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Nicolay Ivanovic Pirogov

 

Nicolay Ivanovic Pirogov

Il chirurgo venuto da oriente

 

Luciano Luciani

 

 

Nicolay Ivanovic Pirogov (Mosca, 1810 – Vines, 1881) è stato un grande medico chirurgo, uno dei più importanti dell’Ottocento, all’avanguardia per le sue ricerche sulla medicina e la chirurgia. I metodi di Pirogov sono stati, a suo tempo, imitati nell’intera Europa e i suoi scritti studiati e applicati in tutte le facoltà di medicina e chirurgia allora esistenti. Le sue operazioni precorrevano i tempi: applicava alla chirurgia l’anestesia parziale o totale, adoperava la morfina per alleviare il dolore e si occupava di rianimazione e riabilitazione. A oltre cento anni dalla sua morte il suo pensiero scientifico è sempre di grande attualità.

 

Infanzia, vocazione, prime esperienze mediche

Pirogov era nato a Mosca nel 1810, tredicesimo figlio di una famiglia d’origine borghese, piccoli impiegati dell’apparato burocratico dell’immenso impero russo. Il nonno, Ivan, era stato un militare che aveva servito nell’esercito di Pietro il Grande: non fa quindi meraviglia che Pirogov abbia sentito fin dall’infanzia un grande amore per la propria patria, un sentimento accresciuto negli anni della sua venuta al mondo dalla resistenza vittoriosa dei russi davanti alle armate napoleoniche. Dopo le scuole elementari Pirogov fu mandato dalla sua famiglia in una scuola privata, l’Istituto Pedagogico B. C. Kracebadove, dove si distinse per la sua vivace intelligenza, risultando il miglior allievo dell’istituto. Ma dopo due anni dovette abbandonare quel tipo di studi perché la sua famiglia non poteva permettersi di pagare la retta. Proprio una malattia reumatica che aveva colpito uno dei suoi numerosi fratelli lo convinse dell’importanza degli studi di medicina. Così, nel settembre del 1824, a soli 14 anni, Pirogov fece domanda per iscriversi alla facoltà di medicina dell’Università di Mosca. Era così giovane che per accettare la sua ammissione si riunì una commissione che, esaminate le competenze del precocissimo studente universitario, non poté fare altro che accettarne l’immatricolazione.

Terminati gli studi universitari, Pirogov si iscrisse a un corso di perfezionamento in cardiochirurgia presso l’antica università estone di Derpt (attuale Tartu) diretta dall’insigne scienziato L. F. Maier (1786–1856) per prepararsi all’insegnamento universitario: ne uscì nel 1829 risultando il migliore del suo corso e meritandosi una medaglia d’oro per una ricerca scientifica sul sistema arterioso. Alcuni anni più tardi è nominato professore di Teoria e Pratica chirurgica presso la stessa università. In parallelo alla sua fama di scienziato cresceva quella di filantropo socialmente impegnato, attento e sensibile ai problemi dei deboli e dei sofferenti: il giovane medico, infatti, utilizzando il periodo delle sue vacanze estive, curava gratuitamente le popolazioni contadine dei più sperduti villaggi del Baltico. Intanto, i suoi lavori scientifici cominciavano a circolare per l’Europa garantendogli una reputazione unanimemente condivisa.

 

L’inventore dell’anestesia

Col 1841, anno in cui fu nominato sulla cattedra di Chirurgia sanitaria, Patologia e Anatomia dell’Accademia di Medicina di San Pietroburgo, iniziava il periodo più fervido della sua attività scientifica. I suoi lavori, tra cui la celebre Topografia anatomica, accrescono e consolidano la sua notorietà nel mondo medico. Al centro dei suoi interessi il problema della limitazione delle sofferenze dei degenti, motivo per cui eseguiva le operazioni il più velocemente possibile. Ed è allora che Pirogov comincia a lavorare intorno all’idea di usare vapori di etere come sedativo per le togliere ai pazienti la sensibilità dolorifica e consentire loro di affrontare gli interventi chirurgici: ricerche che il medico russo sperimentò sempre prima su se stesso, realizzando personalmente anche i propri strumenti di lavoro. Medico militare nel 1847 nel corso della campagna del Caucaso, comincia ad applicare le prime nozioni di anestesia. Ma la personalità di Pirogov doveva emergere con pienezza nella guerra di Crimea (1854 – 1856), in occasione della quale rivelò doti di lungimirante organizzatore di un efficiente sistema sanitario militare in grado di prendersi cura dei feriti e dei malati provenienti dal fronte: l’esperienza di Pirogov durante questi eventi bellici aprì la strada a una nuova branca della medicina, la chirurgia militare, importantissima in un’Europa sempre più insanguinata da guerre, conflitti locali e crisi internazionali.

 

Pirogov educatore

Nel 1856, disgustato dai ritardi burocratici e dagli intrighi accademici, decide di cambiare lavoro. Abbandona Pietroburgo per la supervisione degli istituti educativi della regione di Odessa e di Kiev.

I problemi legati allo sviluppo del bambino e alla formazione delle giovani generazioni furono sempre al centro degli interessi di Pirogov che era solito affermare “amo e rispetto la giovinezza perché ricordo bene la mia.” Nel saggio Problemi della vita espose il suo punto di vista sull’argomento, professandosi contrario a ogni pregiudizio sociale nel campo dell’educazione e della scuola che egli voleva larga, diffusa e aperta a tutti, almeno fino al livello elementare. Si adoperò, poi, per migliorare i contenuti e la qualità dell’insegnamento secondario e prese l’iniziativa delle Scuole domenicali nelle campagne. Pirogov è inoltre considerato il sostenitore della necessità dell’apertura di una sede universitaria nel sud della Russia ed è per sua iniziativa che nel 1861 viene fondata l’Università di Odessa. Sostenitore di un indirizzo democratico nell’istruzione pubblica vide le sue idee progressiste e la sua coerente azione pedagogica entrare in collisione con i circoli reazionari russi: nel marzo 1861 lo zar Alessandro II lo costrinse a lasciare l’insegnamento. Salutando i suoi studenti il grande scienziato li invitava a servire sempre con sincerità la scienza e a vivere onestamente.

Accompagnato dalla moglie e dai due figli si trasferì allora da Kiev nel distretto di Vinnytsia e riprese a viaggiare per l’Europa. Nel 1862 a Heidelberg si occupò della formazione scientifica dei migliori esponenti di una nuova leva di giovani e promettenti ricercatori russi tra cui il biologo Machinov, il fisiologo Kovalevskj, l’internista Bòtkin…

 

Gli ultimi anni

Pigorov, ancora giovane, tornò nella sua Villa Ceregia, nei pressi della città ucraina di Vines. Ma non poteva rimanere inoperoso: correva l’anno 1866 quando Pirogov su un terreno vicino a casa sua costruì un piccolo ospedale con annessa farmacia, dove continuò in privato a praticare e a insegnare la medicina e la chirurgia: in un solo anno e mezzo l’illustre chirurgo portò a termine oltre duecento difficili interventi. Moderne e interessanti le conclusioni dei suoi studi di igiene sociale, secondo i quali solo buone condizioni di vita e di lavoro possono garantire un’esistenza sana e soddisfacente. Nelle campagne circostanti Pirogov era ritenuto non un medico ma un mago: nella tranquillità della sua casa scrisse trattati sulla medicina, sulla chirurgia applicata negli ospedali militari e sui campi di battaglia. Inoltre si occupò con dedizione e amore della cura dei malati che abitavano quei territori sperduti e nella sua casa, tutti i giorni, era possibile incontrare numerosi pazienti quasi l’avesse trasformata in un ospedale. Intere generazioni di operatori sanitari continuarono nel corso degli anni ad avvalersi dei consigli che Pirogov faceva circolare per via epistolare spesso ricorrendo a disegni, mentre i suoi testi venivano letti e applicati nelle situazioni più diverse: ospedali, infermerie, pronti soccorso civili e militari.

La morte lo colse nel 1881.