Seravezza-Levigliani-Passo
Croce 
Da Seravezza
(deviazione dalla statale n°1 Aurelia in località Querceta, oppure a
Pietrasanta), si percorre la Strada del Cipollaio; oltrepassato il paese
di Levigliani (m.582), c’è un bivio sulla
destra per il Passo Croce (1160 m). La strada si eleva progressivamente
con ampi tornanti attraversando boschi di
carpino nero,
roverella, erica
scopina, pero corvino
e lantana; salendo ancora prevale il cerro, il
carpino bianco e la betulla. Sui 1000 m di quota il pendio diviene più
dolce, formando una conca prativa, detta Pian di Lago; dopo un’ultima
impennata si arriva al Passo Croce.
La
strada prosegue poi, a tipo marmifero, sul fianco occidentale della
montagna, sotto i caratteristici Torrioni del
Corchia, frequentati dagli arrampicatori. In meno di mezz'ora si
arriva al valico di Fociómboli (1270 m).
Da qui si
scende lungo il sentiero n°11 e si giunge alla torbiera
di Fociómboli, ai piedi del versante settentrionale del M. Corchia.
Si tratta di una vasta conca prativa acquitrinosa, circondata dalla
faggeta e attraversata da ruscelli alimentati dall’acqua che percola
dalle sovrastanti formazioni carbonatiche che costituiscono la vetta
della montagna.
Il fondo
della conca è costituito da rocce impermeabili che costringono l’acqua
all’affioramento. La natura calcarea dell’acqua che alimenta l’acquitrinio
neutralizza l’acidità del terreno di base, così che si trovano
specie neutrofile e leggermente basofile. Le entità igrofile
presenti testimoniano un fenomeno di regressione postglaciale, per cui
le zone umide con terreni permanentemente inondati da acque a bassa
temperatura assumono l’aspetto di ambienti-rifugio.
Il
ricoprimento vegetale risulta suddiviso in tre zone:
-
zona della vegetazione dei corsi d’acqua;
-
zona della prateria acquitrinosa;
-
zona dei prati umidi soggetti a
pascolo.
La prima
zona, per la poca inclinazione è soggetta al prosciugamento; le specie
dominanti, nelle aree con maggior ristagno sono:
Veronica beccabunga,
Eleocharis palustris ed
Equisetum palustre.
La
seconda zona costituisce la fascia più estesa, delimitata da ruscelli
marginali. Le entità più significative sono la
Parnassia
palustris, Pinguicola vulgaris,
una graziosa piantina carnivora,Equisetum palustre ed
Eriophorum latifolium. Il relitto
glaciale più significativo presente ai Paludi di Fociomboli è
rappresentato da Herminium monorchis, un’Orchidacea con areale
eurasiatico, diffusa in tutta la catena alpina, le uniche stazioni
appenniniche risultano la Foce di Mosceta (Alpi Apuane) e il M. S.
Angelo (Monti Lattari, Penisola Sorrentina)
La terza
fascia risulta priva di vegetazione arborea delimitata all’interno
dalla prateria acquitrinosa ed esternamente dalla faggeta. Si presenta
leggermente sopraelevata rispetto alla precedente con il terreno
asciutto per la maggior parte dell’anno.

Palude di Fociomboli

Carpinus betulus

Seravezza, incontro dei due fiumi

Palude di Fociomboli
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