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Alla scoperta della flora Canaria

 

Canarie

Alla scoperta della flora Canaria

 

Silvia Fogliato

 

Quasi a fare da ponte tra i tanti botanici di passo che visitarono le Canarie nel Settecento, portando qualche contributo alla conoscenza della loro flora, fu un susseguirsi continuo di botanici europei che raccoglievan0, studiavano e inviavano in patria casse di eerbari e altri reperti naturalistici. Infine la Histoire naturelle des Iles Canaries di Webb e Berthelot, l’opera che segna il vero esordio dello studio scientifico della natura dell’arcipelago

 

 


 Alla scoperta della flora canaria: 1. Introduzione 2. Viaggiatori del Settecento 3. Il Diccionario de Historia natural di José Viera y Clavijo 4. Alla scoperta della flora canaria: 4. Il console Broussonet 5 Alla scoperta della flora Canaria: Webb e Berthelot, un’amicizia botanica Alla scoperta della flora Canaria 6: il secondo Ottocento  7 Alla scoperta della flora Canaria 7: Ramón MasferrerAlla scoperta della flora Canaria 8: Hermann Wildpret e il Jardín de Aclimatación de La Orotava

 Album di 41 foto



 

 

1. Introduzione

  

Alcune delle piante più coltivate nei nostri giardini e sui nostri balconi sono originarie delle Canarie; per fare solo qualche esempio, tra le piante fiorite vendute come annuali in centinaia di esemplari nei garden center troviamo la margherita delle Canarie (Argyranthemum frutescens), disponibile in moltissime varietà, con fiori bianchi semplici, ma anche doppi, oppure in varie di tonalità di rosa e di giallo; o ancora la cineraria (Pericallis x hybrida), un ibrido orticolo tra due specie canarie, Pericallis lanata e P. cruenta, anch’essa commercializzata in innumerevoli varietà. Per passare alle succulente, ecco la spinosa Euphorbia canariensis oppure lo statuario Aeonium arboreum, particolarmente apprezzato nella varietà a foglie quasi nere ‘Atropurpureum’. In giardino, ecco la vigorosa edera delle Canarie Hedera canariensis, il maestoso Echium giganteum, oppure la palma delle Canarie Phoenix canariensis.

 


 

2. Viaggiatori del Settecento 

  

Sebbene anche nel Settecento sia mancata una ricognizione approfondita della flora delle Canarie, nel corso del secolo sono stati numerosi i naturalisti viaggiatori che, in genere diretti ad altre mete, hanno trascorso almeno qualche giorno nelle isole. Le occasioni si sono moltiplicate soprattutto nella seconda metà del secolo, con le grandi monarchie europee impegnata quasi a gara in viaggi scientifici d’esplorazione, che spesso – in particolare all’andata – prevedevano uno scalo nelle isole, per lo più a Tenerife, per completare il carico di acqua, vino e viveri freschi, prima di affrontare la traversata dell’Atlantico verso il Sud America o il Capo di Buona Speranza.


 

3. Il Diccionario de Historia natural di José Viera y Clavijo

 

Negli anni ’50 del Novecento, all’atto della fondazione del Jardin canario di Tafira alta (Gran Canaria), dedicato prevalentemente alla flora dell’arcipelago, venne deciso di dargli il nome di José de Viera y Clavijo (1731-1813), il più illustre esponente dell’illuminismo canario, pioniere e divulgatore delle scienze naturali nelle isole, nonché il primo ad auspicare la creazione di un orto botanico riservato alle loro piante. Non è il solo onore riservato a questo personaggio: a partire dal 2006, il 21 gennaio, anniversario della sua morte, è il “giorno della letteratura delle Canarie”, a sottolinearne la poliedricità

 

 

 


 

4. Il console Broussonet

  

Quasi a fare da ponte tra i tanti botanici di passo che visitarono le Canarie nel Settecento, portando qualche contributo alla conoscenza della loro flora, e la grande opera del francese Sabin Berthelot e dell’inglese Philip Barker Webb che primi ne pubblicarono una ricognizione complessiva, si colloca il soggiorno nell’arcipelago dell’importante botanico francese Pierre Marie Auguste Broussonet (1761-1807).

 

 

 


 

5: Webb e Berthelot, un’amicizia botanica

 

La Histoire naturelle des Iles Canaries di Webb e Berthelot, l’opera che segna il vero esordio dello studio scientifico della natura dell’arcipelago, si deve a un incontro casuale. Il 5 settembre 1828 una nave diretta in Brasile gettò l’ancora nel porto di Santa Cruz di Tenerife, dove si sarebbe fermata i pochi giorni necessari a completare il carico di acqua e provviste.

Tra i passeggeri c’era il botanico inglese Philip Barker Webb (1793-1854), intenzionato ad approfittare della sosta per fare qualche bella gita botanica, e in particolare l’immancabile ascesa del Teide. In attesa di trovare una guida, incominciò ad esplorare i dintorni della città e un giorno, del tutto casualmente, incontrò il francese Sabin Berthelot (1794-1880). Il fatidico incontro avvenne nel Barranco del Bufadero nei pressi di Anaga, a nord-ovest di Santa Cruz, dove entrambi erano intenti ad erborizzare. [Illustrazione 1]

 

 

 


 

Un dagherrotipo del giovane Hooker, qualche anno dopo la spedizione antartica.

Alla scoperta della flora Canaria 6: il secondo Ottocento

 

Silvia Fogliato

 

Nella seconda metà dell’Ottocento, il fondamentale testo di Webb e Berthelot divenne un punto di riferimento per gli studi successivi e rinverdì l’interesse per la flora dell’arcipelago. I contributi maggiori vennero dal tedesco Carl Bolle e dallo svizzero Hermann Christ, ma furono numerosi i botanici di primo piano che in questi anni visitarono le isole, dedicando qualche alla loro flora. Alcuni vi arrivarono per ragioni di salute, in cerca di clima mite per curare la malattia del secolo, la tubercolosi; in effetti, insieme a Madera, le Canarie erano all’epoca una delle mete favorite del «turismo terapeutico», particolarmente alla moda nell’ultimo quarto del secolo.

   

Il medaglione che ritrae Ramón Masferrer alla Fuente de Los Sabios del Jardín Botánico Canario Viera y Clavijo.

 Alla scoperta della flora Canaria 7: Ramón Masferrer

 

Silvia Fogliato

 

Dopo tanti botanici stranieri, è ora di parlare del primo naturalista iberico dopo Viera i Clavijo a dare un significativo contributo allo studio della flora delle Canarie. Iberico, ma non castigliano, bensì catalano: Ramón Masferrer. Anche lui visse nell’arcipelago, dove era arrivato come medico militare, solo per un breve periodo ma la sua presenza fu così incisiva che troviamo anche lui tra i dieci sabios raffigurati nei medaglioni della Fuente de Los Sabios del Jardín Botánico Canario Viera y Clavijo.

 

Alla scoperta della flora Canaria 8: Hermann Wildpret e il Jardín de Aclimatación de La Orotava

Curiosamente, tra gli stranieri che vivevano a Puerto de La Cruz nell’isola di Tenerife nella seconda metà dell’Ottocento, la comunità più numerosa era costituita da cittadini svizzeri. Si trattava per lo più di albergatori e delle loro famiglie: fin dall’inizio del secolo in Svizzera avevano iniziato a svilupparsi un’industria del turismo e una tradizione alberghiera, legata alla scoperta delle Alpi. Non è strano dunque che proprio gli svizzeri siano stati tra i primi a comprendere le potenzialità turistiche delle Canarie. Tra i loro nomi spicca quello di Hermann Wildpret, non estraneo all’industria alberghiera, ma soprattutto giardiniere e grande progettista di giardini. Come giardiniere, fece rinascere il Jardín de Aclimatación de La Orotava, come progettista lasciò una profonda impronta nei parchi e nei giardini di Tenerife.