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Archimede

Archimede ebbe molta più fantasia dello stesso Omero (Voltaire)

 

La pompa di Archimede

Archimede (287-212)  nacque a Siracusa e probabilmente si formò presso la scuola di Alessandria avendo come maestri  i discepoli di Euclide. Durante la guerra fra Roma e Cartagine collaborò alla difesa della città, costruendo sofisticate macchine da guerra, che utilizzavano i principi teorici delle leve, da lui formulati; in questo modo, per un certo tempo, i romani ebbero la peggio. Durante il saccheggio di Siracusa, fu casualmente ucciso da un soldato nemico. Il suo metodo di lavoro, basato su una stretta interazione della matematica con esperienze dirette, è di una estrema modernità.  Costruì un planetario; ideò la vite senza fine in grado di sollevare l'acqua; trovò il mezzo per calcolare il volume di un oggetto di forma irregolare, si occupò di idrostatica. Vitruvio ci raccontaarchida3.jpg (283577 byte) come Archimede abbia scoperto una frode intentata a Gerone II (306-215), re  di Siracusa.

Archimede partecipò attivamente alla difesa di Siracusa contro l'assedio dei Romani durante la seconda guerra punica. Molti storici romani  descrivono macchine belliche di sua invenzione, altre  tradizioni riportate da autori successivi, fra cui Galeno, raccontano che avrebbe utilizzato  gli specchi ustori, lamiere metalliche concave che riflettevano la luce solare concentrandola sui nemici, incendiandone le imbarcazioni.