Balestruccio (Delichon urbicum), Rondine montana (Ptyonoprogne rupestris), Topino (Riparia riparia) e Rondine rossiccia (Cecropis rufula). Tutte le specie, tranne la Rondine montana, sono migratrici a lunga distanza, con areali di svernamento situati in Africa a sud del Sahara. La Rondine è la più conosciuta e si riconosce per fronte e gola rossastre e la coda molto forcuta, mentre il Balestruccio è inconfondibile per la macchia bianca sul groppone e le zampe piumate. La Rondine montana è grigio-brunastra con tacche chiare sulla coda appena forcuta, mentre il Topino ha un piumaggio abbastanza simile ma è decisamente più piccolo e sfoggia una pettorina scura su fondo bianco, con coda poco forcuta. La Rondine rossiccia è la più rara del gruppo, ha coda molto forcuta, groppone, guance e nuca sfumati di rosso-ruggine. I giovani sono riconoscibili, mentre in tutte le specie negli adulti i sessi sono praticamente simili e solo nella Rondine, a parità di età, il maschio si differenzia per le due timoniere esterne più lunghe di quelle della femmina. Rondine, Balestruccio e Topino sono in preoccupante diminuzione per diminuite disponibilità alimentari, perdita di habitat e siti riproduttivi, cattura nei siti africani di svernamento. Solo la Rondine montana da alcuni decenni si è espansa verso quote inferiori seguendo i corsi d’acqua, raggiungendo l’alta pianura e incrementando gli effettivi nei centri urbani colonizzati. La Rondine rossiccia, dopo i primo caso di nidificazione scoperto negli anni ’60, conta una popolazione fluttuante di poche decina di coppie. Discovering the five nesting species in Italy: Barn Swallow, Western House Martin, Eurasian Crag Martin, Sand Martin and European Red-rumped Swallow.
Bigia padovana, Barred Warbler: il sogno di filmare i suoi ipnotici occhi gialli
https://www.youtube.com/watch?v=6mZQnJfQ3qo&t=2s
gen 2025 SLOVENIA
Video dedicato al ricordo dell'ornitologo Davide Cambi, l’unico ad aver studiato questa specie in Italia, e un grazie all'amico Enrico Benussi, che ha scovato una "colonia" nidificante in un angolo selvaggio della Slovenia. Il maschio adulto di questo Silvide è riconoscibile per la tinta grigiastra, le barrature scure sulle parti inferiori, l’iride di colore giallo intenso e gli apici bianchi su terziarie e copritrici. La femmina adulta ha tinte più brunastre, poche barrature sulle parti inferiori e iride di colore giallo pallido. Nidifica in ambienti semiaperti caratterizzati dalla presenza di macchie arboreo-arbustive, ricchi di cespugli spinosi e alberi sparsi di media altezza, dalle zone pianeggianti fino ai versanti soleggiati montani, ben oltre i 1500 m….
Condivide molto spesso l’habitat riproduttivo con l’Averla piccola (Lanius collurio), subendo di frequente i sui attacchi. Appare molto diffidente, elusiva e raramente osservabile allo scoperto, tranne il maschio quando canta da un posatoio dominante. Il canto territoriale è forte e melodioso, in cui si alternano suoni grattati ad altri più liquidi, e facilmente confondibile con quello del Beccafico, che a sua volta ricorda quello della Capinera, anche se nella Bigia padovana la strofa è più breve, aspra e contenente coppie di note uguali. Il maschio si esibisce in un breve volo canoro, durante il quale si solleva cantando con una traiettoria ad arco, con coda tenuta leggermente spiegata e ali sfarfallanti. Il regime alimentare è basato prevalentemente su Artropodi, soprattutto Insetti, anche di grosse dimensioni, integrato in estate da bacche e frutti. Specie totalmente migratrice su lunga distanza e notturna, con areale di svernamento relativamente ristretto e, per quanto noto, limitato all’Africa orientale, tra Sudan meridionale e Tanzania settentrionale. Dopo alcuni decenni di progressivo decremento, la residua popolazione italiana (meno di 60 coppie) risulta concentrata quasi esclusivamente in Trentino-Alto Adige.