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Sui quotidiani e periodici febbraio 2022

# R.Casati,Cari bambini, dovete imparare a disegnare! # F.de Bortoli,Cosa vuole dire la parola cura # E.Comelli,Il vecchio carbone prepara la riconversione alle rinnovabili  # C.Soffici,Regole comuni per i giovani meno ideologie e più libertà # M.Maggiani,Il riscatto degli schiavi dei libri # F.Cerati,Il futuro post-pandemico è un armistizio tra noi e i virus # M.Bucchi,La scienza dopo il virusE.B.C.Tucci,Test Invalsi per 2,6 milioni di studenti: debutto a marzo senza peso sugli esami # A.Gavosto,Sei riforme necessarie # D.Checchi,Indicatori oggettivi per misurare competenze # G.Parisi,Giustizia per i bambini dell’Africa # G.Corbellini,Si chiamò «vaccino», ma forse era «equino» # M.Ceruti,Che umanità di disadattati # E.Fornero,Disagio giovanile, le giuste risposte # L.Fraioli,Votano “Servono asili nido e bravi prof di matematica ma il futuro è al femminile” # L.Fraioli,Draghi: “Un miliardo per avvicinare le donne e la scienza” # G.Fregonara,O.Riva,La vita agra dei dottori di ricerca # S.Fiori,Il maestro Lodi tiene ancora la sua lezione # P.Di Stefano,A scuola di democrazia # L.Viggiano,Tumori, caccia alle cure studiando le alterazioni delle duplicazioni cellulari # N.Dalla Chiesa,Ostia amara. Usata (e bruciata) dai partiti una “assessora” giovane e competente # A.Santosuosso,L’intelligenza artificiale non può sfuggire alle regole # C.Giunta,Imparare a menarsi forse è più utile della perifrastica # P.Del Soldà,Se stare a casa sta diventando un’abitudine # F.Mannocchi,Salvato da un libro # M.Marini,Batistoni (Enea) “Nel 2050 illumineremo una città” # E.Comelli,Verso la fusione nucleare: test record in Europa # G.A.Stella,«Sveglia, cari insegnanti»A.Codignola,Corbevax è la prova che un altro approccio al Covid è possibile # R.Volpi,Nel 2064 la Terra perderà abitanti # G.Fregonara,O.Riva,Povera scuola senza più prof # G.Corbellini,Se il sistema immunitario è una metafora # M.Sideri, Lo scienziato del transistor record «È il più sottile mai realizzato» # E.Boncinelli,Covid, chi sono gli scienziati e quanto servono #


"Il Sole 24 Ore" - 27 febbraio 2022
Cari bambini, dovete imparare a disegnare!
di Roberto Casati
Educazione grafica

Verso i quindici anni d’età gli europei e gli americani raggiungono l’apice delle loro capacità di disegno. Se volete sapere di che cosa si tratta, provate a disegnare in dieci secondi di tempo complessivo una casa e un fiore. (Non vi dico nemmeno di provare con un volto o un cavallo.) A meno che non siate disegnatori di professione, avrete tratteggiato ciò che tutti ci aspettiamo senza troppe sorprese, la casetta con il tetto a spiovente e porta e finestra a riquadri, il fiore con sette o otto petali intorno a un cerchio e il gambo dritto.


“Corriere della Sera” - 26 febbraio 2022
Cosa vuole dire la parola cura
di Ferruccio de Bortoli
Esce il 3 marzo da Corbaccio il libro di Giada Lonati, direttrice sociosanitaria di Vidas. Qui pubblichiamo la prefazione di Ferruccio de Bortoli È un sostantivo dai molti significati ma che racchiude sempre lo slancio verso gli altri.

Il sostantivo femminile «cura» ha molteplici significati. Ma non sfugge che abbia la stessa radice di cuore. La medicina è giustamente concentrata sulla malattia. E non può essere altrimenti, ci mancherebbe. Il malato però non è il contenitore del sintomo. E non è nemmeno il portatore di una terapia. Il tracciato di un diagramma, l'oggetto di un'analisi. Nel suo fascicolo sanitario — ricordiamocelo sempre anche di fronte alle strabilianti conquiste della scienza — non compare il suo stato d'animo, né viene misu¬rato il rispetto dei suoi diritti, della sua dignità di paziente e cittadino.


"Il Sole 24 Ore" - 24 febbraio 2022
Il vecchio carbone prepara la riconversione alle rinnovabili
di Elena Comelli
Transizione energetica. Andranno in pensione 500 Gw in un decennio: gli impianti esistenti potranno essere utilizzati come centrali ad accumulo termico di lunga durata per le nuove fonti. Mantenendo anche i posti di lavoro

Non c’è crisi del gas che tenga: la lunga marcia delle centrali a carbone verso la dismissione in Occidente è già cominciata. Con 300 impianti chiusi nell’ultimo decennio, gli Stati Uniti guidano la fuga dal carbone, malgrado l’amministrazione Trump abbia fatto di tutto per fermarla. In Europa, l’80% delle 324 centrali in funzione al momento della firma dell’Accordo di Parigi nel 2015 hanno già chiuso o chiuderanno entro il 2030.


“La Stampa” - 23 febbraio 2022
Regole comuni per i giovani meno ideologie e più libertà
di Caterina Soffici
Il dibattito sulla scuola

Ho seguito con interesse il dibattito sui giovani a cui giustamente questo giornale ha dato ampio spazio. Vorrei arricchirlo con la mia esperienza anglosassone, ossia una decina di anni vissuti pericolosamente crescendo degli adolescenti a Londra. Con tutte le storture del sistema educativo britannico, dove il disastro della scuola statale non è minimamente compensato dall'eccellenza dell'istruzione privata (quella dei bei college con i prati verdissimi che tutti vagheggiano dopo aver visto Harry Potter), del metodo anglosassone ho sempre ammirato l'approccio empirico, basato sulle regole, che sono la base della democrazia. Le regole, in un Paese dove sono chiare e tutti le rispettano, ti rendono libero.


“La Stampa” - 22 febbraio 2022
Il riscatto degli schiavi dei libri
di Maurizio Maggiani

Questa è una storia vera, tutta quanta. I nostri nuovi vicini hanno arredato la loro casa, tutta quanta con i loro modesti mezzi, così che si sono rivolti a un economicissimo mobilificio di successo.
L'altra settimana di prima mattina, non saprei dire da dove, sono arrivati tre furgoni ognuno con un equipaggio di tre uomini, ogni equipaggio di diversa nazionalità, uno russo, uno albanese e un ultimo moldavo; un solo uomo parlava un poco d'italiano, era il portavoce, tra loro nessuno capiva la lingua dell'altro. C'erano da scaricare tonnellate di mobilio, lo hanno fatto con forza di braccia senza un carrello, senza un paranco, a spalla su per le scale, erano svelti, capaci, sudavano e c'erano tre gradi sopra lo zero.


"Il Sole 24 Ore" - 22 febbraio 2022
Il futuro post-pandemico è un armistizio tra noi e i virus
di Francesca Cerati
Organizzazione. L’endemicità è un termine per riprendere la vita normale, che però non garantisce il ritorno al 2019. È necessario essere pronti e avere un piano pandemico anche per gli anni prossimi

Ciò che viene prospettato - dopo due anni di pandemia - è l’endemicità del coronavirus. Ovvero un futuro in cui il nostro rapporto con il virus diventa semplice, di routine, niente più di un’influenza o di un comune raffreddore.

In sintesi, l’endemicità è il modo in cui riprende la vita normale. «In realtà, il termine su cui puntiamo le nostre speranze post-pandemia ha così tante definizioni che non significa quasi nulla. Non ci sono garanzie su come o quando raggiungeremo l’endemicità, o se mai la raggiungeremo» ha dichiarato l’esperto di malattie infettive di Harvard Yonatan Grad.


“Corriere della Sera” - 22 febbraio 2022
La scienza dopo il virus
di Massimiano Bucchi

Oltre alle conseguenze drammatiche per la salute e l’economia, la pandemia lascerà segni profondi sul piano sociale e culturale. Uno di questi segni sarà sicuramente quello sul rapporto tra scienza e società. Un rapporto ben diverso da quello a cui l’opinione pubblica era abituata. Proviamo a focalizzare alcuni degli aspetti centrali di questo cambiamento.
Il primo ha a che fare con la stessa organizzazione dell’attività di ricerca. Soprattutto nella ricerca che ha condotto ai vaccini, il ruolo delle aziende private è stato centrale rispetto a quello delle istituzioni pubbliche.


"Il Sole 24 Ore" - 21 febbraio 2022
Test Invalsi per 2,6 milioni di studenti: debutto a marzo senza peso sugli esami
di Eugenio Bruno Claudio Tucci
I quiz standardizzati. Ripartono post Covid con le quinte superiori (non contano per la maturità), ad aprile tocca poi alle medie e a maggio alla primaria. Un piano Pnrr contro i divari territoriali dà una spinta alla valutazione: coinvolti 820mila alunni in 4 anni

Prove di ripartenza (e rinascita) per i test Invalsi. Dopo lo stop totale causa-Covid del 2020 e quello parziale, sempre dovuto alla pandemia e limitato però alla sola seconda superiore, del 2021 le prove standardizzate che monitorano il livello di apprendimento di 2,6 milioni di studenti italiani stanno per tornare alla normalità. Lo start scatterà il 1° marzo con le prove di italiano, matematica e inglese in quinta superiore.
Parteciparvi sarà obbligatorio, ma non sarà requisito di ammissione all’esame di Stato.


"La Repubblica" - 21 febbraio 2022
Sei riforme necessarie
di Andrea Gavosto
Scuola

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un’occasione straordinaria di miglioramento della scuola italiana: non solo per gli ingenti investimenti previsti, soprattutto in edilizia, asili e scuola dell’infanzia, ma anche attraverso le sei riforme che il governo si è impegnato a realizzare: reclutamento e formazione dei docenti, carriera, orientamento, riorganizzazione del sistema scolastico, istituti tecnici e professionali e istituti tecnici superiori.  Queste riforme sono essenziali per due ragioni. La prima è che, se non andranno in porto, sarà impossibile recuperare i ritardi di
apprendimenti che penalizzano gli studenti italiani rispetto ai coetanei europei. Recupero che oggi appare tanto più necessario, alla luce delle perdite che la pandemia e troppi mesi di scuola a singhiozzo hanno causato a ragazze e ragazzi.


"Il Sole 24 Ore" - 21 febbraio 2022
Indicatori oggettivi per misurare competenze
di Daniele Checchi
L’analisi

La notizia che il governo intenda riconsiderare l’utilizzo dei test Invalsi in quinta superiore ai fini del passaggio all’istruzione terziaria è una buona notizia.  Innanzitutto perché riconosce esplicitamente lo scarso valore segnaletico dei voti alla maturità: basti come esempio ricordare che gli studenti maturati con 100 o 100 e lode sono il 10.8% in Puglia e il 4.3% in Lombardia (anno scolastico 2018-19, l’ultimo pre-Covid). Questo potrebbe restare notizia di folklore se non fosse che molti corsi di laurea basano le graduatorie di ammissione su quella votazione, senza standardizzarli per scuola.


"La Repubblica" - 20 febbraio 2022
Giustizia per i bambini dell’Africa
di Giorgio Parisi
L’appello

Noi, i Nobel e i Leaders for Children di tutto il mondo, ci siamo riuniti per chiedere che i leader mondiali rendano giustizia ai bambini dell’Africa. La libertà rimane fuori portata per milioni di bambini africani, anche quando il mondo è più ricco che mai.

L’umanità sta perdendo la sua bussola morale.  Nel giugno 2021, l’Ilo e l’Unicef hanno annunciato il primo scioccante aumento del numero di bambini lavoratori nel mondo in due decenni, durante i primi quattro anni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2016-2019). Anche prima dell’inizio della pandemia, quando il mondo è diventato più ricco di 10 trilioni di dollari, il numero di bambini lavoratori nel mondo è salito a una cifra spaventosa: 160 milioni, oltre la metà dei quali (86 milioni) sono nell’Africa sub-sahariana. Questa è la conseguenza della discriminazione razziale e sistematica contro l’Africa.


"Il Sole 24 Ore" - 20 febbraio 2022
Si chiamò «vaccino», ma forse era «equino»
di Gilberto Corbellini
Storia della medicina. Dall’indagine di Edward Jenner siamo autorizzati a ipotizzare che il vaiolo del cavallo e non quello bovino sia stato il vero artefice della sconfitta della malattia

Una discussione di scuola nell’ambito dell’etica medica riguarda il rispetto da parte di Edward Jenner degli standard del tempo, nel condurre le prime esperienze di vaccinazione: usò un bambino per provare che l’inoculazione del pus vaioloso delle vacche ( cowpox virus) era innocuo (meno rischioso della variolazione con variola mino r) e induceva protezione contro il letale vaiolo umano ( variola major).


"Il Sole 24 Ore" - 20 febbraio 2022
Che umanità di disadattati
di Mauro Ceruti
Antropocene. In un presente radicalmente mutato, continuiamo a riprodurre le stesse condizioni politiche, economiche, sociali Serve un’etica di solidarietà e una nuova cultura della complessità

Con il termine Antropocene si intende riconoscere una nuova era nella storia della Terra, distinta dalla precedente, l’Olocene, nella quale la specie Homo sapiens è diventata una potenza assimilabile alle grandi forze della natura, e capace di un radicale impatto trasformativo sull’intero sistema planetario.   L’idea di Antropocene è molto vasta. Si riferisce a un processo complesso, fatto di tante dimensioni non separabili, intrecciate fra loro, e che richiede una comprensione multicausale e trandisciplinare.


“La Stampa” - 19 febbraio 2022

Disagio giovanile, le giuste risposte

di Elsa Fornero

 

Sbaglierebbe chi pensasse che le proteste degli studenti che ieri hanno infiammato le piazze d'Italia siano una reazione o, meglio, uno sfogo al lungo, sofferto, estraniante periodo di pandemia. Non si tratta, infatti, solo di questo. Il malessere è più profondo e rivela la paura, forse neppure
esplicitamente riconosciuta, per un futuro che non sembra dare ai giovani alcuna vera ancora, riconoscibile collocazione nella società. Non sanno per che cosa crescono, questi ragazzi. Le vecchie certezze del ciclo di vita (studio, trovo un lavoro, formo una famiglia, avrò dei figli, una
casa mia e poi la pensione, ristrutturerò la casa dei nonni in campagna…), tutto sembra saltato.


"La Repubblica" - 17 febbraio 2022
Votano “Servono asili nido e bravi prof di matematica ma il futuro è al femminile”
di Luca Fraioli
L’intervista alla fisica delle particelle

Dottoressa Votano, ha visto la foto di Draghi con le giovani ricercatrici del Gran Sasso?
«Sì, ai miei tempi non sarebbe stato possibile scattarla».
Eravate in poche?
«Mi sono iscritta a Fisica nel 1965 e noi ragazze eravamo circa il 10% degli studenti. A fare ricerca, dopo la laurea, anche meno. Ho cominciato a frequentare i Laboratori del Gran Sasso a inizio anni 80, quando ancora si stava scavando l’ultima delle tre sale sperimentali. Alle riunioni in cui si progettavano gli esperimenti spesso ero l’unica donna».


"La Repubblica" - 17 febbraio 2022
Draghi: “Un miliardo per avvicinare le donne e la scienza”
di Luca Fraioli
La visita ai laboratori del Gran Sasso

Foto di gruppo con le scienziate. Lo scatto che ritrae Mario Draghi circondato da decine di ricercatrici in una delle tre sale sperimentali scavate sotto la montagna è l’immagine simbolo della visita privata del premier ai Laboratori nazionali del Gran Sasso. Non a caso l’idea di entrare nelle gallerie dove si studiano i neutrini e la materia oscura è maturata a Palazzo Chigi venerdì, quando in tutto il mondo si celebrava la Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza. E in effetti il primo ministro, accompagnato dal Nobel per la fisica 2021 Giorgio Parisi e dal presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare Antonio Zoccoli, ha trovato ad attenderlo tante giovani ricercatrici che vigilano sugli apparati sperimentali collocati sotto 1.400 metri di roccia.


“Corriere della Sera” - 16 febbraio 2022
La vita agra dei dottori di ricerca
di Gianna Fregonara e Orsola Riva

Il problema non è soltanto che sono troppo pochi. Anche se i dottori di ricerca sono introvabili quasi come i panda (in Italia sono lo 0,5 per cento della popolazione attiva contro l’1,2 della media europea), nessuno li cerca. Soprattutto non li cercano le aziende. In parte è colpa del disallineamento fra i loro profili e le richieste del mercato. Ma in parte è il tessuto delle piccole e medie imprese a conduzione familiare che già non assorbe i laureati, figuriamoci dei super laureati con il PhD. E infatti trovano tutti lavoro (93,5 per cento), ma meno di uno su dieci finisce nell’industria.


"La Repubblica" - 16 febbraio 2022
Il maestro Lodi tiene ancora la sua lezione
di Simonetta Fiori
Cento anni fa nasceva l’insegnante che ha cambiato la didattica destinata ai più piccoli. Per tutti è
l’autore di “Cipí”, ma la sua scuola è stata una rivoluzione a colpi di dialogo e di “parole gentili”

Per il maestro Mario Lodi il primo giorno di scuola fu un’esperienza traumatica. Era l’11 ottobre del 1951, a San Giovanni in Croce, un minuscolo borgo della pianura padana vicino a Cremona. I bambini stavano immobili nei banchi come “statue”, con “i cervelli inerti”, immersi in “un gelido silenzio” al cospetto dell’“insegnante- maresciallo”. La scuola del dopoguerra portava ancora i segni dell’irreggimentazione fascista. Al giovane maestro bastò osservare i suoi piccoli allievi mentre conquistavano la strada alla fine della lezione. Liberi di esprimere sé stessi, manifestavano “un’aggressività ricca di fantasia”, “un linguaggio scarno ma incisivo”, una “felicità motoria” fino a quel momento mortificati. Convogliare nell’invenzione e nella conoscenza la formidabile vitalità dei bambini – di tutti i bambini – fu la sua rivoluzione, compiuta nel nome della Costituzione. Ma oggi, tra i maestri della scuola elementare, chi conosce il magistero di Lodi?


“Corriere della Sera” - 16 febbraio 2022
A scuola di democrazia
Di Paolo Di Stefano
Il metodo educativo di Mario Lodi privilegiava l’esperienza vissuta dai bambini

Una delle preoccupazioni maggiori del maestro Mario Lodi era che i bambini riuscissero ad ascoltare e ad aspettare il proprio turno prima di parlare. Diceva che era quello il fondamento della democrazia. Parlare e lasciar parlare. Semplice, no? Solo in apparenza. Era sulle cose semplici che si fondava l’insegnamento del maestro di Vho di Piadena, una scuoletta elementare vicino a Cremona. Un’altra preoccupazione semplicissima di Lodi era questa: «Senza conoscere la realtà del bambino non possiamo illuderci di insegnare».


"Il Sole 24 Ore" - 15 febbraio 2022
Tumori, caccia alle cure studiando le alterazioni delle duplicazioni cellulari
di Laura Viggiano
nuova scoperta al ceinge di napoli

Un passo importante nella conoscenza del funzionamento dell’organismo umano composto, in età adulta, da decine di trilioni di cellule, è stato fatto grazie a uno studio tutto italiano. I ricercatori hanno chiarito come avviene un meccanismo biochimico cruciale per la ripartizione perfetta del genoma, nella fase di divisione delle cellule che può influire sulla nostra salute. Si apre così la strada a nuovi studi per comprendere quando e perché si verificano le alterazioni della duplicazione cellulare che provocano malattie. Questo potrebbe portare a identificare fattori scatenanti e cure mirate. In particolare il lavoro, pubblicato da Cell Reports, pone le basi per fare passi avanti anche nella lotta contro il cancro.


"il Fatto Quotidiano" - 14 febbraio 2022
Ostia amara. Usata (e bruciata) dai partiti una “assessora” giovane e competente
di Nando Dalla Chiesa

Era solo metà novembre quando, volendo dare alcune piccole buone notizie ai lettori di Storie italiane, misi nell’elenco dei segni di speranza un fatto che riguardava il municipio di Ostia. Ossia la richiesta di accettare l’assessorato alla legalità (o alla trasparenza) rivolta a una giovane sociologa che conosco molto bene, Ilaria Meli. Ilaria sta finendo una ricerca sulla rigenerazione urbana presso la “Sapienza” di Roma. Ma ha svolto una parte importante della sua attività con l’Università degli Studi di Milano. Partecipando a ricerche per la Commissione europea e soprattutto a tre importanti indagini per la commissione parlamentare Antimafia.


"Il Sole 24 Ore" - 13 febbraio 2022
L’intelligenza artificiale non può sfuggire alle regole
di Amedeo Santosuosso
Etica. La Raccomandazione dell’Unesco propone una cornice che tiene conto delle diverse culture e dei contesti in cui finisce per inserirsi

«Il mondo ha bisogno di regole per l’intelligenza artificiale»: Audrey Azoulay, direttrice generale dell’Unesco ha annunciato così l’approvazione della Raccomandazione sull’etica dell’Ia nella Conferenza generale dello scorso novembre 2021. La Raccomandazione non rappresenta un trattato vincolante. Ha un peso normativo leggero, se misurato sulla scala della vincolatività, ma molto ampio, se visto sulla scala globale, quasi un esercizio di cosmopolitan ethics. Il carattere globale fa la differenza rispetto ad altri tentativi normativi e incide sul contenuto delle sue statuizioni: lo sfondo normativo è dato dai diritti umani delle dichiarazioni universali.


"Il Sole 24 Ore" - 13 febbraio 2022
Imparare a menarsi forse è più utile della perifrastica
di Claudio Giunta
Antropologia/2

Qualche mese fa, nella scuola frequentata da figli di miei amici, c’è stata la tradizionale occupazione, e dalla Trattativa studenti-preside è venuta fuori l’idea di organizzare dei corsi autogestiti su temi non strettamente curricolari. Offerta varia, sgranata su cinque giorni, con docenti chiamati da fuori. Al secondo posto per gradimento, cioè per numero di studenti iscritti, un approfondimento sulla Shoah con letture, film, testimonianze. Al primo posto, un corso di teoria e pratica delle MMA, Mixed Martial Arts: imparare a menarsi, ma come si deve.


"Il Sole 24 Ore" - 13 febbraio 2022
Se stare a casa sta diventando un’abitudine
di Pietro Del Soldà
Gli effetti sociali della pandemia

Chissà chi inventò quel racconto, citato da Montaigne, di una contadina che aveva preso a cullare tra le braccia un vitellino appena nato e che, per consuetudine, continuò a farlo anche quando il cucciolo era ormai diventato un grosso bue. La lezione, per il filosofo, è che l’abitudine, «maestra di scuola violenta e traditrice», ci impedisce persino di alzare gli occhi per guardarla in faccia e a poco a poco, senza che ce ne accorgiamo, ci mette addosso il piede della sua autorità. «Dal volto furioso e tirannico» essa plasma i pensieri, i gesti e le percezioni ed è inesorabile nel determinare il nostro modo di stare al mondo, spingendoci per giunta a respingere le usanze altrui come stranezze inappropriate.


“La Stampa” - 12 febbraio 2022
Salvato da un libro
di Francesca Mannocchi

Un bambino, in abiti consumati dal lavoro e dalla fatica, è seduto su un bidone della spazzatura e, col capo chino, sfoglia concentrato le pagine di un libro.  Un uomo, con abiti eleganti, esce dal suo ufficio, lo vede, e scatta una fotografia. Siamo a Beirut, a fermare l'attimo è l'ingegnere libanese Rodrigues Mghames, a essere ritratto è Hussein, che ha dieci anni e vive in Libano perché la sua famiglia è scappata dalla guerra siriana.  Per lui l'infanzia ha sempre significato solo questo: una famiglia che vive in un Paese straniero, dove casa è una tenda, il lavoro per i padri no n c'è e il destino per i figli è l'elemosina. Trovare un libro nell'immondizia, per lui, equivale a interrompere una routine di dolore e immaginare per un po' che essere un bambino significhi la stessa cosa in ogni parte del mondo.


"La Repubblica" - 10 febbraio 2022
Batistoni (Enea) “Nel 2050 illumineremo una città”
di Matteo Marini
L’intervista

Paola Batistoni è responsabile della sezione sviluppo e promozione della fusione di Enea. «L’esperimento Jet — spiega — ha fatto grandi progressi, è una sorta di prova generale di ciò che faremo con il reattore Iter, in via di completamento in Francia. La camera di fusione è stata cambiata per usare gli stessi materiali e il combustibile che useremo in Iter. Abbiamo ottenuto una potenza di 11 megawatt, sostenuta per tempi lunghi».
Cinque secondi è un “tempo lungo”? «Può sembrare di no, ma di fatto è dieci volte più lungo del tempo caratteristico di questo combustibile che a 150 milioni di gradi, se non sostenuto, si spegne in una frazione di secondo. Iter è progettato per produrre 500 megawatt per molti minuti».


"Il Sole 24 Ore" - 10 febbraio 2022

Verso la fusione nucleare: test record in Europa

di Elena Comelli

Energia. A Oxford nella struttura Jet ricreata mini stella accesa per cinque secondi: prodotti 59 megajoule, il doppio del livello del 1997

 

Un team di scienziati europei ha stabilito un nuovo record di durata dell’energia generata dalla fusione nucleare, ultimo successo in uno sforzo quarantennale per riprodurre sulla Terra la reazione che alimenta il Sole. I ricercatori del consorzio Eurofusion hanno prodotto 59 megajoule - la potenza sufficiente per portare a ebollizione 60 bollitori - con una reazione della durata di cinque secondi in un esperimento svolto nella struttura Joint European Torus (Jet) di Oxford, in Inghilterra.
«Abbiamo dimostrato che possiamo creare una mini-stella dentro la nostra macchina e tenerla accesa per 5 secondi ad alto livello. Entriamo in una nuova dimensione», ha detto in conferenza stampa Joe Milnes, alla guida delle operazioni.


“Corriere della Sera” -  9 febbraio 2022
«Sveglia, cari insegnanti»
di Gian Antonio Stella

«Gli insegnanti italiani rivelano un grado molto mediocre di professionalità; leggono poco, o non leggono affatto; non si aggiornano; sono scarsamente attaccati al loro mestiere; non si rendono conto dell’importanza che la funzione docente è venuta assumendo in questi ultimi anni; palesano un grave ritardo culturale e informativo; hanno interessi intellettuali piuttosto modesti». Il direttore di Tuttoscuola Alfredo Vinciguerra non fa sconti a maestri e professori cui lo Stato ha affidato la cosa più preziosa: l’educazione dei figli. Ammette che sì, «come tutte le generalizzazioni è, ovviamente, superficiale e, al limite, ingenerosa».   Infatti «nessuno ignora che esistono docenti preparati, capaci di svolgere il proprio mestiere con passione e competenza».


"Il Sole 24 Ore" -  8 febbraio 2022

Corbevax è la prova che un altro approccio al Covid è possibile

di Agnese Codignola

L’intervista. Maria Elena Bottazzi . Ha sviluppato un vaccino per Sars-Cov2 rifiutando di brevettarlo Al telefono da Houston spiega come ragionano e lavorano con obiettivo la salute e non il business

 

La deputata della Camera dei rappresentanti del Texas Lizzie Fletcher l’ha candidata al premio Nobel per la pace 2022, insieme al suo collega Peter Hotez. Perché prima di loro solo Albert Sabin, inventore del vaccino antipolio, aveva fatto altrettanto (senza vincere il premio), cioè aveva rifiutato qualunque forma di copertura brevettuale, considerando la protezione dalla malattia un bene dell’umanità, non un prodotto su cui guadagnare.

Ma anche se non toccasse a loro, Maria Elena Bottazzi e Peter Hotez, docenti della National School of Tropical Medicine del Baylor College di Houston, e condirettori del Texas Children’s Hospital Center for Vaccine Development, saranno ricordati per aver salvato milioni di persone, e mostrato ai paesi più ricchi e, finora, più egoisti, che un altro approccio alle pandemie è possibile, e che non tutto si esaurisce nel business.


“Corriere della Sera-la lettura” - 6 febbraio 2022
Nel 2064 la Terra perderà abitanti
di Roberto Volpi
La popolazione globale continua ad aumentare, ma si avvicina il momento in cui inizierà a scendere, prima di raggiungere i dieci miliardi complessivi.  Il numero medio di figli per donna è in calo netto negli Stati Uniti e in Cina, segnali di rallentamento

Ammettiamo che si siano raggiunti gli 8 miliardi di abitanti nel mondo. Secondo Neodemos, sito animato da alcuni tra i più illustri demografi italiani, il traguardo è stato raggiunto il 23 gennaio. Conferme ufficiali non ce ne sono. Ma ammettiamo che sia così. E dunque? E dunque niente, non è quel numero a darci la rotta della popolazione mondiale. Di più: al punto in cui siamo bisogna stare attenti a maneggiare numeri del genere, importanti, magari, ma che possono alimentare impressioni perfino fuorvianti, dare l’idea di una corsa al popolamento della terra che non si fermerebbe, destinata a travolgere ogni limite.  Mentre non è più così.


“Corriere della Sera” - 6 febbraio 2022
Povera scuola senza più prof
di Gianna Fregonara e Orsola Riva

I dati degli ultimi anni fanno impressione: se consideriamo cento il totale dei posti disponibili, le assunzioni arrivano a coprire al massimo la metà delle cattedre. Le cause? Stipendi bassi, nessuna possibilità di carriera, minima considerazione sociale. Dunque? Il crollo delle nascite potrebbe favorire una riorganizzazione del sistema. Ma serve altro.
Nashville (Tennessee), 18 maggio 1963. John Fitzgerald Kennedy parla alla Vanderbilt University del ruolo dell’educazione, della cultura e della scienza nella società americana: «I cinici e gli scettici moderni non vedono nulla di male nel pagare a coloro ai quali affidano le menti dei loro figli uno stipendio inferiore a quello pagato a coloro ai quali affidano la manutenzione del loro impianto idraulico».


"Il Sole 24 Ore" - 6 febbraio 2022
Se il sistema immunitario è una metafora
di Gilberto Corbellini
Divulgazione

Diverse metafore sono state usate per descrivere la natura e il funzionamento del sistema immunitario, che variano con i tempi e le conoscenze scientifiche. La più celebre, quella bellica, risale al 1900 circa, quando non esisteva il concetto di sistema immunitario, che prende forma negli anni Sessanta, e l’immunità era descritta come un presidio fisiologico difensivo, dedito a guerreggiare contro gli agenti patogeni. Nella prima edizione del saggio ripubblicato da La Nave di Teseo, anche Alberto Mantovani l’aveva usata: I guerrieri della vita.


“Corriere della Sera” -  3 febbraio 2022
Lo scienziato del transistor record «È il più sottile mai realizzato»
di Massimo Sideri
Mario Caironi, dell’Istituto italiano di Tecnologia: una svolta per lo sport e la salute

Prendete la pellicola usata comunemente in cucina per gli alimenti. Ora immaginate di poterne dividere lo spessore per 100: il risultato è 150 nanometri. Avrete così per le mani il transistor più sottile al mondo, un risultato scientifico ottenuto da un team dell’Istituto italiano di Tecnologia guidato dai ricercatori Mario Caironi e Virgilio Mattoli.

Una sorta di «record» mondiale — certificato con la pubblicazione sulla rivista Nature Communications — che sorpassa di gran lunga quello precedente ottenuto in Giappone da Takao Someya, dell’Università di Tokyo, nel 2016 (circa 300 nanometri).


“Corriere della Sera” -  2 febbraio 2022
Covid, chi sono gli scienziati e quanto servono
di Edoardo Boncinelli

Vorrei fare un commento a caldo su questa notizia di un quasi anticorpo che potrebbe aiutarci contro il virus del Covid. Questi due anni hanno visto di tutto e non tutto male, fortunatamente.
Il nostro Paese non ha fatto una brutta figura e quasi quasi si è comportato meglio di altri. Non è andata tanto male neppure la circolazione delle informazioni, anche se molti si sono lamentati della continua passerella di esperti, dagli epidemiologi ai virologi, dagli infettivologi agli immunologi, alla quale abbiamo assistito tutti. Si trattava di esperti e di tecnici, anche validissimi, che venivano invariabilmente definiti scienziati.