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Percorsi nel blu
Percorsi nel Blu

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Raccolta di foto

Indice

Premessa
L’importanza dell’educazione scientifica nella Scuola
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Il progetto di didattica e ricerca
Percorsi nel Blu
Obiettivi: dalla Scuola dell’Infanzia a quella Secondaria
Obiettivi scientifici
Metodologia didattica
Metodologia scientifica
Articolazione delle attività
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Percorsi nel Blu/Sea Cleaner
Obiettivi del progetto derivato
Materiali e metodi dell’attività di ricerca
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Risultati
Risultati didattici
I traguardi 2012-2015
Risultati scientifici
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Reperti
Blocco 1 Molluschi bioindicatori, San Rossore
Blocco 2 Molluschi protetti o indicatori di associazioni ecologiche particolari Isola di Pianosa
Blocco 3 Phylum Echinodermi classe Echinoidei, sottoclasse: Irregularia San Rossore, Pianosa
Blocco 4 Strutture scheletriche di poriferi Pianosa Censimento visivo di specie rare San Rossore
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Liste faunistiche
Pianosa campionamento Molluschi conchiferi
San Rossore Molluschi conchiferi
Echinodermi, poriferi: San Rossore-Pianosa
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Conclusioni
Obiettivi raggiunti e futuri
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Bibliografia


Premessa

L’importanza dell’educazione scientifica nella Scuola
L’educazione scientifica nella Scuola dovrebbe tentare di promuovere una nuova forma di alfabetizzazione alla cultura scientifica, al fine di costruire nelle nuove generazioni un atteggiamento critico e consapevole nei confronti dell’innovazione tecnologica, delle problematiche ambientali o della ricerca scientifica, più in generale.
Di fronte a fenomeni che la realtà propone quotidianamente, ogni insegnante allora dovrebbe accogliere il compito di proporsi come docente-educatore in modo da facilitare lo sviluppo di personalità libere e motivate a operare scelte nel complesso intreccio della ricerca scientifica, della tecnologia e dell’etica. Lo scopo finale di un percorso educativo e scientifico così integrato, non dovrebbe essere solo quello di appassionare alla ricerca, infatti, ma anche quello di promuovere e stimolare nei discenti un insieme di comportamenti intelligenti, pragmatici e scientificamente fondati. È giusto tenere in considerazione inoltre il fatto che, alla base di ogni esperienza formativa, gli studenti possiedono già un patrimonio culturale proprio, una conoscenza personale che deriva non solo da quello che fino a quel momento ha trasmesso la Scuola, ma anche e soprattutto da tutte quelle informazioni che sono giunte loro nel corso della vita, da numerose e diverse fonti. Tenendo conto di ciò, ogni docente allora dovrebbe aiutare l’allievo a seguire il percorso educativo orientandosi tra le conoscenze che già possiede. In questo, tuttavia, non sono trascurabili alcuni aspetti formativi e didattici fondamentali, quali: i tempi del processo di apprendimento, il tempo per la riflessione, la concettualizzazione, la rielaborazione, tenendo poi fortemente integrati tra loro “il pensare e il fare operativo”, e attenuando e filtrando, a seconda dell’età dei discenti, la qualità e la quantità delle nozioni trasmesse. In un percorso scientifico, anche l’ambiente educativo assume un ruolo fondamentale: la stessa classe deve essere vissuta come una “Comunità di Ricerca”, dove si costruisce un sapere condiviso e vengono proposte situazioni problematiche orientate a favorire determinati apprendimenti, adeguati alle risposte cognitive degli allievi e per ciò, fortemente motivanti.
Un innovativo approccio pedagogico delle discipline scientifiche, dunque, dovrebbe prefiggersi di superare il tradizionale modo di intendere l’insegnamento delle scienze, nozionistico e quantitativo, il cui esito si traduce spesso in informazioni superficiali e non persistenti, scarsamente incisive e formative, favorendo invece la costruzione di una mentalità scientifica, attraverso l’acquisizione di concetti ritenuti strutturanti per la disciplina studiata e capaci di indirizzare nel giusto modo le conoscenze della stessa che verranno negli studi successivi.
L’aspetto fondamentale di questa sfida educativa, dovrebbe essere quello di curarne gli aspetti più profondi e vitali, già nella scuola di base. Tale scelta dovrebbe essere finalizzata ad un’azione di sensibilizzazione e analisi della realtà che circonda e stimola ogni allievo, nel quotidiano. Un’esperienza scientifica così stutturata diviene motivo di espressione di quelle esigenze vitali dei bambini quali la conquista dell’autonomia, della costruzione e dell’esplorazione del reale, esigenze spesso non riconosciute dalla cultura moderna. L’ambiente in cui gli stessi sono immersi infatti è ricchissimo di stimoli e informazioni che costringono a conoscere, pensare, immaginare ma con uno sforzo ridotto al minimo. È in questo contesto allora che il metodo scientifico funge da “antidoto” verso atteggiamenti superficiali e dispersivi e permette piuttosto agli allievi la costruzione di corretti schemi interpretativi della realtà e il potenziamento delle loro competenze.
Peer education
La “Peer education” è una strategia educativa che mira a favorire la comunicazione tra adolescenti, riattivando lo scambio di informazioni e di esperienze, interni al gruppo dei pari e favorendo l’instaurarsi di relazioni interpersonali positive e di educazione reciproca. Le ricerche effettuate finora, infatti, hanno permesso di rilevare come i coetanei fungono da agenti di socializzazione e consentono ai ragazzi di mettersi alla prova, confrontandosi con l’altro, senza timori reverenziali. Nei rapporti con i coetanei è infatti possibile sperimentare l’esistenza di regole ed imparare a conoscere il loro significato e la necessità della loro esistenza.
Questo processo naturale di conoscenze, esperienze e cooperazione fa leva sul ruolo chiave di alcuni membri del gruppo che, adeguatamente preparati al tipo di attività, sono chiamati a svolgere un ruolo di educatore e tutor per il gruppo dei propri pari; un intervento, secondo questa prospettiva, caratterizzato da un’esperienza profonda ed intensa e da un forte atteggiamento di ricerca di autenticità e di sintonia tra i soggetti coinvolti. Un simile processo di comunicazione condivisa, caratterizzata da una profonda e intensa esperienza per i soggetti coinvolti, va oltre il momento educativo e diviene una vera e propria occasione per il singolo adolescente, il gruppo dei pari o la classe scolastica, per discutere liberamente e sviluppare momenti intensi di confronto o capacità e competenze ad ampio raggio.
Scopo della ricerca
Lo studio proposto mette al centro dell’esperienza educativa lo Studente e tutto il suo percorso formativo scolare e professionale e presenta molteplici finalità, sotto delineate e orientate a:
creare nuove opportunità didattiche coinvolgendo le Istituzioni territoriali e le altre realtà scolastiche; promuovere attività orientanti in ambito scientifico e tecnologico che abbiano riscontro operativo sul territorio; promuovere una didattica di tipo esperienziale, che accompagni i ragazzi nella messa alla prova delle proprie competenze, potenzialità ed affinità disciplinari/professionali; promuovere l’educazione fra pari; avvicinare gli studenti alle attività che si sviluppano sul territorio
grazie al mare: Enti di ricerca, forze dell’ordine, porto, infrastrutture, cooperazioni internazionali; educare al rispetto e alla legalità; potenziare la collaborazione con il mondo della Ricerca; promuovere un percorso divulgativo di Citizen Science; favorire un Rete di condivisione fra Enti/Istituzioni e Scuole di ordine diverso.

 

grande gruppo

 

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