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Un penny per bruciare il Guy

 

 maschera di V in V for Vendetta, plasmata sulle fattezze del volto di Guy Fawkws

Un penny per bruciare il Guy


L'unico uomo onesto entrato in Parlamento, non per fare politica ma per farlo saltare 


Luciano Luciani

 

Diamogli fuoco!

“Un penny per il Guy, signore”?

 

Se vi trovaste in una qualsiasi città inglese - ma anche australiana o neozelandese - nel periodo che va dalla fine di ottobre ai primi di novembre, potrebbe assai di frequente capitare di sentirvi interpellare, soprattutto da giovani e giovanissimi, in questi termini un po’ perentori e cortesi insieme. Gli spiccioli così raccolti serviranno per l’acquisto di fuochi d’artificio per la grande festa che avrà luogo la sera del 5 novembre in tutto il Paese, dai piccoli borghi ai grandi agglomerati urbani. Solo pochi pennies per rinnovare una memoria ancora importante nella percezione e nell’immaginario dell’opinione pubblica inglese. Fuochi pirotecnici e roghi, nelle piazzette e nei giardini dietro casa, alimentati da foglie e rami secchi, scatole di cartone e vecchi mobili rotti. Qualsiasi cosa capace di ardere serve benissimo ai fuochi della festa di Guy Fawkes.

Una manifestazione di giubilo con cui gli anglosassoni amano ancora rievocare e festeggiare un avvenimento che ebbe luogo più di quattrocento anni fa. Alla mezzanotte del 5 novembre 1605, infatti, un uomo dello Yorkshire, un certo Guy Fawkes, fu arrestato nei sotterranei della Camera dei Lords, dove si era nascosto in compagnia di ben 36 barili di polvere da sparo. Era sua intenzione compiere un gesto terroristico, l’atto finale di un complotto contro il re, la sua famiglia, il Parlamento: un attentato, che, per fortuna, fu sventato in tempo. Fawkes venne rinchiuso nella Torre di Londra, fu orribilmente torturato per ben cinque giorni e solo alla fine rivelò i nomi dei mandanti e degli organizzatori della congiura. Fu giustiziato il 30 gennaio 1606 e qualche giorno più tardi il Parlamento dichiarava il 5 novembre giornata nazionale del ringraziamento.

 

Chi era Guy?

Ma chi era questo Fawkes e in cosa consisteva la congiura? Come venne scoperto?

Fawkes era nato nell’antica città di York ed era stato battezzato nella chiesa di San Michael-Le Belfrey. Fanatico cattolico, divenne fin dagli anni giovanili un fautore della causa antiprotestante, entrando a far parte dell’organizzazione che agiva contro il re e il Parlamento inglese. Suoi compagni in questa impresa furono sir Everard Digby e Thomas Percy, di una famosa famiglia originaria del Northumberlands. Il loro disegno consisteva nella eliminazione di tutta la famiglia reale e del Parlamento, risparmiando solo la giovane figlia del re, Elisabetta, convertitasi al cattolicesimo, per insediarla sul trono d’Inghilterra.

Così, nel 1604, Thomas Percy prese in affitto una casa nei pressi del Palazzo dei Lords e insieme ai complici scavò un tunnel in direzione dei sotterranei dell’edificio. Un lavoro immane che si protrasse per settimane. Alla fine i congiurati sbucarono in una segreta del fabbricato. L’ambiente fu stipato di barili di polvere e qui si rinchiuse anche il Fawkes, il quale aveva il compito di dare fuoco alla miccia e fuggire: solo 15 minuti il tempo a sua disposizione per mettersi in salvo.

Ma il destino aveva stabilito che le cose andassero diversamente: Lord Monteagle, Pari d’Inghilterra per la Chiesa Cattolica Romana, fu avvertito del complotto. Egli ricevette una lettera anonima, si pensa scritta dal proprio cugino Francis Tresham, uno dei cospiratori, nella quale veniva informato del pericolo che le massime istituzioni inglesi del tempo stavano correndo.

Il Lord avvertì immediatamente la gendarmeria e la congiura fu sventata.

Fawkes fu interrogato e sottoposto a indicibili tormenti per cinque giorni consecutivi, nella tristemente famosa Torre di Londra che vide torturare moltissimi altri prigionieri durante il regno del feroce re Giacomo. La confessione di Fawkes aprì le porte del carcere anche ai suoi complici. Dopo il processo a Westminster Hall, i prigionieri furono riportati nella Torre di Londra e fatti passare sotto il ‘Cancello dei Traditori’ tra la riprovazione del popolo inglese.

 

Per non dimenticare

L’antico episodio, nonostante il suo finale tragico, viene celebrato ancora ai nostri giorni con particolare gaiezza: fuochi, manifestazioni, canti hanno tramutato il triste avvenimento in un vero e proprio carnevale. Negli antichi villaggi del Sussex, il giorno di Fawkes viene rievocato anche con spettacoli pirotecnici e con illuminazioni fantasmagoriche delle sue viuzze e dei suoi vicoli medioevali.

Così suona il testo di una canzoncina ormai entrata nella memoria collettiva delle genti inglesi e di origine anglosassone:

 

Ricorda, ricorda, il 5 novembre

polvere, tradimento, complotto.

Noi non vediamo la ragione perché

polvere e tradimento siano dimenticati.

 

Guy è vivo e lotta insieme a noi!

No, polvere, tradimento e complotto non sono stati obliati… Avviene, anzi, che Guy Fawkes si stia prendendo una significativa rivincita sulle piazze in fermento di tutto il mondo. Lo ha raccontato il “New York Times”: la riproduzione del volto del congiurato cattolico, trasformato in una maschera beffarda, sopracciglia marcate, pizzetto e baffi all’insù, è riapparsa nella capitale inglese nel corso di “OccupyLondon” e sulle piazze ‘indignate’ del nord Africa di qualche anno fa.

Una rinnovata popolarità il cui merito va ascritto a un film del 2006 “V per vendetta” a sua volta tratto da una fortunata storia a fumetti scritta da Alan Moore e illustrata da David Lloyd: dove si racconta di una Gran Bretagna sprofondata in un medioevo prossimo venturo, dominata da un feroce potere tirannico. Unico serio oppositore un misterioso uomo mascherato che si fa chiamare semplicemente “V” e che progetta un attentato da realizzarsi con un treno carico di esplosivo da lanciare contro il Parlamento inglese: una trama fin troppo elementare che, però, per i suoi contenuti intrisi di romantico e ribelle idealismo, di spettacolarità e d’azione ha saputo intercettare il gusto dei pubblici giovani e sempre più arrabbiati di tutto il mondo.

Adottato, poi, come simbolo dal gruppo di hacker di “Anonymus”, segnalatosi per una serie di incursioni informatiche contro siti on line di istituzioni governative e grandi corporations, Guy Fawkes, da fosco terrorista al servizio della reazione cattolica quale ce lo ha consegnato la storia, è stato trasformato dalla percezione popolare e giovanile in un eroe anarchico senza macchia né paura, “l’unico uomo onesto a essere entrato in Parlamento, perché il suo obiettivo non era fare politica ma farlo saltare”.

Oggi, con oltre centomila pezzi la maschera con le fattezze di Guy Fawkes risulta la più venduta al mondo: più di Batman, più di Henry Potter, più di Spiderman…