Un po' di storia Le misure Vitruvio

Le misure delle sostanze

Le prime bilance sono state trovate in Egitto e sono costituite da un bastone, appeso centralmente alle cui estremità erano presenti corde a cui potevano essere appesi gli oggetti di cui si voleva misurare il peso in relazione ad un altro oggetto preso come unità di misura. Altri popoli apportarono a questa rudimentale bilancia dei miglioramenti; i Romani, per esempio, posero alle estremità dei piatti e stabilirono anche l'unità di quantità di materia, il grano di frumento; la bilancia romana si diffuse in tutta Europa, in seguito alle guerre di conquista. 

La misura delle capacità fu introdotta dai Babilonesi ed era costituito da un recipiente cubico. La valutazione della quantità di materia aveva scopi eminentemente pratici: in questo modo si poteva per esempio distribuire la quantità di grano spettante alle persone (un uomo adulto libero consumava l'equivalente di 540 cm3 di farina, mentre la razione di una donna o di uno schiavo era di circa la metà), o scoprire imbrogli, come fece Archimede. Il concetto di massa inerziale, però, non era presente: la pesantezza di un corpo era considerata una qualità di un determinato corpo, al pari del colore, del sapore o dell'odore, non era una caratteristica comune a tutti i tipi di materia, anche perché c'erano sostanze, come l'aria e il fuoco, dotate, come dice Aristotele, di intrinseca leggerezza.